Estremo ingranno
Autore: Cristina Vichi
Genere: Dark Fantasy, Paranormal.
Pubblicazione: 01/10/2017
Link di acquisto: eSTREmoinGAnno
Trama
Nel 1717 una
giovane sventurata bruciò viva sul rogo, accusata di stregoneria. Quella drammatica
storia fu tramandata nei secoli e il luogo della tragedia prese il nome di
Katherine’sCity, in memoria della ragazza.
Kassy,
diciassettenne del 2017, per strane e oscure ragioni si ritrova a vivere in
prima persona la storia di Katherine, la Regina Rossa, scoprendo sulla propria
pelle verità dimenticate, segreti inconfessabili e terribili maledizioni.
In un
susseguirsi di scoperte sempre più inquietanti, l’angoscia di Kassy raggiunge
l’apice quando capisce che la Regina Rossa non le ha rubato solo il corpo, lei
vuole anche la sua anima, lei vuole scambiare i loro destini.
Chi brucerà sul
rogo in quel terribile 17 ottobre 1717?
Biografia
Cristina Vichi
vive a Riccione, insieme al marito e tre figli.
Ha sempre amato
molto inventare storie, ma dopo la stesura del primo romanzo la scrittura
diventa una passione vera e propria. L’incontro con la Editor Emanuela Navone è
illuminante, perché le permette di sperimentare l’universo della scrittura con
maggior consapevolezza e nuovi stimoli.
Quando si conclude un romanzo non conta solo il
risultato in sé, ma soprattutto il percorso che l’autore ha compiuto per
arrivare a mettere la parola fine alla sua opera.
Di seguito le
sue opere:
“Celeste:
L’Ardore di una Donna” (Seconda edizione: 24/07/2016). Romance/Avventura
autoconclusivo e prequel di “Celeste: La Forza di una Regina”.
“Destini
Ingannati” (Seconda edizione: 06/01/2017). Romance/Mistery autoconclusivo.
“Celeste: La
Forza di una Regina” (10/08/2016). Romance/Avventura autoconclusivo e sequel di
“Celeste: L’Ardore di una Donna”.
“E se poi te ne
penti?!” (01/12/2016). Romance/Humor, autoconclusivo.
“Tander: Dentro
di noi l’energia dei Fulmini” (20/05/2017). Urban/Fantasy autoconclusivo.
Blog Autore: Cristina Vichi Blog
Pagina Facebook:
Cristina Vichi
Autrice
Incipit
La folla si
accalcava, impaurita ma curiosa. Da tempo attendevano quel giorno: finalmente
la malasorte se ne sarebbe andata dal paese e la sciagura avrebbe smesso di
perseguitarli.
Cinque gatti
randagi, magri e pieni di pulci, giravano intorno alla catasta di legna e
paglia ammucchiata contro un palo al centro della piazza. Uno di loro aveva una
zampa rotta, si trascinava miagolando così forte da fare accapponare la pelle.
Anche i bambini
erano curiosi di vedere la strega bruciare sul rogo; tenevano strette le loro
corone d’aglio e si fingevano impavidi. In verità avevano paura e mai e poi mai
avrebbero guardato la strega negli occhi, neanche con la collana d’aglio
stretta fra le mani.
Dal fondo della
piazza apparvero due uomini che trainavano un carretto, e i boati della folla
aumentarono. Ecco la strega!
Nella confusione
un bambino cadde a terra e fu calpestato da tre persone che nemmeno se ne
accorsero. Era il delirio. Uomini e donne gridavano e maledivano la strega;
erano in tanti, quella era la loro forza oltre all’aglio.
Lei era lì,
sopra quel carro che avanzava lentamente verso la morte, chiusa in una gabbia
di ferro. Nonostante fosse legata, incuteva ancora paura. Il neo di fianco
all’occhio sinistro e gli indomabili capelli rossi erano un chiaro segno del
suo essere demoniaco; anche la sua invidiabile bellezza era motivo di accusa.
Nonostante fosse stanca, spossata e indebolita dalle percosse subite, aveva uno
sguardo che catturava le persone. Tanti uomini, troppi, si erano innamorati di
lei e avevano compiuto adulterio verso le loro mogli.
Mentre il
carretto passava, la gente stringeva le collane d’aglio, faceva scongiuri e
invocava i santi. Nessuno guardava quella misera ragazza negli occhi. Nessuno
ne aveva il coraggio.
La fanciulla
piangeva, scrutava la folla alla ricerca di un volto compassionevole, ma
nessuno faceva nulla. Se ne stavano lì con le loro belle collane d’aglio, tutti
le avevano!
