The Founders


La serie è composta da: 
 
1. Foundryside
 
2. Shorefall

3. Locklands


Genere: Fantasy

Scritto da: Robert Jackson Bennett

4 ottobre 2022


Sancia Grado è una ladra, e una ladra tremendamente brava. Il suo ultimo obiettivo, un magazzino sorvegliatissimo sul molo di Tevanne, non sembra per niente fuori della sua portata. Ciò che Sancia non sa è che quello che le hanno chiesto di rubare è un manufatto dal potere inimmaginabile, che potrebbe rivoluzionare la tecnologia magica delle istoriazioni. Le compagnie mercantili che controllano questo potere – l'arte di usare speciali segni per far diventare gli oggetti quotidiani senzienti – l'hanno già usato per trasformare Tevanne in una spietata macchina capitalista. E se dovessero riuscire a decifrare i segreti del manufatto, riscriverebbero il mondo stesso per adattarlo ai loro scopi. Nemici potenti vogliono Sancia morta e il manufatto per sé. E nella città di Tevanne non c'è nessuno che possa fermarli. Per avere una possibilità di sopravvivere e di fermare il letale processo che si è messo in moto, la ragazza dovrà schierare alleati improbabili, imparare a sfruttare il potere del manufatto e, soprattutto, dovrà trasformarsi in qualcosa che non avrebbe mai immaginato.

Ciao a voi, lettrici e lettori!
Era da anni che attendevo questo momento, e non sto per niente esagerando.
Uno dei libri che aspettavo di più è finalmente giunto sugli scaffali italiani. Quando ho saputo che sarebbe arrivato qui, non ho saputo trattenermi.
Quella di cui vi parlerò oggi è un’opera che considero meravigliosa da ogni punto di vista. È stata in TBR per moltissimo tempo, ma finalmente l’occasione per leggerlo mi è stata offerta praticamente su un piatto d’argento. E per quanto l’attesa di averlo tra le mie mani sia stata snervante, ne è valsa totalmente la pena!
Si tratta di “Foundryside”, primo libro della trilogia “The Founders”, scritto da Robert Jackson Bennett e edito da Mondadori!

“Ci sono molti pericoli qui, bambina. Dovrai fare tante, tante cose brutte. Sarà una grande gara per te. E penserai: come faccio a vincere? La risposta è: vincere significa sopravvivere. L’unica speranza che dovrai mai avere è di vedere il giorno dopo, e quello dopo ancora. Qualcuno qui parlerà di libertà, ma non puoi essere libera se non sei viva.”

Esporvi “Foundryside” senza esaltarlo ogni cinque secondi sarà complesso. Come vi ho già detto, per me è un libro splendido su ogni livello; trama, stile di scrittura, world-building e sistema magico mi hanno incuriosita fin dal principio e non hanno smesso di stupirmi neanche dopo aver concluso l’opera.

Ci troviamo a Tevanne, una città gestita da corporazioni mercantili che mi ricorda molto Venezia nella descrizione della sua struttura. Alla nostra protagonista, Sancia Grado, ladra di grandissimo talento, viene richiesto di derubare un magazzino sul molo sottoposto ad estrema sorveglianza. Ovviamente, non è nulla che non abbia già affrontato in passato. Peccato che non sia al corrente di tutto e che l’oggetto di cui dovrà impadronirsi va ben oltre il capriccio personale. Infatti, si tratta di un manufatto antico dal quale dipendono le sorti delle tecniche magiche attuali dell’istorazione. Di conseguenza, il suo potere sarebbe in grado di rivoluzionare ogni cosa.
È ambito da molti ed è proprio per questo che Sancia dovrà stare estremamente attenta. I potenti vogliono la sua morte e lì a Tevanne non c’è nessuno che glielo impedisca. Per questo, Sancia si ritroverà a stringere patti inaspettati pur di rimanere in vita. Ma basteranno a proteggerla dai nemici? Saprà affrontare ciò che accadrà non appena imparerà a controllare il manufatto?

“L’orgoglio… è spesso una buona scusa per la debolezza.”

