La regina Carlotta



Genere: Romance storico 

Scritto da: Julia Quinn, Shonda Rhimes

9 maggio 2023

Nel 1761, in una soleggiata giornata di settembre, un re e una principessa si incontrano per la prima volta e si sposano nel giro di poche ore. Tedesca, Carlotta di Meclemburgo-Strelitz è bella, testarda e molto intelligente... non proprio le caratteristiche che la Corte britannica cercava per la sposa del giovane re Giorgio III. Ma il suo ardore e la sua indipendenza sono invece esattamente ciò di cui lui ha bisogno, perché Giorgio ha dei segreti... segreti che possono scuotere le fondamenta stesse della monarchia. Nel suo nuovo ruolo, Carlotta deve imparare a destreggiarsi nell'intricata politica di Corte e, nello stesso tempo, proteggere il suo cuore, perché si sta innamorando del re, anche se lui la respinge. Soprattutto deve imparare a governare e a capire che le è stato dato il potere di cambiare la società. Deve combattere, per se stessa, per suo marito e per tutti i sudditi che guardano a lei per avere guida e protezione. Perché non sarà mai più solo Carlotta. È chiamata a compiere il suo destino... come regina.

Salve Confine,
è con immenso piacere che ho deciso di partecipare, dopo tanto tempo, a un review party. L’ho fatto perché stavo aspettando da tempo il romanzo in questione, lo bramavo anche prima di sapere che avrebbe visto la luce perché i protagonisti chiedevano la loro storia a gran voce.
Sto parlando de “La Regina Carlotta”, spin off/prequel della fortunatissima serie “Bridgerton” di Julia Quinn.
Mentre i romanzi della serie sono diventati sceneggiatura per la altrettanto fortunata serie TV Netflix, questo romanzo ha seguito il percorso contrario. Infatti, sull’onda del successo delle prime due stagioni, la furbissima produttrice, Shonda Rhimes, ha creato a puntino la storia della Regina Carlotta e del suo consorte, Re Giorgio III, intuendo anche i desideri dei fruitori della serie. Da qui, poi, la fantastica Julia Quinn ha tirato fuori il romanzo per i suoi lettori.

Nella seconda metà del 1700, la nobildonna tedesca di origine africana, Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, viene catapultata dalla sua tranquilla vita alla corte di Inghilterra, per sposare niente di meno che Re Giorgio III. Perché la scelta sia ricaduta su di lei le risulta un mistero: perché cercare la moglie del Re della nazione più forte d’Europa in un piccolo regno sperduto in Germania?
Il giorno delle nozze, Carlotta non ha ancora conosciuto il suo futuro consorte, ma ha capito bene che la vita con la suocera, la Principessa Augusta, non sarà di certo facile. La donna, insieme ai suoi fidati consiglieri, tiene le redini del regno ed è caparbiamente ostinata ad assicurare il regno alla sua famiglia e quindi ad ottenere un piccolo erede.
Peccato però che, dopo le nozze, il Re sembri voler evitare sua moglie a tutti i costi, regalandole addirittura una dimora tutta sua, mentre lui si trasferisce a Kew, dove ha il suo osservatorio e tutto quello che gli serve per stare bene.
Carlotta ne rimane contrariata, perché il Re non vuole la sua compagnia? Perché sembra evitarla come la peste?
Sembrava così gentile e sincero il giorno delle nozze, che Carlotta aveva quasi pensato di aver trovato il giusto compagno per la vita. In che cosa ha sbagliato?

“Lei era la sua cometa, il suo astro in cielo. Scintillava di luce abbagliante e quando sorrideva era come se tutte le equazioni matematiche si risolvessero. Il mondo trovava il suo equilibrio, ogni parte perfettamente bilanciata.”

