La felicità al principio
Genere: Narrativa contemporanea
Scritto da: Tiziano Ferro
La bambina lo guardava e stava zitta. "Non parla." "Come 'non parla'? E perché?" chiese Galassi. "E che sono, un medico? I medici costano, e se fossi un medico non starei qua. Non parla. Capisce tutto, in due lingue, reagisce, ci sta con la testa... Però non parla. Se la vuoi, è tua!" Angelo Galassi aveva approfittato al volo di un errore burocratico che lo dichiarava deceduto, facendo perdere le sue tracce così bene che ormai tutti lo consideravano morto: i suoi genitori, il suo agente, il suo pubblico adorante. Il grande cantautore, l'idolo delle folle, era in realtà un uomo tormentato e depresso, che aveva sperato di riuscire a sfuggire a sé stesso e ai suoi problemi nascondendosi tra i grattacieli di New York. Ma la vita è più forte, e dal nulla appare Sophia, una figlia che Angelo non sapeva di avere, cinque anni, muta per scelta. Tiziano Ferro racconta la storia di una "disfatta salvifica". Di una lunga discesa agli inferi, iniziata con un'adolescenza di abusi e ossessioni e culminata in una clamorosa rinuncia. La felicità al principio è un libro sorprendente, rabbioso come un urlo ma pieno di tenerezza.
Salve lettori,
Chi segue il blog sa che io di solito non leggo questo genere ma, spinta dalla curiosità, non ho potuto fare a meno di leggere, per poi recensire, il primo romanzo scritto dal mio idolo.
Chi mi conosce sa che io ho un debole per Tiziano Ferro, non mi perdo un concerto o un album e neanche i suoi diari: “30 anni e una chiacchiera con papà” e “L’amore è una cosa semplice.”
Così, appena ho saputo che sarebbe uscito tramite Mondadori “La felicità al principio”, non ho avuto dubbi sul fatto che lo avrei letto.
“La felicità al principio” è romanzo di narrativa che racconta la storia di Angelo Galassi, un cantautore che scoprirà la gioia dell’amore indissolubile tra genitori e figli.
Per chi segue Tiziano Ferro troverà tante cose in comune tra Angelo e il suo autore che, a mio parere, hanno dato ancora più peso al romanzo.
La storia racconta di un cantante per tutti deceduto. Angelo Galassi ha avuto successo, ha avuto molto e molto ha sofferto.
Depressione, alcolismo, desiderio di morte accompagnano Angelo, anche dopo la morte, anche quando, cogliendo un’opportunità del destino, Angelo si ricreerà una nuova identità in Angelo Ribisi, che di mestiere non fa il cantante.
Insomma, Angelo è una specie di Mattia Pascal, finché i suoi occhi non si posano su altri due così simili ai suoi, quelli della figlia che non sapeva di avere, di Sophia, una bimba di ormai 5 anni che sua madre vuole “abbandonare” con il suo papà.
Da quel momento in poi la vita di Angelo cambia, tanto che scoprirà che l’unica cura al mondo, in alcuni casi, è l’amore. L’amore puro, indissolubile, tra genitori e figli, un amore che si percepisce quanto Tiziano Ferro lo stia sperimentando in prima persona.
La Felicità non esiste. Ma esiste la felicità MIA. Straordinaria, autentica, SOLO MIA. Faccio fatica a scriverlo, ma oggi mi sento vincitore. Non vergognarti Angelo, su.
Adesso, però, lasciamo da parte la fan che è in me e fingiamo che non sia un libro di Tiziano Ferro di cui sto parlando, ma di un autore qualsiasi.
La storia del cantautore raccontata in terza persona scorre bene. Non ha altri protagonisti, solo Angelo che ci racconta tutta la sua vita, i suoi traumi, che si mette a nudo. Inizia a raccontare da quando era bambino per farci comprendere cosa lo ha spento, cosa lo ha ucciso. Ci parla della scoperta della sua omosessualità, il suo primo amore, le prime delusioni, i problemi familiari e la depressione.
Scritti in prima persona, invece, troveremo i suoi pensieri, le sue consapevolezze, tratti dal suo diario, quello di un cantautore depresso.
Chi conosce anche una sola canzone di Tiziano Ferro sa quanto siano profonde e questo romanzo non è da meno. Ad ogni pagina, ad ogni racconto, si percepisce il dolore, la delusione, così come in ogni verso dedicato alla dolce Sophia si percepisce quell’amore puro che accarezza l’anima.
Ho apprezzato tantissimo questo romanzo che, con intensità, racconta di come la vita cambi grazie all’amore per i figli.
Con la stessa intensità con cui Tiziano Ferro è riuscito a toccare le corde della mia anima con questa storia, io gli auguro di prendersi cura di se stesso, così da potersi prendere cura dei suoi bambini in un momento delicato come quello che stanno vivendo.
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