D.I. Kim Stone novel


La serie è composta da: 

0. Il primo cadavere

1. Urla nel silenzio

2. Il gioco del male 

3. La ragazza scomparsa

4. Una morte perfetta 

5. Linea di sangue 

6. Le verità sepolte

7. Quelli che uccidono

8. Vittime innocenti

9. Promessa mortale

10. La memoria dei morti

11. La mossa dell' assassino 

12. Una mente assassina

13. Killing Mind

14. Deadly Cry 




Genere: Thriller

Autrice: Angela Marsons

17 Settembre 2020

Il primo sorprendente caso della detective Kim Stone 
All’alba di un freddo e buio giorno d’inverno, la detective Kim Stone scende dalla moto e fa il suo ingresso nella stazione di polizia di Halesowen, pronta a incontrare la squadra che le hanno assegnato. Poco dopo viene ritrovato il cadavere di un giovane impalato e decapitato, e Kim e i suoi si precipitano sul posto. È l’inizio della prima indagine che li metterà subito a dura prova. Stacey Wood, entrata a far parte del gruppo come esperta informatica, scopre un’inquietante somiglianza con un omicidio recente e si convince che tra le due morti ci sia un legame. La chiave di tutto potrebbe essere una residenza per ragazze maltrattate. Mentre l’assassino minaccia di mietere altre vittime, i quattro colleghi dovranno imparare al più presto a collaborare. Se la giovane Stacey già si distingue per l’efficienza e il sergente Bryant per la sua affidabilità, l’ambizione di Dawson rischia di mandare all’aria il delicato equilibrio del team investigativo. Non sarà facile per Kim, nel suo nuovo ruolo di capo, tenere unita la squadra che è chiamata a risolvere il suo primo difficile caso. 
L’esordio della serie thriller che ha conquistato il mondo.
 

Salve lettori!
Finalmente sono riuscita a leggere il nuovo libro di Angela Marsons, uscito per Newton Compton editori, “Il primo cadavere”.
Come suggerisce il titolo, torniamo indietro nel tempo e conosciamo Kim e la sua squadra appena formata al loro primo caso.
Esatto, è un prequel!
E prima che vi scagliate contro la Newton dicendo che non pubblicano i libri in ordine, in realtà l’autrice stessa ha scritto questo volume dopo più di metà serie.

“Era stato lui a richiedere che quella detective ingestibile, taciturna e sprezzante delle regole fosse assegnata alla sua squadra.
E, nel bene e nel male, aveva ottenuto ciò che desiderava.”

La detective ispettore Kim Stone ha dei numeri pazzeschi dalla sua, risolve i suoi casi e arresta i colpevoli, eppure le sue squadre vengono sciolte subito dopo la chiusura delle operazioni e lei viene mandata da una centrale all’altra.
Non è una persona facile con cui interagire e spesso questo è la causa dei suoi numerosi spostamenti.
È strano che un ispettore capo la richieda nel proprio commissariato, eppure Woodward vuole darle una possibilità, così nasce la squadra che abbiamo imparato a conoscere così bene formata da Kim, Bryant, Stacey e Dawson.
Il primo giorno avrebbero dovuto semplicemente conoscersi, invece si ritrovano con un omicidio molto cruento, che sembra essere collegato ad altri omicidi molto simili, affidati ad altri dipartimenti.
Kim, e la sua squadra, sa che i casi sono collegati, ma ovviamente le mettono i bastoni tra le ruote e si ritrova costretta a risolvere tre casi con un solo cadavere.
Ma l’assassino sembra essersi animato e ogni giorno lascia un nuovo corpo mutilato, quindi per Kim e la sua squadra diventa una corsa contro il tempo contro un assassino troppo sicuro di sé.

“Se non hai un nome sei irrilevante, e la loro vittima non lo era.”

Lettori, tornare nel mondo creato da Angela Marsons è stato bellissimo, mi mancavano Kim e la sua squadra.
Soprattutto, leggere della loro prima indagine insieme, di come si sono conosciuti e come sono nate tutte le dinamiche che ci sono ormai note, è stato interessante e, come sempre, emozionante.
Li abbiamo conosciuti come una macchina ben oliata e ci siamo affezionati a tutti loro, fare un passo indietro è stato perfetto per la storia e per i personaggi perché adesso sappiamo davvero tutto.
Tra l’altro, non leggiamo delle prime interazioni solo tra di loro, ma anche con Keats, il medico legale che fa battute sarcastiche e che Kim guarda sempre male, e con Woody, che ancora non aveva comprato la pallina anti stress.
Prima di trovare questa squadra, Kim è stata spostata da dipartimento a dipartimento, invece in Bryant, Stacey e Dawson ha trovato una famiglia. Nessuno di loro era fiducioso che sarebbero rimasti una squadra, invece Kim, nonostante le difficoltà e le prime incomprensioni, ha creduto in tutti loro e, libro dopo libro, sono diventati la squadra investigativa del nostro cuore.
Non so voi, ma io mi sono molto affezionata a tutti loro e leggere delle loro dinamiche, lavorative e non, mi riscalda il cuore.
L’indagine è sempre complessa e ben strutturata, la Marsons ha davvero mischiato le carte in modo da confonderci completamente.
I crimini sono cruenti e motivati da ragioni forti, e sono collegati in un modo davvero originale che mi è piaciuto tanto.

Niente, la Marsons mi mancava davvero e il libro l’ho finito in pochissimo.
Continuo ad essere innamorata di questa autrice e delle sue storie, ci tiene sulle spine con indagini complicate e mai scontate, ci fa amare ogni volta di più Kim e la sua squadra e ci lascia sempre con il desiderio di tornare subito da loro.
Newton Compton, non far passare troppo tempo per favore!
Baci
 

Voto libro - 5 
 




Genere: Thriller

Autrice: Angela Marsons
 
Cinque persone circondano una fossa vuota. A turno, ognuno di loro è costretto a scavare per dare sepoltura a un cadavere. Ma non è il corpo di un adulto, è troppo piccolo. Una vita innocente è stata sacrificata e un oscuro patto di sangue è stato siglato. E il segreto delle cinque persone sarà sepolto sotto quella terra.Anni dopo, la direttrice di una scuola viene uccisa brutalmente: è il primo di una serie di agghiaccianti delitti che stanno insanguinando la regione di Black Country, in Inghilterra. Nel corso delle indagini, ritorneranno alla luce anche i resti del corpicino sepolto tempo prima da quel misterioso gruppo di persone. La detective Kim Stone viene chiamata a indagare per fermare il killer prima che colpisca ancora. Ma per farlo, dovrà confrontarsi con i demoni del proprio passato…


Salve lettori! 
Non so se avete notato ma è da un po' che non ci sentiamo, un po' per impegni un po' perché, anche se non mi piace dirlo, non ho trovato l'ispirazione per la lettura. Due giorni fa però ho trovato il libro che mi ha sbloccato e mi ha preso in pieno, ed è il libro di cui vi parlo in questa recensione: "Urla nel silenzio" di Angela Marsons, edito dalla Newton Compton Editori. Questo libro mi era stato dato in omaggio dalla Newton quando a dicembre andai all'incontro che organizzarono con noi blogger, ne parlarono molto bene ma fino a pochi giorni fa non avevo ancora trovato la voglia di leggerlo. Come ho detto prima, dopo un periodo non proprio fortunato con le letture mi sono buttata in questo thriller e non l'ho mollato finché non sono arrivata all'ultima pagina. La storia ruota intorno agli avvenimenti accaduti anni prima in un orfanotrofio femminile nella Black Country, in Inghilterra: Crestwood. Cinque figure sono riunite intorno ad una fossa a guardare l'unico ostacolo alla loro libertà, la cosa che avrebbe potuto svelare tutti i loro errori.

Dieci anni dopo il detective Kim Stone si trova ad indagare sull'omicidio di Teresa Wyatt, e poco dopo di Tom Curtis. Apparentemente questi omicidi sono separati, se non fosse per il fatto che dieci anni prima queste due persone hanno lavorato insieme nell'orfanotrofio di Crestwood. Per una serie di eventi tutti collegati, il terreno appartenente all'orfanotrofio viene scavato e sotto quegli strati di terra gelata vengono rinvenuti poco alla volta tre corpi. Tre corpi di ragazzine uccise brutalmente e senza pietà. Oltre quei due omicidi iniziali, il detective Stone si ritroverà ad indagare anche su queste morti a cui si aggiungono gli omicidi o i tentati omicidi al resto delle persone che lavorava a Crestwood insieme alle prime due vittime. 

"Kim si fece strada fino all'ufficio degli investigatori senza salutare nessuno, e del resto nessuno la salutò. Aveva la fama di essere una persona fredda, infetta alla socializzazione e incapace di provare emozioni. Ma quella reputazione la dispensava dai normali convenevoli, e a Kim andava bene così."


