All Your Perfects


Genere: Contemporary Romance 

Autore: Colleen Hoover

L'amore perfetto di Quinn e Graham è minacciato dal loro imperfetto matrimonio. I ricordi, gli errori, i segreti che hanno costruito negli anni ora li stanno dividendo. L'unica cosa che può salvarli potrebbe anche essere quella che spingerà il loro matrimonio oltre ogni tentativo di riparazione. 
"All Your Perfects" è un romanzo profondo su una coppia danneggiata il cui potenziale futuro ruota intorno a promesse fatte nel passato. È una storia struggente che domanda: può un amore strepitoso con un inizio perfetto sopravvivere ad una vita tra due persone imperfette?

ESTRATTO  
tradotto da Il Confine dei Libri

Capitolo 1 



PRIMA

Il portiere non mi sorride.
Questo pensiero mi tormenta per tutta la durata della salita in ascensore verso il piano di Ethan. Vincent è stato il mio portiere preferito sin da quando Ethan si è trasferito in questo edificio. Ha sempre chiacchierato con me e mi sorrideva. Ma oggi, mi ha semplicemente tenuto la porta aperta con un’espressione stoica. Nemmeno un “Ciao, Quinn. Com’è andato il viaggio?”
Abbiamo tutti giorni brutti, immagino.
Guardo il telefono e vedo che sono già passate le sette. Ethan dovrebbe tornare a casa alle otto, quindi ho tutto il tempo per sorprenderlo con una cena. E me stessa. Sono tornata un giorno prima ma ho deciso di non dirglielo. Ci stiamo impegnando così tanto per organizzare il nostro matrimonio; sono settimane che non facciamo un pasto fatto in casa insieme. O anche sesso.
Quando raggiungo il piano di Ethan, mi fermo non appena esco dall’ascensore. C’è un ragazzo che fa su e giù direttamente di fronte all’appartamento di Ethan. Fa tre passi, poi si ferma e guarda verso la porta. Fa altri tre passi in un’altra direzione e si ferma di nuovo. Lo guardo, sperando che se ne vada, ma non lo fa. Continua ad andare avanti e indietro, fissando la porta di Ethan. Non penso sia un amico di Ethan. Lo avrei riconosciuto.
Cammino verso l’appartamento di Ethan e mi schiarisco la gola. Il ragazzo mi guarda e io mi muovo verso la porta di Ethan per fargli capire che ho bisogno di passare. Il ragazzo si fa da parte e mi fa spazio, ma io sono attenta a non incontrare il suo sguardo. Frugo nella borsa per le chiavi. Quando le trovo, si sposta dietro di me e preme una mano contro la porta. “Stai per entrare lì dentro?”
Gli lancio uno sguardo, poi lo riporto sulla porta di Ethan. Perché me lo sta chiedendo? Il mio cuore inizia a palpitare al pensiero di stare da sola in un corridoio con uno sconosciuto che si sta chiedendo se io sto per aprire la porta di un appartamento vuoto. Lo sa che Ethan non è in casa? Lo sa che sono sola?
Mi schiarisco la gola e cerco di nascondere la paura, anche se il ragazzo sembra innocuo. Ma immagino che la cattiveria non appaia esteriormente, quindi è difficile giudicare. “Il mio fidanzato abita qui. È all’interno,” Mento.
Il ragazzo annuisce vigorosamente. “Sì. Già è dentro.” Stringe i pugni e colpisce la parete vicino alla porta. “Dentro la mia f-ttuta ragazza.”
Ho preso lezioni di auto-difesa una volta. L’istruttore ci ha insegnato di far scivolare una chiave  tra le dita, tirarla verso l’esterno così che se sei attaccata puoi pugnalare l’aggressore in un occhio. Faccio questo, preparata per l’attacco dello psicopatico di fronte a me.
Sospira e non posso fare a meno di notare che l’aria tra di noi si riempie di un odore di cannella. Che strano pensiero da avere nel momento prima di venire attaccata. Che strana identificazione potrei fare alla polizia. “Oh, non saprei dirvi cosa indossava il mio aggressore, ma il suo alito aveva un buon profumo. Come di Big Red (bibita americana).”
“È l’appartamento sbagliato,” gli dico, sperando che vada via senza discutere.
Scuote la testa. Piccoli movimenti veloci che indicano che non posso essere più in errore e che lui non possa avere più ragione. “È l’appartamento giusto. Ne sono sicuro. Il tuo fidanzato guida una Volvo blu?”
