The Plated Prisoner
La serie è composta da:
1. La prigioniera d'oro
2. Glint
3. Gleam
4. Glow
Genere: Fantasy
Autrice: Raven Kennedy
23 febbraio 2022
"La prigioniera d’oro" ha per protagonista Auren, la favorita di re Mida, l’uomo dal tocco d’oro, che la tiene in una gabbia dorata, che tutti possono vedere come simbolo del suo potere. La «gabbia» copre l’intero piano superiore del castello, con gabbie integrate in ogni stanza e passerelle sbarrate collegate a tutta la stanza, in modo che Auren possa vagare liberamente per il castello. All’inizio, la prigioniera vuole davvero restare nella sua gabbia per sentirsi al sicuro. Da cosa? Sappiamo solo che ha avuto una vita molto dura essendo un’orfana che viveva per strada fino a quando Mida non l’ha salvata. Auren lo conosce da prima che diventasse re, il che spiega molto della loro relazione. Lei, sentendosi in debito con Mida che le ha salvato la vita, lo accompagnò al castello allorché sposò la regina e divenne il re dal tocco d’oro. Ma la sua vita, le sue sicurezze, stanno per cambiare brutalmente...
Ciao, lettrici e lettori!
L’estate scorsa mi è capitata tra le mani un’opera particolare, prima di una serie di cui non avrei mai pensato di innamorarmi, e ve lo dico con tutta la sincerità del mondo. Potrebbe sembrare assurdo, ma ho iniziato a leggerla per la copertina!
Approfittando del suo arrivo sugli scaffali italiani, ho deciso di parlarvene qui in blog nella speranza che la serie di cui fa parte possa piacervi tanto quanto, inaspettatamente, è piaciuta a me.
È un dark fantasy romance ed è un retelling ispirato a un mito greco molto famoso.
Si tratta di “Gild” di Raven Kennedy, che trovate tradotto con il titolo “La prigioniera d’oro”, edito da Armenia. È il primo di una serie attualmente composta da 4 volumi, mentre il quinto uscirà in lingua originale nel 2023. Non si sa se sarà l’ultimo, quindi direi che ci aspetta un bel viaggio.
Oggi, però, mi limito a parlarvi del primo!
“Ma la memoria e il tempo non sono amici. Si rifiutano a vicenda, si affrettano in direzioni opposte, tendendo il legame tra loro finché non rischia di spezzarsi. Lottano, e noi inspiegabilmente perdiamo. La memoria e il tempo. Ne perdi sempre una mentre prosegui con l’altro.”
“Gild” è un retelling del mito greco su Re Mida che, secondo le leggende, grazie a Dioniso, aveva ottenuto il dono di tramutare in oro ogni cosa che toccasse.
Difatti, la protagonista del romanzo è Auren, una delle selle reali e favorita di Re Mida. Auren, con la sua pelle d’oro distintiva conferitale dal sovrano, è stata rinchiusa in una gabbia come simbolo del potere di Mida e, per permetterle di camminare nel castello, sono state poste gabbie in ogni stanza. Auren da un lato si sente al sicuro, è cosciente del fatto che re Mida la tiene rinchiusa per lo stesso motivo. Poiché simbolo della forza e la ricchezza del sovrano, se vagasse liberamente rischierebbe di trovare sul suo cammino approfittatori, persone che farebbero di tutto per rubarla dalla casa del re, abusare di lei ed esibirla come un trofeo. D’altro canto, però, la sua vicinanza a re Mida è anche un segno di rispetto, per ringraziarlo di averla salvata dalle strade pericolose quand’era rimasta orfana. Si conoscono da molto prima che il sovrano regnasse e tra i due vi è un legame troppo forte per essere spezzato.
Peccato che le cose stiano per cambiare a causa di segreti pericolosi che vengono alla luce. La favola sta per trasformarsi in un incubo.
“Sono una stranezza, una merce, un pettegolezzo. Sono la favorita del re. La sua adorata sella. Quella che ha trasformato in oro con il suo tocco e che tiene in una gabbia in cima al suo castello, il mio corpo porta il marchio della sua proprietà e del suo favore.
Sono la sua bestiolina dorata.”
Parto col dirvi che questa è una lettura per adulti, non solo per la presenza di numerose scene esplicite, ma anche perché contiene dei trigger warnings da non sottovalutare e che potrebbero turbare il lettore, come molestie e violenza sessuale.
Detto questo, anche se in teoria dovrebbe essere un retelling, l’unico collegamento che vedo tra “Gild” e il mito greco è la sola presenza di re Mida. Onestamente non mi dispiace perché, nonostante questo dettaglio, la storia risulta ugualmente accattivante.
