A Forgery of Magic
La serie è composta da:
1. Nocturna
2. Oculta
Genere: Fantasy
Autore: Maya Motayne
3 Settembre
Per l'orfana Finn Voy "magia" significa due cose ben precise: un pugnale puntato al mento di chiunque si azzardi a incrociare la sua strada, e la capacità di indossare qualunque travestimento con la stessa facilità con la quale una persona comune indossa un mantello. Perché Finn, oltre a essere una ladra abilissima, è anche una mutafaccia, capace cioè di cambiare le proprie fattezze quando lo desidera. Ed è talmente abituata a farlo, per sopravvivere nel mondo violento e spietato in cui vive, da non ricordarsi quasi più quale sia il suo vero volto. Ma tutto sommato a lei va bene così. Quando però viene acciuffata da un potente criminale con il quale è indebitata, è costretta ad accettare una missione impossibile: rubare un tesoro leggendario dal palazzo reale di Castallan. Se non ci riuscirà, perderà per sempre la sua magica capacità di mutare aspetto.
Per il principe Alfehr "magia" significa la possibilità di sfuggire a una vita che non gli appartiene. Dopo la morte del fratello maggiore Dezmin, infatti, il ragazzo è diventato l'erede al trono, anche se è ciò che meno desidera al mondo. Tormentato dal dolore per la sua perdita, Alfie è disposto a tutto per riportare in vita il fratello, anche se questo significa inoltrarsi nel sentiero proibito della magia nera.
Ma la magia può essere anche qualcosa di terribile e spaventoso, come l'antico e terribile potere che Finn e Alfie liberano inavvertitamente e che diventa subito una minaccia per il mondo intero. Con il destino del regno di Castellan nelle loro mani, i due dovranno superare le loro differenze e allearsi per rimediare al loro errore.
Primo capitolo di una nuova e originalissima serie fantasy ambientata in un regno post coloniale dal sapore latino, Nocturna è un romanzo dalle tinte scure ricco di azione e colpi di scena con due protagonisti memorabili.
Per l'orfana Finn Voy "magia" significa due cose ben precise: un pugnale puntato al mento di chiunque si azzardi a incrociare la sua strada, e la capacità di indossare qualunque travestimento con la stessa facilità con la quale una persona comune indossa un mantello. Perché Finn, oltre a essere una ladra abilissima, è anche una mutafaccia, capace cioè di cambiare le proprie fattezze quando lo desidera. Ed è talmente abituata a farlo, per sopravvivere nel mondo violento e spietato in cui vive, da non ricordarsi quasi più quale sia il suo vero volto. Ma tutto sommato a lei va bene così. Quando però viene acciuffata da un potente criminale con il quale è indebitata, è costretta ad accettare una missione impossibile: rubare un tesoro leggendario dal palazzo reale di Castallan. Se non ci riuscirà, perderà per sempre la sua magica capacità di mutare aspetto.
Per il principe Alfehr "magia" significa la possibilità di sfuggire a una vita che non gli appartiene. Dopo la morte del fratello maggiore Dezmin, infatti, il ragazzo è diventato l'erede al trono, anche se è ciò che meno desidera al mondo. Tormentato dal dolore per la sua perdita, Alfie è disposto a tutto per riportare in vita il fratello, anche se questo significa inoltrarsi nel sentiero proibito della magia nera.
Ma la magia può essere anche qualcosa di terribile e spaventoso, come l'antico e terribile potere che Finn e Alfie liberano inavvertitamente e che diventa subito una minaccia per il mondo intero. Con il destino del regno di Castellan nelle loro mani, i due dovranno superare le loro differenze e allearsi per rimediare al loro errore.
Primo capitolo di una nuova e originalissima serie fantasy ambientata in un regno post coloniale dal sapore latino, Nocturna è un romanzo dalle tinte scure ricco di azione e colpi di scena con due protagonisti memorabili.
Salve lettori!
Il 3 settembre uscirà in Italia, grazie alla Mondadori, il primo libro di una nuova trilogia, “A Forgery of Magic”, ispirata al mondo latino americano: “Nocturna” di Maya Motayne.
Avevo già il cartaceo in inglese, ma grazie alla casa editrice ho anche avuto la possibilità di dare uno sguardo alla traduzione.