Okay, quindi sta pedinando Ethan? La mia bocca è secca. Dell’acqua sarebbe gradita.
“È alto circa un metro e ottanta? Capelli neri, indossa un giubbotto North Face troppo grande per lui?”
Premo una mano contro lo stomaco. Della vodka sarebbe gradita.
“Il tuo fidanzato lavora per il Dr. Van Kemp?”
Adesso sono io quella che scuote la testa. Non solo Ethan lavora per il Dr. Van Kemp… suo padre è il Dr. Van Kemp. Come fa questo ragazzo a sapere così tante cose su Ethan?
“La mia ragazza lavora per lui,” dice, lanciando uno sguardo di disgusto verso la porta dell’appartamento. “Più che lavorare, a quanto pare.” 
“Ethan non lo farebbe…”
Vengo interrotta da quello. La sc--ata.
Sento il nome di Ethan venire pronunciato in tono flebile. Almeno è flebile da questo lato della porta. La camera da letto di Ethan è sul lato più lontano dell’appartamento, il che significa che chiunque lei sia, non è affatto silenziosa. Sta urlando il suo nome.
Mentre lui la sc-opa.
Mi allontano immediatamente dalla porta. La verità di quello che sta accadendo all’interno dell’appartamento di Ethan mi fa girare la testa. Rende il mio mondo instabile. Il mio passato, il mio presente, il mio futuro – sta girando tutto fuori controllo. Il ragazzo mi afferra il braccio e mi sostiene. “Tutto okay?” Mi fa appoggiare vicino al muro. “Mi dispiace. Non avrei dovuto raccontartelo in questo modo.”
Apro la bocca, ma incertezza è tutto quello che ne esce. “Sei… sei sicuro? Forse questi suoni non provengono dall’appartamento di Ethan. Forse è la coppia dell’appartamento affianco.”
“Sarebbe conveniente. Il vicino di Ethan che si chiama Ethan?”
È una domanda sarcastica, ma vedo il rimorso nei suoi occhi subito dopo averla detta. È gentile da parte sua – provare compassione per me quando stiamo ovviamente provando la stessa cosa. “Li ho seguiti,” dice. “Sono qui insieme. La mia ragazza e il tuo… ragazzo.”
“Fidanzato,” lo correggo.
Cammino per il corridoio e poi scivolo contro il muro, finendo sul pavimento. Probabilmente non dovrei accasciarmi sul pavimento perché indosso una gonna. A Ethan piacciono le gonne, così ho pensato di essere carina e indossarne una per lui, ma ora voglio togliermi la gonna e stringerla intorno al suo collo e strozzalo. Fisso le mie scarpe per tutto il tempo, non mi rendo nemmeno conto che il ragazzo si è seduto vicino a me finché non dice, “Ti sta aspettando?”
Scuoto il capo. “Volevo fargli una sorpresa. Sono stata fuori città con mia sorella.”
Un altro grido attutito filtra attraverso la porta. Il ragazzo vicino a me rabbrividisce e si copre le orecchie. Le copro anche io. Stiamo seduti così per un po’. Entrambi ci rifiutiamo di permettere a quei rumori di penetrare nelle nostre orecchie finché non è finita. Non durerà lungo. Ethan non dura più di qualche minuto.
Due minuti dopo dico, “Penso che abbiano finito.” Il ragazzo si toglie le mani dalle orecchie e appoggia le braccia sulle ginocchia. Avvolgo le mie braccia e appoggio il mento su di esse. “Dovremmo usare le mie chiavi per aprire la porta? Confrontarli?”
“Non posso,” dice. “Devo prima calmarmi.”
Sembra abbastanza calmo. Molti uomini che conosco avrebbero sfondato la porta proprio adesso.
Neanche io sono sicura di volermi confrontare con Ethan. Una parte di me vorrebbe andare via e fingere che i minuti appena trascorsi non siano mai accaduti. Potrei mandargli un messaggio e dirgli che tornerei a casa prima e lui potrebbe dirmi che lavorerebbe fino a tardi e io resterei  beatamente ignara.
Oppure potrei tornare a casa, bruciare tutto, vendere il mio vestito da sposa e bloccare il suo numero.
No, mia madre non lo permetterebbe mai.
Oh, Dio. Mia madre.
Gemo e il ragazzo si alza immediatamente in piedi. “Stai per sentirti male?”
Scuoto la testa. “No. Non lo so.” Alzo la testa dalle braccia e la appoggio contro il muro, “Mi è appena venuto in mente che mia madre sarà molto contrariata per come andrà a finire.”
