La buia discesa di Elizabeth Frankenstein


Autore: Kiersten White

Genere: Narrativa

11 Ottobre


La piccola Elizabeth Lavenza non mangiava un pasto decente da giorni e le sue braccia erano coperte di lividi quando il giudice Frankenstein l'ha portata via dall'orfanotrofio e da una vita di maltrattamenti perché diventasse la compagna di giochi di suo figlio Victor, un ragazzino cupo e solitario che aveva tutto, tranne che un amico. 
Victor era la sua salvezza, l'occasione per sottrarsi alla miseria, e da quel giorno Elizabeth, decisa a non lasciarsi sfuggire l'opportunità di cambiare in meglio la propria esistenza, ha fatto tutto ciò che era in suo potere per rendersi indispensabile. E ci è riuscita: la famiglia Frankenstein l'ha accolta, le ha dato una casa, un letto caldo in cui dormire, buon cibo e vestiti bellissimi. Lei e Victor sono diventati inseparabili. 
Ma quella nuova, meravigliosa vita ha un prezzo. Con il passare degli anni, Elizabeth ha dovuto imparare a convivere con il temperamento violento di Victor, ad accontentare ogni suo capriccio, ad assecondarlo nei suoi vizi. Perché dietro gli occhioni azzurri e il sorriso dolce si nasconde in realtà il cuore calcolatore di una giovane donna decisa a sopravvivere a qualunque costo... anche quando il mondo che credeva di conoscere sprofonda nelle tenebre. 


Salve lettori! 
Finalmente ho avuto il tempo di leggere “La buia discesa di Elizabeth Frankenstein” di Kiersten White, pubblicato in Italia da Harper Collins l’11 ottobre 2018.
Sapete ormai che adoro i retelling e uno di Frankenstein è davvero originale, in più, conoscendo la storia originale o anche solo se la si conosce a grandi linee, la curiosità non può che essere enorme. 
Essendo uscito ad ottobre magari in molti lo avrete già letto, se invece siete curiosi, ma non siete convinti perché avete paura che rovini un classico che amate, continuate a leggere e cercherò di convincervi a dare una possibilità a questo bellissimo libro.
Tutti conosciamo la storia di Victor Frankenstein, un ragazzo geniale che sin da bambino era attratto da scienze oscure, i meccanismi più fragili degli esseri viventi e da quella labile linea che separa la vita dalla morte. 
Conosciamo bene il risultato di quegli esperimenti e le conseguenze che ha dovuto pagare, e non solo Victor. 
Vittime del mostro furono anche alcuni familiari di Victor, tra cui la bella Elizabeth, prima cugina poi moglie. E come si intuisce dal titolo, è proprio Elizabeth Lavenza la protagonista del romanzo.
Sin da quando è stata salvata dai Frankenstein, Elizabeth ha imparato a interpretare dei ruoli: l’angelo di Victor, la bambina di nobili origini per i coniugi Frankenstein, una cugina amorevole per Ernest e William. 
Nonostante tema i momenti in cui resta sola, li desidera, perché è l’unico modo per sentirsi di nuovo libera, tra gli alberi e il cielo. 
Ma questa sensazione dura poco, lei ama Victor e ha bisogno di lui, non ha nulla al di là del lago che li separa dalla città, quindi continua a recitare, a scavarsi un posto in questa famiglia spezzata, a rendersi indispensabile, a rendere Victor più malleabile e calmo. 
Ma un giorno Victor parte per andare all’università e dopo pochi mesi non si fa sentire più, lasciandola sola, senza uno scopo e in bilico. 
Deve trovare un modo per fortificare la sua presenza prima che il giudice Frankenstein decida che non è più necessaria, per questo va alla ricerca di Victor ad Ingolstadt. 
La ricerca è difficile, ma non può perdersi d’animo, sa che Victor è da qualche parte e che ha bisogno di lei. 
Grazie all’aiuto della nipote di un libraio, Mary, Elizabeth ritrova il suo Victor, incosciente e malato in una catapecchia che puzza di sostanze chimiche e sangue. 
In quella casa fatiscente, Elizabeth trova tracce spaventose degli studi di Victor, ma sin da bambini il suo compito non è mai stato giudicarlo, quanto proteggerlo, quindi decide di bruciare quel laboratorio degli orrori e ritornare alla loro vita a Ginevra. 
Il risultato di quella tremenda ricerca, però, li segue fino alla tenuta oltre il lago portando tragedie immani anche in un quel posto pacifico. 
Diventa così uno scopo personale di Elizabeth distruggere il mostro che ha rovinato la sua vita, prima che le porti via l’unica persona che può salvarla.
Quando leggerete questo libro tenete bene in mente gli avvenimenti del libro originale. La maggior parte degli avvenimenti sono gli stessi, sono le ragioni dietro di essi a cambiare, ed è perfetto. Notare il differente andamento dei fatti è uno dei motivi per cui questo libro è così bello, perché sono una sorpresa costante. 
Le decisioni della scrittrice su come sviluppare la storia sono geniali. Ha sviluppato un punto di vista differente, dando personalità e intelligenza ad un personaggio che nella storia originale era un agnello da sacrificare per completare il desiderio di vendetta di Victor, e la spiegazione che la scrittrice ha dato alla fine per le sue scelte è interessantissima. 
Il personaggio di Elizabeth è sviluppato benissimo in tutte le sue paure, ambizioni e speranze. È una ragazza che per tutta la vita si è annullata e ha interpretato il personaggio migliore per poter essere amata e utile, e quando tutti i ruoli rischiano di andare in frantumi lasciandola senza una corazza, farà di tutto, anche nascondere la pazzia di Victor, anche ingannare Henry o Justine, pur di restare al sicuro in un luogo da cui vorrebbe scappare.

