Se ami New York
Genere: Narrativa
Autore: Piero Armenti
"Ho trentacinque anni, un buon lavoro, un bello stipendio, un appartamento al quarantesimo piano e vivo nella città più desiderata del mondo. Eppure sento che dentro questo quadro di luci e movimento non riesco più a trovare la mia dimensione. In realtà non so neanche bene quale sia stato il momento esatto in cui ho smesso di provare fiducia in New York, e in me stesso. Ma questa città è così: quando inizi a credere che tutto scorra senza motivo, lei ti sorprende e ti spiazza ancora una volta". Il protagonista di questa storia ha perso quell'indefinitezza ed entusiasmo adolescenziale, quella voglia di vivere senza la quale anche New York diventa una città noiosa. Eppure ogni notte, affacciandosi alle finestre del grattacielo dove vive, il fascino di New York lo conquista, come se, con i suoi rumori solitari, cercasse di scacciare quei dubbi per trattenerlo a sé. La sirena dell'ambulanza, un taxi, uno strillo dal nulla, e poi pompieri, camion della spazzatura, clacson, una manifestazione. Una meravigliosa democrazia americana che si realizza di notte, quando inizia una danza infinita di incontri casuali, che sono l'essenza di questa città magica. Ma poi arriva la mattina, ti alzi e pensi: "In che razza di posto sono finito?". Solo un incontro inaspettato, un sentimento che mette tutto in discussione, insomma una ragazza speciale, può aiutarlo a darsi una risposta, a guardarsi dentro: scegliere l'amore, una famiglia o continuare a vivere in quello sfavillante luna-park di vetro, strade, neon, ristoranti e club che è New York? Piero Armenti, in questo romanzo profondo ed emotivo, racconta un lato diverso e inedito di New York: le ombre che la costellano sotto le luci scintillanti dei grattacieli, dei silenzi assordanti in mezzo alla folla rumorosa, degli amori impossibili che uniscono le tante solitudini che la popolano.
Salve lettori, oggi vi parlo dell’ultimo libro di Piero Armenti, ovvero “Se ami New York”, edito Mondadori.
Piero Amenti nasce come giovane giornalista alla ricerca del suo posto nel mondo. O meglio, il suo sogno è quello di arrivare a New York, dov’è proprio ora. Chi segue sui social l’autore sa bene di che parlo.
Piero Armenti, con il suo cellulare, ci fa vivere New York conoscendo piccoli e grandi posti, alla scoperta di questa città dietro allo schermo. Quando ho saputo che veniva pubblicato un altro suo libro sulla città dei sogni di tanti, mi sono detta “ma sì, leggiamolo.”
Non è la prima volta che mi approccio al modo di scrivere dell’autore, perché ho già letto qualcosa del suo libro precedente e mi era piaciuto, non era niente di eccezionale, ma è stata una lettura gradevole.
Anche questo libro si è rivelato tale, perché alla fine l’autore punta solo a far conoscere la vera New York, quella che si nasconde nel sogno di tante persone.
In questo romanzo il protagonista è sempre Piero, che pur essendo a New York sente di non essersi ancora realizzato. Nonostante non abbia una brutta vita, trovandosi in una città folle come New York si sente comunque di non aver concluso nulla. Vive con uno stipendio da operaio in un piccolo monolocale, da solo. Pensa che alla fine dei conti una vita così l’avrebbe potuta avere anche nella sua città, anche perché lì nella Grande Mela con uno stipendio da operaio non puoi permetterti troppo. Così quando il suo capo gli comunica che forse ci saranno dei licenziamenti, in Piero scatta qualcosa. Secondo Piero i newyorkesi non sono terrorizzati dal licenziamento, anzi loro la vedono come una fonte di crescita e cambiamenti. Così decide che vuole di più, di cercare la sua crescita.
Inizia da un piccolo incarico in una galleria di un suo amico, dove dovrà gestire la galleria in sua assenza ma anche prendersi cura del lato social. Lì sui social risponde a un’artista, Elena, che l’attrae molto. Da cosa nasce cosa e iniziano a frequentarsi.
“Considero l’amore come una patologia da curare, che crea dipendenza da un’altra persona, paure, ossessioni, nevrosi. Insomma, l’amore è un bel guaio ed è sintomo di una profonda patologia dell’uomo.”
La galleria non fa per Piero, così gli viene la folle idea, dopo aver gestito i social di una pizzeria di un suo amico, di gestire la parte social di piccoli negozi offrendosi a una cifra irrisoria per i newyorkesi, ma non per lui. New York non è fatta solo di soldi, ma anche di occasioni e scelte. Quindi cos’altro accadrà al protagonista?
Come ho già detto all’inizio è una lettura gradevole, l’autore tende a far conoscere cosa si nasconde dietro a questa grande città e ci fa capire che ogni occasione è oro. Ci fa capire che se non si ha il coraggio di rischiare ogni singolo giorno, New York non fa per te.
L’autore narra la maggior parte del libro con i suoi pensieri, con pochi dialoghi, ma solo quelli necessari. La scrittura si presenta semplice e la struttura ben organizzata, Armenti sa di che parla nei suoi libri, soprattutto quando si tratta di pezzi di storia della città. Mi sono piaciute molto le riflessioni fatte dall’autore, anche perché io sono una di quelle persone che sogna New York e alcuni dettagli fa sempre bene saperli.
È un libro che consiglio alle persone a cui piace la città e a chi un giorno vorrebbe visitarla.
A presto.
Voto libro - 3
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