I'll be there for you. Dietro le quinte di "Friends"


Autore: Kelsey Miller
Genere: Saggistica/ Non fiction



Oggi, il telefilm Friends è ricordato come un'icona della commedia degli anni '90 e il Must See della TV per anni. Ma quando la serie ha debuttato nel 1994, nessuno aveva idea del fenomeno che sarebbe diventata. Dalla prima ondata di Friendsmania al contraccolpo e alla rinascita che seguirono, lo show mantenne una misteriosa connessione con il suo pubblico, che lo vide sia come riflesso della propria vita sia come una fuga aspirazionale dalla realtà. Negli anni successivi, Friends si è evoluto dal megahit in prima serata a una serializzazione nostalgica e infine al classico certificato. Ross, Rachel, Monica, Chandler, Joey e Phoebe sono entrati nel pantheon dei grandi personaggi televisivi, e le loro storie rimangono ancora rilevanti. "I'll be there for you" è un tuffo nella storia e nella tradizione di Friends, ed esplora tutti gli aspetti dello show, dalle sue origini improbabili alle condizioni sociali che ne hanno amplificato il successo. La giornalista e esperta di cultura pop Kelsey Miller rivive i momenti più importanti dello spettacolo, fa luce sui suoi elementi a volte datati e problematici ed esamina le tendenze mondiali che Friends ha catalizzato, dalla contemporanea cultura del caffè al taglio di capelli alla Rachel, super popolare negli anni '90. Portando i lettori dietro le quinte, Miller traccia l'ascesa del cast alla fama e districa la complessa relazione tra gli attori e i loro personaggi. Unendo interviste rivelatorie e storie personali, indaga il ruolo della celebrità, degli eventi che cambiano il mondo e degli albori dell'era digitale, tutti fattori che hanno influenzato sia la serie che i suoi spettatori. "I'll be there for you" è la retrospettiva definitiva di Friends, non solo per i fan della serie, ma per chiunque si sia mai chiesto che cosa ci sia in questo show e nella commedia televisiva che risuona in modo così potente.



Salve Confine,
oggi vi presenterò una lettura particolare, ragion per cui la mia recensione non sarà come le altre, perché il libro di cui parlerò non è un romanzo, ma un sorta di saggio su una delle serie televisive più amate di tutti i tempi: “Friends".

L'autrice di questo "documentario" è Kelsey Miller, fan della serie in questione da sempre, e il titolo completo della sua opera è "I'll be ther for you - Dietro le quinte di Friends".
Il testo è una sorta di "making of" di questa serie televisiva e la Miller ne comincia il racconto presentandoci gli autori del fenomeno "Friends", Marta Kauffman e David Crane, di come si siano incontrati, studenti con mille idee e molto affiatamento, di come rischiano puntando su sceneggiature e episodi pilota che non porteranno a nulla per molto tempo.

L'idea di Friends, arrivò intorno al 1993: sei ventenni pronti a vivere la loro vita da adulti senza sapere da dove cominciare, se non dal consunto divano di un Cafè alla moda di Manhattan.
All'inizio il titolo era appunto "Insomnia Cafè", ma considerato il reale contenuto della storia, che trattava come argomento principale l'amicizia fra i protagonisti, il titolo cambiò in "Friends like us", dopo qualche altro cambio che non convinse nessuno, fino a diventare semplicemente "Friends". Una sola parola carica di tutto il significato possibile.
L'idea dietro a questa sit-com non entusiasmava nessuno, ma alla fine Crane e Kauffman, insieme al produttore Kevin Bright, riuscirono a convincere la Warner Bros.
La NBC ne acquistò i diritti e il resto è storia: Monica, Rachel, Phoebe, Ross, Chandler e Joey, hanno cominciato a far parte della nostra vita.

Il libro ci racconta anche di come gli attori protagonisti, David Schwimmer (Ross), Jennifer Aniston (Rachel), Courtney Cox (Monica), Lisa Kudrov (Phoebe), Matt Leblanc (Joey) e Matthew Perry (Chandler), hanno avuto la parte, le difficoltà in cui si trovavano alcuni, ancora alle prime armi, o la scia del successo momentaneo sfruttato da altri per ottenere un provino, e il caso unico di Matt LeBlanc, che con soli undici dollari in tasca va al tanto agognato provino con un dopo sbronza e il naso sanguinante, completamente impreparato e con rischio di dare la più brutta impressione di sé.
Leggendo, scopriremo un sacco di aneddoti divertenti che legano i personaggi, sia all'interno della serie che fuori, quando una finta amicizia voluta dal copione diventa amicizia vera, famiglia al di fuori della famiglia.
Mi ha divertito tanto sapere come è venuta fuori la mitica sigla coi titoli di testa che tutti abbiamo imparato ad amare: una fontana negli studi televisivi della Warner, sei ragazzi e un divano. Scatti posati che diventano spontanee immagini subito dopo, un gruppo di amici in ghingheri che balla e sguazza dentro una fontana con l'acqua ghiacciata. 
Il racconto dei protagonisti, che alle quattro del mattino, bagnati fino alle mutande e infreddoliti, sfiniti per le troppe ore di lavoro, cominciano a ridere per una delle battute solite di Perry e non finisco più fino all'alba.
Ve la ricordate la canzone?
"I'll be there for you" dei The Rembrandts, che io ho cantato ad ogni inizio di puntata, o in tre su una vespa alle tre del mattino a squarciagola, col braccio alzanto e gli occhi chiusi, impazzita come il meme che gira su facebook!

