Nella mente di Sherlock Holmes. Il caso del biglietto misterioso

 


Genere: Graphic Novel 

Scritto da: Cyril Liéron 

20 settembre 2022 

Una semplice diagnosi medica pronunciata dal dottor Watson rivela risvolti inaspettati. E il ritrovamento di una polvere misteriosa sugli abiti del paziente insieme al biglietto per uno spettacolo molto particolare spingono Sherlock Holmes a far luce su un complotto molto più grande che vede coinvolto un perfido mago dai poteri in apparenza inspiegabili...

Salve salve, Sherlockians!
Se ci seguite sui social, saprete che da quando Oscar Vault ha annunciato l’uscita di un graphic novel dal titolo “Nella mente di Sherlock Holmes”… io sono impazzita! Scritto da Cyril Liéron e illustrato da Benoit Dahan, doveva essere mio! 
Finalmente è arrivato il momento di parlarvene!
Preparatevi, perché un apocrifo così non l’avete mai visto!

“Il caso del biglietto misterioso” è il titolo dell’indagine.
Holmes è alla deriva, assuefatto dalla sua preziosa soluzione di cocaina al 7% e distrutto dalla noia, mentre Watson tenta di stimolarlo leggendo le notizie più succulente sul giornale, quando il salvifico bussare di un agente di polizia porta nell’appartamento al 221B di Baker Street un caso piuttosto insolito.
Un conoscente di Watson è stato trovato in stato confusionale, sporco e ferito, a girovagare per le strade di Londra, senza memoria della sera precedente.
Finalmente un mistero degno di questo nome! 
Holmes si mette subito all’opera e, come da copione, un avvenimento apparentemente banale e isolato diventa il primo passo verso un caso eclatante, contorto e impossibile da risolvere… se non per una persona!

“Abbia pazienza… in questi momenti, continuo tuttora a chiedermi cosa passi per la testa di Sherlock Holmes.”

Per prima cosa voglio ringraziare e voglio fare i complimenti a Cyril Liéron e Benoit Dahan per aver trovato il fantomatico baule di Watson e aver scovato questo piccolo gioiello di indagine in attesa di essere mostrata al mondo. (Breve nota da secchiona: non so se lo sapete, ma gli apocrifi nascono sulla base che nel caveau di una banca di Londra sia conservato un baule contenente i racconti di Watson che il dottore non ha potuto pubblicare alla fine dell’indagine. Per motivi politici, sociali o scandalistici, questi resoconti sono rimasti nascosti finché una o tutte le parti del caso sono scomparse o il periodo storico è cambiato.)

La storia è davvero interessante, fedele ai lavori di Sir Arthur Conan Doyle e ricopre il ruolo di apocrifo molto bene. 
I personaggi sono coerenti con gli originali, il periodo storico è rappresentato benissimo e il caso è studiato nei minimi particolari. 
I tempi delle deduzioni sono precisi e, in perfetto stile Doyle, un avvenimento all’apparenza banale nasconde un geniale schema dai risvolti morali profondi.

Holmes l’ho trovato molto più entusiasta rispetto all’originale (un po’ simile allo Sherlock interpretato da Robert Downey Jr nel film, da cui gli autori sono stati sicuramente ispirati). È un dettaglio che mi è saltato all’occhio e che volevo condividere, su cui potrei anche sbagliarmi, perché è da qualche anno che non torno nella Baker Street originale.

Continuando sulla scia teorica, devo dire che questo apocrifo è molto particolare perché il nostro narratore non è Watson, come di consueto, anzi quasi non abbiamo un narratore! Siamo catapultati direttamente nel clou di tutti i racconti e le indagini: la mente del grande investigatore.
Il nostro narratore è un filo rosso che ci guida nel labirinto sconosciuto che è la mente geniale di un uomo che, se vogliamo credere alle più pazze teorie degli Sherlockians… è esistito davvero!

“Gli ultimi elementi della SOLUZIONE sono ormai DECANTATI… compresi i più oscuri e rivoltanti. Ma la ruota ha girato… ora siamo armati.”

