Eleanor Oliphant sta benissimo


Genere: Narrativa

Autore: Gail Honeyman

17 maggio 


Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent'anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno a casa e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D'improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene. Anzi: benissimo.
Salve lettori!
È da quando ho visto l’anteprima a febbraio che desideravo leggere questo libro, ma dal giorno dell’uscita solo ora ho finalmente potuto leggerlo.
“Eleanor Oliphant sta benissimo” di Gail Honeyman, è uscito il 17 maggio grazie alla cas
a editrice Garzanti. Uscito agli inizi di maggio anche in lingua originale, è diventato immediatamente un caso editoriale, pubblicato in 35 paesi.
Già la trama ti stringe il cuore e ti costringe a prenderlo tra le mani, ma anche le numerose recensioni positive hanno aumentato la mia voglia di leggerlo.
Bando alle ciance e andiamo a conoscere la signorina Eleanor Oliphant.
Eleanor sta bene, anzi benissimo. Ha tutto quello che le serve: una casa, un lavoro, un’alimentazione sana e la vodka.
Ha una routine e nulla al mondo potrebbe convincerla a fare una deviazione. Vive da sola; non ha famiglia né amici, ma ha una pianta, Polly, e questa è tutta la compagnia di cui necessita.
Non ha alcun legame con il passato, né ricordi precisi, ma ogni mercoledì parla per un quarto d’ora con sua madre, che si trova chissà dove.
In fin dei conti è fortunata, ci sono persone che se la passano molto peggio.
Ma tutto questo cambia completamente quando incontra l’uomo della sua vita.
È un cantante locale bellissimo, per questo Eleanor capisce di doversi rinnovare: look nuovo, trattamenti di bellezza, riviste di moda. Tutti soldi buttati, anche perché i trattamenti estetici a cui si sottopone sono abbastanza deludenti, ma ne va del suo futuro, quindi stringe i denti e sopporta, in attesa del momento giusto in cui il suo uomo si accorgerà di lei.
Ma sembra che il mondo esterno abbia subito approfittato di questo piccolo spiraglio lasciato aperto da Eleanor, perché immediatamente accadono eventi che la porteranno a modificare la sua routine, a uscire, interagire con diverse persone, farsi degli amici, e che le faranno addirittura dimenticare la sua vodka.
È iniziato un periodo meraviglioso per la signorina Oliphant, ma può davvero essere sicura che il passato non tornerà a bussare? In fondo, sua madre è ancora lì, pronta a sparare sentenze velenose sulla sua vita, poi ci sono quei ricordi che spingono per tornare a galla, quel fumo scuro e avvolgente che tenta di stordirla, ma che Eleanor continua a scacciare a sorsi di vodka.
Ma chi è Eleanor Oliphant?
Miss Oliphant è una persona stupenda. Be’, in realtà il primo aggettivo che viene in mente quando iniziamo a leggere è “stramba”. Ma è stramba in modo positivo, è stramba in un modo che la rende adorabile. Io ho adorato Eleanor, e sono sicura lo farete anche voi. All’apparenza può sembrare una persona altezzosa, ma la realtà è che non è al corrente delle convenzioni sociali.
Vi chiederete, com’è possibile a trent’anni non sapere come comportarsi ad un funerale? O cosa portare ad un uomo in ospedale? Cosa regalare per un compleanno?
Nel caso di Eleanor, non ne ha mai avuto l’occasione.
Eleanor è una persona a cui piace informarsi di qualsiasi cosa, a patto che questa cosa la interessi personalmente. Nel caso delle convenzioni sociali, non avendo avuto la possibilità di socializzare con nessuno, non ha mai sentito la necessità di sapere cosa dire in un determinato contesto o come comportarsi. E per questo motivo ci saranno scene esilaranti che vi faranno adorare questa donna ancora di più.
Eleanor è spontanea. Non ha alcun freno, dice ogni volta quello che pensa, rischiando di essere anche inopportuna o indelicata, ma non lo fa con cattiveria. Per lei è normale, dato che tutto ciò che dice è scientificamente provato, lo dice con cognizione di causa, non tanto per dirlo.
Analizza ogni cosa nella sua più minima sfumatura, anche le più banali, come la scelta di un paio di scarpe, facendole sembrare fondamentali.
È disarmante.
Ma per quale ragione è così? Perché è sola, non ha amici o una famiglia? Perché passa i weekend bevendo vodka e ascoltando programmi radiofonici?
Eleanor ha subito un trauma molto forte da bambina. Un trauma che non ha mai avuto la possibilità di esorcizzare, che l’accompagna ancora, un trauma che le la lasciato un buco nella memoria e una corazza intorno al cuore.
Ma questa corazza sta iniziando a incrinarsi, Eleanor desidera qualcuno che la abbracci e la faccia sentire amata; quel vuoto si sta riempiendo: sprazzi di ricordi, di conversazioni, stanno tornando e la stanno lasciando vulnerabile, ma la stanno rendendo anche più forte, pronta a combattere per prendere finalmente in mano la sua vita.
Come ho detto prima, questa apertura avviene grazie anche all’aiuto di persone improbabili.
Sammy, un signore anziano che ha un malore in mezzo alla strada e che Eleanor aiuta insieme a Raymond.
Raymond, un tecnico informatico che lavora nella sua stessa agenzia e che, nonostante le stranezze di Eleanor, continua a starle accanto, prima per educazione, per andare a trovare Sammy in ospedale, poi per affetto.
Raymond ha capito che Eleanor è speciale, anche se bizzarra, e non l’ha lasciata solo perché impaurito dalle sue risposte pungenti. Ha continuato a starle accanto, aiutandola ad aprirsi alla vita, a rassicurarla, anche a proteggerla.
Il loro rapporto è dolcissimo, ed evolve insieme al cambiamento di Eleanor. Dapprima formale e distaccato, poi... Scopritelo da voi questo!
Lo stile dell’autrice è coinvolgente. Semplice e diretto, niente giri di parole, niente tentennamenti, proprio come la sua protagonista.
“Eleanor Oliphant sta benissimo” è un viaggio che porterete a termine non appena iniziato.
Non potete immaginare quante volte mi sono detta “Erika, staccati!”, ma non ci riuscivo. Semplicemente, non potevo.
Avevo bisogno di continuare la storia di Eleanor, avevo bisogno di ridere, piangere e scoprire con lei.
Ho provato una variegata gamma di emozioni, a partire dall’adorazione alla tristezza più totale, dalla rabbia alla comprensione, all’orgoglio.
Gail Honeyman, al suo debutto letterario, ha dato vita ad una protagonista che non dimenticherete mai, che non abbandonerà mai la vostra vita e che vi insegnerà molto.
Vi insegnerà che essere “strani” non è un difetto; che per conoscere una persona non basta un’occhiata, perché non sai cosa può essergli capitato che l’ha reso in un certo modo; che desiderare la solitudine non è un peccato, a volte è necessario passare del tempo da soli, come è necessario avere a fianco qualcuno che ti conosca davvero e capisca quello di cui hai bisogno.
Non ho potuto fare a meno di comprare questo libro in cartaceo non appena finito l’ebook. E ogni volta che lo guardo sulla mia scrivania mi viene da sorridere.
Lettori, leggere la storia della signorina Eleanor Oliphant e insieme a lei imparate a stare bene, anzi benissimo!
Baci

Voto libro - 5 Wow! Meraviglioso
 

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