The Devil Makes Three


Genere: Horror 

Autrice: Tori Bovalino

Quando Tess ed Eliot si imbattono in un libro antico nascosto in un tunnel sotto la biblioteca della scuola, liberano per sbaglio il diavolo dalla sua prigione di carta… e il demone non si ferma a nulla per restare libero. Il diavolo manipola tutto l’inchiostro della biblioteca per fare il suo volere, il diavolo uccide tra gli scaffali e scorre in ogni parte della vita di Tess finché non sarà definitivamente libero. 

Costretti a collaborare, Tess ed Eliot devono trovare un modo per intrappolare di nuovo il diavolo prima che lui uccida tutti coloro che conoscono e amano, inclusi loro stessi. 

Paragonato a quello che il diavolo ha in serbo per loro, lo stress per la scuola non sembra così male.

(Trama tradotta dallo staff de Il confine dei libri) 


Salve lettrici e lettori! 
Mentre ero alla ricerca di una nuova lettura nella mia TBR, mi sono imbattuta in “The Devil Makes Three” di Tori Bovalino. Uno young adult dai toni fantasy e horror ambientato in un liceo privato, molto antico, molto snob e dai tanti segreti sepolti.

“Volere è umano; possedere è innaturale.”

Tess Matheson non appartiene a un luogo come Falk. Vorrebbe tanto non trovarsi lì, in debito con la prozia Mathilde, sottomessa ai capricci di un preside maligno con la puzza sotto il naso, costretta a rinunciare al suo sogno, distrutta dal lavoro alla Jessop, la biblioteca, per mantenere la borsa di studio, e dai turni serali al ristorante.
Nonostante tutto, Tess resiste, per Nat, sua sorella minore. Perché Nat, un piccolo genio con un grande futuro, deve poter avere la possibilità di avere un’educazione eccellente e di andare in un buon college.
Questo compito, però, è ricaduto su Tess quando la madre ha perso il lavoro e hanno scoperto che il padre aveva speso tutti i loro risparmi nel suo sogno fallimentare.
Quindi Tess, una violoncellista di grande talento, ha dovuto mettere da parte il suo percorso di istruzione, per fare da genitore alla sorella minore.

Falk non sarebbe male se non fosse per le persone che ci insegnano e ci studiano: uomini spocchiosi convinti di possedere il mondo. Tess li odia, odia soprattutto il preside Birch, che non manca mai di guardarla dall’alto in basso con un sorrisetto sprezzante ogni volta che la vede. 
Per questo motivo, quando arriva una richiesta di più di cento libri per Eliot Birch, Tess dà sfogo alla sua frustrazione con coloratissimi insulti scritti con un magnifico inchiostro verde su post-it da togliere prima della consegna.

Eliot Birch sa di non essere la persona più amabile di Falk, ma non crede neanche di meritarsi degli insulti così fantasiosi. Eliot è il figlio del preside e, come tale, ha molte libertà nel campus, la sua preferita è quella di poter entrare alla Jessop a qualsiasi ora e chiedere tutti i libri che desidera.
La conoscenza con Tess sembra destinata al fallimento, invece Eliot si rivela essere molto diverso dal padre e dal resto dei suoi colleghi. Anche i suoi interessi sono totalmente opposti: Eliot ha la magia, come sua madre, la quale sta morendo a causa di un tumore al cervello. Eliot ha intenzione di salvarla, ma non sa come; di tutti i grimori che ha richiesto, non ci sono informazioni sulla necromanzia. O meglio c’erano, ma qualcuno li ha meticolosamente tagliati, nascosti agli occhi di giovani già fin troppo assetati di potere. Ma Eliot sa che Jessop nasconde tanti segreti, così come grimori antichi e potenti. 
La bibliotecaria non lo aiuterebbe mai, ma la bellissima ragazza che l’ha riempito di insulti potrebbe farlo. 
I due fanno un patto e, nella loro ricerca proibita, si imbattono in un libro senza titolo e senza testo, se non la frase Ex Libris Infernorum.
Nonostante il desiderio di stare il più lontano possibile l’uno dall’altro, Tess ed Eliot devono necessariamente collaborare, poiché la lettura del libro ha liberato un demone disposto a tutto pur di non tornare schiavo delle pagine. 
Ammalierà Tess, metterà in pericolo Eliot, ma riuscirà a farli cedere?

“«Ho paura,» ammise.
«Paura di cosa?»
Paura del diavolo. Paura della biblioteca. Paura del libro. Paura di crescere. Paura del futuro. Paura di deludere Nat e Mathilde e i suoi genitori. Paura di fallire. Paura di tutto.”