Si rilassa quando vede che non mi sto lamentando per una malattia fisica, ma piuttosto per il terrore per la reazione di mia madre quando scoprirà che il matrimonio è annullato. Perché è assolutamente annullato. Ho perso il conto di quante volte ha menzionato quanto la caparra per la location fosse in lista. “Riesci a immaginare quante persone sognano di potersi sposare al Douglas Whimberly Plaza? Evelyn Bradbury si è sposata lì, Quinn. Evelyn Bradbury!”
Mia madre ama paragonarmi a Evelyn Bradbury. La sua famiglia è una delle poche a Greenwich ad essere più importante di quella del mio patrigno. Quindi ovviamente mia madre usa Evelyn Bradbury come esempio della perfezione di alta classe ad ogni opportunità. Non mi importa di Evelyn Bradbury. Ho una mezza idea di mandare un messaggio a mia madre proprio ora e dirle semplicemente, Il matrimonio è cancellato e non mi importa niente di Evelyn Bradbury.
“Come ti chiami?” chiede il ragazzo.
Lo guardo e mi rendo conto che è la prima volta che lo vedo sul serio. Questo potrebbe essere uno dei momenti più brutti della mia vita, ma anche considerando questo, è molto bello. Occhi castano scuro espressivi che fanno il paio con i suoi capelli indisciplinati. Mascella forte che continua a scattare per la rabbia silenziosa da quando sono uscita dall’ascensore. Due labbra piene premute e assottigliate ogni volta che guarda verso la porta. Mi chiedo se il suo aspetto sarebbe più dolce se la sua ragazza non fosse lì dentro con Ethan in questo momento.
C’è una certa tristezza in lui. Non relativa alla nostra situazione attuale. Qualcosa di più profondo… come se fosse integrata in lui. Ho incontrato persone che sorridono con i loro occhi, ma lui si acciglia con i suoi.
“Tu sei più bello di Ethan.” Il mio commento lo coglie alla sprovvista. La sua espressione è assorbita dalla confusione perché pensa che ci stia provando con lui. Questa è l’ultima cosa che farei in questo momento. “Non è un complimento. È un dato di fatto.”
Lui scrolla le spalle come se non gli importasse in entrambi i casi.
“È solo che sei tu sei più bello di Ethan, questo mi fa pensare che la tua ragazza sia più bella di me. Non che mi importi. Forse mi importa. Non dovrebbe importarmi, ma non posso far altro che domandarmi se Ethan sia più attratto da lei che da me. Mi chiedo se sia per questo che mi sta tradendo. Probabilmente. Scusa. Di solito non sono così auto-denigratoria ma sono così arrabbiata e per qualche motivo non riesco a smettere di parlare.”
Mi fissa un momento, considerando il mio strano treno di pensieri. 
“Sasha è brutta. Non hai nulla di cui preoccuparti.”
 “Sasha?” Dico il suo nome incredula, poi lo ripeto, mettendo enfasi sullo sha. “Sasha. Questo spiega tanto.”
Lui ride e poi rido anche io ed è la cosa più strana. Ridere quando dovrei piangere. Perché non sto piangendo?
“Sono Graham,” dice, porgendomi la mano. 
 “Quinn.”
Anche il suo sorriso è triste. Mi viene da chiedermi se il suo sorriso sarebbe differente in altre circostanze.
“Vorrei dire che è bello conoscerti, Quinn, ma questo è il momento peggiore della mia vita.”
 Questa è una misera verità. “Stesso,” dico, dispiaciuta. “Eppure, sono contenta di averti incontrato ora piuttosto che il mese prossimo, dopo il matrimonio. Almeno non sto sprecando i voti nuziali su di lui.”
“Avresti dovuto sposarti il mese prossimo?” Graham distoglie lo sguardo. “Che stronzo,” dice a bassa voce.
“Lo è davvero.” Questo di Ethan l’ho sempre saputo. È uno stronzo. Presuntuoso. Ma è sempre stato buono con me. O così pensavo. Mi appoggio di nuovo e passo le mani nei capelli. “Dio. Questa situazione fa schifo.”
Come sempre, mia madre trova il momento perfetto con i suoi messaggi. Prendo il telefono e lo guardo:
L’assaggio della torta è stato spostato. Sabato alle due. Non pranzare prima. Ethan verrà con noi?
 



