Il ciclo dei guerrieri del sole
Genere: Fantasy
Autore: Barbara Repetto
La Terra del Vespro è in guerra da anni, e la guerra non risparmia nessuno. Cederik dovrà purtroppo fare i conti con questa dura realtà, ritrovandosi a soli tredici anni catapultato in un mondo estraneo e violento, privato dei suoi cari e dei suoi beni, senza alcun tipo di speranza per il futuro. Malgrado la nuova condizione d'impotenza, il giovane protagonista non si darà per vinto: accanto al suo padrone e maestro Ser Nemo riconoscerà lo spirito del guerriero che è in lui, e con determinazione e coraggio forgerà un nuovo destino.
Buongiorno, lettori!
Oggi vi porto la recensione di un fantasy italiano, “Il risveglio del lupo”, dell’autrice esordiente Barbara Repetto, pubblicato dalla casa editrice Lettere Animate.
In questo romanzo ci troviamo in un’ambientazione medievale dove seguiamo la vita di Cederik, un giovane di soli tredici anni che imparerà quanto è duro il mondo. Venduto come schiavo al cavaliere Sir Nemo e costretto ad ubbidirgli, Cederik non darà vita facile al suo padrone e faticherà ad adattarsi a questa sua nuova vita che non gli appartiene più.
È uno spirito forte e tenace che non si sottometterà volentieri, ma vorrà rivendicare la libertà che poco tempo prima gli apparteneva.
Nel corso del romanzo scopriamo un po’ di più del percorso che ha portato Cederik a questa vita: nato nobile e viziato, gli è stato strappato tutto da briganti sconosciuti che hanno ucciso tutta la sua famiglia. Il fuoco della vendetta è acceso dentro di lui e tutto quel che vuole è uccidere chi gli ha distrutto la vita.
Sir Nemo si dimostrerà un padrone rispettoso che, nonostante tutto, si preoccuperà per la salute del ragazzo e vorrà il suo bene. Lui l’ha scelto fra tanti altri schiavi perché ha visto qualcosa in lui, qualcosa che ancora neanche il ragazzo vede. E piano piano il loro rapporto di fiducia si evolverà sempre di più, il cavaliere diventerà come un maestro per il ragazzo e lo guiderà nella sua strada.
La scrittura di Barbara Repetto mi è piaciuta e lo stile di scrittura aulico che ha utilizzato è l’aspetto che ho preferito durante la lettura, mi ha fatto ricordare vecchi tomi di epoche passate e si è adattato bene alla trama del libro. Come saprete mi piacciono i romanzi lenti che si prendono il loro spazio e con un’abbondante introspezione, quindi non ho sofferto la scarsità dell’azione della storia e ho apprezzato la sua scrittura improntata sulla descrizione e l’analisi. Tuttavia questo romanzo non mi ha soddisfatto e non ha raggiunto le aspettative che avevo.
L’autrice non approfondisce minimamente la storia, ma si concentra solo sui due personaggi principali, che oltretutto non mi hanno catturata, senza fare un minimo di contestualizzazione con personaggi secondari e senza una minima descrizione del posto in cui ci troviamo. Non sappiamo nulla su come è composto il mondo che ci circonda e questo, a mio parere, è una grave pecca per un romanzo fantasy, dove ci si aspetta di immergerci in un universo nuovo di cui non sappiamo nulla e che dobbiamo imparare a conoscere.
I personaggi non hanno molto spessore, soprattutto Sir Nemo, di cui non conosciamo i pensieri né lo scopo delle sue azioni, che a volte mi risultavano inverosimili. Di Cederik sentiamo dalla sua bocca le sue emozioni e i suoi pensieri, ma personalmente non sono riuscita a creare un legame con lui e la crescita che l’autrice ci voleva narrare non è stata molto verosimile.
La trama è piatta, troviamo solo sporadici momenti in cui l’attenzione del lettore viene catturata, il resto del libro è un lungo monologo interiore del protagonista intervallato da qualche dialogo. Si vede il desiderio dell’autrice di voler scrivere di un romanzo di formazione e di crescita, ma si percepisce molto la sua scarsa esperienza che non è riuscita a controllare la narrazione.