Come sempre, prima di parlare di qualsiasi altra cosa, essendo l’inizio di una nuova trilogia in un nuovo mondo e con un nuovo sistema magico, parliamo del background!
Ci troviamo a Castallan, regno ispirato al mondo latino americano in tutti gli aspetti del romanzo: la lingua, la città, le persone e la storia.
Il passato di questo popolo è quello di tanti popoli che studiamo a scuola, popolazioni sottomesse e distrutte dai conquistatori, in questo caso di Englassen.
La sottomissione a cui è stato sottoposto questo popolo è stata brutale; nel corso del romanzo viene ricordato spesso il passato di questa nazione.
Insegnamento o presagio? Penso che questo lo scopriremo nel prossimo romanzo.
La magia, come sempre, mi ha affascinata; per molti versi mi ha ricordato quella di “A Darker Shade of Magic”, dall’altra ha degli elementi originali e molto interessanti.
Di base ognuno ha una magia legata ad un elemento (acqua, terra, fuoco e aria), ma a seconda delle esperienze personali ognuno può sviluppare una magia detta “propio”, che varia da persona a persona ed è quindi unica ed esclusiva.
Entrambi i protagonisti hanno un propio: il principe Alfehr riesce a vedere le correnti della magia nei suoi innumerevoli colori e accostare la sua magia al colore degli altri, così da poterla utilizzare; Finn, la ladra, può cambiare i lineamenti del suo volto, può letteralmente cambiare faccia.
Ovviamente la magia di questo mondo non è solo questo, ha altri elementi interessanti che vi lascio scoprire durante la lettura.
Passiamo adesso alla trama.
Il principe Alfehr avrebbe preferito restare sulla nave su cui era scappato qualche mese prima, ma purtroppo è dovuto tornare a palazzo per accettare il destino che sarebbe dovuto toccare a suo fratello Dez, se non fosse stato fatto cadere nel nulla.
Deve diventare re, deve accettare il fatto che suo fratello maggiore è morto e che non può fare nulla per salvarlo.
Ma Alfie non può abbandonarlo senza provare il tutto per tutto, quindi farà un altro tentativo, l’ultimo, e poi accetterà la corona senza storie.
Si ritrova così ad una bisca clandestina che terminerà con l’inseguimento di una ladra, per riprendersi i libri che potrebbero contenere le riposte per salvare Dez.
Finn è una ladra e una fuggitiva. Fugge da un passato che la tormenta e la tiene prigioniera, per questo vuole scappare ancora più lontano. Finché il ragazzo a cui ha rubato i libri alla bisca non la immobilizza in un vicolo, una donna molto pericolosa la trova e la costringe a rubare un cimelio storico alla famiglia reale.
Nessun problema per Finn, sicura delle sue capacità, se non che il ragazzo a cui ha rubato i libri è il principe, che la trova proprio con la refurtiva addosso nella stanza in cui non avrebbe mai voluto rimettere piede e in cui sta per perdere qualcun altro.
Spinto dalla disperazione, Alfie libera una magia diversa, oscura, potente, allettante.
Troppo tardi si rende conto di ciò che ha liberato, della minaccia che adesso incombe sul suo popolo e il suo regno, lui che dovrebbe difenderlo.
Per questo farà di tutto per rimediare al suo errore, ricevendo l’aiuto più improbabile.
Lettori, cos’hanno in comune un principe che non vuole accettare il suo destino e una ladra che non è cattiva come vorrebbe far credere?
La necessità di rimediare ai propri errori.
È questo che unisce questi due personaggi così diversi tra loro.
Alfie è un ragazzo in cui noi lettori possiamo facilmente identificarci: vivrebbe tra i libri, è amante di qualsiasi storia, è taciturno e pensieroso.
Non riesce ad accettare ciò che gli è successo e non riesce ad accettare che potrebbe succedere di nuovo, per questo fa qualcosa di molto stupido a cui però tenta subito di trovare una soluzione.
Finché non si rende conto della portata di ciò che ha liberato e dei sacrifici che dovrà compiere per porvi rimedio.
Finn è una ragazza che ne ha passate di tutti i colori, ma che è riuscita a scappare e che non ha intenzione di farsi incastrare di nuovo.
