Quella piccola libreria in fondo alla strada


Autore: Camilla D'Amore 

Genere: Romance

10 maggio


Il ritrovamento di un diario avvicina Elise e Sefron, che attraverso la lettura rivivono insieme le storie nascoste tra le pagine ingiallite
Elise Evans vive a Mills, cittadina inglese non particolarmente eccitante, e sfugge alla noia e alla solitudine curando con passione il proprio giardino e lavorando in una libreria. Tutto cambia quando sul suo cammino incrocia Sefron Wyler, il nuovo vicino, schivo e taciturno. Basta uno sguardo, infatti, perché Elise e Sefron si riconoscano come simili. Avvicinarsi non sarà facile, ma ad aiutarli ci penserà un vecchio diario, che Elise trova per caso, nascosto sotto il pavimento della sua camera: leggendo quelle pagine i due ragazzi rivivranno le vicende di un amore bellissimo, sbocciato cinquant’anni prima all’ombra degli stessi alberi che ora separano le loro case. Un amore non fortunato, purtroppo, segnato da un infausto destino. È forse possibile che la storia di quei due amanti si ripeta? Nonostante il sentimento che sta nascendo tra Elise e Sefron, su di loro aleggia infatti lo spettro di un segreto. Un segreto che Sefron custodisce e che lo tormenta. Che ha interrotto la sua brillante carriera di violinista e lo costringe a vivere in una sorta di limbo. L’amore inaspettato che è sbocciato fra loro riuscirà a liberare Elise e Sefron da un passato scomodo e doloroso?
A volte basta uno sguardo per riconoscersi
Ci sono dolori nascosti in noi che solo un grande amore riesce a lenire


 Bentrovate amiche, pronte per immergervi in una nuova storia? Questi giorni ho avuto la possibilità di leggere un’altra nuova uscita della Newton Compton, dalla scrittrice Camilla D’Amore al suo esordio letterario: “Quella piccola libreria in fondo alla strada”.

La cittadina di Mills, immersa nella campagna inglese, è talmente piccola che pochi la conoscono e i suoi abitanti vivono nella sonnolenta quotidianità aspettando con ansia la festa d’autunno, unico evento di rilievo che porti una ventata di novità. Ecco perché, quando la giovane Elise Evans scopre che nella casa fino ad allora disabitata accanto alla sua si è trasferita una famiglia ne rimane subito incuriosita. In particolar modo dal componente più giovane di quella famiglia, Sefron Wyler. Elise e Sefron sono estremamente diversi; lei con la passione per i fiori e i libri, mai viaggiato oltre l’Inghilterra e il sogno di aprire una libreria; lui con una potente passione per la musica, una vita passata a viaggiare per il mondo e una carriera da violinista interrotta improvvisamente. Nonostante le loro differenze, i due trovano subito una complicità alimentata dalla profonda solitudine che colpisce entrambi e dal mistero che si trovano a condividere. 
Tra le assi del pavimento della sua camera, Elise ha trovato un vecchio diario datato alla fine degli anni cinquanta che parla di una tormentata storia d’amore che è sbocciata e purtroppo morta proprio tra le stesse mura che adesso ospitano loro due. Come potrebbe essere diverso per loro quando tutto e tutti minacciano di separarli e anche il motivo della presenza a Mills di Sefron potrebbe separarli per sempre? Sarà davvero destino o semplicemente gli errori del passato che si ripetono?

E dopo questa breve presentazione eccomi qua con le mie considerazioni personali. Vorrei iniziare dicendo che all’inizio leggendo la trama ero stata incuriosita principalmente dall’espediente narrativo del racconto nel racconto, una sorta di mistero che lega la storia principale a una vicenda secondaria spesso avvenuta nel passato. In questo caso la scoperta di un diario che sembra ripercorrere quasi pari passo la storia d’amore nascente tra i due protagonisti, con comportamenti, avvenimenti e tempistiche se non uguali perlomeno molto simili tra loro. Quando ci ritroviamo a leggere anche noi, come Elise e Sefron, di questa storia direttamente dalle pagine del vecchio diario è un po’ come essere noi stessi parte della scena insieme a loro, spettatori e lettori diretti insieme ai protagonisti di quell’amore triste e sfortunato. Devo ammettere, però, che quando il focus narrativo torna verso la storia principale questa sensazione va a scemare. Ho trovato Elise e Sefron un po’ noiosi sebbene si riesca a percepire il tentativo di renderli complessi e originali. La prima parola che mi viene in mente per descriverli è forse “giovani vecchi”. 
Sefron è un ragazzo prodigio con alle spalle già una carriera di violinista riconosciuto a livello internazionale, costretto a interrompere la promettente
carriera per un raro disturbo che gli impedisce di suonare. Elise passa le sue giornate tra il lavoro in libreria, il ricamo e la cura del giardino. Entrambi sono soffocati dalle rispettive famiglie seppure in modo diverso. 
Il signor Wyler, padre di Sefron, sembra considerare il figlio solo in funzione della sua capacità o meno di suonare, mentre i genitori di Elise ci vengono presentati solo come delle persone che vivono nel loro mondo e non si interessano in maniera particolare della vita della figlia, anzi la trascinano quasi nella loro immobilità. Proprio riguardo questi ultimi avrei gradito saperne di più dato che perlomeno il comportamento del signor Wyler può essere spiegato con una sorta di snobismo e desiderio di vivere attraverso il talento del figlio, mentre l’indifferenza bonaria dei coniugi Evans mi risulta incomprensibile. 
Unico personaggio interessante della famiglia di Elise è la nonna con la passione per l’astrologia, che per quanto stramba rappresenta comunque un elemento fresco nella storia. La presenza di diversi personaggi secondari è un altro fattore di confusione durante la lettura, dal momento che ci vengono quasi semplicisticamente descritti all’inizio, alcuni resi anche interessanti, ma poi non approfonditi come meriterebbero. Spicca invece il modo con cui l’autrice parla della musica, che, insieme all’amore, rimane il filo conduttore tra la storia del diario e il presente. In entrambe le vicende la musica passa da essere momento di condivisione della coppia a ossessione fino a diventare quasi una musa gelosa sempre pronta a riprendersi la fedeltà del musicista di turno. Ne ho apprezzato il significato e il valore vitale che viene dato alla passione piuttosto che alla carriera, ma in certi punti ho sentito questo stesso valore quasi forzato per dare spessore alla trama. 
In conclusione, devo ammettere che ho trovato difficile questa volta perdermi tra le pagine del libro che, pur essendo scritto con uno stile scorrevole e maturo, procede in modo lento e poco emozionante. 
Mi sono trovata spesso a non ricordare a quale personaggio corrispondesse il nome appena letto in quanto poco radicato nella storia, tanto da perdere il punto diverse volte lungo la lettura. Alla fine, diciamo che una volta iniziato si vuole continuare a leggere anche perché si è curiosi di sapere gli sviluppi non di una ma di ben due storie. Nulla di speciale ma piacevole, soprattutto nella parte finale.


Manuela

voto libro - 3 Bello






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