Sands of Arawiya Series
La serie è composta da:
1. Catturiamo la fiamma
2. Liberiamo le stelle
Genere: Fantasy
Autrice: Hafsah Faizal
17 maggio 2022
Zafira è il Cacciatore: vestita da uomo, si procaccia il cibo perché la sua gente non muoia di fame nella foresta maledetta dell'Arz. Nasir è il Principe della Morte, incaricato di uccidere chiunque sia tanto folle da sfidare suo padre, il dispotico sultano. Se qualcuno scoprisse che Zafira è una ragazza, tutto ciò che ha guadagnato andrebbe perduto; se Nasir dovesse dimostrare compassione, suo padre lo punirebbe nel modo più feroce. Entrambi sono leggende nel regno di Arawiya. Loro malgrado.
Salve lettori e lettrici!
Oggi vi parlo di un libro che non vedevo l’ora di leggere: “We Hunt the Flame” di Hafsah Faizal, il primo libro della duologia intitolata “Sands of Arawiya”. Purtroppo non è ancora stato pubblicato in Italia, ma ho letto alcune voci che parlavano di una possibile pubblicazione entro il 2022, quindi incrociamo le dita! Ora non mi perderò in chiacchiere, perché ho davvero tanto da dire, perciò… iniziamo!
«Le persone vivevano perché lei uccideva.
Le persone morivano perché lui viveva.»
Dovete sapere che io sono ossessionata dalle prime righe dei libri. Alcune volte non sono rilevanti, ma altre sembrano proprio racchiudere l’essenza stessa del romanzo e possono catturare sin da subito. Questo è stato il caso di “We Hunt the Flame”.
Il libro racconta la storia di Zafira, Il Cacciatore, che finge di essere un uomo per sfamare e proteggere la propria gente. Vi chiederete perché probabilmente. Be’, nel Califfato di Demenhur le donne non sono ben viste a causa delle “Sei Sorelle”, donne che con la loro magia avevano permesso ai Califfati di fiorire, ma che con la loro morte avevano portato via la magia del Regno insieme a loro, lasciandosi dietro anche diverse maledizioni, diverse per ogni luogo. Gli abitanti della terra della protagonista le credono colpevoli, considerando tutte le donne capaci di nulla. Zafira ha sempre dovuto vivere nelle vesti di qualcun altro per poter sopravvivere e aiutare le persone che ama.
Nasir è il Principe della Morte, costretto ad occuparsi del lavoro sporco del padre, il Sultano di tutta Arawiya. Da quando la magia è scomparsa i regni sono in pericolo; un male misterioso, camuffato nella Foresta di Arz, si sta espandendo e la situazione non fa che peggiorare. Chi si addentra in quella foresta non è più in grado di tornare lo stesso (oppure tornare totalmente)…tranne Zafira. Lei incontrerà la Strega D’Argento, che le offrirà finalmente la possibilità di fermare tutto questo: un libro nascosto sull’isola di Sharr che potrebbe far ritornare la magia nella sua Terra e salvare tutti. La soluzione perfetta, se non fosse che ci sono dei problemi: il viaggio e le sue difficoltà, le creature che l’aspettano e Nasir. Come lei, Nasir avrà un compito: andare lì, recuperare il libro e uccidere il Cacciatore. A questo punto, cosa succederà?
«Siamo così veloci a respingere questo sentimento come debole, ma i cuori battono per amore, no? Una vita senza scopo potrà non essere una vita, ma una vita senza amore è niente, se non esistenza.»
Parliamo prima dei personaggi principali. Il racconto è scritto secondo due punti di vista: quello di Zafira e quello di Nasir. Le premesse penso lo abbiano già fatto capire: la nostra protagonista è una forza, è intrepida e testarda. Mentre leggevo il libro, ho sentito molto la volontà della scrittrice di sottolineare un tema femminista. Zafira è una donna costretta a passare per uomo affinché le siano attribuiti i suoi successi e i suoi meriti, in una realtà in cui le donne sono considerate inferiori. Molto attuale, non credete?
Nasir è un bel personaggio, con il suo tormento interiore e le sue debolezze. Ne ha passate e ne passerà tante, è stato cresciuto con il sangue e la spada tra le mani, ma lui non è quella persona. Come devi comportarti quando hai sempre vissuto in un modo che non rispecchia chi sei veramente? Ti trovi in un limbo, tra ciò che vorresti e ciò che credi di essere.
Mi è piaciuta la loro relazione e soprattutto i dialoghi fra i due, ci sono alcune perle che mi hanno fatta sognare.
Altro personaggio fondamentale, anche se secondario, è Altair. Altair è il classico personaggio di cui si innamorano tutti. Il compagno del protagonista simpatico e all’apparenza piatto (cosa che non è affatto). Divertente, ironico, è la punta di leggerezza della storia. Se c’è un’altra cosa che amo quasi quanto le storie romantiche nei libri sono le amicizie. E il rapporto tra Nasir e Altair è molto, molto bello, comico e letteralmente caotico.
Tecnicamente parlando, il tempo della narrazione è stato, secondo me, gestito un po’ male, abbastanza lento all’inizio e troppo veloce in seguito. Per quanto riguarda il mondo, la vena arabeggiante è molto interessante e ho amato il genere di ambientazione che l’autrice voleva costruire. Ci sono molte parole arabe, riferimenti a quella cultura, per questo vi consiglio di consultare il glossario creato appositamente su internet per capire tutto meglio. Ed è questo un altro problema: il world-building. Nonostante sia bellissimo e particolare, non è stato approfondito abbastanza. In ogni caso, vivo con la speranza, e sono certa, che nel secondo ne leggeremo di più.