Lo stile di scrittura è molto semplice e, almeno in questo caso, mi aspettavo che fosse meno banale, però il ritmo narrativo è rapido. Le descrizioni, le emozioni di Auren e le esperienze traumatiche vissute, hanno reso il suo personaggio ben costruito, a differenza di altri. La figura di re Mida resta per me enigmatica, ma essendo il primo volume di una serie so già che ci saranno ulteriori chiarimenti sul world-building e una costruzione più accurata dei personaggi.
La componente dark si avverte moltissimo già dal primo capitolo. Se siete alla ricerca di libri spicy con una trama che sa incuriosire e catturare l’attenzione, penso proprio che faccia al caso vostro.
Un'altra piccola pecca è che, anche se il libro è carico di avvenimenti diversi, le dinamiche sembrano sempre le stesse, e questa caratteristica rende la storia prevedibile (fatta eccezione, però, per il finale, che ha contribuito ad alzare un po' la valutazione).
Vi avviso che quest’opera può non piacere, poiché possiede tutti i motivi di questo mondo per non essere apprezzata, ma non lasciatevi scoraggiare. I volumi seguenti sono stilisticamente migliori e con una trama che va ad infittirsi sempre di più. Ci sarà qualche sorpresa e ne vedrete delle belle!
Voto libro - 3.5
Genere: Fantasy
Autrice: Raven Kennedy
Per dieci anni, ho vissuto in una gabbia dorata all'interno del castello d'oro di re Mida. Ma una notte ha cambiato tutto.
Ora sono qui, una prigioniera dell'esercito del Quarto Regno, e non sono sicura se riuscirò a uscirne intera. Stanno marciando verso la battaglia, e io sono la merce di scambio che spegnerà il fuoco o scatenerà una guerra.
Al centro della mia paura, la mia preoccupazione, c'è lui, il comandante Rip.
Conosciuto per la sua brutalità sul campo di battaglia, la sua ferocia è insuperabile. Ma io so la verità su quello che è.
Fae.
I traditori. Gli assassini. Quelli che hanno quasi distrutto Orea, spazzando via il Settimo Regno. Rip ha un potere bollente sotto questa pelle e spine luccicanti lungo la colonna vertebrale. Ma i suoi occhi - i suoi occhi sono il dettaglio più affascinante.
Quando mi guarda con quegli occhi neri, mi sento prigioniera per una ragione completamente diversa.
Sarò anche fuori dalla mia gabbia, ma non sono libera, neanche lontanamente. Nel gioco dei re e degli eserciti, sono il pedone dorato. La domanda è: posso vincere?
(Trama tradotta da Il confine dei libri)
Hey, lettrici e lettori!
Avete mai letto una serie completamente fuori dalla vostra comfort zone ma che, per qualche oscuro motivo, vi è piaciuta molto?
Già vi ho parlato di “Gild”, scritto da Raven Kennedy e giunto qui in Italia con il titolo “La prigioniera d’oro”.
Non vedo l’ora di esporvi anche la trama e le mie impressioni su “Glint”, secondo volume sella serie “The Plated Prisoner”, che ho apprezzato molto più dell’opera introduttiva.
Infatti, qui troviamo un personaggio di cui sono follemente innamorata e che vi sorprenderà pagina dopo pagina. In realtà, già lo abbiamo conosciuto nel finale di “Gild”, ma il ruolo che ha non è per niente marginale. Ve ne parlo subito!
“Il difetto delle verità è che sono come le spezie. Ne aggiungi un po’ e possono insaporire le cose, farti provare numerose sensazioni. Ma se ne versi troppe, diventano nauseanti.”
Dopo il finale a sorpresa del primo volume, “Glint” parte dalla condizione di Auren come prigioniera dell’esercito del Quarto Regno. Fin dal primo capitolo, le sue emozioni scorrono libere, come la tristezza dell’essere passata da una gabbia a un’altra e il timore di non assaporare mai la libertà. Inoltre, se re Mida risulta ancora un problema, il comandante Rip lo è di più. La sua caratteristica più pericolosa è che riesce a vederla come nessun altro. Auren, d’altro canto, riesce a fare lo stesso con lui.
Tutto ciò che vi serve sapere di questo secondo volume è che le vostre certezze verranno messe a dura prova e che nulla alla fine è come sembra.
“Le persone sono davvero così contente nella loro ignoranza che credono a qualsiasi bugia gli venga rifilata, nonostante ciò che hanno davanti ai loro occhi? D’altronde, forse non è ignoranza. Forse è solo… paura. Non vogliono nemmeno considerare l’alternativa. Metterebbe le persone a disagio e diverrebbe difficile dormire la notte.”
