Le profezie della strega scalza

Angela White sta facendo un restiling della sua bellissima serie romance storica "Le profezie della strega scalza". Si è separata dalla Mondadori e sta autopubblicando i volumi con delle copertine nuove completamente riviste, molto più belle e accattivanti di quelle con cui i libri erano stati originariamente pubblicati. Recentemente è uscito il vol. 6, "Nel castello del lupo", di cui aspettavo l'uscita e che ancora non avevo letto, nonostante i volumi successivi siano già stati pubblicati, perché introvabile nella versione precedente. Questa uscita vede protagonista la storia del gemello Warrick Ashton e della sua Aisley. 

In realtà conosciamo Warren, il suo gemello Warrick e Aisley già nei volumi precedenti e un incipit importante su di loro lo abbiamo in "Cuore di Ghiaccio", volume 5 della serie, dove un pezzo importante della storia di Warrick e Aisley è già narrato.

Warrick è scomparso da cinque anni, dalla notte della morte del nonno. Aisley e Warren non hanno mai smesso di sperare nel suo ritorno, ma cinque anni sono un tempo infinito da trascorrere senza notizie, senza sapere se sia ancora vivo o morto e Aisley inizia ad essere stanca di aspettare e di vivere nella menzogna.

Mai si sarebbe aspettata di rivedere suo figlio in groppa al destriero di Warrick, incedere verso di lei una qualsiasi mattina di primavera.

Il ritorno di Warrick e della compagnia della Luna avviene in un momento provvidenziale, in cui il contado degli Ashton è in grave difficoltà a causa della terrificante situazione in cui verte il territorio dei Rothford dopo la morte del suo legittimo erede e la vacatio generata dall'assenza di un Signore.

Warrick fa il suo ritorno spinto dall'istinto che lo lega al fratello e che lo chiama nel momento in cui Warren è in pericolo di vita; ma il richiamo del sangue non è meno forte del richiamo del cuore e quello di Warrick è sempre stato nelle mani di Aisley, anche se questa, a causa della sue origini non nobili, non ha mai creduto che il Signore del castello in cui è cresciuta ricambiasse i suoi sentimenti. 

Ma cinque anni di nulla pesano molto sulle spalle di una donna e per Warrick non sarà semplice riconquistare la fiducia dell'unica persona, a parte il fratello, che abbia mai compreso il suo cuore.

È mancata una più approfondita caratterizzazione del protagonista, che non conosciamo intimamente, ma solo come riflesso del gemello e degli occhi di Aisley, anche se molto ci poteva essere rivelato grazie a quei cinque anni di esilio autoimposto, anni in cui si è formato ed è diventato uomo, ha fondato una compagnia di combattenti che sono stati la sua famiglia, ma di cui invece nulla ci è dato sapere. 

Infine, anche in questo, come in tutti gli altri volumi della serie, troviamo importanti riferimenti per i libri successivi: intorno alla riconquista del castello di Rothford si riuniscono personaggi vecchi e nuovi. Dei primi fanno parte Christian il Bardo e Richard Torquil, quest'ultimo vittima di un terribile incidente che cambierà per sempre lui e il suo destino, ma vediamo cresciuti anche Justin il Falconiere (di “Il castello dei sogni" di cui vi invito a leggere la recensione in blog), Dylan, scudiero del Drago e in generale la seconda generazione di cavalieri cresciuti all'ombra dei grandi personaggi dei primi volumi.

visto che c'ero e non me lo ricordavo bene, dopo aver finito "Nel castello del lupo" mi è venuta voglia di rileggere "La spada e il fiore", settimo volume autopubblicato della serie romance storica "Le profezie della strega scalza" di Angela White.

Protagonisti di questo volume sono Richard Torcquil e lady Margaret. 

A favore di chi non conosce la serie, faccio una breve presentazione dei protagonisti, la cui storia non inizia con questo volume ma affonda le sue radici già nei suoi primi capitoli.

Richard Torquil è il cugino di Bryan Fitzlance, i due sono inseparabili. Molto del Richard ragazzino lo conosciamo in "Di ghiaccio e d'oro”, il secondo volume, ma Richard è un personaggio importante e troviamo pezzi di lui in tutti i libri. 

È un personaggio irrequieto, pieno di gioia e voglia di vivere, temerario e dall'animo incorruttibile, è la rappresentazione più nobile della figura del Cavaliere medioevale. Richard è prima di tutto un animo libero e, nonostante sia l'erede del casato dei Torquil, rifugge dalle responsabilità del suo ruolo e trascorre la sua gioventù in giro per l'Inghiletrra a servizio dei suoi amici e di tutti coloro hanno bisogno della sua spada. Proprio per andare in aiuto di una donzella in difficoltà, infatti, lo ritroviamo a Deerstone sulle tracce della Rosa del Drago (vol. 3) ed è qui che fa il suo primo incontro con Margaret, allora dama di compagnia di Lady Lianne e dove, sfrontato e irriverente, le strappa un bacio.

Diversi anni dopo Margaret si trova a Corte, dama di compagnia della Regina Eleonora e dei principi suoi figli. È stata inviata a Londra perché i signori di Deerstone erano preoccupati per lei dopo la morte in battaglia del suo promesso e la invitano ad allontanarsi dalla Rocca del Cervo per ritrovare se stessa. Ma Margaret non ama la corte, ha nostalgia dell'oceano e delle foreste del nord, non ha trovato nulla che la spinga a restare a corte e non vede l'ora di tornare a casa. Crescendo è maturata ed è diventata una perfetta Lady, mai scomposta, mai fuori posto, quasi algida e impersonale. L'unico che riuscirà a scalfire la sua patina di perfezione è Richard, chiamato a corte dal Tessitore, suo caro amico, non appena sbarcato sul territorio Inglese dopo un anno passato nei territori del Vichinghi.

Ormai trentenne, Richard non è più il cavaliere scanzonato degli anni di giovinezza, la ferita infertagli nella battaglia di Rothford ("Nel castello del Lupo", vol. 5, di cui vi invito a leggere la recensione) non lo ha cambiato solo fisicamente, ma soprattutto interiormente. Persi sono l'inclinazione al sorriso e alla baraonda, ombroso, imprevedibile e minaccioso, fugge la compagnia dei cortigiani e trova particolare divertimento nel far perdere a Margaret la sua compostezza da perfettina. 

Entrambi non hanno dimenticato il bacio rubato in riva al mare, ma ciò che attira l'uno verso l'altra è la capacità di tirare fuori la vera versione di loro stessi.