Cécité Malaga


Genere: Graphic novel


Autore: Benjamin Lacombe


15 Marzo 2022


L'artista prodigio era famosa in tutto il Paese. La gente voleva ammirarla e pensava di conoscere la sua leggenda.


Salve Confine,
qualche giorno fa ho ricevuto una sorpresa davvero, davvero inaspettata che mi ha regalato una gioia in una giornata che non era cominciata tanto bene.
Rizzoli ha pensato di omaggiarmi di una copia di “Cecité Malaga” di Benjamin Lacombe, uscita lo scorso 15 marzo, e non avete idea di quanto io l’abbia apprezzata!
Le storie raccontate e illustrate da Lacombe sono sempre un unguento per l’anima e “Cecité Malaga” non è stata da meno.
Cecité è una famosissima equilibrista cieca.
È leggendaria e la sua leggenda comincia quando, ancora bambina, si presenta all’entrata di un tendone da circo, il circo Franconi, lo sguardo vitreo, i vestiti lisi, avvolta dal silenzio.
Adesso accorrono da tutto il paese per vederla esibirsi, mentre con portamento elegante e passo fermo si avventura sulla fune sospesa a più di venti metri da terra.
Un giorno, però, si ferma all’improvviso, la fune ondeggia e lei precipita nel vuoto.
Paradossalmente la caduta, però, non sarà la sua fine…
Io amo, adoro, bramo i libri scritti e disegnati da Benjamin Lacombe!
Sono piccoli gioielli preziosi da custodire nelle librerie e nel cuore, perché sono belli da guardare, da leggere, da assimilare dentro di noi.
Poche frasi e illustrazioni meravigliose riescono a raccontare una storia tragica e importante come quella di una bambina che, in seguito a un trauma doloroso, perde la vista e non solo.
Accolta da una grande famiglia circense, reinventa sé stessa, vivendo in equilibrio tra il vuoto reale, che si apre sotto la fune sulla quale passeggia sicura, e l’abisso interiore che è buio e silenzioso come la sua anima.
Coi suoi occhi opalescenti e la pelle di porcellana, attrae spettatori da tutto il mondo, affascinati dalla potenza che scaturisce dalla fragilità, e poi la caduta…
Un trauma contro un trauma e Cecité riapre finalmente gli occhi e apre sé stessa la mondo.
Sfogliando le pagine di questo libro, il lettore apre gli occhi insieme a Cecité, e questo è reso possibile grazie all’utilizzo di fogli di carta acetata con differenti gradi di trasparenza, che dal bruno al chiaro, precedono le illustrazioni più significative per il racconto.
I disegni poi, che ve lo dico a fare!
Io sono totalmente stregata dallo stile di Lacombe. Se dico che vorrei essere una delle creature esotiche e misteriose dei suoi disegni sembro strana?
I suoi tratti, l’utilizzo dei colori, tutto nelle sue illustrazioni è un marchio di fabbrica, riconoscibilissimo e senza eguali.
E pensare che in un certo periodo della sua vita, ha vissuto quello che ha raccontato qui, con la storia della piccola Cecité!
Sì, perché proprio alla fine l’autore ci racconta che, in seguito a un grande dolore, ha perso la vista per qualche ora sperimentando panico e vertigine, e questo lo ha portato a riflettere sull’importanza di questo senso e non solo, ecco da dove nasce Cecité e la sua temerarietà nel vivere in equilibrio nel vuoto.
E si potrebbero dire tante altre cose riguardo a questo “disturbo” post traumatico, a quello che comporta e come cambia la vita di chi lo sperimenta, ma non è questa la sede, questo è il momento per godersi questo piccolo gioiello prezioso.
Buona lettura.


Voto Libro 5






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