“Quello a cui non potrei sopravvivere è perdere Victor. Ho bisogno di Victor. E quella bambina che ha fatto tutto il necessario per assicurarsi il suo cuore avrebbe fatto di tutto per tenerlo.”

Questa storia è davvero sorprendente, macabra, a tratti orripilante. La scrittrice è stata bravissima a far trasparire ogni sensazione, anche la più negativa. Non proverete solo amore per questi personaggi, ma anche rabbia e a tratti odio. 
Nonostante sia uscito in italiano, ho preferito leggerlo in inglese e sono grata di questa scelta. Non posso parlare per il modo in cui è stato tradotto, ma in inglese ho potuto assaporare il tono poetico e l’eleganza perfetti sia per il periodo in considerazione che per la storia in sé. 
Uno dei pregi del lavoro di Mary Shelley è proprio quel linguaggio poetico, spirituale, sublime che ti trasporta in considerazioni magnifiche sulla natura e l’uomo. 
La scrittrice è stata bravissima sia dal punto di vista della trama e tessitura del romanzo, da quello linguistico e anche per la capacità di aver tenuto costantemente alta l’attenzione del lettore. Non è mai noioso né lento, il lettore è costantemente sul filo di un rasoio dato che gli avvenimenti accadono uno dopo l’altro. In più i plot twist e colpi di scena sono perfetti, inseriti al momento giusto e presentati magistralmente. Il fatto che differiscono dalla storia originale aiuta l’effetto sorpresa, perché ci aspettiamo qualcosa e ne accade una assolutamente inaspettata.
Ho apprezzato tanto il fatto che Kiersten White abbia deciso di dare una nuova interpretazione al capolavoro di Mary Shelley, una donna che ha rivoluzionato la letteratura. E ritengo giusto che come la sua creatrice, anche il suo personaggio femminile abbia potuto finalmente avere una voce. E in un libro così bello per di più. 
Lo consiglio decisamente sia a chi ha letto “Frankenstein” e l’ha amato, sia a chi non l’ha mai letto ma adora storie macabre e sanguinarie. 
Baci

Voto: 4.5



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