Anime qualunque


Genere: Narrativa contemporanea

Autore: Chiara Ferraris

Esistono anime eterne destinate ad amarsi e rinnegarsi? Una proposta indecente da parte di uno sconosciuto in una libreria: Serena, un libro tra le mani e un passato di dolore che la annega, si trova a chiedersi cosa succederebbe alla sua fragile esistenza se lasciasse aperto uno spiraglio di possibilità a una storia clandestina, dopo quell'incontro casuale, che le fa riassaporare il senso di un cuore che batte. Lo stesso destino sembra incrociare anche la vita di Lady Catherine, una giovane inglese dell'Ottocento in viaggio per il suo Grand Tour, e di Giovanni, un uomo presuntuoso quanto misterioso, che la affascina come quella Genova risorgimentale e rivoluzionaria che si troverà a vivere. Le due donne, una nel presente, l'altra nel passato, si confronteranno con le verità che si celano sotto la realtà, perché la vita non è mai a senso unico e quelle strade, apparentemente tracciate in modo inequivocabile, possono invece arrivare a legarsi in trame talmente fitte da diventare indistinguibili. Serena e Catherine sembrano ripercorrere gli stessi passi, unite da un libro che racconta un amore potente e superiore alle leggi del tempo, quello tra «anime eterne», che conduce a un destino oscuro e drammatico e che porterà entrambe a prendere una decisione che cambierà per sempre le loro vite. Dopo L'impromissa, Chiara Ferraris torna con un nuovo romanzo tra passato e presente che ci conduce alla radice di amori travolgenti e sentimenti vividi, con uno stile poetico ed evocativo che rende la narrazione intensa e coinvolgente.

Ciao a tutti cari lettori e lettrici!
Il libro di cui parlerò oggi è “Anime qualunque” dell’autrice Chiara Ferraris, uscito lo scorso 12 aprile dalla casa editrice Sperling & Kupfer.

Il romanzo è ambientato in Italia, a Genova, città che non ho ancora visitato ma di cui ho assaporato la realtà e la storia attraverso le nostre due protagoniste, Serena e Lady Catherine. Dal primo momento siamo catapultati in un intreccio tra la Genova di oggi, dove si svolge la storia di Serena, e quella del 1833 che racconterà di Lady Catherine, gli stessi luoghi d’amore e stessi misteri che sembrano legare le anime di queste due donne così distanti fra loro eppure così legate.

“Riconobbi il suo odore ancora prima di sentire la sua mano sul mio fianco e quando lui ce la posò, annegai io. Persi tutti i battiti del mio cuore, la ragione, anche.”

Serena, una giovane donna con un passato doloroso e una vita monotona, sente di non aver vissuto davvero fino a quando un pomeriggio di pioggia entra in libreria e incontra per la prima volta un uomo che le farà rivivere l’amore e la spensieratezza, sensazioni ormai dimenticate, quasi sbiadite, che non viveva più da tempo nella sua vita statica col marito e dopo un doloroso lutto. L’amore sembra riportarla in vita e farle scoprire lati di sé stessa per troppo tempo nascosti dal dolore e farle dimenticare per brevi momenti la mancanza di suo nipote.

Lady Catherine, d’altro canto, è una giovane donna dell’Ottocento, sofisticata, ha sempre un libro con sé e nasconde un animo gentile mascherato da superbia e distacco. Durante il suo Grand Tour scopre l’amore, un amore drammatico, passionale e vissuto in segreto, poiché si innamorerà di Giovanni, un servitore. Giovanni è un uomo misterioso, ha catturato l’attenzione di Lady Catherine grazie a un libro di sonetti di Sidney, “Astrophil e Stella”, che ci accompagnerà per tutto il corso del libro, i cui versi dei sonetti apriranno i capitoli. Nel corso del libro scopriremo sempre più dettagli su Giovanni e sulla sua vita così distante e diversa da quella di lei, mostrandoci la differenza di classe e soprattutto del privilegio dell’alta società che sembra completamente ignorare l’esistenza del popolo e dei suoi problemi.

“Eravamo solo anime, lassù sul Passo.
Solo anime.
Potevamo esserlo ancora, ed era a questo che mi richiamava lui, adesso.”

Ho adorato del romanzo lo stile di scrittura pulito, lineare e soprattutto la descrizione della città, i luoghi d’amore che accomunano e legano le nostre due protagoniste come “Il Passo della Bocchetta”, dove entrambe vivranno dei momenti significativi con i loro amanti. L’evoluzione delle due donne è una parte importante del romanzo che ci aiuta ad empatizzare con loro, a cogliere i loro sentimenti e sensazioni; in particolare il cambiamento di Lady Catherine e la consapevolezza del suo privilegio quando si ritroverà davanti a scene dolorose, che le faranno capire quanto sia diversa la vita degli aristocratici e quella del popolo, malattie e povertà così distanti e invisibili dai loro pomeriggi trascorsi in salotti e abiti costosi.
Il romanzo si conclude con un finale amaro, e malinconico, ma secondo me giusto. È per questo che consiglio il libro a chi non cerca il classico lieto fine e ha voglia di vivere amori diversi.

Ella

Voto libro - 3.5



 

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