La vita segreta del Medioevo


Genere: Storico

Autore: Elena Percivaldi

"Età oscura" e "millennio della superstizione" sono solo due delle tante definizioni date, nel tempo, al Medioevo. Ma questo periodo storico fu davvero "buio" come si è ormai cristallizzato nell'immaginario collettivo? In realtà, la maggior parte degli studiosi del Nuovo Millennio afferma che quel periodo della storia dell'umanità contenga già, in embrione, molti degli aspetti determinanti dell'Europa moderna. Questo libro, lasciando sullo sfondo le grandi vicende militari, gli scontri epocali tra Impero e Papato, i nomi e le date che hanno fatto la Storia e che si trovano sui manuali, cerca di cogliere gli aspetti più insoliti e curiosi dell'epoca: cosa si mangiava, come ci si vestiva, come si impiegava il tempo libero, come si faceva l'amore... Mille anni di storia, dalla caduta dell'impero romano d'occidente (476) alla scoperta dell'America (1492), che hanno plasmato una delle civiltà più ricche, affascinanti e contraddittorie di tutti i tempi.


Salve lettori! Questa recensione riguarderà un libro un po' fuori dagli schemi dei generi del blog. Si tratta di un saggio storico sul periodo della storia denominato Medioevo. Pubblicato dalla Newton Compton Editori, "La vita segreta del Medioevo" di Elena Percivaldi è un interessante tuffo in un periodo considerato per molto tempo come prettamente negativo. 
Naturalmente bisogna considerare questa visione pessimistica del periodo attraverso diversi punti di vista e allontanandosi da qualsiasi tipo di pregiudizio.
Si può immaginare che la maggior parte dei pregiudizi derivino da un rigido cristianesimo, che promuoveva una società chiusa e una visione dei vari aspetti della vita come la moda, il sesso, la procreazione, da un punto di vista peccaminoso e sbagliato. 
A partire dalla visione della donna come fulcro dei peccati, alle pene dei crimini commessi contro di esse, il matrimonio, il loro ruolo nella vita degli uomini sia come sostenitrici nelle guerre, che come regnanti o come mecenati. 
La donna, più dell'uomo, è stata costretta a subire le ristrettezze della religione e della società, della potestà degli uomini e dei pregiudizi più profondi. I loro diritti e le punizioni per gli atti commessi contro di loro spesso erano inferiori a quelli verso gli atti commessi contro gli animali. 

"La donna era oggetto di molte disposizioni che la tutelavano, ma nel contempo, tendevano a sottolineare la subalternità nei confronti dell'uomo, che esercitava su di essa una potestà molto forte." 

Riguardo al sesso, sia uomo che donna erano limitati. Ogni tipo di piacere era considerato peccaminoso perché allontanava l'uomo da Dio. L'unico atto sessuale accettato e considerato "giusto" era la posizione del missionario perché quella dedicata alla procreazione. Le altre erano "accettate", ma limitatamente, in quanto erano adibite solo al piacere e il piacere era peccato.

"Piacere: come oggi, anche nel Medioevo a questa parola si attribuiva un significato meramente carnale, legato strettamente al sesso. Una convenzione parziale e limitativa, anche perché oltre al godimento sessuale, esistevano gioie procurate dagli altri sensi."



Anche il vestiario era "caratteristico". Quando pensiamo Medioevo pensiamo di solito a capelli lunghi sia per uomini che per donne, abiti lunghi, colori scuri. In realtà ad un certo punto, sempre per mezzo del cristianesimo, come ci spiega la Percivaldi, gli uomini furono costretti a tagliare i loro peli, in quanto troppo lunghi potevano essere associati alle sembianze femminili. 

"Esisteva, la moda, nel Medioevo? Se la intendiamo come un atto edonistico compulsivo, basato su criteri effimeri e mutevoli, almeno nei primi secoli certamente no. Gli abiti erano pochi, per lo più semplice e nemmeno troppo differenziati tra i sessi."



Il trucco, in teoria, era prerogativa delle prostitute. Questo perché le donne non dovevano dare impressione di voler piacere, sarebbe stato abbandonarsi alla vanità e quindi peccare.
Oltre alle usanze relative a vestiario, trucco e sesso, la scrittrice ci porta a conoscere anche altri aspetti della vita in età medievale quali la cucina, il modo di curarsi, il modo di viaggiare, l'arte e la scrittura, il folklore, le paure dilaganti e la morte. 
Sembra strano parlare di cucina relativamente ad un periodo storico caratterizzato soprattutto da carestie, ma come dice la scrittrice: 

"Al contrario di quanto si potrebbe pensare, i secoli del Medioevo in cui l'alimentazione fu qualitativamente migliore furono quelli iniziali."



Era proprio il cibo, anzi la proibizione del cibo e la costrizione al digiuno, la pena più frequente, quasi più della morte, per la maggior parte dei crimini. Il periodo di digiuno, caratterizzato da una alimentazione costituita da pane e acqua, era variabile a seconda della pena che si commetteva e variava da periodi di mesi ad anni.
Quando si parla di folklore e paure non si può non pensare alla morte, alla carestia, al diavolo, ai fantasmi, alle streghe. Queste paure venivano dettate sia dalle credenze popolari sia dalla chiesa, che attraverso figure demoniache cercavano di allontanare i fedeli dai vizi e dai peccati. 
Forse uno degli avvenimenti del Medioevo di cui tutti hanno sentito parlare è la famosa "caccia alle streghe" che portò alla morte di migliaia di donne, questo perché, come ci dice la scrittrice:

"Le streghe erano per la stragrande maggioranza donne, e i motivi erano vari: da sempre viste con sospetto, considerate simbolo di sensualità e lussuria, erano ritenute moralmente più deboli degli uomini e soggette alle tentazioni."



"La vita segreta del Medioevo" è un testo davvero interessante, non solo se siete amanti della storia, ma anche se siete curiosi di conoscere un periodo storico studiato solo attraverso guerre e carestie. Il Medioevo, nella sua longevità, è stato la culla della storia moderna, e senza questa transizione probabilmente non saremmo ciò che siamo diventati oggi. Attraverso una narrazione semplice e avvincente la scrittrice ci permette di viaggiare tra gli aspetti della vita e della società del tempo spesso ignorati.  È intrigante, divertente e spaventoso al tempo stesso venire a conoscenza di ciò che pensavano e credevano quegli uomini e quelle donne e rendersi così conto di quanto la mentalità sia cambiata nel corso del tempo, mentre in altri casi sia rimasta immutata. 
Baci


Voto - 3 Bella 

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