L'albero delle bugie


Genere: narrativa 

Autore: Frances Hardinge

30 Agosto

Fin da quando era piccola Faith ha imparato a nascondere dietro le buone maniere la sua intelligenza acuta e ardente: nell'Inghilterra vittoriana questo è ciò che devono fare le brave signorine. Figlia del reverendo Sunderly, esperto studioso di fossili, Faith deve fingere di non essere attratta dai misteri della scienza, di non avere fame di conoscenza, di non sognare la libertà.

Tutto cambia dopo la morte del padre: frugando tra oggetti e documenti misteriosi, Faith scopre l'esistenza di un albero incredibile, che si nutre di bugie per dar vita a frutti magici capaci di rivelare segreti. È proprio grazie al potere oscuro di questo albero che Faith fa esplodere il coraggio e la rabbia covati per anni, alla ricerca della verità e del suo posto nel mondo.

Era quella Faith, la fanciulla brava e buona?

La ragazza nello specchio era capace di qualunque cosa. Ed era tutto fuorché brava e buona, lo si capiva al primo sguardo. "Non sono buona." Qualcosa nella mente di Faith riuscì a liberarsi, a volare via sbattendo ali nere nel cielo. "Una persona buona non sarebbe mai capace di provare quello che provo io. Sono cattiva e subdola e piena di rabbia. Non c'è salvezza per me."



Buon pomeriggio, lettori!
Oggi c'è un caldo incredibile e per giunta il mal di pancia mi tormenta da ieri sera. Stanotte non sono riuscita a chiudere occhio e forse, anche per questo motivo, ho le idee poco chiare, ma dovevo comunque rispettare i miei impegni e scrivere definitivamente questa recensione. Ammetto di aver sbirciato in quelle di altre blogger per cercare di rendermi conto se la mia impressione fosse stata isolata o se altre ragazze avessero avuto le mie stesse opinioni, ma a quanto pare sono un pesce arancione in un mare di altri mille pesci azzurri. Non prendetemi per pazza, non sto delirando, semplicemente mi chiedo per quale motivo non sono stata in grado di apprezzare il romanzo del quale sto per parlarvi, a differenza di tutti gli altri lettori. Il suo titolo è “L'albero delle bugie” di Frances
Hardinge, pubblicato il 30 Agosto di quest'anno dalla casa editrice Mondadori. Si tratta di un romanzo il cui genere è un mix tra fantasy, thriller e storico. La vicenda principale è molto misteriosa e, avendo precedentemente letto la trama, mi aveva incuriosito parecchio, per non parlare dell'intrigante copertina. Però, mi dispiace dirlo, questo libro è l'esempio lampante del famoso detto: non giudicare mai un libro dalla sua copertina. Benché avessi avuto una prima impressione molto positiva, alla fine mi sono dovuta ricredere. Insomma, avrete capito con questo lungo giro di parole che il libro non mi è affatto piaciuto.  Procediamo, quindi, parlando della trama. La nostra protagonista è Faith, un nome a mio parere azzeccato e molto invitante (per chi non lo sapesse significa speranza), una ragazzina nata nella bellissima Inghilterra vittoriana. Tanto bella, però, quanto sessista. Infatti Faith lotterà, nel corso della vicenda, per aggiudicarsi il proprio posto nella società. Come saprete benissimo, in quel periodo le donne erano considerate una gradevole compagnia solamente quando si trattava di discorrere di argomenti futili. Gli uomini non accettavano di buon grado che avessero proprie idee o che si atteggiassero a donne studiose, intelligenti e saccenti. Faith, dal canto suo, amava la scienza e avrebbe voluto seguire il padre, un archeologo, in tutti i suoi studi ed esperimenti. Purtroppo, però, ogni contatto le era negato e per questo motivo si sentiva incompresa. Sia dalla parte degli uomini, che da quella delle donne, le quali se ne stavano al proprio posto senza eccedere o incuriosirsi a nessun argomento.

“«Oh, ma non posso. Non devo lasciare che Quella prenda il sopravvento.» Nei suoi pensieri, Faith la chiamava sempre così: Quella. Non le dava mai un nome, per paura di conferirle ulteriore potere. Quella era una dipendenza, lei lo sapeva. Quella era la cosa cui rischiava costantemente di cedere le armi, cosa che però non succedeva mai.”

All'inizio del racconto, la famiglia di Faith decide di cambiare casa per trasferirsi nel Kent, e sarà proprio in quel luogo che la parte thriller prenderà il sopravvento e si mangerà tutte le pagine precedenti. Ci troveremo davanti alla morte misteriosa del padre ed allo smarrimento crescente della quattordicenne che senza rendersene conto si ritrova a combattere contro lo scandalo che ritiene suo padre un traditore, screditando le sue scoperte scientifiche ed il lavoro di molti anni.
Nonostante ciò, Faith non può assolutamente credere alle dicerie ed è convinta che suo padre non si sia tolto la vita.

“Era alle opportunità impreviste che lei trovava particolarmente difficile resistere. Una busta lasciata incustodita con la lettera che sbucava fuori, pronta, stuzzicante. Una porta non chiusa a chiave. Una conversazione, fatta senza badare a chi avrebbe potuto origliare. C'era una vera e propria fame in lei, e alle ragazze non si confaceva essere fameliche. Le ragazze dovevano sbocconcellare con parsimonia a tavola, e le loro menti dovevano accontentarsi di una dieta morigerata.”

Così decide di indagare e da alcuni documenti del padre scopre una rivelazione incredibile. Lui era convinto che esistesse un albero, un albero magico. Se qualcuno avesse nutrito questo albero di bugie, questo sarebbe cresciuto rigoglioso e avrebbe rivelato la verità.
Ovviamente Faith non compirà questo viaggio da sola, ma troverà in Paul un compagno meraviglioso e, nel corso delle pagine, nascerà tra loro un affetto sincero ed ingenuo.
Che ne dite, secondo voi riuscirà Faith ad innaffiare il proprio albero e portare alla nascita i frutti della verità? Ovviamente non sarò io a svelarvelo, ma dovrete leggere il libro!
Inizio dicendo che non ho un'idea precisa su questo romanzo. Non sono riuscita a mettere insieme una vera opinione e questo mi turba, perché in genere ho sempre qualcosa da dire. In realtà, se fosse stato scritto in maniera più semplice, senza molti fronzoli, l'avrei sicuramente apprezzato più di quanto non abbia fatto. La storia di per sé è gradevole, originale, ed amo la posizione di Faith e la sua crescita personale. Il libro inizia con una ragazzina e termina presentandoci una donna formata, una donna per di più sicura delle proprie idee e caparbia a volerle realizzare. Ho amato molto anche la figura docile di Paul, in netto contrasto con il carattere deciso di Faith. Nonostante ciò non mi ha convito come avevo sperato. Probabilmente è perché non è un genere che prediligo, dato che ho letto solamente un giallo in tutta la mia vita ed i misteri non mi incuriosiscono come dovrebbero. Forse non sono portata per questo tipo di letture ed è sicuramente il motivo per cui non sono riuscita ad apprezzarlo come avrei dovuto. In ogni caso, se voi siete amanti degli storici, scritti con uno stile classico ed amate i misteri, vi consiglio vivamente di leggere questo libro. E vi invito a farlo soprattutto per Faith, perché sono sicura che, con le sue riflessioni, vi scaverà nella mente come ha fatto con me!
Un bacio

 Voto storia - 2 Carino 

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