Die Schokoladen serie


La serie è composta da: 
 
1. La villa del mercante di cioccolato

2.  I segreti del mercante di cioccolato



Autore: Maria Nikolai 

Genere: Storico

26 settembre


La giovane figlia di un agiato produttore di cioccolato desidera guidare l’impresa di famiglia, ma il padre la pensa diversamente 

Stoccarda, 1903. Judith Rothman è la figlia di uno stimato produttore di cioccolato e vive una vita agiata. Trascorre ogni minuto libero nella cioccolateria sperimentando idee creative per nuovi dolci deliziosi. Non vede l’ora, infatti, di prendere finalmente le redini dell’impresa di famiglia. Il padre di Judith però ha ben altri piani per lei, che prevedono un matrimonio molto vantaggioso con un uomo che la figlia non ama, né potrà mai amare… Judith è disperata all’idea di essere costretta a rinunciare al suo sogno, ma l’incontro con Victor Rheinberger, giovane e carismatico ufficiale appena giunto in città, potrebbe cambiare ogni cosa. Riusciranno Judith e Victor a diventare padroni del loro destino? In un’epoca in cui il progresso ha velocizzato le lancette del tempo all’improvviso, l’amore sembra essere un sentimento ormai destinato solo a libri e favole.

Salve Confine!
Oggi vi parlo di “La villa del mercante di cioccolato” di Maria Nikolai, edito Newton Compton editori.

Si tratta di un romance storico ambientato a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La storia conduce il lettore a Stoccarda, luogo principale della narrazione, alle località turistiche del Lago di Garda e un po’ in giro per l’Europa del Nord. La protagonista della storia è Judith Rothmann, figlia di un importante produttore di cioccolato di Stoccarda. La ragazza ha studiato e condotto la sua vita per poter lavorare nell’azienda di famiglia, dove sperimenta nuovi tipi di cioccolato e propone migliorie per rinnovare la fabbrica e mantenerla al passo con i tempi.

“Quello era il cuore pulsante dell’azienda, un regno magico fatto di cacao, zucchero e spezie, che Judith amava sin da quando da bambina, piena di stupore e meraviglia, aveva varcato la soglia della fabbrica di cioccolato per la prima volta.”

Ma suo padre ha ben altro in mente per lei: un matrimonio con un uomo che non ama e che desidera solo una moglie “sforna-bambini” da poter esibire in società. Nel frattempo Hélène, la madre di Judith, si trova in un sanatorio a Riva, dove “rilassare” i nervi, così la protagonista prende anche il suo posto come “donna di casa”, occupandosi dell’organizzazione della casa e prendendosi cura dei suoi due fratelli gemelli, Karl e Anton, che ne combinano una dopo l’altra. Sarà proprio una marachella dei gemelli a farle incontrare Victor Rheinberger, ex-ufficiale ed ex-carcerato appena arrivato in città.
Quando Victor inizierà a lavorare nella fabbrica di cioccolato Rothmann, i due diventano sempre più complici, condividendo idee per il futuro della fabbrica e non solo. Reduci da quello che sembra un destino già scritto, in un tempo di rivoluzione e cambiamento, riusciranno a prendere in mano la penna della loro storia?

“A volte degli avvenimenti apparentemente piccoli potevano avere conseguenze di ampia portata.”

A fare da cornice a questo racconto troviamo la storia nella sua ambivalenza: da un lato troviamo i bassifondi delle grandi città, le condizioni degli operai e della servitù; dall’altro si assiste allo sfarzo delle famiglie più abbienti, con le loro ville, carrozze, vacanze di “restauro” e i loro vizi celati sotto maestose facciate.

In ogni passo del libro si possono ritrovare le ricerche fatte, in tal senso, dall’autrice: ogni informazione proviene da fonti, che provvede a riconoscere nell’appendice finale, nella quale racconta del contesto storico e dei personaggi, reali o di fantasia che siano. La narrazione in terza persona procede però troppo lentamente fino a una buona metà della storia: sebbene sia raccontato tutto magistralmente, mi sono ritrovata spesso annoiata da un’eccessiva dose di dettagli, veramente troppi in alcuni casi, che danno alla lettura un ritmo così lento da condurmi a leggere un altro libro nel frattempo.
Fortunatamente questo accade solo fino a metà, perché poi, come un uragano, la storia sommerge e coinvolge, portando il lettore a un livello di curiosità quasi famelico. L’autrice non si preoccupa di svelare tutto dei personaggi subito, ma lascia al lettore il piacere di conoscerli capitolo dopo capitolo. Tuttavia, in caso di momentanea amnesia riguardo i loro legami, questi sono tutti descritti alla fine del libro. 

