La donna del ritratto



Autore: Kate Morton
       Genere: Narrativa Contemporanea

Nell'estate del 1862, un gruppo di giovani artisti si riunisce a Birchwood Manor, una grande casa nella campagna dell'Oxfordshire, quasi protetta dentro un'ansa del Tamigi. A guidare il gruppo è Edward Radcliffe, il più appassionato e promettente di loro, un ragazzo di vent'anni, che non conosce limiti. A lui è venuta l'idea di immergersi nella natura per i successivi trenta giorni, lontano dai condizionamenti di Londra e dalla sua formalissima society, per dare libero sfogo alla creatività. E invece, alla fine di quel mese, la tragedia ha stravolto le loro esistenze: una donna è stata uccisa, un'altra è sparita nel nulla e un prezioso gioiello è scomparso. Più di centocinquanta anni dopo, Elodie Winslow, una giovane archivista di Londra, scopre per caso una borsa di cuoio nella quale si trovano due oggetti che la colpiscono profondamente: la fotografia sbiadita di una bellissima giovane donna in abiti vittoriani e l'album da disegno di un artista. Nel quale spicca lo schizzo di una grande casa protetta dall'ansa di un fiume, che a Elodie pare stranamente famigliare. Quali segreti nasconde Birchwood Manor? Chi è la ragazza? Per scoprirlo, Elodie dovrà seguire una voce fuori dal tempo, dimenticata dalla storia eppure testimone di tutto: Birdie Bell, la donna del ritratto.



Seconda tappa del Blog Tour

Ambientazione del romanzo


Salve lettori e buon inizio settimana.

Continua il Blog Tour organizzato per la promozione del romanzo di Kate Morton, "La donna del ritratto".

Oggi scopriremo qualcosa in più parlando dell'ambientazione, fisica e temporale, dell'intricatissima storia raccontata dall'autrice.

Il romanzo è caratterizzato da salti temporali in avanti e indietro nel tempo. Racconta di eventi e personaggi del 1800, le cui vite si intrecciano per destino alle vite di personaggi più vicini, fino ad arrivare ad Elodie, una giovane archivista che incontriamo nell'estate del 2017 a Londra.

Il romanzo è ambientato appunto in Inghilterra, tra Londra e la campagna inglese, più precisamente ci troveremo nel villaggio di Birchwood, sul confine tra Oxfrodshire e Berkshire, nella regione dell Vale of White Horse.

È a Birchwood che si trova Birchwood Manor, la villa annidata sulle sponde di un fiume, il Tamigi, protagonista di tutto il racconto.

Birchwood Manor, minuziosamente descritta come tutto il territorio circostante, sarà non solo luogo, ma anche personaggio attivo e "vivo" nel romanzo.
Personalmente ho apprezzato le capacità descrittive ed evocative dell'autrice, perché mi hanno dipinto un quadro nitido dei luoghi, rendendomi più facile vivere la storia raccontata.
Ha saputo regolare quanto dire e quanto descrivere per lasciare comunque il lettore libero di spaziare, inventare, immaginare.
Il linguaggio utilizzato ci fa immergere in un mondo meraviglioso al limite tra il fiabesco e l'horror, intriso di mistero e magia.
Anche la descrizione della Londra ottocentesca è particolarmente minuziosa e fedele alle testimonianze storiche che ne abbiamo.
La Londra bella e sfarzosa dei ricchi contrapposta alla Londra grigia, sporca e fumosa dei poveri. 
I modi di vivere, le usanze, la gente, il triste fenomeno dello sfruttamento degli orfani, le truffe, il borseggio. Un'atmosfera Dickensiana degna di nota.
Mi è piaciuto molto, tutto quanto.
Birchwood Manor mi ha così tanto incuriosita che sono andata a cercarlo e, ovviamente, non esiste. O meglio, se digitate Birchwood Manor su Google, troverete un albergo di recente costruzione nel villaggio di Birchwood. Quest'ultimo quindi esiste, ma non si trova nella Vale of White Horse, ma più a nord, vicino Liverpool, nella contea del Cheshire.
Anche il fiume che vi scorre accanto non è il Tamigi, chiaramente, ma il Mersey.