“So no one told you life was gonna be this way
Your job’s a joke, you’re broke
Your love life’s D.O.A
It’s like you’re always stuck in second gear
When it hasn’t been your day, your week, your month
Or even your year, but

I’ll be there for you
(When the rain starts to pour)
I’ll be there for you
(Like I’ve been there before)
I’ll be there for you
(‘Cause you’re there for me too)”

Questo credo sia stato uno dei valori aggiunti di "Friends", il legame vero tra gli attori si percepiva ad ogni puntata.
La Miller, con dovizia di particolari, ci fa entrare in questo mondo che tanto abbiamo desiderato abitare; ci racconta di come Schwimmer e Cox abbiamo dato quel quid in più per solidificare il rapporto tra i sei, di come insieme hanno trattato con la produzione i loro diritti, di come si sono fatti scudo e muro l'uno con l'altro davanti ai periodi meno felici.
"Friends" è stato un cult e lo è tutt'ora.
Andata in onda per la prima volta negli anni 90, quando io ero un'adolescente e molte di voi lettrici non eravate nemmeno un'idea nella mente dei vostri genitori, la serie continua ad essere trasmessa in tutto il mondo, dieci stagioni di repliche sui canali nazionali di parecchie nazioni, anno dopo anno, risultando sempre attuale e riscuotendo successo.
L'idea di base dell'amicizia, semplice e senza fronzoli è stata vincente, l'abientazione che non convinceva i produttori è risultata vincente, i personaggi e gli attori che gli hanno dato vita, che non hanno messo d'accordo nei casting, sono risultati vincenti. 
“Friends" è sempre stata vincente e la Kauffman e Crane se lo sentivano.

Parlo per me, ma credo di parlare anche a nome di molti, io ho sempre voluto sedermi in mezzo a loro sul divano del Central Perk Cafè o al tavolo nell'appartamento di Monica, avrei voluto ammiccare d'intesa a Joey e alle sue battute demenziali e mettere una mano sulla spalla dell'eterno triste Ross, avrei voluto cantare con Phoebe "Gatto Rognoso" e mettere in confusione la mente ancora adolescenziale di Chandler, avrei anche tanto voluto il famosissimo taglio di capelli alla Rachel, ma con i miei capelli ricci dovevo rinunciare in partenza.
Come potete leggere, questa non è una recensione canonica delle mie, con questo tipo di libro non è possibile farla, anche perché più che del libro in sé, viene naturale parlare di Friends, ma devo fare i complimenti alla Miller per aver fatto qualcosa che avrei voluto fare io.

Scrivere di questa serie tv andando a parlare con gli addetti ai lavori ecc, per aver scritto tutto così bene, riportando fatti e aneddoti, risultando interessante anche raccontando di statistiche e numeri, per aver portato alla memoria alcune delle scene più belle e indimenticabili della serie, come il bacio tra Rachel e Ross nell'episodio "Come due aragoste" o scene iconiche che non hanno precedenti nella storia come il matrimonio tra la ex moglie di Ross e la sua compagna, primo matrimonio gay andato in onda in assoluto, è come esserci stata un po' dentro. 

Confesso che dopo aver letto le prime pagine di questo libro ho ricominciato a vedere la serie dalla prima stagione, insieme a quella di Sherlock Holmes (sono una nostalgica), e sto rivivendo le stesse emozioni di 20 anni fa. 
E, confessione delle confessioni, ribadisco il mio amore sconfinato per Joey, forse il personaggio più sottovalutato tra i sei, ma che io ho sempre adorato per la sua innocenza mista alla sua mente da maniaco, per le sue battute buttate così, che ti fanno ridere dopo qualche secondo che ci hai pensato su, ma che poi non riesci a più a smettere!
Non so se consigliare la lettura di questo libro come consiglio la lettura di un romanzo, ma, davvero, se siete stati fan di Friends non potete lasciarvelo scappare.


voto libro - 4


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