Ma la particolarità de “Il caso del biglietto misterioso” non risiede tanto nella scrittura, quanto nella genialità del disegno.
Il titolo è “Nella mente di Sherlock Holmes” ed è esattamente ciò a cui Dahan ha dato vita.
Sin dalle prime pagine, l’arte di questo graphic novel ci travolge.
Alla base di questo lavoro c’è la convinzione di Holmes, che ci racconta in “Uno studio in rosso”, che la mente umana sia una mansarda vuota che le persone riempiono con nozioni e conoscenze. Solo chi lavora con intelligenza, come Holmes, introdurrà nella mansarda ciò che può tornargli utile, senza occupare spazio prezioso con informazioni inutili.
Ed ecco cosa crea Dahan: la mente di Sherlock Holmes! 
All’inizio, quando è sotto l’effetto della cocaina, è distrutta e in disordine, ma ecco che ritorna in tutto il suo splendore quando un caso interessante bussa finalmente al 221B.
Non appena il malcapitato entra tutto disfatto nella stanza di Holmes, un filo rosso si dispiega, legando gli indizi, che ci guida in una rappresentazione letterale della mente/mansarda del detective.
E per tutta la storia, noi siamo attaccati a questo filo, avanti e indietro tra le pagine, per seguire in ordine tutti gli indizi e cogliere le deduzioni di Holmes.
Simo davvero nella mente di Sherlock ed è un sogno!
Dahan ha realizzato in ogni prospettiva possibile la mente/mansarda, con scale, finestre, corde e librerie immense; un luogo dove il detective va avanti e indietro, sale e scende nelle meravigliose stanze che compongono la sua mente geniale.

“A mio modesto avviso, è un errore evidente… speriamo che in futuro l’Occidente non debba pentirsi delle conseguenze del proprio imperialismo.”

Già nelle prime dieci pagine, questo lavoro mi ha dato l’impressione di un disegno nel disegno. Vi faccio qualche esempio: Watson legge il giornale e la scena stessa è il foglio di giornale che il dottore regge; la siringa di soluzione di cocaina che ci “inietta” nella storia; intrappolati in una clessidra quando il tempo passa inesorabile; giganti su una mappa quando camminiamo per le strade di Londra, e ancora!
Tutte le pagine sono un’opera d’arte, costruite in modo preciso e studiate nei minimi dettagli. Quanti dettagli! 
A partire dal colore delle pagine, il classico marroncino dei libri antichi, le mappe di Londra sullo sfondo, i nomi dei luoghi che seguono la forma del luogo stesso, ed eleganti decorazioni ovunque.
Il lavoro di Dahan è un elogio ai particolari e alle minuzie, esattamente le cose che rendono Holmes così speciale. Ad esempio, è bellissima la nota mentale di Holmes di informarsi su qualcosa che non conosce ma che potrebbe tornargli utile; oppure la differenza tra le deduzioni del detective e quelle del dottore: mentre il filo di Sherlock è dritto e lineare, quello di Watson è tutto stropicciato e confuso.

“Allora Holmes? C’è qualche mistero, nella mia giacca?”
“Meglio ancora: un caso molto stimolante!”

La maestria del disegno si nota anche nella rappresentazione dei personaggi, i cui volti, davvero particolari, dettagliati, a volte grotteschi per quanto marcati, riescono a trasmettere il carattere delle persone.
Adorabile il riferimento ironico ai famosissimi elementi caratteristici (anche se non derivanti dal Canone) del detective, chiamati “la tenuta da campo”, ossia mantella, pipa e berretto, con cui Holmes poi si erge come un supereroe.

“Le ore di Wu-Jing sono ormai contate. Io dichiaro aperta LA PARTITA!”

Non mi sono scappate, poi, le parole in maiuscolo apparentemente fuori contesto: partita, soluzione. Parole chiave che ogni Sherlockians ha incise nel cuore.
Penso di aver scritto tanto, ma mi credete che vorrei dire tante di quelle cose ancora! Anche se penso sarebbero una sequenza di esclamazioni entusiaste, “meraviglioso” e “geniale”! 
Assolutamente innamorata di questo (capo)lavoro; l’ho praticamente studiato nei minimi dettagli.

Vorrei dire solo un’ultima cosa. Vi consiglio di fare questa lettura in cartaceo. Io purtroppo non ne ho avuto la possibilità, ma fidatevi se vi dico che in digitale non rende quanto renderà in cartaceo. Ci sono scene collegate che occupano entrambe le pagine e “giochetti” con la carta che, per quanto intuibili, rendono la letteratura più coinvolgente.
Io lo recupererò non appena mi sarà possibile; non vedo l’ora di immergermi nuovamente e totalmente nella mente del mio investigatore preferito!
Baci



Voto - 5
 




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