Capite perché il perno del romanzo è proprio l'orfanotrofio? Non i cadaveri, non i detective, non le indagini. Tutte le vicende vengono scoperte, vissute, raccontate e risolte all'interno o nei dintorni di quella struttura. La cosa che ho amato di più di questo romanzo è l'empatia che si sviluppa con quei corpi ritrovati in quelle fosse. Ragazzine vittime di abusi abbandonate in un posto in cui sarebbero dovute essere protette e in cui invece hanno trovato altri disagi, altri abusi, altre cattiverie. Questa empatia nasce grazie al personaggio di Kim, la detective. La sua infanzia è stata simile a quella di quelle ragazze, abbandonata in un istituto in cui era solo un numero, ritenuta inutile e con il futuro già scritto, un futuro senza rispetto né possibilità. Kim però ha lottato contro quel destino già scritto, l'ha cambiato ed ora il suo obbiettivo è quello di fare giustizia per quelle bambine in cui nessuno ha creduto e di cui tutti hanno approfittato. Gli ambienti descritti dalla Marsons sono moderni, la Black Country esiste davvero, anzi è la zona in cui vive la scrittrice, ma l'idea di un orfanotrofio distrutto, dei suoi segreti, rende quegli ambienti quasi irreali, mistici. È un libro scorrevolissimo, un capitolo tira l'altro finché non arrivi alla fine e questo non solo per merito della scrittrice che scrive davvero d'incanto, ma anche perché ti senti così presa dalla storia di quelle ragazze, così desiderosa di voler trovare il loro assassino e fargliela pagare per quello che gli ha fatto che non puoi lasciare andare la storia. Il finale mi ha lasciato completamente stupefatta. Fino alla fine rimane sempre un dubbio, una domanda irrisolta, quel particolare che nel mezzo del racconto si perde ma che alla fine ti colpisce con tutta la sua forza e ti lascia basita. Che dire, ho adorato questo libro e prego, anzi supplico la Marsons di scrivere velocemente il seguito. Baci

Voto libro - 5 



 Genere: Thriller   

Autrice: Angela Marsons 

Quando viene rinvenuto il cadavere di uno stupratore, la detective Kim Stone e il suo team sono chiamati a investigare. 
Sembra un semplice caso di vendetta personale, ma l’omicidio è solo il primo di una serie di delitti che via via diventano più cruenti. È evidente che dietro tutto questo c’è qualcuno con un piano preciso da realizzare. Mentre le indagini si fanno sempre più frenetiche, Kim si ritrova nel mirino di un individuo spietato e deciso a mettere in atto il proprio progetto criminale, a qualunque costo. Contro un sociopatico che sembra conoscere ogni sua debolezza, la detective Stone si rende conto che ogni mossa potrebbe esserle letale. E così, mentre il numero delle vittime continua a crescere, Kim dovrà considerare ogni minima traccia, perché con un avversario del genere anche la più remota pista va percorsa per fermare il massacro. E questa volta è una questione personale. 
Salve lettori!
In questa recensione vi parlerò di un libro che attendevo da quando ho terminato il suo predecessore: "Il gioco del male" di Angela Marsons. Uscito il primo settembre grazie alla Newton Compton Editori, che ringrazio per averci inviato una copia, è il secondo libro della serie delle indagini dell'ispettore detective Kim Stone. A differenza di "Urla nel silenzio", "Il gioco del male" inizia nel presente, più precisamente in una retata della polizia in casa di un uomo, se così può essere definito, che commetteva abusi sulla figlia.
L'operazione era guidata dall'ispettore detective Kim Stone, sempre in prima linea quando si tratta di difendere dei bambini indifesi e maltrattati. Il suo passato, quello che ha subito anche lei da bambina, torna a tormentarla ogni giorno, ogni notte, in ogni momento. L'odio, il rimpianto e la convinzione di non aver fatto abbastanza, di non essere riuscita a salvare suo fratello gemello, la perseguitano, la tengono bloccata e non le permettono di vivere. Ma Kim non la pensa così. Kim è convinta di tenere il suo passato chiuso ermeticamente in una scatola e relegato nei recessi della sua mente. Lei non ha bisogno di aprire quella scatola e farsi sopraffare, vive bene così: sola, con il suo lavoro e la sua squadra. Al caso delle bambine si aggiunge un altro caso: l'omicidio di uno stupratore. Trovare l'assassino non è difficile, è la vittima che si è vendicata del suo carnefice. Ciò che tiene Kim attaccata a questo caso è la psichiatra che aveva in cura quella vittima: Alexandra Thorne. La dottoressa ha qualcosa di strano, di sinistro, ma Kim sembra l'unica ad accorgersene. Eppure accadono altri episodi, come il suicidio di un uomo o una donna che cerca di ammazzare il figlio appena nato, legati a lei. Come può Kim dimostrare che quella donna è un mostro manipolatore? Sopratutto dovendo aggiungere ai suoi sospetti la ricerca di un altro uomo responsabile degli orribili abusi sulle bambine? Lettori, sapete cosa mi tiene legata a questi libri e mi fa attendere il seguito ogni volta? Non tanto la storia, non tanto i casi, quanto Kim Stone. Esatto, non è tanto il caso da risolvere che ti attacca alle pagine, quanto il detective che troverà la soluzione. Kim è un personaggio particolare. Per il tipo di infanzia che ha avuto nessuno credeva che avrebbe potuto arrivare così in alto, ma lei ha contraddetto tutti: è diventata la migliore. Ma anche essendo la migliore, come dicevo prima, Kim è distrutta dentro. Il bello sapete qual è? Che lei lo sa, ma non fa niente per guarire, perché affrontare il passato potrebbe distruggerla definitivamente invece di aiutarla ad andare avanti. E sapete qual è la cosa migliore? Che si contraddice da sola, perché lentamente si sta aprendo e tu, lettore, continui la storia anche perché sei desideroso di sapere quanto oserà Kim, pregando che mostri il suo lato più dolce. Kim è un personaggio fantastico: è tosta, intelligente, intuitiva, è la migliore. Ed è l'unica a poter affrontare il male presente nella storia. Il titolo del romanzo è perfetto per la storia. Kim dovrà davvero essere parte di un gioco crudele e dovrà lottare contro una persona disgustosa. È l'unico aggettivo che mi viene in mente per descrivere la persona che è riuscita a manipolare la mente e i comportamenti di tutti, sfruttando la sua posizione per "sperimentare" e riuscire a creare un altro mostro simile a lei. Il bello de "Il gioco del male" è che con i capitoli che rispecchiano vari punti di vista si riesce a immergersi nel libro completamente. Vivi ogni passaggio e avvenimento in prima persona, provando una gamma di sentimenti che vanno dall'incredulità, al disgusto, alla voglia di vendetta, all'orgoglio per Kim. Devo fare i miei complimenti alla scrittrice, non deve essere stato facile creare la "cattiva". L'ho odiata e schifata per tutto il romanzo, incredula che un mostro del genere riuscisse a fare i suoi malefici giochetti liberamente. La cosa che mi è piaciuta di meno è stato il finale del gioco, mi è sembrato un po' troppo frettoloso. Lettori, da quello che so la serie di questa detective è composta da almeno cinque libri, qui in Italia ne sono arrivati due, quindi... Su, Newton, veloce a portare gli altri tre! Baci

 
Voto libro - 4 


Genere: Thriller   

Autrice: Angela Marsons 

Charlie e Amy, due bambine di soli nove anni, compagne di gioco, scompaiono all’improvviso. Un messaggio recapitato alle rispettive famiglie conferma l’ipotesi peggiore: le giovani sono state rapite. È l’inizio di un incubo. Poco tempo dopo, un secondo messaggio è ancora più mostruoso. I malviventi mettono le due famiglie l’una contro l’altra, minacciando di uccidere una delle due bambine. Per la detective Kim Stone e la sua squadra il caso è più difficile del solito. I rapitori potrebbero davvero trasformarsi in assassini spietati. Bisogna agire con rapidità e trovare la pista giusta. E Kim ha intuito che nel passato delle due famiglie si nascondono degli oscuri segreti…
 


Salve lettori! 
Qualche settimana fa la Newton ha inviato le uscite del mese di agosto e quando ho visto quella di cui vi parlerò in questa recensione, sono praticamente saltata dal luogo in cui mi trovavo, che in questo momento non ricordo, per la gioia. Il romanzo di cui vi parlerò è "La ragazza scomparsa" di Angela Marsons, terzo libro della serie dedicata alla Detective Kim Stone in uscita il 31 agosto, che ringrazio infinitamente la Newton per avermi concesso di leggere in anteprima. Due bambine, Charlie e Amy, migliori amiche, stanno aspettando davanti al centro sportivo dove fanno nuoto che la madre di Charlie vada a prenderle. Pochi minuti dopo le bambine sono scomparse e sul cellulare delle madri c'è un messaggio spaventoso: "Abbiamo le vostre figlie". Karen, la madre di Charlie, vuole il detective Kim Stone ad indagare sulla scomparsa della figlia. La conosce sin da bambina e sa che se c'è qualcuno determinato abbastanza da riportare a casa sua figlia, quello è proprio Kim. Kim non perde un secondo e subito dà inizio ad un'operazione delicata e rischiosa. Più passano le ore, più le bambine restano in mano a persone troppo pericolose e il ritrovamento di due corpi martoriati, legati al caso, non aiuta ad alleggerire l'atmosfera. La situazione è critica. Due famiglie che grazie alle bambine erano legate da una forte amicizia, all'improvviso si guardano con sospetto e rabbia. Soprattutto quando il terzo messaggio dei rapitori arriva e mette la vita delle due bambine in una macabra asta a chi offre di più tra i genitori. La tensione in casa, la presenza di troppe teste da tenere sotto controllo, la paura che attanaglia Kim e il passato che tenta di fare capolino ogni volta che può, non permettono alla detective di trovare quel punto che le sfugge e che sa la porterà dalle bambine. 

