Rouge

 

Genere: Horror

Scritto da: Mona Awad

10 Maggio 2024

Da che ricordi, Belle – giovane commessa in un negozio di abbigliamento – è sempre stata ossessionata dalla sua pelle e dai video sulla skincare, guardarli è sempre stato il suo passatempo. Quando però sua madre Noelle, una bizzarra donna canadese trapiantata in California che non vede da tempo, muore misteriosamente, Belle parte dalle nevi di Montréal diretta nel sud degli Stati Uniti, ad affrontare la difficile eredità che la madre le ha lasciato e a cercare una risposta per la strana dinamica della sua morte. La posta in gioco aumenta quando una misteriosa presenza appare durante la veglia funebre (“il party”), facendo intendere a Belle di saperne più di lei sull’incidente di Noelle. Con l’aiuto di un paio di scarpe rosse, Belle verrà attirata nell’abbraccio pungente di quella che a prima vista sembra una lussuosa ed elitarissima spa a cui sua madre era affiliata. Rouge è Biancaneve che incontra Eyes Wide Shut, una surreale discesa nel lato oscuro della bellezza, nell’invidia, nel dolore e nel complicato amore tra madri e figlie. Con umorismo nero e un horror seducente, Rouge racconta l’industria della bellezza, e il pericolo a cui tutt3 andiamo incontro di interiorizzare il suo sguardo spietato. Baciato dal sole della California, ma macchiato dal rosso sangue delle rose, Rouge scandaglia il nostro rapporto con la mortalità e la bellezza, trascinandoci in una suggestiva favola gotica dove nulla, ma proprio nulla è come sembra.



Ciao a voi, lettrici e lettori!
Qui sul blog il mio amore per le protagoniste fuori dagli schermi, nonché incarnazione “dell’ira femminile” non è mai stato un segreto. Inoltre, quando tali personaggi femminili fanno parte di thriller psicologici o romanzi intrisi di realismo magico, il mio desiderio di leggerli e di parlarne ininterrottamente aumenta a dismisura.
Questo è ciò che accadde con “Bunny” di Mona Awad ad esempio. Quel libro mi ha aperto la mente in un modo del tutto nuovo, facendomi scoprire un genere che fino ad allora non avevo mai approfondito. Grazie a quel libro sono stata totalmente stregata da Mona Awad e dal suo stile di scrittura. Difatti, a breve tratterò della sua opera più recente. Inutile parlarvi della mia preoccupazione una volta ricevuta tra le mani. Non sapevo cosa aspettarmi, ma la trama del libro aveva decisamente un grande potenziale. Sarò rimasta piacevolmente sorpresa? Avrà sostituito “Bunny” sul podio dei preferiti? A voi scoprirlo! Oggi vi parlerò di “Rouge”.

“Bisogna ricordare che la morte, Figlia, è solo un’altra porta. Tua madre stava facendo molti progressi. È stato un peccato perderla. Ma lei se n’è andata come fanno le rose. Questa, di certo, è una consolazione.”

Ogni volta che si parla di un libro di Awad ricordo sempre di fare attenzione ai trigger warnings, poiché ci sono scene disturbanti e un po’ splatter, oppure temi difficili che potrebbero turbarvi.
La trama è all’apparenza molto semplice, ma il modo in cui è impostata all’interno dell’opera la rende volutamente confusionaria.
Belle è una protagonista che in molti definirebbero bizzarra. A vederla dall’esterno sembrerebbe una donna tranquilla, forse un po’ sulle sue, che lavora al negozio di abbigliamento “Damsel in this dress” di Montreal. In realtà ha un’ossessione particolare: la propria pelle. Guarda video di skincare ogni volta che può, difatti la prima azione compiuta dopo il funerale di sua madre Noelle (che l’ha spinta a partire improvvisamente verso il sud degli USA) è stata guardare online la content creator Marva fare una skincare al collo.
Sembrerebbe quasi buffo, se non fosse per il mistero che gira intorno alla scomparsa di Noelle, creando un’ansia nel lettore che si fa sempre più intensa pagina dopo pagina.
Durante la veglia funebre fa la sua apparizione una donna vestita di rosso. Il colore del suo abito fa a pugni con quell’atmosfera cupa, ma c’è una sorta di familiarità che Belle prova guardando la sua pelle liscia e i capelli rossi, come quelli di sua madre. Con le sue parole fa intendere a Belle non solo di conoscere Noelle, ma di sapere cosa si nasconda dietro alla sua morte inaspettata.
La nostra protagonista, armata di scarpe rosse come una Dorothy Gale horror, si addentrerà in un mondo fatto di skincare, società segrete e lusso sfrenato. L’intento iniziale di saperne di più su sua madre si affievolisce col tempo, mentre Belle quasi inconsciamente si lascia trasportare verso lo stesso destino di Noelle: quello di "appassire come fanno le rose”.

