Il sentiero degli alberi di limone
Oggi vi diamo tutte il benvenuto nel viaggio che vi accompagnerà all'interno del romanzo in uscita per Newton Compton Editori: Il sentiero degli alberi di limone, di Nadia Marks. Il sentiero che state per leggere non è il classico blogtour, ma è un percorso che viaggia tra il filo sottile dell'esteriorità e dell'emotività, tra il presente e il passato, non lasciando indietro nulla.
La continuità ci dà le radici; il cambiamento ci regala i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere nuove altezze.
Iniziamo con presentarvi quello che è il romanzo:
Titolo: Il sentiero degli alberi di limone
Autore: Nadia Marks
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 384
IN USCITA IL 26 APRILE
In Grecia ci sono cinque parole per definire l’amore: venite a scoprirle...
Il mio libro preferito dell’anno. Una commovente storia sul vero significato dell’amore, scoperto poco a poco insieme ai segreti di famiglia. BBC Radio
Ricco di emozioni, risate e segreti. Sunday Post
Trama:
Anna non aveva mai neppure pensato alla possibilità che il matrimonio con Max potesse naufragare, fino al giorno in cui ha scoperto che lui l’ha tradita. Troppo sconvolta per un confronto, decide di seguire il padre, recentemente rimasto vedovo, in un viaggio nella piccola isola dell’Egeo dove è nato. Una volta arrivata sull’isola, la cordialità dei familiari e la bellezza del mare la travolgono, facendole riassaporare il fascino delle proprie origini che per tutta la vita aveva trascurato. Ma una scoperta casuale all’interno di un vecchio baule rivelerà ad Anna segreti di famiglia tenuti nascosti per oltre sessant’anni, un fiume di eventi dimenticati avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Di fronte alle verità sepolte di famiglia, le vite di padre e figlia si capovolgeranno, e Anna comincerà a capire che, se vuole scendere a patti con il presente, deve innanzitutto comprendere il passato…
Il viaggio che potete visualizzare sul calendario qui di seguito, è un salto continuativo. Nella stessa giornata sarà possibile visualizzare l'articolo di un primo blog e saltare subito in un altro che vi presenterà l'articolo opposto. Viaggerete in Grecia e nella storia, viaggerete tra le donne e il loro coraggio, viaggerete tra la comunicazione non verbale e l'odore di ricette nuove, viaggerete sulle emozioni di ogni blogger. Siete pronti a partire?
Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare nasce da un minuscolo germoglio.
Una torre alta nove piani incomincia con un mucchietto di terra.
Un viaggio di mille miglia comincia con un solo passo.
Buongiorno lettrici del Confine,
oggi vorrei parlarvi di un romanzo di prossima uscita, edito Newton Compton.
Si tratta de "Il sentiero degli alberi di limone" di Nadia Marks, che, attraverso una narrazione che alterna presente e passato, ci racconta due storie d'amore emozionanti e particolari.
Siamo a Londra.
Anna, cinquantenne Italo-greca, in un confronto col marito, Max, viene a conoscenza del fatto che lui, da tempo, ama un'altra donna. La reazione di Anna è di estrema tolleranza, aspetta che la confusione, che il marito dice di provare riguardo il loro matrimonio, passi e si dissolva.
Nel frattempo si strugge e comincia a dubitare di se stessa.
Quando si presenta la possibilità di partire per un periodo con il padre, Alexis, e tornare sull'isola greca alla quale appartiene, Anna non perde tempo e accetta.
Non appena mette piede in suolo greco comincia a ritrovare se stessa.
Passa le giornate in pieno stile greco, rilassato e ozioso. Giornate fatte di sole, mare e passeggiate per il paese, dove incontra persone e fa nuove amicizie.
Una di queste amicizie, quella con il pittore, Nikos Varnavas, le fa tornare la voglia di dipingere, che aveva perso mentre stava col marito, e ritorna anche la voglia di sentirsi desiderata. E Nikos la desidera.
Si interroga sulla relazione che sta nascendo con l'uomo, e la vive col senso di colpa nei confronti del marito e del suo matrimonio.
Un giorno, in casa della zia Ourania, trova un fascio di bellissime lettere d'amore, sepolte in un baule.
Sono lettere d'amore che un giovane uomo scriveva alla sua amata, Ourania.
Anna è incuriosita da questa storia e si chiede come mai la zia, che è nubile, abbia rinunciato a tale amore.
Da qui, si fa un salto nel passato e si va nella Grecia degli anni trenta, quando una giovane Ourania e un altrettanto giovane Alexis(padre di Anna), cugini da parte dei padri rispettivi, si innamorano perdutamente.
La madre di lui li scopre e fa in modo che Alexis si allontani.
I due giovani si giurano amore eterno, si fanno delle promesse che tentano in tutti i modi di mantenere. Ma Ourania non raggiungerà mai Alexis, a causa di una tragedia familiare che le impone moralmente di rimanere sull'isola, e lo comunica all'amato via lettera. Alexis ha il cuore spezzato.
