La notte più lunga
Genere: Romance
Autore: Leylah Attar
Una volta, in Africa, ho baciato un re…
«E così, in un vecchio fienile rosso ai piedi del monte Kilimanjaro, ho scoperto la magia inafferrabile che avevo intravisto solo tra le pagine di grandi storie d'amore. Fluttuava intorno a me come una farfalla appena nata e si stabilì in un angolo del mio cuore. Ho trattenuto il fiato, ho avuto paura di respirare per paura che scivolasse fuori e la perdessi per sempre.»
Quando una bomba esplode in un centro commerciale dell’Africa orientale, le tragiche conseguenze delle scosse di assestamento provocano l’incontro di due estranei in un percorso per il quale nessuno dei due sa di essere destinato. Jack Warden, un coltivatore di caffè divorziato in Tanzania, perde la sua unica figlia. A un oceano di distanza, nella campagna inglese, Rodel Emerson riceve una telefonata che le comunica la morte di sua sorella. Sconvolta, prende un aereo nella speranza di un po’ di pace. Due persone comuni, legate da un evento tragico, sono in cammino per ritrovare sé stesse. Li aspetta un’avventura nelle immense pianure di Serengeti, durante la quale il destino di tre bambini si lega indissolubilmente al loro. Ma nonostante le avversità, un’altra sfida si profila all’orizzonte: possono sopravvivere a un’altra perdita, questa volta quella di un amore che è destinato a scivolare tra le loro dita, come le nebbie che svaniscono alla luce del sole?
Salve lettrici.
Oggi vi parlo del nuovo romanzo di Leylah Attar, autrice che avevo già conosciuto e amato con il suo precedente romanzo, “Senza nessun segreto”. Questa volta l’autrice si è dedicata a un genere totalmente diverso, sempre una storia d’amore, ma di un’intensità e una tematica completamente differenti.
“La notte più lunga” è il titolo del libro di cui vi parlo e, fidatevi, è qualcosa di magico, è una vera avventura. “La notte più lunga” racconta la storia di Jack, un coltivatore di caffè in Tanzania, e di Rodel, e di come una volta ha baciato un re… La loro storia è qualcosa di struggente, magico e bellissimo. Sfido chiunque a rimane immune al loro amore e alla loro avventura, e sfido chiunque a rimanere immune a ciò che, tra una riga e l’altra, racconta. Jack ed Rodel si incontrano in circostanze molto particolari. Entrambi hanno appena perso una persona amata e sono vuoti, persi, sono grigi.
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“Indossava una corona di ramoscelli essiccati e fieno, ma era più regale, più sontuoso di tutti i re ingioiellati di tutte le fiabe, perché era concreto, nella vita reale, mortale, vulnerabile, spezzato, esausto, ma ancora un sovrano, col cuore di un leone e l’anima di un angelo.”
È questa la mia immagine di Jack. Per me, dopo questa lettura, è lui il re della Tanzania, il re della Savana, e sapete perché? Perché chiunque sia capace di provare quell’amore e sia capace di arrendersi alla sua grandezza merita di essere un sovrano. Ma Jack non è solo questo. Jack è l’uomo che è disposto a sacrificare tutto, soprattutto se stesso, per la vita di un bambino.
Concludo, lettrici, con una frase che ho trovato nel romanzo e che lo rispecchia totalmente.
“Talvolta ci si imbatte in una storia da sogno, una che ti spalanca il cuore. Può capitare di non essere in grado di afferrarla o trattenerla, ma non si può mai essere dispiaciuti per il colore e la magia che ha portato con sé.”
E questa storia ne ha portata tantissima dentro di me, quasi come se fossi stata davvero io a vivere questo viaggio, quest’avventura, questa storia d’amore.
Voto libro - 5 Wow Meraviglioso
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