"Questo era il guaio con i segreti. Tutti credevano di potersi fidare di qualcuno, ma quella situazione dimostrava perché Kim non avrebbe mai confidato a nessuno i suoi."

Più il tempo scorre, più la trama si infittisce, il pericolo cresce, la paura aumenta, le speranze di sopravvivenza diminuiscono e il conto alla rovescia scivola inesorabile verso la fine.
Stavolta Kim riuscirà ad arrivare in tempo? O il peso della morte di altre due bambine rimarrà a pesarle sul cuore e sulla mente?
"La ragazza scomparsa" è il più statico dei tre libri della serie, basato su pianificazione e calma piuttosto che azione e impulsività. Determina un cambiamento anche nel comportamento di Kim. Il passato della detective ritorna. Ne abbiamo già sentito parlare in abbondanza nei ricordi, tutti amari, che Kim ha utilizzato nel corso dei primi due libri e che ci hanno permesso di comprendere questo personaggio complesso, ma in questo libro si è dato un altro significato al passato dell'ispettore. In questo libro non è solo una giustificazione, un evento da riporre immediatamente nel cassetto. Stavolta il ricordo resta, cerca di scavarsi un posto e convincere Kim ad affrontare davvero ciò che ha vissuto e imparare a convivere con esso, piuttosto che nasconderlo da una parte e fare finta che non esista. Il fatto che si ritroverà a dover salvare dei bambini è quasi una seconda possibilità, un riscatto verso il primo bambino che non è riuscita a salvare, per questo la pressione, il senso di colpa e la paura sono talmente alti e pericolosi.

"Per tutta la settimana i ricordi l'avevano minacciata, ma la sua forza di carattere li aveva tenuti a bada. Non avrebbe rivisitato il suo passato, ne sarebbe uscita a pezzi. Tuttavia sapeva che un giorno, in qualche modo, il passato l'avrebbe raggiunta. Le ombre che incombevano avrebbero preso forma."

Io adoro Kim Stone. È una donna che è riuscita ad uscire dal fango e diventare forte, ma c'è quella parte di lei che non le permette di escludere tutto e tutti per davvero. È antipatica, a volte aggressiva e asociale, ma c'è quella tristezza, quella bontà d'animo, che non ti permette di abbandonarla. Il rapporto che ha con la sua squadra è meraviglioso, e pur con riluttanza anche qualcun altro, nel corso della storia, riesce a fare breccia nella sua corazza. E io non vedo l'ora di leggere come si svilupperà questo rapporto. Come ogni libro della Marsons, anche questo si leggerà in un battibaleno. I libri di questa scrittrice hanno quella caratteristica che tanto adoro, tanti capitoli di poche pagine, che ti fa andare avanti senza accorgertene. Poi, naturalmente, la voglia di sapere Kim come si comporterà, come si svilupperà il caso, unito alla capacità della Marsons di trasportarti nella storia, ti fanno arrivare alla fine del romanzo senza neanche rendertene conto.
Spero di avervi convinti a leggere anche questo terzo libro della mia serie thriller-poliziesca preferita. E Newton, per favore, non far passare più così tanto tempo tra la pubblicazione di un libro e l'altro. Baci
 
 
 Voto libro - 4



Genere: Thriller   

Autrice: Angela Marsons 

Il laboratorio di Westerley non è un posto per i deboli di cuore. Si tratta di una struttura che studia i cadaveri in decomposizione. Ma quando la detective Kim Stone e la sua squadra scoprono proprio lì il corpo ancora caldo di una giovane donna, diventa chiaro che un assassino ha trovato il posto perfetto per coprire i suoi delitti. Quanti dei corpi arrivati al laboratorio sono sue vittime? Mentre i sospetti di Kim si fanno inquietanti, una seconda ragazza viene aggredita e rinvenuta in fin di vita con la bocca riempita di terra. Non c’è più alcun dubbio: c’è un serial killer che va fermato il prima possibile, o altre persone saranno uccise. Ma chi sarà la prossima vittima? Appena Tracy Frost, giornalista della zona, scompare improvvisamente, le ricerche si fanno frenetiche. Kim sa bene che la vita della donna è in grave pericolo e intende setacciarne il passato per trovare la chiave che la condurrà all’assassino. Riuscirà a decifrare i segreti di una mente contorta e spietata, pronta a uccidere ancora? 
 


Salve lettori!
Indovinate come ho passato la giornata? Leggendo ovviamente!
È finalmente arrivato il mese dell’anno che adoro di più per quanto riguarda la mia vena da lettrice di thriller, perché è sempre in questo mese che la Newton Compton editori porta in Italia i meravigliosi romanzi di Angela Marsons, scrittrice, per me, diventata una garanzia e la mia preferita in questo genere.
In uscita oggi, 30 agosto, “Una morte perfetta” è il quarto libro dedicato alla detective ispettore Kim Stone.
Anche lei perseguitata dal caldo afoso, la troviamo nel bel mezzo di una retata per salvare un bambino rapito e costretto alla prostituzione.
Dato il successo dell’operazione, l’ispettore capo decide di premiare lei e la sua squadra con una gita nella fattoria dei cadaveri.
No, non vi sto prendendo in giro e posso assicurarvi che non è macabro come potrebbe apparire dal nome.

In questo luogo isolato e segreto, alcuni scienziati utilizzano cadaveri, donati alla scienza, per studiare gli stadi di decomposizione di un cadavere in un certo ambiente naturale e alla presenza degli insetti.
Queste ricerche hanno aiutato uno dei dipartimenti di polizia a risolvere alcuni casi irrisolti, quindi potrebbe essere una buona occasione, per Kim e la sua squadra, di approfondire questo aspetto e includerlo nelle loro indagini.
Peccato che quella che doveva essere una lezione, si trasforma presto in un ennesimo caso di omicidio. E stavolta il corpo non fa parte degli ospiti della fattoria.
Una giovane donna viene trovata con la bocca piena di terra e il volto letteralmente frantumato.
Nessuna arma del delitto sulla scena, né tracce di DNA, nemmeno la possibilità di identificare il cadavere. Solamente strani indizi a cui la detective ispettore non sa dare un significato.
Pochi giorni dopo, un altro corpo viene ritrovato nella stessa struttura.
Stavolta, però, la vittima è ancora viva. Respira a malapena e ha il cranio frantumato, ferite che l’hanno fatta finire in coma.
Ancora un vicolo cieco, quindi.
Intanto, un altro cadavere viene trovato, sempre nello stesso terreno, ucciso con la stessa modalità. Questo, però, risale ad almeno cinque anni prima.
Perché questa pausa di diversi anni per poi ricominciare sempre nello stesso modo?
Cosa collega queste donne così diverse tra loro?
Non avevano nulla in comune in vita, ma tanto nella morte.
Qual è il filo conduttore?
L’unica strada per Kim e la sua squadra è quella di scavare nel passato di queste giovani donne e quello che scopriranno renderà le cose persino più difficili.
Sopratutto perché c’è un’altra vittima e Kim non ha alcuna intenzione di farla diventare uno degli ospiti della fattoria.
Finalmente lettori ho tra le mani un altro libro su Kim Stone.
Mi sono ormai affezionata a questa donna e alla sua creatrice e, ogni volta che ritornano in libreria, salto sempre dalla gioia!
Kim Stone è una donna da prendere come esempio: è autoritaria, diretta, a volte fredda e scorbutica, ma anche forte, combattiva e profondamente sensibile. Sa cosa significa soffrire, per questo lotta con le unghie e con i denti per aiutare i vivi in difficoltà e i morti che aspettano giustizia.

“La tua voce è cambiata. È inconfondibile. Succede quando un caso smette di essere semplicemente un caso e diventa una missione personale. [...] All’inizio vuoi fare giustizia. Ma a un certo punto, e accade sempre, inizi a conoscere le vittime più intimamente e la tua motivazione cambia. [...] non mi riferisco solo ai vivi. Fai lo stesso con i morti. Sviluppi una sorta di empatia, e lì avviene il cambiamento. Non vuoi più catturare l’assassino per amore della giustizia. Adesso, lo fai per Jemima, per Louise, per Isobel, per Tracy. È una questione personale.”