Avevo aspettative molto alte e sebbene il libro in sé non le abbia pienamente soddisfatte, mi ha comunque intrigata e sicuramente leggerò il secondo volume. Vi consiglio di leggerlo e vi invito assolutamente a farmi sapere cosa ne avete pensato voi! Vi saluto e a presto amici e amiche del Confine!
Voto libro - 4
Genere: Fantasy
Autrice: Hafsah Faizal
14 giugno 2022
Salve lettori e lettrici!
Oggi sono tornata per parlarvi del secondo volume della duologia “Sands of Arawiya di Hafsah Faizal: “We Free The Stars”.
Direi di iniziare subito visto che abbiamo tanto di cui discutere. Però devo avvertirvi che ci saranno spoiler del primo libro, perciò attenzione!
«Penne, spade, bastoni - armi buttate nelle nostre mani appena diventiamo abbastanza grandi da afferrarle. Così combattiamo perché altrimenti il mondo taglierà le nostre gole. Combattiamo, perché non andremo giù senza farlo.»
Primo punto: dove siamo rimasti?
Be’, l’ultima volta abbiamo lasciato i nostri protagonisti nel caos più totale. Con la battaglia di Sharr terminata, la magia non ancora ripristinata, ovviamente la zumra non può stare tranquilla, infatti, ci sono nuovi problemi da affrontare. Alla fine del libro precedente erano successe così tante cose: abbiamo scoperto che Altair è il fratellastro di Nasir e il padre è l’ultima persona che avrebbero voluto fosse: Haider, il Leone della Notte. Altair è stato rapito da quest’ultimo e Zafira ha dovuto compiere un atto molto importante riguardo se stessa: legarsi al Jarawat. Ma nell’epilogo i protagonisti erano pronti più che mai a finire una volta per tutte questa faccenda, perché “non lasciano mai un lavoro incompiuto”. Quindi in questo secondo libro riprenderemo quest’avventura, dovranno trovare il modo di sconfiggere il Leone e salvare tutto e tutti, riportando la magia nei Califfati. Lo so che vi state chiedendo cosa succederà. Ci riusciranno? Il Leone sarà sconfitto una volta per tutte? Giustizia sarà fatta? Scopritelo!
«Sei come una stanza piena di libri. Ogni volta che ti vedo, scopro qualcosa di nuovo.»
Il libro è sempre scritto con diversi punti di vista, ma in questo abbiamo un’aggiunta inaspettata, che vi svelerò fra poco. Adesso parliamo un po’ dell’evoluzione dei protagonisti.
Zafira deve combattere con questa lenta discesa nell’oscurità del Jarawat, al quale oramai è legata. La foresta dell’Arz non esiste più, lei non è più il Cacciatore e quindi sorge spontaneo chiedersi: chi è Zafira? La protagonista se lo chiederà, ma noi conosciamo la risposta per lei: è una donna forte, coraggiosa, intraprendente e determinata, con le proprie fragilità. Fragilità che non la fermano mai, anzi, la rendono solo un personaggio più piacevole a mio parere.
Nasir, dall’uomo tormentato dal suo passato e da tutte le cose indicibili che è stato costretto a fare a causa del Sultano, ora è circondato dall’amore e dall’amicizia e finalmente sembra aver trovato il suo posto nel mondo, oltre che se stesso.
Altair, personaggio secondario nel primo, nel secondo diviene completo protagonista. La novità di cui vi parlavo riguarda proprio lui: finalmente abbiamo anche il suo punto di vista. L’uomo di cui tutti i lettori e le lettrici si innamoreranno continuerà ad essere il solito Altair, divertente e meraviglioso, ma dovrà affrontare una sfida difficile al fianco del terribile padre.
Anche gli altri personaggi torneranno, ovviamente Kifah, parte integrante della squadra insieme a Benyamin, Yasmine, la migliore amica di Zafira e sua sorella, Afya.
Diciamo che i personaggi e le relazioni sono uno dei punti forti della storia, senza ombra di dubbio. Un lancia a favore anche per la storia d’amore, che non è un tema principale, ma che a me è piaciuta moltissimo. È un conflitto continuo, né Zafira né Nasir a volte sanno come comportarsi, amare ed essere amati non è una cosa semplice quando nella vita hai sempre avuto esempi sbagliati o brutte esperienze. Ma loro si sono trovati e ce la metteranno tutta per far sì che restino l’uno al fianco dell’altra. Lo sapete già, lo ripeto spesso, ma io amo due archetipi nei libri: la famiglia trovata e la storia da nemici ad amanti. E in questo libro ci sono entrambi. Quindi potremmo dire che sono di parte? Forse sì.
Quando ho parlato del primo volume, vi avevo detto che l’ambientazione araba era così interessante e bella che avrei voluto vedere di più. Per fortuna in questo libro è successo. Avevo abbassato un po’ le mie aspettative visto quanto fossero alte prima di iniziare la serie, perché non volevo rimanere leggermente delusa come era successo all’inizio, ma il secondo volume è stato davvero una gioia. Qualche punto ancora un po’ lento forse, ma nel complesso è un grande sì.
Sapete cosa significa Zumra in arabo? Zumra significa “squadra” e questa serie, a mio parere, si fonda tutta su quello. Sul fatto che l’amore, la famiglia e l’amicizia, che a volte diventano un tutt’uno, possono darti la spinta giusta per cambiare il mondo. E voi, avete la vostra Zumra?
Con questa domanda vi saluto e a presto amici del Confine!
Voto libro - 4.5
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