Un vero peccato, perché mi sarebbe piaciuto trovare immagini della residenza antica, con i suoi otto comignoli e le finestre tutte diverse. Magari avrei cercato una foto dove si vedesse la finestra della mansarda, quella che nella notte si illuminava per chiamare a sé chi aveva bisogno di un rifugio.

Grazie per aver letto la nostra tappa, vi lascio il calendario per seguire il tour di questo splendido libro.






Salve Confine. 
Oggi proverò a raccontarvi del romanzo "La donna del ritratto" di Kate Morton, in uscita il 30 Ottobre per la Sperling & Kupfer.
Dico "proverò" perché la trama è molto intricata e presenta la vita, in un determinato periodo, di vari personaggi e copre un arco temporale di due secoli abbondanti.

***Vi avverto sin da subito che la recensione potrebbe contenere qualche piccolo spoiler, ma ho pensato molto a come raccontarvi il romanzo e vi assicuro che non vi rovinerò il piacere della sua lettura. Abbiate un po' di pazienza!***

Il romanzo comincia a Londra, nell'estate del 2017, quando Elodie Winslow, archivista presso la Stratton-Caldwell & Co., si imbatte in una grossa scatola appartenuta a James William Stratton, il cui contenuto va ispezionato, datato e catalogato.
All'interno trova una elegante tracolla di cuoio che custodisce un blocco da disegno e un porta documenti. Il porta documenti apparteneva a James Stratton, come le iniziali suggeriscono, e dentro contiene un porta fotografie in argento con il ritratto di una giovane donna dai lunghi capelli rossi.
Quando Elodie apre il blocco da disegno smette di respirare perché, pagina dopo pagina, trova disegnate su quei fogli le immagini di una casa che lei conosce benissimo anche se non l'ha mai davvero vista e che non sapeva nemmeno esistesse.
La casa in questione è quella di una fiaba che la madre le raccontava la sera prima di andare a dormire. Non era una fiaba da bambine, era inquietante e magica, e Elodie l'adorava.
Le due torrette laterali, gli otto comignoli e le finestre tutte una diversa dall'altra, soprattutto il segnavento astrale...
Elodie conserva come unico ricordo della madre, morta prematuramente in un incidente, solo quella fiaba e le emozioni che le evocava, così decide che vuole saperne di più, vuole scoprire cosa nasconde quel racconto, quanto c'è di vero.
Comincia così una ricerca che la porta a scoprire il luogo e il nome della dimora, Birchwood Manor, e chi ne era proprietario nella seconda metà dell'ottocento, che è il periodo di datazione dei bozzetti e degli oggetti all'interno della scatola, nonché il periodo storico in cui aveva vissuto James Stratton.
Edward Radcliffe, questo il nome del proprietario della casa e autore dei disegni nel blocco, era un giovane pittore dalle idee rivoluzionarie, membro della Royal Accademy e fondatore della confraternita Magenta, che abbandonò la carriera in seguito ad un incidente, avvenuto nell'estate del 1962, proprio a Birchowwod Manor, che gli sconvolse l'esistenza.
Così, nonostante gli impegni per l'imminente matrimonio di cui non è convinta, Elodie parte e si reca a Birchwood per visitare la casa che ora è un museo dedicato al pittore.
Quando arriva, l'orario di visite è passato, ma trova lì un uomo che si fa passare per uno dei custodi, che la invita comunque a dare uno sguardo.
L'uomo in questione, Jack, è un ex agente della polizia australiano, che si trova a Birchwood su commissione di una donna che vuole a tutti costi che trovi per lei un oggetto prezioso appartenuto ad una sua parente che aveva studiato a Birchwood Manor quando questa era una scuola per sognorine. 
Si tratta del "Blue Radcliffe", un diamante rarissimo appartenuto al pittore e che è stato motivo della tragedia avvenuta nel 1862.
I due si studieranno e si gireranno attorno, spinti da qualcosa che li vuole vicini e per il legame che sentono con la casa, il mistero che la circonda, gli interrogativi mai risolti.
Il "qualcosa" che li spinge, che sussurra nelle loro orecchie è il fantasma di Lily Millington, la donna del ritratto, la modella, musa, amante di Radcliffe, che ai tempi fu sospettata di aver rubato il diamante e di essere scappata col ladro suo complice in America.
Ma se Lily Millington, che non è il suo vero nome, scappò in America con la refurtiva, come mai il suo fantasma si trova a Birchwood Manor?
Che cosa lega Elodie con la casa e i luoghi di Birchwood?
E che ci faceva sua madre in quei luoghi, con un uomo che non era suo padre, poco prima del suo incidente fatale?