Allora, care lettrici e cari lettori, che posso dirvi che possa funzionare più del sospirone che ho buttato fuori girando l’ultima pagina del romanzo? O delle lacrime che ho versato guardando la fine dell’ultimo episodio della serie TV?
Sì, perché contemporaneamente ho guardato anche quella!
Premetto che, leggendo, mi sono accorta che la genesi di questo romanzo era del tutto diversa rispetto agli altri usciti dalla penna magica e romantica della Quinn, ma non perde nulla, per fortuna, le emozioni ci sono tutte.
Come sappiamo, la storia della Regina Carlotta presentata dalla Quinn e dalla Rhimes è assolutamente romanzata e abbastanza lontana dalla realtà, a cominciare dal fatto che la vera Carlotta non era nera e che non è mai esistito nessun “Grande Esperimento” per inserire la nobiltà di “serie B” nella vita di corte. Come potrebbe mai essere, considerato che nel 1700 il popolo nero era ridotto in schiavitù?
Non sappiamo nemmeno se il matrimonio tra i due sovrani sia stato veramente coronato da un sentimento romantico o sia durato proprio per dovere, considerata la gravità della malattia mentale del re, ma a noi cosa importa? Cosa importa dell’aderenza alla storia se le due autrici ci hanno fatto sognare e battere forte il cuore?

La storia d’amore tra Giorgio e Carlotta è stata immaginata e scritta in maniera meravigliosa, un battito di cuore dopo l’altro, e l’espediente del “Grande esperimento” è stato perfetto per l’inserimento nella storia di altri personaggi che abbiamo conosciuto nei precedenti romanzi, prima fra tutti Lady Agatha Danbury, che vive in un matrimonio basato sul patriarcato e che si ritrova a diventare la dama di corte della regina, la sua preferita.
Mi è piaciuto molto andare a scoprire chi era la burbera donna che abbiamo imparato a conoscere nei precedenti romanzi.

“Lei incarnava tutto ciò che era bellezza, tutto ciò che splendeva, e lui… Lui non stava bene. Lui non stava bene e non era a posto, ma soprattutto, non era in grado di prevedere quando non si sarebbe sentito bene e a posto. Se avesse avuto una delle sue crisi davanti a lei, se lei lo avesse visto in uno dei suoi momenti peggiori… Non sapeva come avrebbe potuto sopportarlo. Ma come spiegare una cosa del genere? Ovviamente era impossibile.”

Ovviamente, il tema centrale del romanzo è l’amore tra Giorgio e Carlotta, ma anche la malattia mentale del Re, unico grande ostacolo per questo amore. Tenerissimo il modo in cui lui vuole proteggerla dalla sua triste condizione mentale, il modo in cui sopporta tutte le atrocità inflitte dal dottor Monro, nella speranza di guarire e condividere con la sua sposa la vita matrimoniale, insieme, “solo Giorgio e Carlotta”.

“Basta giorni pari e giorni dispari” annunciò Carlotta. Lui sorrise e posò la fronte su quella di lei. “Ci saranno giorni e basta”.

Una delle voci del romanzo è quella del fedele Brimsley, valletto della regina, sempre cinque passi dietro la sovrana, pronto a esaudire ogni suo desiderio e a soddisfare ogni suo bisogno. Grazie a lui, abbiamo una visione più ampia della storia… e vogliamo parlare della sua relazione col valletto del Re?
Raynolds e Brimsley insieme sono stati la nota dolce e inaspettata di questo romanzo, spettacolari sia nel libro che nella serie TV, anche se nel libro scopriamo qualcosa in più sulle loro vite, mentre in entrambe le versioni rimane un interrogativo che ha tenuto me, e tutti i lettori e le lettrici, sulle spine, tanto che la Rhimes ha dovuto chiarire personalmente la cosa.
Io consiglio spassionatamente di leggere il romanzo e guardare anche la serie TV perché, sia nell’uno che nell’altra ci sono elementi che si completano e aggiungono qualcosa al quadro generale. Molto bella la scelta di dividere su due piani temporali la storia nella serie TV, ad esempio.

Se avete letto tutti i romanzi Bridgerton, non potete farvi mancare questo, è una chicca imperdibile, anche solo per le lacrime che verserete nelle pagine finali.
Buona lettura.


Voto libro - 4.5










 


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