Ma vi sto raccontando veramente troppo e vi toglierei la scoperta degli avvenimenti più emozionanti.
Chissà come finirà tra Anna e suo marito, Max.
E tra Ourania e Alexis?
"Il sentiero degli alberi di limone" è il romanzo d'esordio di Nadia Marks.
E' un romanzo che parla di donne e d'amore, intrecciando la vite dei protagonisti tra presente e passato.
Mentre la storia che riguarda Anna e il marito non mi ha colpita granchè, la storia d'amore di Alexis e Ourania, mi ha emozionata tantissimo.
Infatti, secondo la mia visione, questa non rappresenta la sottotrama, ma è il fulcro del romanzo proprio.
Anche nella presentazione dei personaggi, ho la sensazione che quelli che conosciamo nel presente, abbiano meno spessore di quelli che danno vita alla storia del passato.
Lo stile dell'autrice è descrittivo, a volte troppo. Questo causa lentenzza nella lettura e, a volte, ne rovina la godibilità.
Sono particolarmente rimasta colpita dal mondo femminile che anima questo romanzo. Le donne che conosciamo, sono tutte donne di grande personalità, fatta eccezione per Anna, che ho trovato, sin troppo debole e tollerante.
Ourania, invece, è una donna forte e combattiva, che supera le barriere sociali del suo tempo e fa della sua vita, ciò che vuole. Rimane legata ad un amore a cui lei stessa ha dovuto rinunciare per un amore più grande forse, che è quello per la sorella Kalliopi.
Si, Ourania è l'eroina del libro.
Quindi vi invito a conoscerla e a conoscere la forza del suo cuore.
buona lettura,
voto libro - 3.5 Più che Bello
Dietro ai personaggi
tappa #6
Kaliméra, amiche lettrici.
Il saluto greco lo dobbiamo al romanzo che ho da poco finito di leggere grazie alla Newton Compton Editori.
Si tratta de "Il sentiero degli alberi di limone" di Nadia Marks, un romanzo ambientato su un'isola della Grecia, dove attraverso ricordi del passato e momenti vissuti nel presente si intrecciano due storie d'amore veramente particolari.
La tappa del blog tour di oggi prevede l'analisi dei personaggi principali del romanzo.
A mio avviso i personaggi che hanno un ruolo fondamentale nel romanzo, a parte Anna e Max, sono Alexis e Ourania, in primo luogo, e poi, con una serie di apparizioni più o meno decisive, anche la sorella di Ourania, Kalliopi, la madre di Alexis, Aphrodite, e Nicos Varnavas, un artista taciturno e passionale.
Anna e Max sono una coppia affiatata, nonostante i lunghi anni di matrimonio. Professore universitario di Londra lui, artista romantica di origini italo-greche lei. Caratteri differenti, diametralmente opposti, che sono riusciti ad amalgamarsi bene dando vita ad un buon matrimonio sereno.
Ad un anno da un improvviso infarto, Max svela alla moglie di amare un'altra donna, una universitaria, e di essere confuso riguardo al loro rapporto.
Ho trovato Max il classico uomo in crisi di mezza età, che dopo una malattia che ha messo in pericolo la sua vita, ha cercato di sfruttare al massimo la sua seconda occasione. Il suo comportamento è tipico di questa tipologia di uomo e anche la sua confusione riguardo al futuro e al rapporto con la moglie non è da meno.
Dice ad Anna di essere innamorato di un'altra, ma non avendo certezze dall'altra parte, tiene legata a sé la moglie con la storia della confusione, le chiede del tempo per chiarirsi le idee, continuando a vivere sotto lo stesso tetto.
All'interno del romanzo non ha grande spicco, ma è sicuramente importante perché dà il via a tutta la vicenda.
Anna è una donna insodisfatta che non sa di esserlo. Rinuncia al suo sogno e alla sua arte per calarsi nel ruolo di moglie di un accademico. Alleva due figli e si occupa della casa, rientrando perfettamente nell'immagine della moglie ideale.
Dentro sé cova insicurezza e incertezze. Si sente inferiore al marito e si pente di non aver frequentato l'univesità al posto dell'accademia delle belle arti.
Il colpo di grazia che riceve nel momento in cui suo marito gli rivela il tradimento, non solo fisico ma anche sentimentale, è troppo grande per lei, soprattutto quando scopre che la donna che ha conquistato il marito è anche lei una professoressa. Il senso di inferiorità è davvero troppo. Quelle insicurezze che covavano sotto la cenere, prendono fuoco e tornano in superficie.
Il modo quieto con il quale accetta il tradimento e il conseguente periodo di riflessione che le chiede il marito, ci fanno capire quanto si senta disarmata.
Persino quando si ricorda chi era in passato, quando alza la testa e decide di lasciare il marito a Londra per andare col padre in Grecia nella sua isola natia, si nota la debolezza di fondo di una reazione quasi forzata.