Rispetto a “Gild”, la struttura di “Glint” è già più complessa. Lo stile di scrittura è leggermente variato ed è un po’ più curato, considerando che sarebbe stato difficile esprimere determinate emozioni con una prosa banalotta. La pecca, però, è che il ritmo narrativo è molto più lento, ma almeno consente di prendere più tempo per analizzare bene ogni dettaglio, poiché è possibile trovare varie risposte a tutti i dubbi che sono scaturiti nel primo volume.
Un’altra cosa che salta subito all’occhio è che non vi sono quasi per niente scene esplicite, caratteristica poco comune per una serie dark romance ma che ho apprezzato particolarmente, perché trovo che avrebbero fatto a pugni con la trama.
La crescita del personaggio di Auren è pazzesca. Mi è sembrato di trovarmi davanti una donna diversa rispetto a quella che abbiamo conosciuto nel volume introduttivo. La sua evoluzione da persona che si considera estremamente fragile a donna consapevole della propria forza e del proprio potere mi ha incuriosita e affascinata molto.
Per non parlare del comandante Rip. Impariamo a conoscerlo meglio e, sebbene per me abbia ancora tanti difetti e molti aspetti caratteriali siano ancora da definire, credo di essermi un po’ innamorata.
Su Mida, invece, non mi esprimo nemmeno. Era terribile e terribile è rimasto. Ma per fortuna Raven Kennedy ha deciso di non fargli intraprendere un percorso di redenzione, come invece avrebbero cercato di fare altri autori. E questo, amici miei, mi rende felicissima.
"Anche se non sei più dietro le sbarre, sei ancora in quella gabbia. E penso che parte di te voglia restare lì perché hai paura. Ma penso che un'altra parte di te, la parte che reprimi, è pronta ad essere libera."
Qui entrano in gioco i Fae, a cui viene data un’accezione diversa rispetto a quella che potremmo immaginare influenzati da opere come, ad esempio, “La Corte di Rose e Spine”. Sebbene qui non occupino un ruolo centrale, aiutano comunque ad inquadrare meglio i personaggi e ad offrire una motivazione ad alcune caratteristiche che notiamo in essi.
Diciamo che questo libro è incentrato sui personaggi più che sulla trama. Da un lato avrei preferito qualcosa in più a livello di eventi e plot twist, dall’altro so già che tutto ciò di cui ho bisogno si manifesterà nel terzo volume della serie, “Gleam”.
Sapete che il primo libro mi è piaciuto, ma non mi ha fatto impazzire. Lo stesso non si può dire di questo volume, che mi ha catturata quasi totalmente. Spero che questa recensione vi abbia convinto almeno un po’ ad affrontare la serie!
Genere: Fantasy
Autrice: Raven Kennedy
Re Mida mi ha reso la donna che sono oggi. Famosa. Irraggiungibile. Sua.
Il problema dell'essere confinati è che credi sia per tenere fuori il male... finché non capisci che si tratta di tenerti dentro.
Ora sono in uno strano regno circondato da bugiardi, senza alleati, ma non me ne starò con le mani in mano ad appassire. No, c'è qualcosa che è sbocciato dalla fossa della mia repressione. Qualcosa di oscuro. Qualcosa che è arrabbiato.
Ma l'ultima cosa che mi aspettavo era che la mia rabbia gridasse il suo nome. Re Ravinger.
È sinistro, potente e troppo seducente. Ho imparato la lezione con i re manipolatori, quindi perché il mio petto si restringe ogni volta che è vicino? Devo procedere con cautela, o rischio di perdere molto di più della mia libertà.
Rimorso e vendetta lottano dentro di me e devo escogitare un piano in fretta prima di rimanere invischiata negli schemi di re e regine.
Perché non sarò più intrappolata in una gabbia. No, questa volta sarò io a tendere la trappola... Spero solo che il mio cuore ne esca indenne.
(Trama tradotta da Il confine dei libri)
Ciao, lettrici e lettori!
Dopo il mio elogio a “Glint” di Raven Kennedy, non avrei mai potuto abbandonare il mio compito di invogliarvi a leggere la serie. Quindi, eccomi qui pronta a parlarvi di “Gleam”, terzo volume della serie “The Plated Prisoner”!
Rispetto agli altri due, credo che a “Gleam” non manchi nulla, e per me è facile definirlo miglior libro della serie, almeno finché non leggerò “Glow” (quarto volume, uscito in lingua originale a metà giugno). Iniziamo!
“L’amore può manifestarsi in vari modi. Veloce. Lento. A spizzichi e bocconi, o immediato. Pieno di lussuria, un desiderio unilaterale, una realizzazione veloce di ciò che non avevi mai notato. Profondamente. Accuratamente. L’amore è un sussurro che non abbiamo sentito o un suono che rimbomba nelle nostre orecchie e cancella ogni altra cosa.”