Libro dopo libro, sta affrontando i suoi traumi e le sue paure, sta combattendo per lasciarseli alle spalle e iniziare a vivere appieno.
È un percorso difficile, ma fortunatamente ha tanti compagni che la sostengono, primo tra tutti Barney, il suo cane.
Poi ritroveremo altri personaggi conosciuti, come i componenti della sua squadra, Bryant, Kev e Stacey.
È stato bello leggere di come sono affiatati e come, storia dopo storia, sembrano più una famiglia che una squadra di poliziotti. L’affinità si sente e darà vita ad alcune scene anche molto divertenti.
Ritornano anche personaggi meno amati, come la giornalista Tracy Frost.
Donna insensibile e pronta a tutto per uno scoop, che in questo libro si mostrerà in modo differente. Avrà i suoi capitoli, leggeremo il suo punto di vista e ci sorprenderà molto. Prevedo un bel cambiamento per questo personaggio.
Una cosa che apprezzo molto dei romanzi della Marsons sono i dialoghi tra i diversi personaggi e la protagonista, perché sono quelli che ti permettono davvero di entrare nella storia, di sentirti parte di quel mondo, vicina a Kim.
La Marsons si merita anche diversi minuti di applausi per gli inaspettati e incredibili colpi di scena che ha piazzato magistralmente. Ad uno ad un certo punto ci sono arrivata, ma gli altri erano tutto fuorché ciò che mi aspettavo.
Sopratutto quello relativo al nostro serial killer, che come al solito ha dei capitoli tutti suoi piuttosto macabri e tristi.
Dopo tre libri, non credo ci sia bisogno di parlare dello stile di questa scrittrice. Ho già citato i dialoghi, ma ovviamente ci sono anche diverse descrizioni mai pesanti, anzi sempre interessanti e facilmente comprensibili.
L’autrice ha anche la capacità di far provare diverse emozioni durante la lettura, senza neanche che il lettore se ne accorga. Si passa dall’interesse, al divertimento, all’orrore, alla tristezza, alla rabbia, alla gioia. È un mix di emozioni che la Marsons è sempre riuscita a farmi provare, già dal primo libro.
Ciò che adoro dei libri di questa autrice è che sono reali. Sembra di poter entrare in contatto con i suoi personaggi, i loro dolori e le loro sfide; l’ansia di un nuovo assassino è palpabile; la ricerca di giustizia, inevitabile.
È davvero un peccato leggerne solamente uno all’anno.
Ultima cosa, poi chiudo, come al solito ho parlato troppo, sarebbe interessante vedere questi libri trasformati in una serie TV.
Se mai accadesse, sarei la prima davanti allo schermo!
Baci

 

Voto libro - 4.5 



Genere: Thriller   

Autrice: Angela Marsons 

Quando la polizia ritrova il cadavere di un’assistente sociale uccisa da un’unica letale coltellata, tutto fa pensare a una rapina andata male. Ma la detective Kim Stone è convinta che qualcosa non torni. Pochi giorni dopo, una tossicodipendente della zona viene ritrovata uccisa nello stesso identico modo. L’istinto di Kim le suggerisce che dietro ci sia la mano dello stesso assassino. Eppure non c’è niente a collegare le due vittime, a eccezione dell’inquietante precisione con cui sono state uccise: una singola coltellata. Mentre Kim è alle prese con il caso, un fantasma del suo passato torna a farle visita con un’inquietante lettera che riapre antiche ferite, ancora non del tutto cicatrizzate. Se vuole davvero fermare l’assassino prima che il numero delle vittime cresca, dovrà rimanere vigile per districarsi nella fitta rete di intrighi e di bugie che le si sta stringendo attorno… anche se significa mettere in grave pericolo la sua stessa vita.
 

 

Salve lettori!
Per una che dovrebbe studiare come una matta, ieri ho letto tutto tranne che i libri di testo. A mia discolpa oggi, 6 maggio, esce il quinto libro nella serie dedicata alla detective ispettore Kim Stone di Angela Marsons, una delle serie che leggo all’istante e che non potrei mai perdermi.
Ringrazio tantissimo la Newton Compton editori per l’invio della copia in anteprima e per avermi fatto partecipare al review party.

“Linea di sangue” ci riporta nella vita e nelle indagini di Kim Stone, che stavolta è alle prese con gli omicidi di due donne che non hanno assolutamente nulla in comune, a parte la ferita precisa e asettica che ne ha causato la morte.
Tutti in famiglia hanno un alibi saldo e sembrano veramente distrutti dagli avvenimenti, quindi qual è il collegamento? Perché sono morte?
Ad aggiungersi a questo caso, che sembra non mostrare indizi e dare solo false piste, un vecchio nemico si risveglia e torna a farsi sentire dal carcere: Alexandra Thorne, psichiatra sociopatica, nemesi di Kim Stone, che abbiamo conosciuto in “Il gioco del male”, e che è ancora ossessionata da Kim.
Il suo grande piano per riottenere la libertà e continuare i suoi esperimenti malvagi è ampio, crudele e non risparmierà nessuno. Nemmeno i defunti.
Ce la farà Kim a trovare un pluriomicida che toglie la vita senza emozioni e anche a fermare, una volta per tutte, una donna che emozioni non può affatto provarne?

“E, con grande naturalezza, l’indagine mosse il suo primo passo. In cima alla lavagna c’erano un nome e una foto. Su quella donna si sarebbero concentrate tutte le loro attenzioni, finché non avessero scoperto chi le aveva tolto la vita.”

Vedere i libri di Angela Marsons tra le anteprime è un’emozione ogni volta!
Io amo questa scrittrice, che in ogni libro riesce a portare avanti, non solo casi complicati, sempre diversi ed emozionanti, ma anche la vita tormentata di Kim, senza dimenticare mai la sua squadra.
Kim è un personaggio di cui, in ogni libro, conosciamo un lato differente.
Nel primo era solamente una poliziotta tosta e intelligente che aveva avuto un’infanzia molto difficile, in questo quinto libro sappiamo che è anche una persona gentile, che sarebbe disposta a tutto pur di aiutare chi ne ha bisogno, anche a subire quotidianamente l’ira del suo capo.
È una stakanovista, ha una mente sempre in movimento e, quando ha un caso, non si lascia distrarre da nulla finché non trova il colpevole.
È caparbia e diretta, a volte tanto da sembrare scostumata e insensibile, ma in realtà vuole che la gente non le intralci il lavoro per difendere i loro sporchi segreti.
È una donna che ha avuto un’infanzia difficile e che ancora soffre per quello che è successo, che non riesce a perdonare la responsabile di ciò che è successo, ma affronta il dolore a testa alta, ammettendo che è una sua debolezza.
È un personaggio quasi reale.
Ogni volta che inizio un libro di questa serie, le informazioni mi ritornano in mente, la quotidianità delle relazioni diventa la mia, rendendo questi personaggi reali di nuovo per qualche ora.
In questo libro Kim si apre tantissimo, affronta tanto, rischia di cedere, anche per colpa del caso molto complicato, ma con la sua immane forza di volontà e l’aiuto dei compagni più fidati, lotta contro il male che cerca di ingoiarla.
Mi è piaciuto molto l’approfondimento delle dinamiche con la sua squadra: l’amicizia con Bryant, l’ammirazione di Stacey, la ricerca di ammirazione di Kev.
Sono una squadra che si comporta quasi come una famiglia, che si rispetta, anche se a volte ci sono delle incomprensioni, pronti a correre in soccorso se l’altro ha bisogno, in qualsiasi situazione.
Anche l’indagine è come sempre interessante e curata nei minimi dettagli.
Su tante cose la Marsons è una garanzia, una di queste è il fatto che i crimini che crea sono sempre diversi, crudi, reali, ramificati, dinamici. Quando inizia a sembrare impossibile risolverli, compare un indizio, una testimonianza, una sensazione o un ragionamento di Kim, che portano ad un colpo di scena spettacolare e schiacciante.
Il personaggio di Alexandra Thorne non mi è mai piaciuto, sono stata molto contenta quando l’hanno arrestata, per questo ho storto un po’ il naso quando ho letto il suo nome. Ma è una cosa personale, perché è una persona orribile. Ai fini della storia è stato giusto farla tornare, perché la sua storia con Kim non era terminata. In più la sotto trama che la vede antagonista è servita a movimentare il caso, che non presentava troppi plot twist.
È stato un lavoro equilibrato tra due correnti narrative differenti, che servivano a mettere alla prova la detective.
Poi lo stile narrativo di questa scrittrice è meraviglioso, semplice ma incalzante.
A parte che lei usa una suddivisone in capitoli che ho sempre lodato nelle mie recensioni, fa sembrare che il libro duri mezz’ora. Io davvero non volevo finirlo in un giorno, mi sento anche un po’ in colpa perché mi sono privata della compagnia di Kim Stone subito, però è impossibile fermarsi una volta iniziato.
Questa serie non è solo un adrenalinico thriller poliziesco, ma la storia di una detective che potrebbe tranquillamente esistere in un commissariato inglese.
Tutti i personaggi sembrano persone reali, davvero reali, sono conoscenti che rivedo una volta all’anno e con cui passò una giornata indimenticabile. Sono sensibili, feriti e traumatizzati, ma ti dimostrano che il coraggio, la forza d’animo e qualcosa di giusto per cui lottare possono tenerti sulla strada giusta.
Vi sareste mai aspettati che un semplice poliziesco potesse contenere così tante sfumature, non solo riguardo il caso ma anche la vita dei personaggi?
Vi consiglio con tutto il cuore questa serie di Angela Marsons, vi regalerà tantissime emozioni e vi terrà costantemente sul filo del rasoio.
Chissà se un giorno la Newton ci permetterà di incontrarla. Sarebbe fantastico!
Baci

 

Voto libro - 5 




Genere: Thriller   

Autrice: Angela Marsons 

Quando, durante uno scavo archeologico, vengono rinvenute alcune ossa umane, uno sperduto campo della black country si trasforma improvvisamente nella complessa scena di un crimine per la detective Kim Stone. Non appena le ossa vengono esaminate diventa chiaro che i resti appartengono a più di una vittima. E testimoniano un orrore inimmaginabile: ci sono tracce di fori di proiettile e persino di tagliole da caccia. Costretta a lavorare fianco a fianco con il detective Travis, con il quale condivide un passato che preferirebbe dimenticare, Kim comincia a investigare sulle famiglie proprietarie e affittuarie dei terreni del ritrovamento. E così, mentre si immerge in una delle indagini più complicate mai condotte, la sua squadra deve fare i conti con un’ondata di odio e violenza improvvisa. Kim intende scoprire la verità, ma quando la vita di una sua agente viene messa a rischio, dovrà capire come chiudere al più presto il caso, prima che sia troppo tardi.
 