Il carretto
raggiunse il centro della piazza, dove c’era la catasta di legna. Un uomo aprì
la gabbia e la folla strattonò giù la fanciulla. Più persone la trascinarono
sul rogo e le avvinghiarono polsi, caviglie e busto al palo.
Prima di
appiccare il fuoco, un uomo prese la parola davanti alla fiumana di gente, che
si zittì per ascoltarlo.
«Carissimi
amici, ricorderemo questa data come il giorno della liberazione. Finalmente la
strega brucerà all’inferno!».
Un boato di
acclamazioni fece eco alle sue parole.
«Evviva il
forestiero che ci ha salvato!».
«La Regina Rossa
ha finito di compiere misfatti». L’uomo alzò la fiaccola in aria. «Questa donna
è il demonio!».
«Bruciamola
subito!».
«No!», gridò la
ragazza. «Vi prego, lasciatemi andare!».
«Tu sei una
strega!», urlò un bambino in prima fila. «E le streghe bruciano sul rogo!».
La ragazza lo
fissò e lui si affrettò ad abbassare lo sguardo, stringendo più forte la
collana d’aglio che portava al collo.
«Sì, le streghe
come te bruciano sul rogo», incalzò un’altra voce.
Il destino della
giovane era ormai segnato.
Il miagolare
stridulo dei gatti, soprattutto di quello con la zampa rotta, si librava
nell’aria. Presto anche la strega avrebbe urlato. La sua sarebbe stata una
morte lenta e atroce.
«Uccidetemi
subito, vi prego!». La giovane si agitava per liberarsi dalle corde che le
incidevano la pelle. «Bruciatemi dopo!».
«L’anima di una
strega deve bruciare insieme al suo corpo», dichiarò l’uomo che teneva alta la
fiaccola.
Il fragore della
folla raggiunse picchi altissimi e coprì il pianto della fanciulla.
Quando l’uomo
avvicinò la fiaccola alla catasta di legna, la giovane gridò. Il fuoco sfiorò
appena il pagliericcio e le prime fiamme si trasformarono in avide mani pronte
ad agguantare ogni cosa. Le urla della ragazza divennero isteriche. Non sentiva
male, non ancora, solo un po’ di calore, ma la paura era ormai fuori controllo.
Si dimenava osservando la paglia ardere sotto i suoi piedi scalzi, si
divincolava come un serpente per sfuggire al fuoco. Non voleva che le fiamme si
impossessassero di lei. Quello strattonare violento le lacerò la pelle delle
caviglie e dei polsi. L’ispida corda si tinse di rosso.
Le fiamme
danzavano intorno alla giovane e si allungavano per afferrarle i calcagni.
Ardevano dal desiderio di abbracciarla e diventare un tutt’uno con lei.
La folla
assisteva muta, impassibile. Ormai le urla della ragazza e il miagolare dei
gatti erano gli unici strazianti rumori della piazza.
In sporadici
momenti di lucidità, la ragazza si guardava in giro alla ricerca di un’àncora
di salvezza, ma nessuno aveva pietà di lei.
Le fiamme
raggiunsero i suoi piedi e iniziarono a tormentarli, presero coraggio e si
avvilupparono intorno alle cosce fino all’inguine. Il vestito si incendiò. Le
lingue di fuoco si eccitarono, prede di una frenesia divoratrice che le aizzava
a spingersi sempre più in alto. Scalpitavano come cavalli impazziti,
galoppavano sul corpo della fanciulla, bramose di fondersi con lei. La
accarezzavano con passione ardente: volevano entrare in lei, possederla fino al
suo ultimo respiro. All’odore di fumo si mischiò quello acre di carne bruciata.
Le grida
diventarono disumane.
La strega stava
bruciando viva.
Autore: Cristina Vichi
Genere: Dark Fantasy, Paranormal.
1 Giugno
1 Giugno
Kassy è rimasta imprigionata nel 1717, vittima di un sortilegio, mentre Katherine, l’esuberante strega che si è impossessata del suo corpo, si diverte a distruggerle la reputazione in un’epoca moderna che stimola le sue fantasie più oscure.
I destini sembrano segnati, ma una scoperta inaspettata cambierà ogni premessa, e Kassy avrà la sua occasione per ottenere giustizia. Il sentimento proibito che lega lei e don Jasper, tuttavia, ha scalfito i loro animi e scava gallerie sempre più profonde per ancorarsi al cuore e alla mente di entrambi che, però, si impongono di resistere alla passione.
Dopo aver compreso il significato di estremo legame, Kassy e Katherine giocheranno le loro carte finali, ma solo chi avrà manipolato meglio la partita saprà come ottenere ciò che vuole.
0 comments