Salve lettori!
Dopo circa nove mesi dall’ultima uscita, Colleen Hoover torna a farci sognare (e soffrire) con un altro capolavoro, che è anche il libro di cui vi parlerò in questa recensione: “All Your Perfects”.
Stavolta, non ci racconta semplicemente della nascita di una storia d’amore o della crescita personale di due personaggi; stavolta parte dal fallimento, ci racconta il dolore di una coppia perfetta in crisi, ci porta avanti e indietro nel tempo a cercare il punto di rottura del grande amore di queste due anime gemelle.

Quinn e Graham si incontrano nel momento più brutto della loro vita: entrambi seduti sul pianerottolo davanti all’appartamento in cui i loro rispettivi fidanzati li stanno tradendo.
Ma quell’avvenimento è tutt’altro che catastrofico, anzi, è la molla che dà inizio a una serie di eventi e fraintendimenti che ricondurranno queste anime gemelle l’uno all’altra.
Nei capitoli intitolati “Allora”, leggeremo del loro amore istantaneo e perfetto, dei momenti dolcissimi e bellissimi che li hanno legati, della passione che non permette di farli staccare, dei piani a lungo termine certi e inevitabili.
Sette anni dopo, Quinn e Graham sono al loro peggio. Lontani, silenziosi, distrutti e incapaci di affrontare la situazione.
Quinn sopratutto; lei che si reputa la causa di tutto, lei che piange sotto la doccia, che rifugge il tocco del marito, che può amarlo liberamente solo davanti agli altri. Terrorizzata che uno sguardo, un bacio o una carezza, soli in casa, possano portare al sesso, a cui per lei ormai è legato soltanto dolore.
Questo perché sono passati sette anni, ma non hanno ancora nessun figlio.
Hanno provato di tutto, ma l’infertilità di Quinn è più forte. Più forte della speranza, più forte dell’amore puro e unico che provano l’uno per l’altro.
Quest’assenza li sta distruggendo, il silenzio li sta consumando.
Il loro amore sarà forte abbastanza per resistere, lottare, superare le difficoltà e aumentare proprio grazie a queste?

Cari lettori, come avrete notato mi sono tenuta molto sul vago:
1. perché Valeria mi picchierebbe se spoilerassi;
2. perché se iniziassi a parlare di un singolo evento non potrei più fermarmi, ma andrei avanti, pagine e pagine, a raccontarvi di quanto Graham sia dolce o il dolore di Quinn devastante o il loro amore un esempio.

Colleen Hoover è una poetessa, una filosofa, una donna che riesce a trattare qualsiasi argomento con una delicatezza unica.
In questo libro ha toccato un argomento delicato per molte donne, ma spesso sottovalutato: l’incapacità di mettere al mondo un figlio.
Il primo istinto è quello di scherzarci su, di “vedere il lato positivo”, di cercare altre soluzioni. Nessuno si sofferma a guardare sotto la superficie, a osservare la vacuità degli occhi di quelle donne costrette a sorridere a battute insensibili.
Colleen Hoover l’ha fatto. Ha intrapreso un viaggio nel dolore più profondo per una donna, ha scavato in ogni dilemma, ogni domanda, ogni difetto, lacrima e crepa.
Attraverso Quinn e le sue magiche parole, ha dato voce a donne che si corazzano talmente bene nel loro dolore da sfiorare la pazzia. O la fine di un matrimonio.
Oh lettori, quanto è doloroso questo libro!
Assistere all’evolversi del vero amore, alla sicurezza di un futuro luminoso, e contemporaneamente alla caduta inevitabile di quello stesso amore, all’allontanarsi di due anime che potrebbero affrontare tutto se solo dessero all’altro l’opportunità di vederli spezzati.
Ho amato Quinn e ho amato Graham, ho sofferto con Quinn e ho sofferto con Graham, ho odiato Quinn e ho odiato Graham.
Hanno fatto l’unica cosa che non avrebbero dovuto fare: soffrire da soli, chiudersi in se stessi ed essere ciechi ai bisogni dell’altro. Fino ad arrivare ad un punto di rottura che sembra inevitabile.