Salve lettori!
Mi sono staccata un po’ dal fantasy per tornare dalla mia scrittrice di polizieschi preferita: Angela Marsons!
Il 4 novembre, la Newton Compton editori ha pubblicato il sesto volume della serie che vede come protagonista la detective ispettore Kim Stone, col titolo “Le verità sepolte”.

Durante uno scavo archeologico di esercitazione, la Dottoressa A e un gruppo di studenti dissotterrano un teschio.
La polizia viene subito avvertita, ma sfortunatamente per la nostra detective, il terreno è al confine tra due contee, quindi il caso non può essere suo.
Kim non può sopportare il pensiero di abbandonare una potenziale vittima, così è costretta ad accettare la proposta del suo capo di un’indagine congiunta con il detective Travis, con cui ha un rapporto aspro a causa di un oscuro evento del passato.
Mentre le indagini di Kim in un distretto sconosciuto si fanno sempre più enigmatiche e raccapriccianti, la sua squadra deve abituarsi all’assenza del capo, ognuno deve trovare il proprio posto e il proprio equilibrio nel gruppo.
Ma forse, non sono così affiatati come credevano di essere, e cambiare le proprie opinioni e abitudini potrebbe essere più difficile del previsto. Soprattutto se si vuole dimostrare di essere abbastanza, di essere un elemento valido o quando questo desiderio porta a decisioni affrettate e pericolose.

Lettori, come al solito la Marsons è stata capace di farci ritornare da Kim e la sua squadra e farci sentire a casa.
Eppure la storia è diversa dalle altre e ciò si sente, soprattutto nella prima parte del libro, in cui Kim deve ambientarsi in una nuova squadra e cercare di instaurare un rapporto decente con un collega che la odia.
All’inizio è stato difficile sintonizzarmi con la storia ma pagina dopo pagina, ho ritrovato il ritmo e lo sguardo si staccava di rado dal romanzo.
È anche questo il bello dei libri della Marsons. Nonostante il genere abbia dei punti fissi, l’autrice trova sempre il modo di raggirarli e aggiungere elementi originali.
Seguiamo le indagini di due distretti, quelle di Kim e le ossa ritrovate allo scavo e quelle della sua squadra, aggressioni a minoranze etniche.
Più che sulle indagini, però, la storia si concentra sui singoli personaggi, i loro desideri e le loro paure. Non seguiamo solo Kim, alle prese con un collega scorbutico con cui vorrebbe chiarire per lavorare meglio, ma anche di Stacey, Dawson e Bryant.
Bryant si trova improvvisamente capo e con un partner di cui odia il comportamento. Dawson si vede di nuovo superato perché troppo giovane e impulsivo. Ma è Stacey che affronta le difficoltà maggiori perché, da giovane donna di colore, comprende fin troppo le motivazioni dei crimini d’odio e non sopporta il modo in cui i suoi colleghi cercano di proteggerla, alimentando l’idea che, nonostante sia una poliziotta, non sia abbastanza perché di colore.
Il libro, appunto, si concentra su un argomento sfortunatamente attuale: la discriminazione razziale e l’odio per le minoranze.
Oggi più che mai sarebbe importante leggere libri che trattano questi orribili argomenti, per capire quanto siano malati questi pensieri, quanto il mondo si stia facendo corrompere dall’odio, dalla malvagità e dall’indifferenza.

“L’identità delle vittime era sempre la sua priorità, per motivi sia personali che professionali. Detestava l’anonimato. Ciascuna di quelle persone era stata privata della vita, e meritava quanto meno il rispetto di un nome proprio.”

Insomma lettori, i libri di Angela Marsons sono molto più che semplici polizieschi, sono aggiornamenti sulla vita della detective ispettore Kim Stone e della sua squadra, a cui ormai mi sono affezionata, e contengono anche insegnamenti brutali ma importantissimi.
Sinceramente non vedo l’ora di poter leggere la prossima storia.
Baci.

Voto libro - 4.5 

 

Genere: Thriller   

Autrice: Angela Marsons 

6 settembre 2021

Il calo improvviso delle temperature porta con sé la neve e un fagottino avvolto in uno scialle lasciato sulla soglia della stazione di polizia di Halesowen. 
Chi abbandonerebbe un bambino per strada con un freddo simile? 
È questa la domanda che tormenta la detective Kim Stone, formalmente incaricata di prendersi cura del neonato fino a che non verranno allertati i Servizi Sociali. 
E la notte è ancora lunga: una telefonata di emergenza richiama la detective in servizio. Kelly Rowe, una giovane prostituta, è stata assassinata nel quartiere di Hollytree. Le brutali ferite sul corpo sembrano suggerire che l’omicidio sia frutto di un raptus o di una rapina, ma Kim è sicura che quelle labbra livide, se potessero, racconterebbero un’altra storia. Quando altre prostitute vengono uccise in rapida successione, appare chiaro che i delitti sono collegati e nascondono qualcosa di inquietante. 
Nel frattempo prosegue la ricerca della donna che ha abbandonato il suo bambino, ma quello che all’inizio sembra un gesto disperato assume via via contorni sempre più sinistri 
Per Kim Stone e la sua squadra comincia così una discesa negli abissi più oscuri dell’animo umano, che li porterà ad addentrarsi in una spirale di sangue e barbarie. Forse questa volta la verità è più spaventosa di ogni immaginazione…
 
Salve lettrici e lettori!
Quanto è emozionante scoprire che la tua serie comfort accresce di un nuovo volume? Credo sia una delle sensazioni più belle e soddisfacenti.
Grazie alla Newton Compton editori continua la serie dedicata alla detective Kim Stone di Angela Marsons con “Quelli che uccidono”, il settimo volume.
Un thriller, esatto proprio così, una serie thriller è la mia serie comfort. Non vi fate strani pensieri, è tutto merito di Angela Marsons e dei suoi personaggi, che ormai sono diventati quegli amici che vedi poco ma è come se non fosse passato neanche un minuto dall’ultima volta. Ma parliamo della storia! 

«In questo ufficio, puoi starne certo, ci importa di tutti».

La Black Country è ricoperta dalla neve, che cade copiosa e non sembra volersi fermare. Un neonato viene abbandonato davanti alla stazione di polizia, una prostituta viene uccisa, un uomo viene lasciato sulla sponda di un fiume con le ossa rotte, una ragazza cade dal cornicione di un palazzo, un’altra litiga con la madre, che non allarga i suoi orizzonti. Tutti avvenimenti apparentemente scollegati, ma che finiranno per interessare allo stesso modo Kim Stone e la sua squadra.
Kim e Bryant si occuperanno della morte della prostituta, una giovane madre single finita nelle grinfie di un lord del crimine a causa di un prestito chiesto in un momento di disperazione. Mentre tutti cercano di sminuire il caso perché la vittima è una prostituta, un’altra prostituta viene trovata morta. Kim sente che non può essere una coincidenza, inoltre non le interessa che tipo di vita conducevano queste donne: sono state uccise e il loro assassino deve essere consegnato alla giustizia.
I sospetti ricadono proprio sul criminale, Kai Lord, che Kim vuole disperatamente portare dietro le sbarre, ma che è troppo potente da incastrare.
Nel frattempo Dawson e Stacey si occupano del neonato, che li conduce a una fabbrica che usa manovalanza rumena; all’apparenza sembra essere la fabbrica perfetta, ma potrebbe nascondere un giro di schiavitù, tratta degli schiavi e torture inimmaginabili.
Tocca ai due colleghi scoprirlo e nel frattempo devono anche scoprire se sul campo funzionano bene insieme. 

«Vi impegnate al massimo per risolvere un caso, poi, una volta chiuso, passate a quello successivo». Per un attimo parve intristirsi. «Perché, purtroppo, ci sarà sempre il successivo».

Angela Marsons continua ad incantarmi con le storie che fa vivere a Kim Stone e alla sua squadra.
Sapete cosa amo di questa serie?
I personaggi; più dei casi, sono loro che ho nel cuore e che mi fanno appassionare alla storia. Voglio bene a tutti loro, mi ci sono affezionata e vorrei che la serie non finisse mai, perché la consapevolezza di non rivederli più mi farebbe stare troppo male.
Kim resta un grande esempio da seguire, una donna decisa, coraggiosa, furba, che prova tante emozioni nonostante tenti di tenerlo nascosto.
Bryant resta il papà-orso della squadra, le sue interazioni con Kim sono sempre divertentissime!
Più spazio hanno avuto Stacey e Dawson, in coppia sul campo, una novità per entrambi. Stacey è sempre stata dietro la scrivania ad analizzare dati e video; dopo quello che le è successo in “Le verità sepolte”, poi, la squadra è diventata ancora più protettiva nei suoi confronti. Ma Stacey ha bisogno di cambiare aria, di farsi valere, non di essere protetta. Per quanto riguarda Dawson, si fa sempre riferimento ai suoi problemi coniugali, ma ogni volta è troppo poco per potersi fare un’idea precisa; non vedo l’ora che vengano affrontati per bene, ma soprattutto che apra gli occhi e metta un po’ di sale in zucca.
Mi è piaciuto molto il fatto che i due abbiano lavorato insieme e che il loro rapporto si stia rafforzando, possono aiutarsi l’un l’altro.