Per parlarvi della bellezza della storia devo obbligatoriamente partire dal sistema magico, tra i più interessanti di cui abbia mai letto. È basato tutto sull’istoriazione precedentemente menzionata. Essa è una pratica complessa e, per essere messa in atto, ha bisogno di qualcuno che possieda delle certificazioni adatte. Nell’opera originale, la troviamo denominata come “scriving”. Infatti, come suggerisce un po’ la parola, non è altro che pezzi di un alfabeto molto potente la cui combinazione può cambiare le sorti e l’utilizzo di un oggetto stesso. In sintesi, la realtà viene manipolata. Si possono affidare dei comandi ben precisi a degli oggetti inanimati, variando quindi la loro natura. Dato che è un po’ complesso per me spiegarlo, vi lascio un estratto dall’opera che potrebbe farvi capire meglio:

“Sancia non aveva alcuna preparazione in materia, ma a Tevanne tutti sapevano come funzionavano i carri istoriati: i comandi inscritti sulle ruote le inducevano a credere di essere su un piano inclinato e loro, fermamente convinte, si sentivano obbligate a muoversi in discesa, anche se non c’era nessuna pendenza e il carro si spostava su una strada perfettamente in piano (seppure particolarmente fangosa). […] Funzionavano così: erano istruzioni scritte su oggetti inanimati e avevano il potere di convincerli a negare la realtà in modo selettivo. Le istoriazioni dovevano comunque essere ben ponderate e ben realizzate.”

Se delle semplici scritture sono in grado di poter modificare il “pensiero”, la realtà di qualcosa che non è umano, cosa potrebbe succedere se ad essere istoriate fossero delle persone? Ovviamente, si troverà risposta anche a questo quesito nel libro.
Ho deciso di descrivervi bene questo sistema poiché trovo che sia estremamente innovativo e non avevo mai affrontato nulla del genere prima d’ora. Non vedevo una magia così avvincente da quando ho letto “Elantris” di Brandon Sanderson, e so che probabilmente il mio sarà un azzardo (forse impopolare, aggiungerei), ma per me “Foundryside” supera quel libro di un pelino.

Ho amato il world-building. Tevanne è stata descritta da molti come un riflesso dell’Italia medievale (cosa che condivido pienamente) ma fantasy. A governarla vi sono quattro famiglie potenti che gestiscono gli affari mercantili e ovviamente tutte sono alla costante ricerca di oggetti istoriati. Mi sono piaciuti tutti gli intrecci di tipo politico. Le descrizioni approfondite e ben curate di qualsiasi avvenimento, insieme a quella delle nuove caratteristiche introdotte man mano nella costruzione della trama dell’opera, hanno avuto l’esatto effetto di tenermi incollata alle pagine di “Foundryside”.

“Che sia tecnologica, sociologica o di altra natura, ogni innovazione all’inizio si presenta sotto forma di una crociata e viene strutturata in modo pragmatico; ma soltanto dopo, con il tempo, essa degrada nello sfruttamento più classico. Questo è semplicemente il ciclo di vita del modo in cui l’ingegnosità umana si manifesta nel mondo materiale.”

I personaggi, ovviamente, hanno dato il tocco in più all’opera. Premetto che nessuno di essi, a mio parere, è buono o cattivo. Com’è giusto che sia, sono tutti moralmente grigi, vivono e combattono in una realtà che di morale non ha nulla. Tuttavia, è impossibile non amarli!
Sancia è il personaggio femminile che cercavo negli ultimi tempi. È stata una boccata d’aria fresca dopo aver letto di una valanga di protagoniste che sembravano tutte uguali. I vari personaggi che si aggiungono man mano, specialmente sotto forma di alleati, inizialmente li percepiamo come secondari, ma ben presto occuperanno un bel ruolo rilevante all’interno della narrazione. Per rendere l’idea, mi ricorda un po’ il gruppo di Jude Duarte ne “Il principe crudele” di Holly Black, o vagamente anche i Corvi di Leigh Bardugo.

Lo stile di scrittura è eccelso. È semplice eppure il modo in cui tutto viene presentato e costruito dà un ritmo incalzante alla storia che ti spinge a continuare fino alla fine. La copia cartacea del libro presenta 600 pagine, ma fidatevi che il ritmo narrativo è così scorrevole che lo finirete tutto d’un fiato, come se in realtà fossero solo 2 capitoli.

Del finale non voglio proprio parlarvene. So solo che non so quanto possa aspettare per leggere il sequel, dato che la mia pazienza al riguardo è praticamente inesistente.
L’ultima cosa che voglio dirvi è: LEGGETELO! Non ve ne pentirete affatto!