“Grazie a Dio, mi dico. Non saprei quale dio. Tra gli dei di mia madre e quelli di mio padre immagino un’ampio spazio nero colmo di stelle. Quello è lo spazio a cui sussurro. Forse anche lì c’è un dio. Il mio dio.”

Dall’inizio fino alla conclusione, “Rouge” lascia a bocca aperta.
Il rapporto madre-figlia è forse uno dei temi centrali di quest’opera. Tramite i ricordi della protagonista conosciamo di più il personaggio di Noelle, che non era di certo una donna amabile. È da sempre stata un mistero e anche il suo decesso non è stato da meno.
I flashback di Belle sono ricchi di inquietudine palpabile che, se fossi stata un po’ più suggestionabile, mi avrebbe provocato tanti incubi. A un certo punto compare un’ombra, una figura magica che “veglia" su Belle e la condiziona. Se il libro fosse appartenuto a un genere diverso sarei stata entusiasta di quest’oscura presenza. Inutile dirvi che il solo pensiero e la certezza che non prometteva nulla di buono mi hanno terrorizzata per un po’ di pagine.

Lo stile di scrittura di Mona Awad è semplice, fatto di frasi brevi e concise che aumentano la suspense e quel senso di cupezza che si avverte nel corso dell’opera. Come accennavo prima, il modo in cui ha costruito la trama e la successione di eventi è risultata particolarmente confusionaria, ma trovo che sia stata una scelta stilistica giusta che va a braccetto con le sensazioni che l’opera voleva suscitare.
L’unica pecca di questa decisione è la lentezza. “Rouge” non è per niente scorrevole, sia perché ogni singolo dettaglio ha una sua importanza, sia perché succedono così tante cose in un paragrafo che non si ha nemmeno un briciolo di tempo di incamerarle. Per questo richiede molta attenzione.

I personaggi hanno mille sfaccettature ma, come è solito nei libri di Awad (forse facendo eccezione per “Tutto è bene”), alla fine restano ancora molti dubbi intorno ad essi. Li ho amati, anche se ho trovato inutile qualche personaggio secondario di troppo che, alla fine, non ha condotto a nulla per quanto riguarda la trama. Belle molte volte mi ha fatto imbestialire per il suo atteggiamento e per il modo di affrontare i vari eventi. Mi sarebbe venuta voglia di scuoterla e buttarla dagli stessi scogli che ha attraversato ogni volta per andare nella villa che ha occupato gran parte del romanzo.
La villa in questione, infatti, è una specie di spa mista a società segreta (anche se sembrerebbe più Scientology) dove tutti sono mascherati e hanno un atteggiamento strano. Le descrizioni dell’ambientazione sono vivide e non hanno fatto altro che aumentare la mia ansia.
Altra caratteristica, senza cui questo libro avrebbe perso il suo fascino, è la presenza di moltissimi plot twist. Ogni colpo di scena è stato, per me, inaspettato. Giusto per rendere l’idea, sono state tante le volte in cui ho avuto la tentazione di lanciare il Kindle giù da un dirupo (drastico ma, credetemi, in quel momento era del tutto ragionevole).
Il finale mi ha sconvolta. Per un attimo non ci ho capito minimamente nulla, e questo è stato il motivo per cui inizialmente avrei voluto mettere un voto più basso. La verità è che, come “Bunny”, andava metabolizzato per qualche giorno prima di poterci trovare un possibile senso o una spiegazione. Anche se la mia confusione persiste ancora un po’, resto comunque sorpresa dalla piega che ha preso la trama.
Raramente ho trovato autrici che sapessero tenermi sulle spine e sconvolgermi come Mona Awad e, al di là della scarsa scorrevolezza, vi invito a leggere “Rouge" anche solo per conoscere la vostra interpretazione del finale e della storia in sé. Credetemi, non ve ne pentirete!


Voto libro - 4.5








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