«No, Kim. Devi metterti in testa che non puoi rimediare a tutti i mali del mondo».

Per quanto riguarda i casi, Angela Marsons affronta sempre argomenti molto improntati: prostituzione, anche minorile, immigrazione, schiavitù, sfruttamento, criminalità organizzata, tratta degli esseri umani, discriminazione. Mostra la realtà dei terribili fatti, mostra una realtà orribile, una realtà che ignoriamo perché non ci tocca, ma che esiste, esiste davvero purtroppo. Ce la mostra con il suo tipico ottimismo; basta fare un passo e, anche se con difficoltà, tutto potrebbe andare per il meglio, l’importante è prendere la decisione giusta.
Interessante è che i casi seguiti sono due, molto diversi, fatto affinché Dawson e Stacey potessero mettersi alla prova insieme, ma senza la supervisione di Kim, per permettergli di crescere.
Inoltre c’è un susseguirsi di diversi punti di vista, non solo della squadra, ma anche delle varie vittime, davvero interessante: conosciamo i loro pensieri, le loro ragioni, le loro emozioni. Questo rende le loro storie ancora più emozionanti e tragiche. 

“Quel caso si stava dimostrando più intricato di una ragnatela, che avviluppava tutti i personaggi incontrati fino a quel momento.”

Come sempre succede con i libri di questa autrice, l’ho finito in un attimo.
Che ci posso fare?
Quando inizio poi non riesco a lasciare Kim e la sua squadra. Visto tutto ciò che succede insieme a loro: l’ansia, la rabbia, l’agitazione, l’adrenalina, la paura. Questo è quello che riesce a fare Angela Marsons nei suoi libri, ha creato una famiglia e storia dopo storia ce ne fa sentire parte.
Baci 

Voto libro - 5
 


Genere: Thriller   

Autrice: Angela Marsons 

30 maggio 2022

La giovane Sadie Winters era un’adolescente “problematica”. Per questo il suo salto nel vuoto dal tetto dell’esclusiva scuola privata che frequentava viene rapidamente classificato come suicidio. L’ultimo gesto disperato di una ragazza fragile. Quando però un altro studente resta vittima di un fatale incidente nella stessa scuola, la detective Kim Stone fatica a credere che possa trattarsi di una tragica coincidenza. Tanto più che, nel corso delle indagini, Kim si rende conto che sull’istituto aleggia una pesante cappa di segreti e omertà, che non risparmia neppure gli insegnanti. Nessuno parla, nessuno sa nulla. Solo una professoressa sembra disposta a rompere il muro di silenzio, ma proprio quando Kim crede di essere vicina a ottenere le risposte che cerca, la donna viene trovata morta. Ormai è chiaro che, finché l’assassino non verrà fermato, nessuno dei ragazzi della scuola sarà al sicuro. Possibile che il responsabile di quegli efferati delitti si nasconda tra loro?

Salve salve!
Il 30 maggio è uscito l’ottavo volume della serie di Angela Marsons dedicata al detective ispettore Kim Stone.
Il titolo è “Vittime innocenti”, pubblicato come sempre da Newton Compton editori, che ringrazio per avermi incluso nel review party.
Penso che arrivati all’ottavo volume sappiate quanto io ami Angela Marsons e Kim Stone.
I libri di questa scrittrice sono più che semplici polizieschi, ci ha fatto affezionare a Kim e alla sua squadra.
Personalmente, attendo questi romanzi non tanto per il caso, sempre affascinante e ben costruito, che andrò a leggere, quanto per i personaggi che andrò a rivedere, felice di poter passare qualche ora in loro compagnia (nonostante le tristi vicende che li accompagnano).

“All’improvviso, un urlo agghiacciante le risuonò nelle orecchie. Vicino a lei, però, non c’era nessuno. Quel grido era il suo.”

Parlando del caso, stavolta, entriamo nel mondo degli istituti privati, delle società segrete, dei loro privilegi e obblighi.
Vittima (innocente, come dice il titolo) dei crimini commessi alla Heathcrest è una studentessa, Sadie Winters, un’adolescente problematica, come la definiscono tutti. Per questo motivo la sua morte viene accettata da tutti come suicidio.
L’unica a non esserne convinta è Kim, che nota qualcosa di strano nella posizione del corpo, la stessa cosa che non convince il medico legale e che permette alla detective di portare avanti il caso come omicidio.
Se solo fosse cosa facile: la Heathcrest è una scuola frequentata da la crème del mondo facoltoso inglese, la scuola ha contatti molto in alto e sarebbe meglio per tutti se la morte di Sadie restasse quello che è meglio, ossia un suicidio.
Kim però non ci sta, insiste con l’indagine sulla morte di Sadie, a cui, ben presto, si aggiunge quella di un altro studente, accompagnata dalle macabre scoperte sulle società segrete e i terribili “incidenti” prontamente insabbiati.

“Il primo aspetto innaturale del caso era proprio il fatto che a togliersi la vita fosse stata una tredicenne. Poteva accadere, Kim ne era consapevole, ma doveva pur sollevare delle domande. Non si poteva semplicemente accettarlo e voltare pagina.”

Ancora una volta Angela Marsons costruisce un poliziesco coi fiocchi, ricco di suspense, che punta i riflettori su un nuovo lato oscuro della società britannica. Riesce a trovare sempre un nuovo argomento per creare delitti che inorridiscono, per poi incuriosirci con l’indagine e i vari colpi di genio di Kim e della sua squadra.
È una cosa incredibile, ogni volta che inizio un suo libro mi ripeto sempre di non correre, di leggerlo con calma, ma non ci riesco, metto da parte tutto e mi immergo nella storia, capitolo dopo capitolo, incapace di mettere giù finché non scopro la verità.
Sicuramente non un bene per il mio studio, ma un bene per me, perché la Marsons riesce completamente a catturarmi nella sua tela. Tutta colpa di quei capitoli cortissimi: uno tira l’altro, non è colpa mia!
L’autrice ha uno stile chiaro, riesce a spiegare le cose tecniche in modo diretto e semplice. Non annoia mai, ci lascia sempre sulle spine con capitoli che finiscono proprio sul più bello.
Negli ultimi libri, poi, i capitoli con il punto di vista alternato sono aumentati, in questo modo possiamo inoltrarci non solo sulla pista che seguono Kim e Bryant, ma anche Dawson e Stacey.
Quello che sto apprezzando di più, man mano che il numero dei libri aumenta, è l’evoluzione del rapporto tra i vari personaggi: non sono solo una squadra, sono una famiglia e si nota dalla fiducia, dal supporto e dalla preoccupazione che condividono. Kim è quella più reticente a mostrarlo, ovviamente, ma ama la sua squadra e farebbe di tutto per loro.

«Hai capito il punto, comunque? Devi smettere di pensare che tutti possano essere salvati. È proprio questo che permette alla gente come me di manipolarti.»

Ah, sappiate che finirete il libro in lacrime. Io ve lo dico per esperienza personale. Stavolta Angela Marsons ce ne ha tirata una brutta, ma proprio brutta. Nonostante l’abbia letto, ancora non ci posso credere.
E niente, mentre io sarò in lutto fino all’uscita del prossimo volume (Newton, dovremmo iniziare a pubblicarne più di uno all’anno. Per favore…) io vi consiglio di leggere e godervi “Vittime innocenti”.
Baci


Voto libro - 5
 



Genere: Thriller   

Autrice: Angela Marsons 

6 gennaio 2023

Per la detective Kim Stone non è raro trovarsi di fronte a brutali casi di omicidio, ma stavolta c’è qualcosa di diverso.
La vittima infatti è il dottor Gordon Cordell, un uomo dal passato oscuro coinvolto in una precedente indagine, e Kim continua a domandarsi chi potesse desiderarne la morte. Uno strano senso di inquietudine la accompagna mentre muove i primi passi a ritroso nella vita della vittima. Quando il figlio di Cordell finisce in coma in seguito a un drammatico incidente e, pochi giorni dopo, viene rinvenuto il corpo di una donna morta in circostanze sospette, Kim non può fare a meno di ipotizzare un collegamento tra le vittime. Tutti gli indizi sembrano puntare verso il Russells Hall, l’ospedale dove Gordon Cordell lavorava, su cui aleggia un’oscura e impenetrabile rete di segreti e omertà. Se i sospetti della detective Stone dovessero rivelarsi fondati, ad attenderla potrebbe esserci il più spietato serial killer che abbia mai incontrato.

Salve salve!
Il 6 gennaio 2023 finalmente torna in Italia Angela Marsons con il nono volume della serie dedicata al detective Kim Stone.
Il titolo è “Promessa mortale” e, ovviamente, devo ringraziare Newton Compton editori per la possibilità di leggerlo in anteprima!