Voto libro - 5




Genere: Fantasy

Scritto da: Robert Jackson Bennett

4 luglio 2023

Qualche anno fa, Sancia Grado sarebbe stata felice di guardare Tevanne bruciare. Ora invece spera di trasformare la sua città in qualcosa di nuovo. E di migliore. Insieme ai suoi amici Orso, Gregor e Berenice, è sul punto di sferrare il colpo decisivo ai crudeli padroni di Tevanne per privarli di un potere che detengono da decenni, quando le giunge un presagio terrificante: Crasede, il primo dei leggendari gerofanti, sta per tornare. Grazie all'arte magica delle istoriazioni, Crasede ha attraversato i secoli, dispensando giustizia e distruzione, purificando mondi nel fuoco e radendo al suolo imperi, fino a sconfiggere la morte stessa. Il suo ritorno significa la fine per Tevanne, e non solo. E ora è compito di Sancia fermarlo, che lo voglia o meno. La sua unica possibilità di vincere la battaglia ormai alle porte è invocare un nuovo dio e aprirsi a un'inedita tecnica di istoriazione che potrebbe cambiare ciò che significa essere umani. Ma alla fine poco importa di chi sarà la vittoria: in ogni caso, niente sarà più come prima. Il secondo capitolo della trilogia "The Founders" ci riporta al mondo creato da Robert Jackson Bennett nell'acclamato Foundryside... per forgiarlo di nuovo.


Ciao, lettrici e lettori!
Ogni volta che un sequel giunge sui nostri scaffali, la mia curiosità aumenta. Le aspettative crescono, specialmente se si tratta del continuo di un primo volume eccezionale. Riuscire a causare nel lettore un grande effetto di stupore e interesse e mantenerlo per più opere può essere davvero difficile, specialmente se si tratta di una saga con un world-building già stupefacente di suo e con plot twist apparentemente insuperabili.
Oggi vi porto un esempio di sequel che ha retto fortemente le mie aspettative, superandole con una facilità disarmante. Ho ampiamente elogiato il primo libro della serie in passato e sono prontissima a ripetermi con il seguente.
Si tratta di “Shorefall”, secondo libro della serie “The Founders”, scritto da Robert Jackson Bennet e edito qui in Italia da Mondadori!

“Non esiste innovazione scaturita dalle menti degli uomini che non venga alla fine usata per uccidere e dominare.”

Dopo mille peripezie e tre anni dall’ultima apparizione in “Foundryside”, finalmente ritroviamo la nostra temeraria protagonista Sancia Grado, accompagnata da Gregor, Orso e Berenice (ma non solo). Vogliono riportare Tevanne al suo splendore facendo sì che l’arte delle istoriazioni risulti accessibile a tutti, ma per farlo ovviamente hanno bisogno di affrontare coloro che dominano il paese. Il percorso da compiere per ribaltare la situazione è già di per sé complicato, ma la nostra protagonista e i suoi alleati non hanno idea di quanto le circostanze stiano per aggravarsi.

Nello scorso volume è già stata presentata la mitica figura di Crasede il Grande. Le storie che sono state raccontate sulla sua figura hanno fatto sì che Sancia, man mano, apprendesse sempre più nozioni sulle istoriazioni e su quanto le incisioni possano modificare la realtà in maniera formidabile e oltremodo pericolosa. La figura del primo gerofante d’Occidente desta fascino e terrore. Facendo utilizzo della propria arte ha raso al suolo imperi, dimostrando la propria supremazia su tutti e sconfiggendo addirittura la morte.
Ecco, dimenticate la mitologia e immaginate il peggio del peggio: il ritorno di Crasede a Tevanne. Quando ho letto la trama di questo libro per la prima volta, credo di essere stata sotto shock per qualche minuto. Ho elogiato Sancia sin dalla frase di apertura del primo libro e non ho mai dubitato della sua forza e delle sue capacità nemmeno per un secondo. Ma porla contro ciò che è più vicino a una divinità mi era sembrato abbastanza un azzardo e sarebbe stato improbabile vederla trionfare. Però… non è di certo impossibile.
Solo un dio può combattere un altro dio. A chi si affiderà per quest’ardua impresa?

«È molto meglio imparare in prima persona, non crede?»
«Imparare cosa?»
«Imparare quello che la sua città ha dimenticato. Quello che gli uomini di potere hanno dimenticato, da sempre, lungo la storia… che c’è sempre, sempre qualcosa di più potente.»