Non mi sento di consigliare questo romanzo, tuttavia terrò d’occhio l’autrice perché, come ho detto precedentemente, il suo stile narrativo mi è piaciuto e sono sicura che potrà migliorare molto.
A presto con nuove letture.
Oggi vi porto la recensione di un fantasy italiano, “Il risveglio del lupo”, dell’autrice esordiente Barbara Repetto, pubblicato dalla casa editrice Lettere Animate.
In questo romanzo ci troviamo in un’ambientazione medievale dove seguiamo la vita di Cederik, un giovane di soli tredici anni che imparerà quanto è duro il mondo. Venduto come schiavo al cavaliere Sir Nemo e costretto ad ubbidirgli, Cederik non darà vita facile al suo padrone e faticherà ad adattarsi a questa sua nuova vita che non gli appartiene più.
È uno spirito forte e tenace che non si sottometterà volentieri, ma vorrà rivendicare la libertà che poco tempo prima gli apparteneva.
Nel corso del romanzo scopriamo un po’ di più del percorso che ha portato Cederik a questa vita: nato nobile e viziato, gli è stato strappato tutto da briganti sconosciuti che hanno ucciso tutta la sua famiglia. Il fuoco della vendetta è acceso dentro di lui e tutto quel che vuole è uccidere chi gli ha distrutto la vita.
Sir Nemo si dimostrerà un padrone rispettoso che, nonostante tutto, si preoccuperà per la salute del ragazzo e vorrà il suo bene. Lui l’ha scelto fra tanti altri schiavi perché ha visto qualcosa in lui, qualcosa che ancora neanche il ragazzo vede. E piano piano il loro rapporto di fiducia si evolverà sempre di più, il cavaliere diventerà come un maestro per il ragazzo e lo guiderà nella sua strada.
La scrittura di Barbara Repetto mi è piaciuta e lo stile di scrittura aulico che ha utilizzato è l’aspetto che ho preferito durante la lettura, mi ha fatto ricordare vecchi tomi di epoche passate e si è adattato bene alla trama del libro. Come saprete mi piacciono i romanzi lenti che si prendono il loro spazio e con un’abbondante introspezione, quindi non ho sofferto la scarsità dell’azione della storia e ho apprezzato la sua scrittura improntata sulla descrizione e l’analisi. Tuttavia questo romanzo non mi ha soddisfatto e non ha raggiunto le aspettative che avevo.
L’autrice non approfondisce minimamente la storia, ma si concentra solo sui due personaggi principali, che oltretutto non mi hanno catturata, senza fare un minimo di contestualizzazione con personaggi secondari e senza una minima descrizione del posto in cui ci troviamo. Non sappiamo nulla su come è composto il mondo che ci circonda e questo, a mio parere, è una grave pecca per un romanzo fantasy, dove ci si aspetta di immergerci in un universo nuovo di cui non sappiamo nulla e che dobbiamo imparare a conoscere.
I personaggi non hanno molto spessore, soprattutto Sir Nemo, di cui non conosciamo i pensieri né lo scopo delle sue azioni, che a volte mi risultavano inverosimili. Di Cederik sentiamo dalla sua bocca le sue emozioni e i suoi pensieri, ma personalmente non sono riuscita a creare un legame con lui e la crescita che l’autrice ci voleva narrare non è stata molto verosimile.
La trama è piatta, troviamo solo sporadici momenti in cui l’attenzione del lettore viene catturata, il resto del libro è un lungo monologo interiore del protagonista intervallato da qualche dialogo. Si vede il desiderio dell’autrice di voler scrivere di un romanzo di formazione e di crescita, ma si percepisce molto la sua scarsa esperienza che non è riuscita a controllare la narrazione.
Non mi sento di consigliare questo romanzo, tuttavia terrò d’occhio l’autrice perché, come ho detto precedentemente, il suo stile narrativo mi è piaciuto e sono sicura che potrà migliorare molto.
A presto con nuove letture.
Voto libro - 2 Insoddisfacente
2 comments
Io l'ho letto e sto aspettando l'uscita del 4°. Io lo consiglio molto.
RispondiEliminaÈ disponibile su amazon
Elimina