Parto col dire che con alcuni ritocchi, in particolare nella relazione tra Tess ed Eliot, il libro avrebbe potuto essere molto più emozionante e avvincente sin dal primo momento. Ammiro, però, la decisione dell’autrice di rimanere fedele ai personaggi in tutto e per tutto. Vi spiego.
Tess è stata profondamente delusa dai genitori, che hanno fallito nel compito più importante, tenere le figlie al sicuro. Tess è dovuta crescere di botto e catapultarsi nel mondo degli adulti, rinunciando ai sogni per dare priorità alle necessità materiali. Si è sacrificata per la sorella, cosa che non hanno fatto i genitori, ha dovuto mostrarsi vulnerabile chiedendo aiuto alla prozia e pregando affinché la scuola ammettesse anche sua sorella. Questa posizione di sottomissione pesa tanto a Tess, soprattutto quando ha a che fare con il preside Birch, che non perde un’occasione per ricordarle della sua inferiorità. Per questo motivo, Tess si è fatta un’idea ben precisa degli studenti della Falk e all’inizio Eliot la soddisfaceva in ogni punto: spocchioso, sornione, non curante delle regole e con un’arma contro di lei.
Tess ha delle difese personali altissime e inespugnabili e non le abbassa neanche quando sa di poterlo fare; non riesce a fidarsi, a lasciarsi andare, per lei significherebbe mostrarsi debole, dipendere da qualcun altro e non se lo può permettere.
Per questo motivo, anche quando Eliot si dimostra completamente diverso dal padre, Tess mantiene le distanze; preferisce affrontare il diavolo da sola piuttosto che chiedere aiuto.

“Forse era insensibile alla magia. È cresciuta con i fantasmi, stava corteggiando il diavolo. La stregoneria di Eliot sembrava stranamente giusta.”

Ed Eliot non è da meno; le sue ragioni, però, sono diverse. Eliot è molto diverso dagli altri ragazzi della sua età: lui è un mago. La sua magia è ciò che lo rende davvero sé stesso, lo fa sentire completo, ma è anche la parte di lui che deve nascondere a tutti. Nonostante si conosca dell’esistenza dei grimori, la magia non è comune, è praticata da poche persone, e per lo più disprezzata. 
La madre di Eliot è una strega molto potente che ha educato il figlio finché ha potuto, mentre il padre di Eliot odia tutto ciò che è legato ad essa… anche il figlio. Il rapporto tra Eliot e il padre è orribile, il padre di Eliot è una persona orribile, un mostro senza cuore che separa volontariamente il figlio dalla madre in fin di vita, che lo umilia e lo sottopone a una violenza psicologica e verbale, che a tratti sfocia anche in quella fisica. 
A causa di tutto questo, Eliot deve nascondere il vero sé: l’unico momento in cui può essere sé stesso è chiuso nel suo ufficio alla Jessop circondato dai libri. Ma nessuno può vedere il vero Eliot, neanche la ragazza per cui ha una cotta tremenda. Perciò, nonostante si stia innamorando di Tess, sa di non poterle dire la verità, di non poter mostrare sé stesso, deve mantenere le distanze e continuare le sue ricerche senza metterla in pericolo.

Ecco, questa ostinazione a lavorare da soli non permette uno sviluppo graduale del loro rapporto, piuttosto, nonostante gli sforzi di ignorarsi, vanno a sbattere sempre l’uno nell’altro e ciò li costringe ad affrontare i loro sentimenti in solitaria. Quindi, il loro rapporto si sviluppa, sì, ma su due strade separate che finiscono per scontrarsi.
Per questo motivo, all’inizio le interazioni tra i due sono davvero poche, il che è un peccato, perché la freddezza di Tess e il sarcasmo di Eliot avrebbero potuto regalarci molte più scene indimenticabili. Quelle che otteniamo durante la lettura non sono male, dico solo che potevano essercene di più e sarebbe stato più naturale e soddisfacente, ecco.
Di conseguenza, abbiamo tanti capitoli che ci permettono di conoscere molto bene i due personaggi; ne conosciamo ogni segreto, ogni paura, ogni desiderio, e questo ci permette, non solo di affezionarci a loro, ma di capire anche perché il demone d’inchiostro sia così attratto dai due.

“Forse le piaceva così tanto stare tra gli scaffali perché questi libri erano stati messi da parte e dimenticali. Non significavano più niente per nessuno, eppure continuavano ad esistere.”

Grande punto a favore di “The Devil Makes Three”, comunque, è l’atmosfera, che avvolge il lettore. Il romanzo è ambientato in una biblioteca antichissima, ricca di storie e di segreti, intorno a cui girano le storie più disparate; è la casa di numerosi grimori e libri pericolosi, nasconde stanze segrete e libri misteriosi. 
Insomma, devo dire altro?

La scrittura della Bovalino cattura, grazie anche ai capitoli brevi che costringono a proseguire la lettura. Mi sono trovata imprigionata nella rete dell’autrice, legata ai due personaggi e al disastro che avevano scatenato. Sono stata affascinata dai due protagonisti così complessi e sfaccettati, sofferenti e arrabbiati, ricchi di potenzialità. Conquistano sin dall’inizio e ci caricano di aspettative che sono più che capaci di soddisfare.
Per me mancava solo quel qualcosa che sarebbe potuto derivare da un’interazione tra i personaggi differente, ma a parte questo l’autrice è riuscita a farmi incuriosire, a tenermi con il fiato sospeso, a farmi venire i brividi e a farmi spaventare per la sorte dei personaggi, che mi è dispiaciuto davvero molto lasciare.
Baci


Voto libro - 4




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