Il principe però la convince a intraprendere questa missione, all’inizio un modo per calmare il senso di colpa e ottenere una succosa ricompensa, poi un faccia a faccia con il passato che non è pronta ad affrontare.
I personaggi sono dinamici; maturano nel corso della storia, affrontano le loro paure e i loro rimpianti, combattono fianco a fianco, prendono le decisioni più coraggiose e meno egoiste.
Anche il loro rapporto cambia nel corso della storia, da un accordo suicida a una profonda consapevolezza dell’altro.
Altro elemento importante, oltre a quelli che ho nominato prima, è la mitologia, fondamentale per la trama.
È bello leggere di come quelle che sembrano solo storie per far spaventare i bambini o per dare un senso a qualcosa di troppo grande, diventano poi una realtà spaventosa e pericolosa.
“Nocturna” è una storia interessante, ma non originale (mi ha ricordato per troppi aspetti “A Darker Shade of Magic” e di conseguenza il fatto che Victoria Schwab l’ha scritta prima e meglio), ma ha comunque qualcosa per cui vale la pena continuare la lettura.
Come primo libro ha un po’ di tutto, introduzione nel nuovo mondo e nella sua magia, sviluppo dei personaggi, azione; i colpi di scena sono un po’ prevedibili, ma comunque inseriti bene nel contesto.
L’utilizzo dello spagnolo per le interiezioni e la magia all’inizio è un po’ fastidioso, ma poi diventa naturale.
Lo stile della scrittrice è semplice, ci sono molti dialoghi e le riflessioni sono scorrevoli, anche le descrizioni e le spiegazioni sono semplici e chiare.
Dal punto di vista emotivo non ho provato chissà quali emozioni forti. Come ho detto prima i colpi di scena sono prevedibili, quindi, a parte poche scene, non ci sono momenti che fanno fermare il cuore o lo fanno battere all’impazzata.
Però è facile apprezzare i personaggi, soprattutto Finn.
La domanda più frequente che mi sono posta durante la lettura è stata: “Perché è una trilogia?”.
Per come si stavano sviluppando gli avvenimenti la storia poteva davvero essere racchiusa in un solo libro, poi però viene introdotta la sotto trama e la complicazione nel rapporto dei protagonisti e allora va bene accettare il secondo, ma tre mi sembrano troppi. Soprattutto considerato che non si sa nulla a parte il titolo del secondo, cioè “Oculta”.
Per finire, “Nocturna” riprende una trama già letta, ma ha elementi interessanti che se ben sviluppati possono dare una carica in più.
Soprattutto considerata l’ambientazione latino americana, che è la cosa più originale del libro e che secondo me non è stata sfruttata affatto bene.
Le uniche cose che richiamano questo mondo sono lo spagnolo (usato per lo più per imprecare), la pelle scura dei personaggi e la tequila.
Io non conosco a fondo questa cultura, ma sono sicura che ci sia molto di più della colonizzazione e della lingua, per questo spero sinceramente di poterla conoscere e vivere a pieno nei prossimi libri (di cui non si sa assolutamente nulla).
Baci
Il 3 settembre uscirà in Italia, grazie alla Mondadori, il primo libro di una nuova trilogia, “A Forgery of Magic”, ispirata al mondo latino americano: “Nocturna” di Maya Motayne.
Avevo già il cartaceo in inglese, ma grazie alla casa editrice ho anche avuto la possibilità di dare uno sguardo alla traduzione.
Come sempre, prima di parlare di qualsiasi altra cosa, essendo l’inizio di una nuova trilogia in un nuovo mondo e con un nuovo sistema magico, parliamo del background!
Ci troviamo a Castallan, regno ispirato al mondo latino americano in tutti gli aspetti del romanzo: la lingua, la città, le persone e la storia.
Il passato di questo popolo è quello di tanti popoli che studiamo a scuola, popolazioni sottomesse e distrutte dai conquistatori, in questo caso di Englassen.
La sottomissione a cui è stato sottoposto questo popolo è stata brutale; nel corso del romanzo viene ricordato spesso il passato di questa nazione.
Insegnamento o presagio? Penso che questo lo scopriremo nel prossimo romanzo.
