La casa del padre


Genere: Thriller

Autore: Karen Dionne

Uscita: 27 Febbraio

 Nonostante tutto, Helena Pelletier è riuscita ad avere la vita che voleva: un marito che ama, due figlie bellissime, un lavoro che le riempie le giornate. Finché, un giorno, un brutto giorno, sente un annuncio alla radio, e capisce di essere stata un'ingenua a credere di poter dimenticare il passato. Perché lei ha un segreto. Qualcosa che non ha rivelato neanche al marito, qualcosa che ha a che fare con la sua infanzia, con quella madre famosa suo malgrado, e con il padre la cui casa non era altro che una capanna nei boschi del Michigan. È lì che Helena ha vissuto i suoi primi dodici anni, nella foresta, senza luce né acqua corrente, senza un'anima a parte loro tre. E ha amato quella vita selvaggia, il fiume, la caccia, ha amato suo padre, quel padre brutale e amorevole a un tempo che le ha insegnato tutto quello che sa. Quel padre dal quale è dovuta scappare e che è finito in prigione. Sono passati quindici anni quando Helena sente alla radio che lui è evaso, e sa di essere in pericolo, proprio come tanti anni fa. Soprattutto sa di essere l'unica al mondo a poterlo catturare di nuovo.


Salve lettori! 
Vi siete mai innamorati della copertina di un libro? Io sì, tante volte. Spesso questa può ingannare, altre, come in questo caso, annuncia qualcosa di spettacolare. 
Non appena ho visto la copertina de "La casa del padre" sono rimasta stregata, è semplice ma d'impatto. Il fatto che fosse un thriller mi ha incuriosito ancora di più. Quindi ringrazio infinitamente la Sperling per avermene inviato una copia, avrà un posto d'onore nella mia libreria.
Da questa piccola introduzione avrete capito che il libro di cui vi parlerò è "La casa del padre" di Karen Dionne, uscito nelle nostre librerie verso la fine di febbraio grazie alla Sperling & Kupfer.
Vi racconto una storia (breve, tranquilli).
C'era una volta un uomo selvaggio in cerca di una moglie. Quest'uomo aveva intenzione di andare a vivere in una casetta in una palude, circondata da alberi e fiumi, lontano da tutto e da tutti. Voleva creare il suo regno ed essere osannato e riverito come un re. Ma gli serviva una donna e nessuna sana di mente avrebbe scelto, di propria volontà, di abbandonare comodità e familiari per un posto così inospitale. Per questo, l'uomo rapì una ragazzina appena adolescente e la portò con sé, facendone la sua compagna, costringendola a vivere una vita di violenza e terrore. 
Poi arrivò Helena, una bimba coraggiosa e selvaggia, la copia esatta del padre. Una bambina cresciuta come una nativa americana, che al suo quinto compleanno ha ricevuto un pugnale e ha sgozzato un coniglio. E per lei non
poteva esistere regalo migliore. 
Helena è cresciuta conoscendo solamente il mondo del padre, stabilito dagli astri e dalle stagioni, fatto di caccia, pesca, storie e libertà. 
Suo padre era per lei un eroe, un obiettivo da raggiungere, finché non si è resa conto di ciò che era in realtà. A quel punto, la figlia del re della palude ha dovuto prendere una decisione. 
Ed ora, dopo quattordici anni, si ritrova a pagarne le conseguenze...
Helena non è più nella palude, ha una famiglia sua, suo padre è in carcere, eppure rimane comunque sua figlia. 
Quando il padre evade di prigione, lasciando dietro di sé una scia di sangue, sa che lei è l'unica a poterlo rintracciare. Sa che è suo compito cacciarlo come una preda e rimandarlo dove merita di stare. 
Ma quello che ha intenzione di intraprendere non è affatto un percorso facile. Potrebbe avere conseguenze catastrofiche non solo su se stessa, ma anche su coloro che ama di più...
Questo romanzo è un viaggio nella mente e nei ricordi di Helena. 
È un percorso nei meandri del passato e presente di questa donna, che cerca di raccontare la sua infanzia, il rapporto con il padre e la madre, in modo obiettivo. 
Molte volte è dura accettare il suo racconto, ma, come ci fa capire Helena, bisogna comprendere il punto di vista di quei personaggi. 
Lei era una bambina, suo padre un narcisista con problemi psicologici, sua madre una ragazzina debole che ha accettato il ruolo di vittima e non ha mai provato a ribellarsi e scappare. 
Ci mostra il mondo in cui è cresciuta come potrebbe ricordarlo una bambina: magico, enorme, giusto. In fondo, come dice anche Helena, non può rimpiangere ciò che non ha mai conosciuto.
I capitoli si alternano tra passato, ossia la vita nella casetta, introdotti da un estratto della favola di Andersen, "La figlia del re della palude", e il presente, la caccia di Helena, che comunque viene influenzata dai suoi ricordi, dal racconto di come ha imparato a fare ciò che le dà da vivere e la sta guidando in questa corsa per salvare chi ama. 
Interessante è il riferimento alla favola di Hans Christian Andersen, che ha regalato alla storia un tocco ancora più profondo e toccante. 
Ho ammirato Helena. Durante la lettura mi sono stupita spesso del modo in cui è cresciuta ed è andata avanti. È stata coraggiosa, non solo esternamente, ma soprattutto psicologicamente. 
Ma ciò che ho ammirato di più di lei è stata la razionalità con cui è riuscita ad affrontare quella che le è toccata come vita. 
Non si è accollata colpe che non aveva, non ha abbandonato sulle spalle di altri le sue.

"Se avessi saputo tutte queste cose prima che succedessero, avrei agito in maniera diversa? Certo. Ma bisogna accettare la responsabilità delle proprie decisioni, anche quando le conseguenze sono diverse da quelle sperate. 
Le tragedie accadono. Gli aerei si schiantano, i treni deragliano, le persone muoiono a causa di inondazioni, terremoti, tornado. E può succedere anche che una motoslitta si perda nella palude. Che un cane si becchi una pallottola. Che una ragazzina venga rapita."

Sono certa che leggendo vi troverete molte volte sconvolti e in disaccordo con Helena, tentando di accusarla per il modo "insensibile" in cui sta raccontando questa tragedia. Ma vi prego di ricordare la citazione che vi ho lasciato, di entrare nella sua testa, acquisire il suo punto di vista e comprendere. 
Mi rendo anche conto che per certi versi questa narrazione potrebbe essere noiosa, per la maggior parte è Helena che racconta, i dialoghi sono pochi. Ma per me è stato una full immersion in questa storia, che mi ha lasciato, e neanche del tutto, solamente quando ho girato l'ultima pagina. 
Ho anche pianto alla fine, cosa che non mi sarei mai aspettata! 
Che dire più... Bello, emozionate, forte, intenso. È un libro da cui ricavare qualche momento di svago, ma anche importanti riflessioni e insegnamenti. 
L'ho adorato dalla prima all'ultima pagina. 
Complementi alla scrittrice, di cui spero potremo leggere altri lavori, e grazie ancora alla Sperling. 
Se prima il libro l'avrei messo in mostra per la copertina, adesso siate sicuri che sarà anche per il suo intenso contenuto.
Baci

Voto storia - 5 Meraviglioso







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