Se avete letto “Vittime innocenti” saprete da quale tragico evento la squadra di Kim (così come noi lettori) deve riprendersi.
Per questo motivo, stavolta, devo avvertirvi che ci saranno degli spoiler per chi non ha letto l’ottavo volume.

L’indagine alla Heathcrest ha completamente sconvolto gli equilibri della squadra di Kim.
Lei è stata ferita alla gamba e si è dovuta prendere sei settimane di assenza dal lavoro, nel frattempo Stacey e Bryant hanno dato una mano in altri distretti.

Tornare è stato difficile per ognuno di loro, in modi differenti.
Ma il lavoro viene prima di qualsiasi cosa, persino delle ferite, fisiche o emotive, per questo quando il cadavere del medico legato alla Heathcrest, e al caso precedente, compare in un parco, Kim e la sua squadra sono pronti a intervenire.
Il dottor Cordell è stato sgozzato e successivamente accoltellato, più è più volte. La vendetta è per forza il movente dietro questo omicidio così cruento.
Ma chi l’ha compiuto?
È stato deciso dalla società segreta delle Picche, esposte a causa del dottore?
O Cordell aveva avuto problemi con qualcun altro?
Le numerose prove parlano chiaro, il colpevole è presto trovato. Mentre Kim si “adagia” sulle inconfutabili prove, Bryant mette tutto in discussione e si chiede per quale ragione non lo stia facendo anche Kim…

“Kim la guardò allontanarsi, consapevole di aver fatto la cosa giusta. Come mai, allora, si sentiva così uno schifo?”

Nona opera (in Italia) di Angela Marsons, nono successo (per me).
Stavolta il focus non è sull’indagine; nonostante sembra che si parli solamente del caso, in realtà è come se fosse stato affidato al pilota automatico, proprio come il detective che se ne sta occupando. Fila liscio come nessun caso su cui Kim e la sua squadra abbiano mai lavorato e questa perfezione puzza, ma anche noi, come Bryant, siamo come un sassolino trasportato dal ciclone che è Kim Stone.
Andiamo avanti diritti, veloci, senza tentennamenti, perché è questo di cui Kim ha bisogno. Ha bisogno di fingere che abbia tutto sotto controllo, che sia tutto come al solito, che sia fredda e distante, all’apparenza.
In realtà, questa corsa destinata a finire contro un muro, è una scusa per non pensare alla disgrazia che ha stravolto la sua affiatata squadra.
L’assenza di Dawson è lampante, terribile, un vuoto impossibile da ignorare, per quanto si cerchi di farlo.

«Non stavi costruendo soltanto una squadra, stavi costruendo una famiglia».

Abbiamo sempre saputo che Kim aveva un rapporto complesso con le emozioni, ma la morte inaspettata, violenta e tragica del suo collega, di un membro della sua squadra, della sua famiglia, l’ha messa a dura prova. Kim ha un modo tutto suo di affrontare le emozioni, molto differente dalle altre persone, da Bryant e Stacey stessi.
Non leggiamo il punto di vista di Bryant, ma sappiamo quanto la morte di Dawson lo abbia colpito; lo vediamo nel modo in cui si ostina con Kim, come non ha mai fatto prima, nel tentativo di ristabilire un equilibrio, di tornare a lavorare come Dawson avrebbe voluto.
Il dolore di Stacey, invece, lo viviamo tutto; mentre Kim non parla (neanche con noi lettori), Stacey condivide tutti i suoi pensieri con noi: il senso di colpa, la ricerca disperata di alternative, il vuoto mentre guarda la scrivania del collega, l’assenza di un amico improbabile, la rabbia verso il suo sostituto, che non sarà mai all’altezza.
Il sostituto in questione è Penn, conosciuto in “Le verità sepolte”, fondamentale nella risoluzione di quel caso.
Nonostante Penn sia un agente validissimo, si trova in una posizione scomoda e valvola di sfogo di emozioni negative di cui non ha alcuna colpa, sia da parte di Stacey che di Kim. Penn promette davvero bene, ha un bel potenziale.

“Aspettò che lui fosse uscito dalla stanza e poi fece un lungo sospiro e la tensione si allentò. In presenza di Penn le era più difficile fingere. Fingere che Dawson sarebbe tornato.”

Non capisco perché me ne stupisca ogni volta, ma anche con “Promessa mortale” Angela Marsons mi ha risucchiato nella sua storia. L’ho iniziato la mattina per finirlo la sera, incapace di staccarmi, a mio svantaggio, dal Kindle.
Il merito, lo riconosco, è dei capitoli brevissimi, mia croce e delizia, che in fondo richiedono uno, due minuti massimo, cosa sono? Disse 6 ore dopo…
Ma so che è anche merito di Angela Marsons stessa e dell’affetto che, libro dopo libro, ha suscitato in me verso i suoi personaggi.
Kim potrà anche essere fredda e distante, ma non posso fare a meno di volerle bene e di desiderare di proteggerla, così come per Bryant e Stacey, era così per Dawson e, ne sono sicura, lo sarà anche per Penn.
Vi ho convinti a leggerlo?
Baci


Voto libro - 5
 


 Genere: Thriller   


Autrice: Angela Marsons


5 settembre 2023

Incatenati a un termosifone di un appartamento fatiscente, al quinto piano di Chaucer House, ci sono due adolescenti. Lui è morto, lei invece è ancora viva. Per la detective Kim Stone, la scena è sconvolgente: ogni dettaglio sembra rievocare quanto è successo a lei e a suo fratello in quello stesso palazzo trent’anni prima. Quando i cadaveri di una coppia di mezza età vengono scoperti all’interno di una macchina bruciata – proprio come era successo a Erica e Keith, l’unica vera famiglia che Kim abbia mai avuto – la detective non ha più dubbi: qualcuno sta mettendo in scena i peggiori traumi della sua vita, e l’obiettivo non può che essere quello di farle quanto più male possibile. Affiancata dalla profiler Alison Lowe, incaricata di valutare il suo stato psicologico, Kim si immerge in un’indagine che mai come in questo caso la riguarda in prima persona. Perché stavolta la vera preda sembra essere proprio lei... Se i sospetti della detective Stone dovessero rivelarsi fondati, ad attenderla potrebbe esserci il più spietato serial killer che abbia mai incontrato.

Salve salve!

Con “La memoria dei morti” siamo arrivati alla decima avventura della nostra amata Kim Stone. Quali emozioni ci riserverà Angela Marsons stavolta?Scopriamolo!

In questo libro Kim e la sua squadra sono alle prese con un serial killer. Non un killer qualsiasi, ma uno che sta ricreando, con estrema minuzia di dettagli, gli eventi più traumatici della vita dell’ispettore capo.
Inizia tutto con un ragazzo e una ragazza ammanettati a un termosifone, lui trovato morto, lei viva a stento.
Sembra essere un’overdose andata male, se non fosse per una bottiglia vuota di Coca Cola e un pezzettino di confezione di crackers.
Nessuno vorrebbe Kim a capo di quest’indagine, eppure è l’unica a poter entrare nella mente del killer avendo vissuto per prima queste traumatiche esperienze.
Kim e la sua squadra dovranno stilare una lista delle persone che potrebbero odiarla e in cima ci sono molti soggetti la cui vita è stata “rovinata” quando Kim li ha scoperti e mandati in prigione.
Tra traumi del passato, rievocati senza scrupoli, e un excursus dei casi risolti da Kim e la sua squadra, la storia che ci aspetta sarà piena di colpi di scena e di emozioni strazianti.

«Be’, grazie per l’entusiasmo e la sincerità con cui avete elencato tutte le persone che potrebbero odiarmi».

Angela Marsons colpisce ancora, ma su questo non avrei mai potuto avere dubbi.
Ogni libro ci regala emozioni uniche e nuovi casi difficili da dimenticare.
La memoria, in questo romanzo, è particolarmente importante, siccome i vecchi casi a cui la squadra aveva lavorato vengono ripresi in considerazione per cercare la persona dietro i nuovi crimini.
Il killer è una persona che nutre un odio profondo nei confronti di Kim e che non si ferma davanti a nulla pur di farla soffrire e di destabilizzarla.
Nonostante sia la protagonista, Kim ha sempre tentato di schermare la propria mente anche da noi lettori, che veniamo a conoscenza della sua storia da fonti esterne, raramente da lei, e che nel corso di questi dieci libri siamo riusciti solamente a grattare la superficie della complessa ispettrice capo.
Grazie a questo libro capiamo la mente di Kim, il modo preciso in cui affronta il suo passato e i suoi traumi, per non lasciarsi travolgere e rischiare di non rialzarsi più. A qualcuno potrebbe non sembrare un modo sano per fare i conti con il proprio trascorso, ma è quello che funziona con Kim.
Nel corso della serie abbiamo imparato a conoscere Kim e sappiamo che, nonostante sembri fredda, il suo lavoro e la sua squadra sono le cose più importanti per lei.

“Era come se stessero componendo un puzzle in cui cercavano di infilare con la forza i tasselli in ogni spazio disponibile per finirlo più in fretta.”

