Quasi innocente
Autore: Paolo Pinna Parpaglia
Genere: Thriller
Borore, un piccolo paese del centro Sardegna, è terrorizzato da un killer invisibile, silenzioso e ferale. Entra nelle case, immobilizza le vittime e costringe le mogli a premere il grilletto contro il volto dei propri mariti. Giuseppe Nonnis e Mariano Spada sono morti così, sotto lo sguardo sconvolto delle due donne. Per questo motivo Antonella Demelas ha affrontato il viaggio da Cagliari, la città in cui vive, per raggiungere la regione del Marghine, nell’entroterra. La famiglia Cherchi l’ha scelta come avvocato per difendere Roberto, tra i maggiori sospettati dei due omicidi. La sua unica colpa – secondo i genitori – è quella di essere “strano”. Antonella svestirà la toga per indossare i panni dell’investigatrice, in un’indagine che si rivelerà irta di insidie, perché, in un paese così piccolo, i rancori e le dicerie rischiano in ogni momento di depistare le ricerche. La strada che la condurrà alla verità sarà disseminata di dubbi e incertezze: Roberto Cherchi è davvero innocente come pensa? Di chi può fidarsi a Borore? C’è un modo per arrestare la violenza spietata dell’omicida?
Buonasera amici del Confine,
è da tanto tempo che non parlo con voi. Purtroppo tra il lavoro e l'università ho avuto veramente pochissimo tempo da dedicare alla lettura e mi è mancato tanto sia poter scrivere qualcosa per voi sia poter leggere in santa pace.
Ma passiamo al libro di cui vorrei parlarvi oggi. Si tratta di un thriller ambientato nella mia Sardegna, più precisamente a Borore, un paesino a circa due ore da casa mia, dal titolo "Quasi innocente", scritto da Paolo Pinna Parpaglia ed edito Newton Compton editori.
Per i più esperti questo romanzo non è una novità, in quanto è già stato pubblicato alcuni anni fa da un'altra casa editrice, adesso lo ritroviamo in una nuova veste a partire dalla copertina e dal titolo.
Antonella Demelas è un avvocato, vive e lavora a Cagliari, ma viene chiamata per andare a Borore a difendere Roberto Cherchi, un giovane accusato di duplice omicidio.
Quando la Demelas raggiunge la piccola Borore viene catapultata nel modo di fare e di pensare dei piccoli pesini, dove ognuno ha qualcosa da dire e i processi vengono fatti nei bar.
Questo aspetto incuriosisce Antonella, che inizia ad indagare per capire se il suo cliente è colpevole e per avere un’idea di ciò che è successo.
Il modo in cui vengono uccisi i due uomini è raccapricciante, le mogli di entrambe le vittime sono state in qualche modo coinvolte, ma nessuna delle due può essere d'aiuto a trovare l'assassino.
La Demelas cercherà in tutti i modi sia di scoprire che fine ha fatto il suo assistito sia di trovare in qualsiasi modo il serial killer.
"Quasi innocente" è un thriller che ti cattura sin dal prologo.
Avere a che fare con un serial killer che uccide in modo così calcolato, ha attirato in pieno la mia attenzione e l'autore è riuscito a non farmi perdere mai la curiosità fino alla fine del libro.
La storia è ambientata in Sardegna, in un piccolo paesino del Marghine, e attraverso gli occhi di Antonella Demelas veniamo trasportati all'interno delle dinamiche e del modo di vivere dei piccoli borghi sardi.
Nulla di tutto ciò che riguardava i comportamenti delle persone, il modo di parlare, di sapere e di descrivere le situazioni, era nuovo a i miei occhi, lo vivo tutti i giorni e capivo perfettamente cosa intendessero i personaggi prima ancora di avere delle delucidazioni dalla protagonista, era come vedere quelle discussioni davanti a me all'interno del mio bar e ho avuto i brividi per quanto la cosa mi sembrasse reale.
Ho la fortuna di vivere in un paese tranquillo dove non succedono queste cose, ma potevo benissimo immedesimarmi nella storia e leggere tra le righe dei discorsi di tutti i personaggi.
Sono proprio i personaggi secondari e quelli che fanno da sfondo alla storia a rendere tutto molto più forte, veritiero e umano, l'autore riesce a far sentire il lettore vicino a qualsiasi persona venga menzionata ed è uno degli aspetti del libro che rende intensa la lettura.
Sentirsi parte della storia è una delle cose che più dà valore al romanzo e soprattutto allo scrittore.
Il libro è scritto perfettamente, i dialoghi sono reali, pesanti e lunghi come solo in un piccolo paese possono essere (fidatevi, ne so qualcosa).
All'interno della storia c'è una piccola parte dedicata ad un altro personaggio, sotto forma di diario, che sarà la lettura dell'avvocato Demelas.
Questa è una delle parti che ho preferito di più e la mia curiosità andava di pari passo a quella di Antonella, volevo che finisse al più presto la lettura di questo diario per vedere cosa stava succedendo al ragazzo che lo ha scritto.
I capitoli dedicati e visti dagli occhi di Roberto Cherchi, il presunto assassino, ci danno la possibilità di avere un quadro un po’ più chiaro su quello che le persone del suo paese definisco stranezze.
Roberto è un personaggio particolare, in qualche modo un po’ strano, ma il suo punto di vista è fondamentale per capire a pieno la storia.
Le indagini di Antonella sono al centro della storia e anche noi lettori diventiamo insieme a lei degli investigatori. Io ero talmente presa dalla curiosità che ho iniziato a segnarmi tutti i piccoli dettagli che potevano essere utili per scoprire qualcosa, anche cose che magari potevano essere banali.
Miei cari lettori, preparatevi a immergervi nel paesino di Borore con i suoi segreti e le sue tradizioni e ad iniziare un’indagine in compagnia dell'avvocato Demelas.
Vi auguro buona lettura e a presto.
Voto: 4.5
0 comments