Quando approda in suolo greco e ritorna ai luoghi a cui sente di appartenere, dove ha passato periodi sereni, Anna sembra tornare a essere se stessa, tanto da sentire il bisogno di ricominciare a dipingere. Vive questo bisogno e la conseguente soddisfazione di esso come un atto di ribellione, e l'accettazione della corte spudorata di un oste del luogo e di Nicos Varnavas, sono vissuti con una voglia primordiale assopita dal senso di colpa nei confronti del marito, ma soprattutto nei confronti del matrimonio in sé.
Fino alla fine, nonostante l'apparente ribellione, Anna è una donna debole e insicura che sceglie la comodità di una vita che non esiste più come era un tempo, piuttosto che l'avventura sconvolgente e passionale. Sceglie di essere moglie e uccidere l'artista.
I veri protagonisti del romanzo, però, sono Alexis e Ourania, rispettivamente padre e zia di Anna.
Nel romanzo, ad un certo punto, per mezzo di alcune lettere trovate da Anna in un vecchio baule della zia Ourania, si fa un salto indietro nel tempo.
Si torna nella seconda metà degli anni trenta, quando Alexis e Ourania sono giovani e spensierati.
Figli di due fratelli gemelli, i cugini sono cresciuti insieme e ad un certo punto si sono innamorati. Il loro amore, tenuto segreto per un bel po', viene scoperto dalla madre di Alexis e zia di Ourania, Aphrodite. La donna prende subito in mano la situazione. I due sono cugini e un'unione tra loro è impossibile agli occhi di Dio e della gente.
Aphrodite è il personaggio chiave di questa seconda trama del romanzo, perché è a causa sua se la storia prende la piega che ha preso, dividendo per sempre due anime affini.
Aphrodite non va giudicata per i suoi maneggi. Lei è la donna tipica del suo tempo e del luogo in cui vive. Mostra, anzi, grande coraggio e iniziativa in un mondo in cui donne come lei erano relegate al ruolo di fattrice e governante.
Alexis è un ribelle per il suo tempo. Ama la cugina e lotta per averla. Non si arrende fino a quando non è lei stessa a dirgli di rinunciare. E lui rispetta la decisione di Ourania, ma il suo cuore non dimenticherà mai l'eco di quell'amore.
È un uomo rispettoso del mondo femminile, come credo pochi in quel periodo storico. Quando dopo molti anni incontra Rosaria, la mamma di Anna, e se ne innamora, si dimostra essere quell'uomo d'un pezzo che è. Affronta tutto quello che deve affrontare, nonostante la guerra e il pericolo della situazione di Rosaria, ma questa volta non si lascia sfuggire l'amore.
Nonostante l'amore per Rosaria, non smetterà mai di amare Ourania e di rispettarla, tanto che per non ferire la prima donna che ha amato, non tornerà nella sua isola dopo la guerra, ormai sposato. Preferirà mettere radici in un altro luogo.
Ma il personaggio che ho ammirato in toto è Ourania.
Una ragazza passionale e ribelle. Vive durante un periodo storico particolare per le donne, ma lei esce fuori dal coro senza paura di rischiare la sua rispettabilità e dignità. Si innamora del cugino e lotta per stare con lui, sfidando la famiglia e le regole. Decide di continuare gli studi e diventare maestra, in un momento storico in cui, nella sua terra e non solo, poche erano le donne che proseguivano gli studi. Cambia addirittura isola e comincia a vivere da sola in una casa rispettabile che accoglie studentesse.
E poi compie l'atto più forte di tutti rinunciando all'amore per cui ha lottato, per cui il suo cuore ancora batte e il suo corpo ancora si strugge, e lo fa per un amore diverso e forse più forte perché più puro, lo fa per la sorella Kalliopi, che rimane paralizzata. La sorella Kalliopi, che è l'unica a comprenderla e ad appoggiarla quando sognava di raggiungere Alexis e sposarlo. Ouriana rinuncia ad Alexis per lealtà e riconoscenza nei confronti della sorella e comincia una nuova vita in cui ritaglia uno spazio per Kalliopi e la sua carrozzina.
Ourania conoscerà ancora una volta l'amore, un tipo d'amore più calmo, meno passionale e comunque lo perderà nel più tragico dei modi, eppure eccola lì, anziana e saggia, soddisfatta di una vita vissuta in solitudine amorosa, ma piena di amore al tempo stesso, l'amore di tutti i bambini a cui ha insegnato e che sono stati anche un po' suoi. Eccola lì, vecchia e rugosa davanti al suo antico amore rimasto vedevo, a guardarlo negli occhi e ritrovare la scintilla che era sempre rimasta accesa in entrambi.
Ecco, secondo me, i personaggi più riusciti in questo romanzo sono proprio loro.
Hanno uno spessore più consistente rispetto a tutti gli altri, rappresentano il fulcro di tutta la storia.
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