L’idea di utilizzare i fantasmi del passato per dare vita al nuovo caso è stata davvero interessante e inaspettato.
Di solito ci si aspetta che, risolto un caso, questo resti chiuso in un cassetto e dimenticato, invece Angela Marsons non dimentica mai gli eventi che hanno segnato i suoi personaggi e adora metterli costantemente alla prova con scene dal forte impatto emotivo.
Per nessun membro della squadra è stato facile rendersi conto che i crimini, ciò su cui stavano lavorando, erano cose già successe a una persona che stimano e che amano, e la stessa cosa vale anche per chi legge. Per questo finiamo per provare un miscuglio di emozioni che passano dalla tristezza alla rabbia, dal ribrezzo al rispetto.

«Signore, stiamo facendo troppe concessioni, troppi se e troppi potrebbe. Dove sono le prove concrete?» «Nulla di ciò che ho detto ti sembra plausibile?»

Lo stile è quello unico di Angela Marsons, diretto e ricco di emozioni, che tiene sulle spine fino all’ultima riga e non lascia un minuto di respiro.
Restiamo incollati alle pagine, sempre pronti a dare supporto a Kim e alla sua squadra.
Una cosa che mi ha leggermente disturbato stavolta sono stati i tagli improvvisi ai capitoli. Mentre negli altri libri li ho trovati più equilibrati, qui mi sono sembrati un po’ troppo affrettati, come se servisse creare un po’ più di suspense prima di tagliare la scena e lasciarci sospesi.
Ma ciò non inficia in alcun modo il mio amore per questa serie, che rimane ormai l’unico thriller che riesco ancora a leggere.
Sono troppo affezionata a questi personaggi e ritrovarli, libro dopo libro, è come ritrovare una famiglia.
Baci


Voto libro - 4.5 





Genere: Thriller   

Autrice: Angela Marsons


28 maggio 2024

Una tarda sera d’estate, la detective Kim Stone arriva a Haden Hill Park sulla scena di un orribile delitto: una donna è stata legata a un’altalena con del filo spinato e ha una X incisa sulla parte posteriore del collo.
La vittima si chiamava Belinda Evans ed era una professoressa universitaria di psicologia infantile ormai in pensione. Perquisendone l’abitazione, Kim e la sua squadra trovano una valigia pronta e indizi di un complesso rapporto tra Belinda e la sorella Veronica. Quando vengono rinvenuti altri due cadaveri con gli stessi segni distintivi, Kim capisce di avere a che fare con un serial killer rituale. Indagando sulle vittime, individua un comun denominatore: tutte e tre erano coinvolte in tornei per bambini prodigio e si stavano recando all’evento annuale. L’assassino è uno dei più spietati che Kim abbia mai incontrato, e l’unico modo per scovarlo è indagare su ogni bambino che ha partecipato alle gare nei decenni addietro.
Di fronte a centinaia di potenziali piste e a una sorella in lutto che si rifiuta di collaborare, riuscirà Kim a entrare nella mente del killer e a impedire un altro omicidio prima che sia troppo tardi?



Salve salve!
Dopo un periodo lento con le letture, è arrivata Angela Marsons a salvarmi dal torpore!
Kim Stone e la sua squadra tornano in “La mossa dell’assassino”.
Ringrazio la Newton Compton editori per l’attesissima copia del romanzo!

Dopo lo sconvolgente caso dell’assassino che ricreava esperienze traumatiche del passato di Kim, la squadra viene chiamata su una nuova scena del crimine.
Una donna sulla 60ina viene ritrovata seduta su un’altalena, pugnalata al petto e con le mani legate da filo spinato. Dietro al collo una “x” incisa post mortem.
La squadra inizia subito a indagare sulla vita della vittima: nubile, nessuna relazione se non con la sorella.
Sembra che le due donne dipendessero l’una dall’altra, eppure la sorella insiste sul fatto che si sopportassero a malapena.
Il passato della vittima è nebbioso e proprio per questo interessante.
Mentre cercano un modo per scoprire di più sulla donna, ecco che compare un nuovo cadavere: un uomo pugnalato, il cui corpo viene rinvenuto sul tracciato del gioco della campana. Anche lui ha una “x” dietro al collo.
Cosa accomuna le vittime?
Non ci sono indizi, la ricerca è estenuante, ma la risposta, secondo Kim, si trova nel passato delle vittime.

“Quel caso era come una frase scritta e poi cancellata, che però aveva lasciato dietro di sé i solchi delle lettere.”

A differenza degli altri romanzi, stavolta il caso si basa poco sugli indizi (praticamente inesistenti) e tantissimo sulla ricerca, basata su un’intuizione di Kim.
Kim, infatti, si ostina a cercare nel passato della prima vittima, ed è lì che trova un collegamento con la seconda vittima, ma la ricerca è così ampia che persino la squadra pensa sia come trovare un ago in un pagliaio.
Kim però insiste, insiste con le sue domande, con una curiosità quasi morbosa, che prende in contropiede, perché il passato sembra prendere il sopravvento sulle indagini.
Per questo motivo la parte delle indagini relative al nuovo caso presenta poca azione e molto discorso. A controbilanciare, però, c’è la storyline di Penn, impegnato in tribunale per chiudere un vecchio caso che, improvvisamente, non si regge più in piedi.

“Kim non era ancora riuscita a togliersi dalla mente l’immagine della donna legata all’altalena con il filo spinato. Il contrasto fra quei due elementi: l’innocenza di un’altalena per bambini e il filo spinato, così tagliente, appuntito, che lacerava la carne.”

Per questo romanzo, Angela Marsons si è lasciata ispirare dai bambini prodigio o “gifted”, ci ha raccontato luci e ombre di un mondo competitivo dal punto di vista mentale ed emotivo, che può lasciare cicatrici profonde in un bambino.
Interessanti le risposte alle critiche che sorgerebbero spontanee leggendo le storie che l’autrice racconta. Critiche giuste che attaccano genitori che sfruttano o mettono pressione ai bambini per farli brillare negli scacchi, nella matematica o nella lettura.
Eppure le stesse critiche spesso non vengono rivolte allo stesso tipo di genitori che fanno le stesse cose ma per altri campi.
Anche stavolta l’autrice mi ha tenuta incollata alle pagine e costantemente sulle spine. Ha il dono (a volte maledizione per noi) di concludere i capitoli sempre sul più bello e lasciarci a bocca asciutta ogni volta per una storyline diversa.
Come si può leggere i suoi libri con calma?!

«Già, e come si fa a prendere un assassino più intelligente di te?». Kim ci pensò su. «Speri che sia troppo intelligente».

Come sempre, nonostante le storie cruente, tornare da Kim e la sua squadra è come tornare da una famiglia che ti aspetta, ogni membro a modo suo, come se anche noi facessimo parte del gruppo e stessero aspettando noi per dare il via alle indagini.
Voglio tanto bene a questi personaggi e non vedo l’ora di rivederli.
Baci


Voto libro - 4.5 


Genere: Thriller   

Autrice: Angela Marsons

10 gennaio 2025

Quando la detective Kim Stone viene chiamata a casa di Samantha Brown, trova la giovane donna distesa sul letto con la gola tagliata e un coltello in mano. Senza segni di effrazione o lotta, Kim classifica la sua morte come un tragico suicidio. Ma una visita ai genitori di Samantha fa scattare in Kim dei segnali d’allarme: è sicura che non le stiano dicendo tutta la verità. Grazie a un dettaglio nascosto in una fotografia, la detective si rende conto di aver commesso un gigantesco errore. Samantha non si è tolta la vita, è stata assassinata. Quando in un lago della zona viene trovato il corpo di un giovane, anche lui con la gola tagliata, Kim capisce che c’è un collegamento tra questa nuova vittima e Samantha. In comune hanno un soggiorno a Unity Farm, un ritiro per persone che vogliono abbracciare uno stile di vita alternativo. Sotto la facciata accogliente del luogo, la detective e la sua squadra scoprono una comunità sinistra che si nutre delle vulnerabilità emotive dei suoi adepti.
Kim sa che mandare uno dei suoi agenti sotto copertura alla Unity Farm è rischioso, ma sa anche che è l’unica possibilità per catturare l’assassino prima che un’altra vita venga spezzata... 
Una comunità apparentemente pacifica dentro cui si annidano il male e un assassino spietato.
Un nuovo caso per la detective Kim Stone.






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7 comments

  1. Ho questi due libri in lista, in attesa si essere letti...
    Devo dire che dopo la tua recensione, mi è venuta voglia di iniziarli ^_^
    Mi piacciono molto i Thriller dove non si capisce si da subito chi sia il cattivo, credo proprio che sia una delle mie prossime letture :)

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    1. Sono contentissima che sia riuscita a convinverti. Te li consiglio assolutamente :*

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  2. Molto interessenti entrambi i libri. Le recensioni sono davvero stupende. Complimenti! Mi piacerebbe molto leggerli.

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  3. Ho letto Urla nel silenzio,stupendo,magnifico!!!! Devo leggere presto anche Il gioco del male

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  4. Tutta questa serie è magnifica. Anche io vorrei applaudire all'autrice per diversi minuti, perché merita proprio… è bravissima e Kim è fantastica

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  5. La Marsons è abilissima a costruire le trame e poi adoro la sua protagonista. Ho amato tutti i suoi libri

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