La magia, come sempre, mi ha affascinata; per molti versi mi ha ricordato quella di “A Darker Shade of Magic”, dall’altra ha degli elementi originali e molto interessanti.
Di base ognuno ha una magia legata ad un elemento (acqua, terra, fuoco e aria), ma a seconda delle esperienze personali ognuno può sviluppare una magia detta “propio”, che varia da persona a persona ed è quindi unica ed esclusiva.
Entrambi i protagonisti hanno un propio: il principe Alfehr riesce a vedere le correnti della magia nei suoi innumerevoli colori e accostare la sua magia al colore degli altri, così da poterla utilizzare; Finn, la ladra, può cambiare i lineamenti del suo volto, può letteralmente cambiare faccia.
Ovviamente la magia di questo mondo non è solo questo, ha altri elementi interessanti che vi lascio scoprire durante la lettura.
Passiamo adesso alla trama.
Il principe Alfehr avrebbe preferito restare sulla nave su cui era scappato qualche mese prima, ma purtroppo è dovuto tornare a palazzo per accettare il destino che sarebbe dovuto toccare a suo fratello Dez, se non fosse stato fatto cadere nel nulla.
Deve diventare re, deve accettare il fatto che suo fratello maggiore è morto e che non può fare nulla per salvarlo.
Ma Alfie non può abbandonarlo senza provare il tutto per tutto, quindi farà un altro tentativo, l’ultimo, e poi accetterà la corona senza storie.
Si ritrova così ad una bisca clandestina che terminerà con l’inseguimento di una ladra, per riprendersi i libri che potrebbero contenere le riposte per salvare Dez.
Finn è una ladra e una fuggitiva. Fugge da un passato che la tormenta e la tiene prigioniera, per questo vuole scappare ancora più lontano. Finché il ragazzo a cui ha rubato i libri alla bisca non la immobilizza in un vicolo, una donna molto pericolosa la trova e la costringe a rubare un cimelio storico alla famiglia reale.
Nessun problema per Finn, sicura delle sue capacità, se non che il ragazzo a cui ha rubato i libri è il principe, che la trova proprio con la refurtiva addosso nella stanza in cui non avrebbe mai voluto rimettere piede e in cui sta per perdere qualcun altro.
Spinto dalla disperazione, Alfie libera una magia diversa, oscura, potente, allettante.
Troppo tardi si rende conto di ciò che ha liberato, della minaccia che adesso incombe sul suo popolo e il suo regno, lui che dovrebbe difenderlo.
Per questo farà di tutto per rimediare al suo errore, ricevendo l’aiuto più improbabile.
«Una cosa cattiva non cancella tutte quelle buone, Principe. Ci vuole altro per perdere sé stessi, credimi. Io lo so.»
Lettori, cos’hanno in comune un principe che non vuole accettare il suo destino e una ladra che non è cattiva come vorrebbe far credere?
La necessità di rimediare ai propri errori.
È questo che unisce questi due personaggi così diversi tra loro.
Alfie è un ragazzo in cui noi lettori possiamo facilmente identificarci: vivrebbe tra i libri, è amante di qualsiasi storia, è taciturno e pensieroso.
Non riesce ad accettare ciò che gli è successo e non riesce ad accettare che potrebbe succedere di nuovo, per questo fa qualcosa di molto stupido a cui però tenta subito di trovare una soluzione.
Finché non si rende conto della portata di ciò che ha liberato e dei sacrifici che dovrà compiere per porvi rimedio.
Finn è una ragazza che ne ha passate di tutti i colori, ma che è riuscita a scappare e che non ha intenzione di farsi incastrare di nuovo.
Il principe però la convince a intraprendere questa missione, all’inizio un modo per calmare il senso di colpa e ottenere una succosa ricompensa, poi un faccia a faccia con il passato che non è pronta ad affrontare.
I personaggi sono dinamici; maturano nel corso della storia, affrontano le loro paure e i loro rimpianti, combattono fianco a fianco, prendono le decisioni più coraggiose e meno egoiste.
Anche il loro rapporto cambia nel corso della storia, da un accordo suicida a una profonda consapevolezza dell’altro.