Non sono un’esperta di relazioni, ma in due anni una cosa l’ho capita: bisogna parlare.
Che sia fatto a voce o con lettere, poesie o canzoni, bisogna confidarsi con il proprio partner, non tenere dentro odio e dolore perché ci mangiano vivi senza che ce ne accorgiamo.
Sapete, ho questo, chiamiamolo difetto, di provare più empatia per i personaggi fittizi che per le persone reali. In questo caso, come in ogni libro della Hoover, non è successo altrimenti.
Ero di cattivo umore, anche se non era accaduto nulla che lo giustificasse, sentivo un costante senso di catastrofe aleggiare su di me, un dolore sordo nel petto che stentava a scomparire. Temevo di continuare la lettura perché sapevo che andando avanti sarei arrivata al punto cruciale in cui tutto sarebbe potuto andare distrutto.
Per questo, abbiate fiducia e speranza in Colleen Hoover.
È stato l’unico modo in cui sono riuscita a sopportare il dolore che impregna ogni pagina del libro.
A parte le considerazioni più banali come scorrevolezza, emozioni, bravura (che, se avete letto anche un solo libro di questa scrittrice o una nostra recensione sui suoi libri, conoscete già), vorrei soffermarmi sulle sue perle sulla vita, su centinaia di aspetti di essa, dal matrimonio al “e se”.
A partire dal paragone tra il matrimonio e un uragano:

“Hai affermato una volta come tutti i matrimoni abbiano momenti da Categoria 5, e come non pensavi che le tue precedenti relazioni li avrebbero superati. Ci penso a volte. A cosa può permettere a una coppia di superare un momento da Categoria 5, ma a un’altra coppia no. [...] Gli uragani non sono una minaccia costante per le città costiere. Ci sono più giorni di bel tempo e spiagge perfette che di uragani. I matrimoni sono simili, ci sono un sacco di bei giorni senza discussioni, in cui le persone sono piene di amore l’uno per l’altro. Ma poi ci sono i giorni di tempo minaccioso. Possono essere pochi, ma possono fare abbastanza danni per cui ci vogliono anni per ripararli.”

Questo ragionamento fatto da Graham, si trasforma in una delle parti più belle del libro, una dichiarazione d’amore che colpisce nel profondo e che dovrebbe essere una delle basi di una relazione.
È facile amare quando va tutto bene; la vera sfida è farlo quando la perfezione va a rotoli e la fine sembra incombente.
Quinn e Graham hanno raggiunto uno di quei momenti di Categoria 5 e adesso devono ricordare, ritornare a sette anni prima, rivivere le promesse e l’amore per ritrovare il loro equilibrio.
In realtà sembra quasi strano come abbiano dimenticato discorsi che avrebbero potuto aiutarli sin dall’inizio, completamente cambiati dalla catastrofe che li ha toccati.
Il fato ha un ruolo molto importante sin dall’inizio della loro relazione, e il parallelismo tra i capitoli “Allora” e “Adesso” lo mostra perfettamente.
Questo libro è un insieme di riflessioni talmente profonde, talmente dolci, talmente sofferenti!
Ho pagine e pagine sottolineate sul Kindle, perché è impossibile lasciarle scivolare via con un colpo di dito. Devono essere rilette e sentite con tutto il cuore, anche se dolorose, perché, oltre ad essere scritte egregiamente, possono far capire tanto.
Le parti più dolorose sono assolutamente le riflessioni di Quinn sul suo ruolo di spettatrice inattiva nel ciclo della vita e i discorsi di Graham su Dio, sulla solitudine, persino sull’anello di fidanzamento!

“Non sapevo che anello prenderti, ma quando il gioielliere mi ha detto che l’anello di fidanzamento simbolizza un cerchio infinito senza un inizio, un centro o una fine, non volevo spezzare questo cerchio infinito con un diamante.”

Vorrei potervi tradurre tutte le frasi che ho sottolineato, ma non posso. E mi dispiace, perché so quanto voi lettrici che non leggete in lingua dovrete aspettare per vederlo qui in Italia.
L’unica cosa che posso consigliarvi è di richiederlo a gran voce.
Se non alla Leggereditore, che sembra aver dimenticato i guadagni che la Hoover può farle ottenere, chiedete a un’altra CE di acquistare i diritti di questi capolavori. È un reato tenere le lettrici lontane e ignare dei lavori di Colleen Hoover. Sono insegnamenti, poesie, testi che le lettrici hanno bisogno di avere tra le mani, perché insegnano, fanno ridere, fanno soffrire, danno pace, il tutto in un qualche centinaio di pagine.
Baci.


Voto libro - 5




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