The Last Ghost
Genere: Gotico contemporaneo
Autore: M. Dressler
8 ottobre 2020
Oltre cento anni fa, in una cittadina costiera del nord della California, è nata e morta Emma Rose Finnis. In vita era un’umile cameriera di una pensione e, ancora peggio, una Finnis. Ora nessuno ricorda più la sua vita di duro lavoro e i suoi sogni grandiosi, perché nessuno è rimasto. In un mondo in cui i fantasmi sono
considerati “immondi”, gli spiriti che infestano la sua città sono già stati spazzati via. Eccetto Emma Rose.
Ma quando un cacciatore determinato arriva con l’ordine di eliminarla una volta per tutte, Emma Rose rifiuta di essere scacciata dal suo rifugio, la sontuosa Casa Lambry. Se lo è guadagnato quel posto, e intende tenerselo, anche se significa andare in guerra contro i viventi. Dopotutto, Emma non ha nulla da perdere.
Non si può dire lo stesso per quelli che hanno ancora il lusso di respirare…
Salve a tutti, lettrici e lettori.
È finalmente giunto l’autunno e con esso si avvicina una delle mie ricorrenze preferite: Halloween. E cosa c’è di più rabbrividente di un libro sui fantasmi?
Oggi vi parlerò di “L’ultimo a vedermi”, scritto da M. Dressler ed edito da NUA.
“In un certo senso, è quello il mio lavoro. Vedere ciò che i viventi non possono vedere. Notare ciò che non possono notare ma si sta iscrivendo sulle buste della loro pelle.”
Ci troviamo a Benito, città costiera della California, dove nel 1915 è avvenuta la morte di Emma Rose Finnis, una cameriera che ha lavorato duramente nella sua vita breve ma di cui nessuno ricorderà nulla. Eppure, dopo più di cento anni, sarà l’unico spirito nella sua città a non essere ancora stato scacciato via.
In seguito a un suo scatto d’ira avvenuto in Casa Lambry, suo rifugio, un cacciatore di nome Philip Pratt riceve l’ordine di sterminarla. Emma non può permettere che accada e farà di tutto per impedirlo, anche a costo di dare inizio a una guerra contro i viventi.
“Occorre volontà per non essere quello che tutti si aspettano da te. Occorre coraggio per non andare dove ti dicono di andare.”
“L’ultimo a vedermi” è un’opera dal tocco gotico, dove si alternano passato e presente. Emma Rose è un personaggio molto forte, con un’infanzia intrinseca di disgrazie e fatica. Il suo decesso è avvenuto nell’anonimato, annullando tutti gli sforzi fatti in vita, come se non fosse mai esistita.
Troviamo poi Philip Pratt. Di lui non si sa molto. Il suo passato non è felice ma, fin da bambino, ha capito come trattare con gli spiriti per dare loro il riposo che meritano. È convinto di essere già nato cacciatore.
Devo ammettere che non ho empatizzato molto con i personaggi, non sono riuscita a capire la loro personalità. Ho trovato la figura di Emma molto oscillante, vuole dimostrare di essere uno spirito buono ma, al contempo, le sue azioni fanno intendere l’opposto.
Invece, oltre a qualche sorriso e un pizzico di apprensione, Pratt non ha mostrato altri sentimenti. Ho trovato il suo personaggio colmo di apatia, dedito solo al suo compito.
Ho apprezzato lo stile di scrittura. La prosa, però, è risultata poco scorrevole in più punti a causa di varie ripetizioni e qualche descrizione di troppo. Nonostante ciò, ritengo che sia un libro davvero valido.
Se cercate una lettura inquietante che sappia tenervi sulle spine dall'inizio alla fine, questo libro fa al caso vostro!
Sarah
Voto libro - 3.5
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