La stagione del biancospino
Autore: Riccardo Bruni
Genere: Giallo e Thriller
14 Marzo
Il gatto rosso conosce un segreto. Il gatto nero è morto già altre volte. Il gatto bianco è quello cattivo. Uno strano mondo, aggrappato alle pendici di una montagna toscana, fatto di boschi antichi, leggende remote e un piccolo paese in cui si conoscono tutti. Lì, l’inverno è un pesante manto bianco, una coltre di neve che sembra non dover svanire mai. E una coltre ricopre la mente di Giulio Rodari: arrestato con l’accusa di aver ucciso la sua ex compagna, non ricorda niente di quella notte. Nella sua memoria c’è un vuoto impenetrabile, una dolorosa amnesia. E anche nella memoria del paese c’è una ferita aperta: lo chiamano il Giorno del ponte, ed è il vuoto che quattro anni prima ha inghiottito la vita di sette persone, e ha sconvolto quello strano mondo.
Sotto il manto bianco dell’inverno si celano misteri velenosi. Una parte del vecchio bosco rischia di essere spazzata via, un comitato di cittadini lotta per evitarlo, spiriti inquieti compiono atti inspiegabili, tensioni sottili attraversano la vita di molte persone. Ma i segreti dovranno affiorare, quando la neve se ne andrà, nella stagione del biancospino.
Eccomi a parlarvi de "La stagione del biancospino” di Riccardo Bruni, noir italianissimo ambientato tra le montagne della Maremma toscana, in un paesino di provincia i cui pochi abitanti più che vivere sopravvivono, tra partite di burraco settimanali e tradizioni antiche, circondato da un bosco che fa da sfondo a storie di spiriti e gnomi. Proprio quelle storie a cui Giulio Rodari ha dato vita con i suoi libri per bambini e che l’hanno portato a lasciare il paese per la vita di città. Ecco perché stride un po’ l’accusa infamante con cui ritorna forzatamente nel vecchio albergo di famiglia: l’uccisione della sua ex compagna. A complicare ancora di più le indagini è il fatto che Giulio non ricordi nulla di quella notte soffocata dai fumi dell’alcool, tanto da arrivare a dubitare della propria innocenza.
Ma non è l’unico mistero che la “Marescialla” Grazia deve risolvere. In questo paesino dove nulla cambia mai c’è qualcosa che sta per cambiare. Una grossa
società, la GeoService, vuole acquisire il bosco e costruire un impianto per lo smaltimento dei rifiuti, ma a qualcuno proprio non va giù.
Forse agli antichi spiriti protettori del bosco? E come riuscirà Grazia a portare avanti le indagini e nel frattempo riuscire a occuparsi di Viola, la figlia adolescente che sembra isolarsi sempre di più in una spirale di musica, fumo e segreti?
Il tutto è coperto dal manto bianco della neve.
Bene, passiamo subito alle mie impressioni. Il testo ha catturato in fretta la mia attenzione ed è abbastanza scorrevole nonostante i vari cambi di prospettiva con cui viene raccontata la vicenda. I narratori non sono solo i protagonisti principali, ma di tanto in tanto si aggiungono dei nuovi punti di vista da personaggi a prima vista secondari che ci fanno però sospettare del loro coinvolgimento. Fin da subito non si può fare a meno di dubitare dell’innocenza di Giulio, anche se i lettori di noir e thriller più accaniti sanno che in questo genere nulla è mai come sembra. Una chicca narrativa che mi ha incuriosito è stata chiamare il protagonista con un nome che richiama il famoso autore di fiabe per bambini, Gianni Rodari, come per farlo uscire dalla storia e renderlo più reale. Nel complesso, però, devo ammettere di essere rimasta un po’ delusa.
"Ricordi cosa diceva sempre tua madre? Che d'inverno la neve nasconde un sacco di cose sotto di se, ma quando arriva la stagione del biancospino la neve scompare e tutto riaffiora."
La storia è interessante e i colpi di scena finali ci sono, certo, però mi aspettavo una maggiore caratterizzazione dei personaggi, che invece vengono giusto tratteggiati, e uno svolgimento più approfondito della storia. Per esempio, avrei volentieri approfondito il rapporto tra Grazia e la figlia Viola nei vari momenti del libro, soprattutto sul finale.
Conclusione? Il libro si legge bene e velocemente. Lo avrei preferito più dettagliato, ma per una lettura leggera lo consiglierei senz’altro.
Manuela
Voto storia - 3 Bella
0 comments