Come ho accennato nelle recensioni precedenti, sapevo già che “Gleam” per me sarebbe stato meraviglioso. Vi avevo già detto che tutto ciò che credevate fosse reale, alla fine, si sarebbe rivelato l’opposto. Niente è come sembra e, in questo terzo volume della serie, molte verità vengono a galla.
Auren è costretta a tornare da re Mida, ma con la consapevolezza che la sua non è una salvezza, bensì una nuova occasione per il sovrano di tenerla rinchiusa e donargli la ricchezza tanto agognata. Auren si ritrova così a dover recitare di nuovo la parte della favorita, con il leggero timore di trovarsi completamente sola e di non aver più via di scampo.
L’unica fortuna è che nel profondo sa di poter contare sul comandante Rip che, come abbiamo scoperto nei capitoli finali di “Glint”, è molto più di ciò che vuole apparire. È infatti il re Slade Ravinger ed è capace di cambiare sembianze in base al ruolo che vuole interpretare, se quello di comandante o di sovrano.
Questa nuova informazione li avvicinerà sempre di più, finché l’attrazione diverrà una volta per tutte insostenibile.
Ma “Gleam” non è solo un’opera piena di romance, bensì contiene anche una trama ricca di macchinazioni, intrighi e, soprattutto, tradimenti. Il tutto si alterna con l’ulteriore crescita dei personaggi che, capitolo dopo capitolo, diventano sempre più chiari e autentici ai nostri occhi.
“Arriva un punto nella tua vita in cui devi scegliere tra l’avere rimpianti e la possibilità di commettere errori. Preferirei fare quegli errori piuttosto che vivere senza averci provato, perché ho già perso così tanto tempo. Cogliere le occasioni può essere come camminare in una colata di fango, dove ogni centimetro del tuo corpo è macchiato, ma i rimpianti sono paludi stagnanti di privazione e io ci ho sguazzato dentro per troppo tempo.”
Lo svolgimento della trama e l’evoluzione dei personaggi sono visibilmente ben bilanciati.
Lo stile di scrittura è accattivante e ogni frase, dialogo o scena, ti trascina sempre di più nei meandri del romanzo. Inoltre, prevedere il finale, qui, è stato molto difficile rispetto agli altri due libri e devo dire di essere rimasta a bocca aperta.
Le interazioni tra Auren e Slade, insieme a tutte le parole che lui le ha rivolto e il modo in cui ha più volte manifestato la sua adorazione nei confronti della donna, mi hanno semplicemente devastata. Mi è piaciuto molto il modo in cui la loro storia è andata avanti. È come se Raven Kennedy, dopo aver pubblicato “Gild”, avesse fatto lei stessa un character development e ci abbia mostrato tutte le sue carte. O quasi. Non posso ancora dirlo con certezza perché non mi è stato possibile leggere il quarto volume, ma non vedo l’ora di rimediare al più presto.
Leggendo “Gleam” non saprete se sventolarvi la faccia per le scene esplicite oppure piangere. O magari entrambe le cose allo stesso tempo, dato che quei momenti sono così carichi di sentimenti che il mio cuore ha retto poco ogni volta.
"Non sei il cattivo nella mia storia."
"Lo sono" disse senza rimorsi, serrando la mascella per la tensione.
"Ma sarò il cattivo per te. Non contro di te."
Ormai, in questo libro, il caos è esploso ed è divenuto implacabile. Sta per verificarsi un gran bel conflitto, molto più potente rispetto a quelli a cui abbiamo assistito finora, e non so se sono psicologicamente e/o emotivamente pronta.
L’unica cosa che posso dirvi è che questa serie, finora, ha dimostrato di meritare tutto il mio supporto e quest’opera è la prova di quanto sia realmente valida.
L’unico motivo per cui non metto 5 stelle piene è perché so che questa è solo la punta dell’iceberg di ciò che Kennedy è capace di fare. Spero di alzare la mia valutazione non appena finirò “Glow”!
Genere: Fantasy
Autrice: Raven Kennedy
La mia vita è stata formata da bugie dorate, ma la morte è nata dalla corruzione.
Come una fenice infuocata, avrò bisogno di risorgere dalle ceneri e imparare ad esercitare il mio potere. Perché le mie ali possono anche essere state tagliate, ma non mi trovo in una gabbia, e sono finalmente libera di volare dal regno ghiacciato in cui sono stata imprigionata.
Eppure il mondo non me lo permette.
Quando ti metti contro un re, avviene una cosa: tutti gli altri si rivoltano contro di te.
Per fortuna ho un re diverso al mio fianco.
Ma anche con l'oscura minaccia di Slade Ravinger, gli altri monarchi verranno a cercarmi.
Io lotterò per lui, mentre lui ucciderà per me, e se dobbiamo diventare i cattivi, così sia.
Perché fin quando vivrò in questo mondo, non verrò usata mai più.
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