Il gioco bugiardo
Genere: Gialli e Thriller
Autore: Ruth Ware
11 Gennaio 2018
Il messaggio arriva in piena notte. Solo quattro parole: «Ho bisogno di te». Isa prende con sé la figlia e si precipita a Salten, dove aveva trascorso gli anni del liceo che ancora proiettano le loro ombre su di lei. A scuola Isa e le sue tre migliori amiche giocavano al gioco delle bugie: vinceva chi di loro avesse inventato la storia più assurda rendendola credibile agli occhi degli altri. Ora, dopo diciassette anni, un cadavere è stato ritrovato sulla spiaggia, facendo emergere un segreto terribile. Un segreto che costringe Isa a confrontarsi con il proprio passato e con le tre donne che non ha più visto ma che non ha mai dimenticato. Non è un incontro sereno: Salten non è un posto sicuro per loro, non dopo quello che hanno fatto. È ora che le quattro amiche affrontino la verità.
Bentrovati, amanti del thriller. Oggi parleremo di un thriller psicologico tutto al femminile: "Il gioco bugiardo” firmato dalla penna di Ruth Ware, edito Corbaccio.
Isa Wilde ha una vita piena e appagata, con un marito splendido e una figlia di pochi mesi che le occupa totalmente la mente e le giornate. Eppure tutto passa in secondo piano quando la sua vecchia amica Kate le manda un messaggio con scritto “Ho bisogno di voi”, e quel voi comprende anche le altre due ragazze del gruppo, Fatima e Thea. Quelle parole rappresentano una richiesta di aiuto che non può essere ignorata, per questo che Isa, con la figlioletta al seguito, parte per Salten, una piccola cittadina dove ha frequentato il collegio diciassette anni prima.
Quando arrivano nella vecchia casa sul fiume di Kate, dove da giovani hanno passato tanti giorni felici, si rendono conto che laggiù tutto è rimasto uguale, quasi come se fosse passato un solo giorno da allora e non anni. Purtroppo,
però, questo incontro non è stato ispirato solamente da ricordi felici. Le quattro amiche condividono un segreto terribile che rischia di essere rivelato nel peggiore dei modi, portando alla deriva tutta la loro vita da adulte che hanno costruito e protetto con castelli di menzogne. E le menzogne sono sempre state la chiave della loro amicizia, tanto da trasformarle in un gioco, il gioco delle bugie. Poche regole, una sola fondamentale: mai mentirsi a vicenda.
però, questo incontro non è stato ispirato solamente da ricordi felici. Le quattro amiche condividono un segreto terribile che rischia di essere rivelato nel peggiore dei modi, portando alla deriva tutta la loro vita da adulte che hanno costruito e protetto con castelli di menzogne. E le menzogne sono sempre state la chiave della loro amicizia, tanto da trasformarle in un gioco, il gioco delle bugie. Poche regole, una sola fondamentale: mai mentirsi a vicenda.
Eppure Isa sospetta che questa regola non sia stata sempre mantenuta ed è quindi necessario rimanere e indagare su ciò che è realmente successo tanti anni prima, anche rischiando di mettere in pericolo sua figlia.
Eccoci qui lettrici e lettori, non so voi, ma io sono rimasta intrigata da questo libro a partire dalla quarta di copertina. Poche frasi che incuriosiscono senza svelare troppo sulla trama e che ci introducono il gioco da cui prende il titolo e che rappresenta quasi il filo logico che lega tutta la vicenda. I capitoli stessi vengono enumerati e intitolati con le regole del gioco che le protagoniste da giovani avevano inventato. Cinque regole, cinque capitoli: racconta una bugia, non cambiare mai versione, mai farti scoprire, mai mentirsi a vicenda, sapere quando smettere di mentire. Già leggendo l’indice, quindi, senza neanche iniziare il libro, abbiamo una chiara percezione di come si susseguiranno gli eventi.
La storia ci viene raccontata dal punto di vista di Isa, con descrizioni iper-dettagliate che ci permettono di immergerci al massimo nei luoghi e nella vicenda che ha cambiato la sua vita, in un alternarsi di presente e passato.
Isa è combattuta tra l’affetto che prova per le sue vecchie amiche, complici in un segreto che le unisce da quasi vent’anni, e i doveri che sente verso sua figlia e suo marito. Viviamo appieno questa frustrazione insieme a lei, oppressa dalle continue paure verso la figlia e dal senso di colpa nei confronti del marito a cui non può raccontare il suo passato e a cui è costretta a mentire per proteggerlo. Attraverso il suo punto di vista non abbiamo uno sguardo oggettivo sulla storia, ma scopriamo la verità pagina dopo pagina, influenzati anche noi dalla sua cieca fiducia verso le amiche.
“Il gioco bugiardo” è il primo libro che leggo di Ruth Ware ma devo ammettere di aver apprezzato il linguaggio maturo e lo stile scorrevole, forse un po’ lento a partire per via delle numerose descrizioni che sono interessanti e utili per comprendere al meglio anche il contesto in cui è ambientata la storia, ma all’inizio risultano leggermente noiose. Il tutto diventa più interessante man mano che si procede con la lettura, tanto da tenere occhi e mente attanagliati fino alla fine. Non posso dire che il finale mi abbia lasciato a bocca aperta, ma non l’ho neanche considerato banale. Forse perché l’autrice è stata abbastanza brava nel disseminare gli indizi in modo da non avere un colpo di scena improvviso ma uno svolgersi costante.
La questione fondamentale dopo tutto questo è: lo consiglio? Certo! L’ho trovata una lettura coinvolgente e ricca di suspense che riesce ad affrontare in modo approfondito il contrasto emotivo della protagonista, dibattuta tra la verità e le menzogne, a mio avviso il vero focus del libro.
Manuela
voto libro - 4.5 Stupendo
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