Penso che l’aria abbia abbandonato i miei polmoni per almeno l’80% della lettura. Il modo di dire “immergersi nella lettura” ha sicuramente trovato la sua massima espressione in “Shorefall”, per me.
Il world-building continua ad espandersi e le descrizioni accurate di Bennett sono così suggestive che è quasi come se queste ambientazioni immaginarie divenissero estremamente vivide nella mente del lettore, come se fossero luoghi reali piuttosto che di finzione. Quindi, potete benissimo immaginare quanto sia difficile chiudere per un attimo un libro dalla scrittura così semplice ma suggestiva e rituffarsi nella vita reale.
Così come per “Foundryside”, anche per questo secondo volume la mia curiosità non ha fatto che aumentare pagina dopo pagina. È stato un libro scorrevole, nonostante le innumerevoli pagine (ma come sempre, non fatevi spaventare)!
Il sistema magico, osannato già nella recensione precedente, ha saputo stupirmi ancora una volta grazie a una sorta di “back to the basics” per capirne meglio le origini (grazie soprattutto ai personaggi coinvolti). Era l’aspetto che mi preoccupava di più poiché, se non ci fosse stato un nuovo tocco di originalità o nuove informazioni che potessero accrescere le mie conoscenze in merito, sicuramente sarei rimasta insoddisfatta. Per fortuna non è andata così. Pian piano il quadro generale, tra ambientazioni e magia, diventa sempre più chiaro ai miei occhi, portandomi a ritenere “The Founders” una delle saghe più belle (e per me decisamente sottovalutata da molti) degli ultimi tempi.

“[…] Quando l’umanità acquisirà un nuovo strumento, cosa diventerà?”

I personaggi principali, reduci da avventure e disavventure, sono cresciuti molto dal finale di “Foundryside” e nel corso della lettura di “Shorefall”, ma hanno mantenuto il loro essere “moralmente grigi”, com’è giusto che sia. Il non essere né buoni né cattivi, fare errori e imparare da essi li rende più umani ai miei occhi e mi permette di empatizzare e affezionarmi a loro. Infatti, il mio amore per Sancia è aumentato a dismisura e addirittura sono arrivata ad amare la caratterizzazione di personaggi che, in un primo momento, avrei fatto scomparire sul posto.
Il romance di sottofondo mi ha fatto sciogliere e, anche se non era ovviamente la priorità in un libro di questo tipo, l’ho apprezzato moltissimo. Non vi dirò chi riguarda, ma chi ha letto il primo volume può immaginarlo. Per gli eventi precedenti ci avevo sperato un po’ e neanche in questo caso sono stata delusa!
In sintesi, ogni punto della mia lista mentale intitolata “Grosse aspettative per Shorefall” è stato marchiato con una spunta gigantesca e non posso che esserne felice.

Tornando ai nostri complicatissimi, bei personaggi, sulla figura di Crasede potrei dilungarmi per giorni: un villain che inizialmente mi ha fatto tremare le gambe solo al pensiero, ma che in realtà nasconde un pizzico di lato umano oltre al suo essere divino. Uno dei cattivi costruiti meglio nel fantasy contemporaneo, ci metterei la mano sul fuoco.
Una volta entrata nel vivo della lettura, gli eventi hanno iniziato a prendere una piega così caotica che ho quasi temuto di non riuscire a tenere il passo con ogni risvolto e di entrare nella confusione più totale. Per un brevissimo istante ammetto che è successo, ma una volta essere riuscita a infilarmi bene nelle varie dinamiche presenti, ho abbandonato totalmente ogni traccia di smarrimento e mi sono fatta trascinare facilmente, fino alla fine, da tutto questo flusso ingarbugliato di vicende, emozioni e colpi di scena che contribuiscono alla meraviglia di “Shorefall”.
Il finale per me è stata la ciliegina sulla torta. L’ultimo capitolo è come la quiete dopo la tempesta, con l’unica differenza che la tempesta non si è per niente conclusa. E, signore e signori, questa cosa mi terrorizza parecchio.

Credo che ormai noi lettori abbiamo appreso tutto ciò che c'era da sapere riguardo alla costruzione della storia. Adesso è il momento di prepararsi psicologicamente ai drammi e all'angst a cui verremo probabilmente condotti.
Non mi resta che attendere la traduzione di “Locklands”, capitolo conclusivo della serie e recitare qualche preghiera nel mentre. Spero solo che i miei protetti ne escano vivi. Per quanto riguarda la mia salute personale, dopo un libro così sorprendente e “mind blowing", ormai ci ho perso le speranze!

Voto libro - 5
























 

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