Io, te, tutto


Genere: Narrativa

Autore: Catherine Isaac

25 Settembre


2006. Non era così che dovevano andare le cose. Jessica non avrebbe voluto affrontare il parto da sola. Eppure Adam non risponde alle sue telefonate... E così, stanca delle bugie del compagno, del suo totale disinteresse verso la famiglia e il suo ruolo di padre, Jessica lascia Adam dopo solo pochi mesi dalla nascita di William. Mentre Adam, liberatosi da una relazione che ormai considera opprimente e dalla responsabilità nei confronti di un figlio che non ha desiderato, si trasferisce in Francia per inseguire il suo sogno...

2016. Dieci anni dopo, Jess è al fianco della madre, Susan, che lotta contro una malattia degenerativa. Non è più la nonna di un tempo, da un anno vive in una casa di cura perché la situazione è ormai diventata ingestibile per il padre di Jess. È in quelle circostanze che Susan chiede alla figlia di esaudire il suo ultimo desiderio e insiste perché riconosca ciò che non ha mai voluto ammettere: William ha bisogno di un padre. È così che Jess si convince a trascorrere l'estate con William nello Château de Roussignol, il castello che Adam ha ristrutturato e trasformato in un hotel di lusso in Dordogna, un luogo incantevole, tra la campagna e le colline del Sud della Francia, con l'intento di far innamorare Adam di suo figlio...




Buona giornata amiche e amici lettori ed eccoci con una nuova lettura romantica pubblicata da Mondadori e scritta da Catherine Isaac, tradotto in diverse lingue: “Io, te, tutto”. 

Jess non può più fare finta di nulla, ha sempre negato l’evidenza ma quando il compagno Adam non si presenta neppure in sala parto per la nascita di loro figlio, lei capisce che la loro storia non può andare avanti. Stufa di quell’uomo immaturo, decide di lasciarlo e di crescere William da sola. Dieci anni dopo William quasi non conosce il padre, a parte gli sporadici incontri che avvengono una o due volte l’anno, ma è cresciuto circondato dall’amore, quello della madre e quello dei nonni, i genitori di Jess, che l’hanno aiutata in tutti questi anni difficili. Purtroppo, però, adesso la situazione è cambiata e non possono più rendersi utili come prima; la madre di Jess è affetta da una grave malattia neurodegenerativa che ha costretto il padre a farla ricoverare in una casa di cura. Come ultimo desiderio ha chiesto alla figlia di ricucire i rapporti con Adam, per il bene di William. Ecco perché i due partono per 5 settimane per una vacanza in Francia, dove Adam ha ristrutturato un antico castello per trasformarlo in un resort di lusso e dove Jess spera che il suo ex e suo figlio possano finalmente imparare a conoscersi per essere pronti a prendersi cura l’uno dell’altro.

Quando mi è stata proposta questa lettura non ero molto convinta, pensavo si trattasse di una trama abbastanza scontata, classica coppia infelice e storia che parla dell’amore filiale. In effetti il libro parla di questo, ma è anche molto molto di più. Certo per appassionarmi ci sono voluti diversi capitoli, ma una volta entrata nel vivo della vicenda non è stato difficile procedere nella lettura e perdermi in essa. Conosciamo Jess e Adam quando stanno per diventare genitori e poi con un salto temporale di 10 anni che ci porta a osservare come sia mutata la loro vita dopo la difficile decisione di lasciarsi. Nel corso delle pagine ci sono anche diversi flashback che ci permettono di conoscere qualcosa in più del passato della coppia e, parallelamente, anche dell’infanzia di Jess, la protagonista. Jess è forte e determinata, con un’enorme capacità di amare, ovviamente rivolta al figlio che adora, ma anche verso la famiglia d’origine, che, per quanto unita, ha dovuto oltrepassare diversi ostacoli per arrivare a tale unità. Leggiamo della forza d’animo di questa donna, ferita proprio nel momento più delicato nella vita di una donna, il momento in cui diventa madre. E pur amando in modo profondo il suo compagno, si rende conto che lui non potrà essere quello di cui lei e suo figlio hanno bisogno: un buon padre. Jess non si accontenta di un amore di facciata, portato avanti solo per avere una famiglia unita, lei vuole un amore maturo che possa condividere con il piccolo William. Solo quando sua madre si ammala, lei è costretta ad aprire gli occhi: William ha bisogno di un padre affianco. Oltre al tema della famiglia e dell’amore romantico, questo libro tratta quindi un altro tema importantissimo, quello della malattia. La nostra Jess è costretta a vedere sua madre scomparire in questo terribile male che si prende il corpo e la mente lasciando solo l’ombra di ciò che quella persona è stata. Per quanto riguarda il personaggio di Adam, non abbiamo un racconto in prima persona, tutto ciò che sappiamo di lui è filtrato dai ricordi e racconti di Jess. Lo troviamo in principio immaturo e playboy, in pratica il classico eterno bambino, e dieci anni dopo non sembra essere cambiato. Così diverso dal figlio che non riescono a trovare un punto d’incontro o un’attività comune che possa piacere a entrambi. Triste vedere la fiducia che il piccolo riversa in lui e che non sembra neppure essere percepita.

Si tratta di un romanzo leggero ma pesante. So che può sembrare un paradosso, ma non trovo un riassunto migliore per descrivere questo libro. È leggero nei toni, delicati e familiari, parla un linguaggio semplice e comprensibile a tutti, con scene che spesso ci strappano un sorriso. Al contrario i temi trattati sono pesanti, seri, di grande impatto emotivo. Se desiderate cimentarvi nella lettura non ne rimarrete delusi. Sebbene all’inizio possa sembrare un libro simile a tanti altri, vi consiglio di perseverare per scoprirne il significato più profondo.

voto libro - 4 Bellissimo



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