Il personaggio che ho preferito in assoluto è, senza dubbio, Victor Rheinberger, un “uomo pensante”, capace di grandi cose. Judith è, alla fine, succube del suo tempo, cerca di vivere la sua vita come desidera, ma non si rende conto che vive comunque agli inizi del Novecento e che la reputazione, nel suo ambiente, è tutto. Fa quasi tenerezza la sua fiducia nel prossimo e il suo nascondersi “dietro un dito”. Tirando le somme posso dirvi che mi è piaciuta davvero questa storia, ma non mi sento di consigliarlo a chi cerca una lettura leggera e spensierata, piuttosto la consiglio a chi ha la pazienza e la voglia di conoscere i retroscena della storia che siamo abituati a studiare sui banchi di scuola con quell’aggiunta di dolcezza data dai sogni, dall’amore e, soprattutto, dalla cioccolata. Vi auguro una buona lettura e vi do appuntamento alla prossima recensione!

Voto libro - 3.5




Genere: Narrativa

Autore: Maria Nikolai

1 Ottobre 2020

Stoccarda, 1926. Serafina si è da poco trasferita dal fratellastro Victor nella splendida tenuta che tutti chiamano "La villa del cioccolato", di proprietà di un'antica e rinomata famiglia di cioccolatai. Il nome dei Rothmann, infatti, è conosciuto ben oltre i confini della città per le raffinate creazioni di pasticceria, vere e proprie opere d'arte. L'affascinante Karl Rothmann cercherà di fare dimenticare a Serafina la nostalgia per la sua città natale, Berlino, ma la passione per la musica e il pianoforte la faranno innamorare perdutamente del fratello gemello, già promesso a un'altra. Mentre l'impero del cioccolato dei Rothmann viene minacciato da insidiosi atti di sabotaggio, Serafina sarà costretta a tornare a Berlino per fare i conti con il passato. Combattuta tra la laboriosa Stoccarda e la Berlino sfrenata dei ruggenti anni Venti, riuscirà alla fine a capire di chi potrà fidarsi davvero? 


Cari lettori e lettrici del Confine,
oggi torniamo nel mondo del mercante di cioccolato costruito da Maria Nikolai e pubblicato da Newton Compton editori ne “I segreti del mercante di cioccolato”.
Ci troviamo a più di un decennio di distanza dall’epilogo del primo volume di questa saga familiare, ritroviamo tutti i personaggi già conosciuti più molti nuovi.
Le vicende di questo romanzo ruotano principalmente attorno a Serafina Rheinberger che, dopo la morte del padre, è costretta a trasferirsi dal fratello Victor fino alla maggiore età.
Victor, come sappiamo dal volume precedente, ha sposato Judith Rothmann e insieme gestiscono la loro fabbrica di cioccolato, la casa e la famiglia.

“Tutto sprigionava aristocrazia e solida ricchezza, proprio come si era immaginata.”

Dopo la sofferenza per la morte del padre, Serafina pensa di aver finalmente trovato la pace, ma una semplice busta è in grado di gettare un’ombra sulla sua storia.
Il suo percorso si intreccerà con quello di grandi personaggi del primo dopoguerra e con quello dei componenti della famiglia Rothmann.

Nessuno doveva vedere quelle fotografie, men che meno Victor, che a buon diritto si aspettava da lei solo un comportamento decoroso. Ma lei una persona ammodo lo era veramente, sebbene quelle fotografie trasmettessero un’immagine totalmente diversa. Non poteva certo pensare…”

Grande importanza viene data alla descrizione dei luoghi, del periodo storico e dei movimenti caratterizzanti di quegli anni.
Dal mio punto vista, il tutto è risultato troppo lento: anche quando si entra nel vivo della storia si finisce per perdersi in descrizioni.
Ho sperato che, come per il primo volume, la storia poi mi coinvolgesse, ma purtroppo non è mai scattata la scintilla tra noi.
La narrazione avviene in terza persona e questo contribuisce all’idea di impersonalità.
Questo avrebbe dovuto essere un romanzo a sé stante, ma trovo che molti passaggi risultino incomprensibili senza aver prima letto “La villa del mercante di cioccolato”.
Se vi aspettate una storia dove il cioccolato è protagonista, o anche solo un personaggio secondario, allora, come me, resterete delusi ancora una volta.
Sottolineare questi “difetti” è una cosa che mi dispiace molto, perché dietro questo romanzo c’è un grandissimo lavoro di ricerca e di studio.
Purtroppo non è un libro che mi sento di consigliare, soprattutto vista la sua lunghezza, potreste trovare molte alternative più piacevoli.
A presto!

Voto Libro - 2





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