Questi e tanti altri sono gli interrogativi che vi porrete durante la lettura de "La donna del ritratto", e non riuscirete ad abbandonare la lettura se non quando avrete trovato le risposte.
Infatti vi posso assicurare che la lettura di questo romanzo è così avvincente e appassionante che vi sembrerà di non arrivare mai alla fine abbastanza in fretta per poter finalmente riunire tutti i fili che si dipanano man mano.
Nel riassumere la trama, ho lasciato inesplorate tantissime vicende che meritano attenzione e che ho evitato di portare all'attenzione per evitare spoiler vari.
Sappiate che ho parlato solo dei personaggi fondamentali del romanzo, ma che ne ho lasciati indietro altrettanti, altrettanto importanti per la comprensione delle vicende narrate, che si snodano una alla volta da un nodo ingarbugliato per tornare a riunirsi in un bel fiocco ordinato.
Infatti ciascuna storia legata ad un personaggio di cui leggerete, è legata a doppia mandata a tutti gli altri. 
È come se con il ritrovamento della scatola, Elodie avesse dato il via ad una partita di domino al contrario.
Ma procediamo con ordine.
Partendo dallo stile evocativo ed elegante, senza essere pesante e ampolloso, fino ad arrivare al ritmo di narrazione, alla scorrevolezza, al linguaggio consono al tipo di racconto, tutto in questo romanzo risulta perfetto e inappuntabile.
L'autrice ha fatto un ottimo lavoro anche con la descrizione dei luoghi e del tempo in cui il romanzo è ambientato.
Birchwood Manor è descritta splendidamente, in modo da poterla immaginare nitidamente ma anche di poter spaziare con la fantasia e creare un luogo tutto nostro da visualizzare durante la lettura, non so se ho espresso bene questo concetto, ma non saprei come altro dire.
Le atmosfere vanno dal magico al limite dell’horror quasi, al fantasy, con visioni evanescenti, fantasmi che sussurrano all'orecchio e luci che si accendono per indicare la via a chi è in pericolo.
I personaggi, tutti ben descritti e perfettamente collocati nei loro tempi storici, assumono una sorta di tridimensionalità, occupano un vero e proprio spazio, e lo stesso vale per Birchwood Manor, il bosco e il fiume, che sono parte integrante ed essenziale della storia, che vivono di vita propria all'interno del romanzo.
Il fantasma di Lily è il personaggio più forte e malinconico, attraverso il suo racconto in prima persona conosciamo meglio tutto e tutti. Introdurrà diversi personaggi che legheranno le loro vite alla villa, al bosco e a Lily stessa, per arrivare ad Elodie, quasi duecento anni dopo.
Penso di essere stata brava e di non aver svelato praticamente nulla di importante, ma spero anche di avervi invogliato alla lettura de "La donna del ritratto", perché sono sicura che vi piacerà come è piaciuto a me.
Buona lettura, dunque.

 voto libro - 5 Meraviglioso




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