Altro elemento importante, oltre a quelli che ho nominato prima, è la mitologia, fondamentale per la trama.
È bello leggere di come quelle che sembrano solo storie per far spaventare i bambini o per dare un senso a qualcosa di troppo grande, diventano poi una realtà spaventosa e pericolosa.
“Tutti
portiamo in noi il bene e il male. È quello che ci rende umani. E
ricordate, per quanto possiamo sprofondare nell’oscurità non è mai
troppo tardi per cercare la luce.”
“Nocturna” è una storia interessante, ma non originale (mi ha ricordato per troppi aspetti “A Darker Shade of Magic” e di conseguenza il fatto che Victoria Schwab l’ha scritta prima e meglio), ma ha comunque qualcosa per cui vale la pena continuare la lettura.
Come primo libro ha un po’ di tutto, introduzione nel nuovo mondo e nella sua magia, sviluppo dei personaggi, azione; i colpi di scena sono un po’ prevedibili, ma comunque inseriti bene nel contesto.
L’utilizzo dello spagnolo per le interiezioni e la magia all’inizio è un po’ fastidioso, ma poi diventa naturale.
Lo stile della scrittrice è semplice, ci sono molti dialoghi e le riflessioni sono scorrevoli, anche le descrizioni e le spiegazioni sono semplici e chiare.
Dal punto di vista emotivo non ho provato chissà quali emozioni forti. Come ho detto prima i colpi di scena sono prevedibili, quindi, a parte poche scene, non ci sono momenti che fanno fermare il cuore o lo fanno battere all’impazzata.
Però è facile apprezzare i personaggi, soprattutto Finn.
La domanda più frequente che mi sono posta durante la lettura è stata: “Perché è una trilogia?”.
Per come si stavano sviluppando gli avvenimenti la storia poteva davvero essere racchiusa in un solo libro, poi però viene introdotta la sotto trama e la complicazione nel rapporto dei protagonisti e allora va bene accettare il secondo, ma tre mi sembrano troppi. Soprattutto considerato che non si sa nulla a parte il titolo del secondo, cioè “Oculta”.
Per finire, “Nocturna” riprende una trama già letta, ma ha elementi interessanti che se ben sviluppati possono dare una carica in più.
Soprattutto considerata l’ambientazione latino americana, che è la cosa più originale del libro e che secondo me non è stata sfruttata affatto bene.
Le uniche cose che richiamano questo mondo sono lo spagnolo (usato per lo più per imprecare), la pelle scura dei personaggi e la tequila.
Io non conosco a fondo questa cultura, ma sono sicura che ci sia molto di più della colonizzazione e della lingua, per questo spero sinceramente di poterla conoscere e vivere a pieno nei prossimi libri (di cui non si sa assolutamente nulla).
Baci
Voto libro - 3.5
Genere: Fantasy
Autore: Maya Motayne
31 agosto 2021
Sono passati ormai quattro lunghi mesi da quando Finn e il principe Alfie hanno sconfitto l'antico e malvagio potere che minacciava di condurre il regno di Castallan alla rovina. Da allora, entrambi impegnati nelle proprie questioni personali e non, non si sono più visti. Alfie, in qualità di erede al trono di Castallan, è chiamato a occuparsi del delicato vertice con i reali englassiani per negoziare la cessazione delle ostilità e siglare la pace tra i due regni. Finn, da parte sua, sta cercando di godersi l'inedita libertà da Ignacio. Quando, per una serie di avvenimenti inaspettati, fa ritorno a San Cristóbal, Finn scopre che, esattamente come sta accadendo a lei, anche per Alfie le cose non sembrano andare nel modo sperato. Il ragazzo, infatti, rischia di vedere vanificati i propri sforzi. A quanto pare, la misteriosa organizzazione responsabile della morte del fratello del principe è tornata nuovamente alla ribalta e il suo nuovo obiettivo sembra essere il fallimento proprio del vertice politico presieduto dal ragazzo. Ancora una volta, perciò, Finn e Alfie saranno costretti a unire le forze per seguire le tracce dell'assassino e preservare così l'unica possibilità che finalmente Castallan ed Englass trovino la pace. Ma saranno in grado di fermare i loro avversari prima che una nuova guerra minacci il loro regno?
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