Chiudo gli occhi e il mondo muore


Genere: Narrativa Contemporanea

Autore: Francesca Zappia

2 Ottobre


A seguito di uno spiacevole incidente, Alex cambia scuola e quartiere. Ricominciare, per lei, è difficile. Ma questa è la sua ultima chance per poter accedere al college, ed è determinata a riuscirci. Armata della sua inseparabile macchina fotografica, Alex combatte una battaglia quotidiana per capire se ciò che vive è reale oppure no. Se le cose che vede e le persone che incontra sono vere, o solo uno scherzo della sua mente instabile. E quando conosce Miles, che sembra comprenderla coma mai nessuno ha fatto prima, può fidarsi di ciò che dice? E di ciò che le fa provare? O deve prepararsi a vederlo sparire, come se non fosse mai esistito?

 
Buongiorno lettrici e lettori,
“Ti ho trovato tra le stelle” è stato uno dei miei libri preferiti dell’anno scorso, quindi non ho potuto non fiondarmi in libreria per l’uscita di “Chiudo gli occhi e il mondo muore”, il romanzo esordio dell’autrice Francesca Zappia pubblicato in questi giorni in Italia per Giunti Editore.

Come il libro precedente, è un contemporary romance per ragazzi dove i protagonisti hanno delle storie particolari, inusuali dalle solite caratteristiche degli adolescenti e spesso molto problematici. Seguiamo la storia dal punto di vista di Alex, una ragazza che si è appena trasferita in una nuova scuola dopo essere stata espulsa dalla precedente e si ritrova in un ambiente dove non conosce nessuno, con ben più di un elemento insolito.
Lei è affetta da schizofrenia, per questo motivo la sua vita si divide tra asfissianti paranoie e allucinazioni che non sa distinguere dalla vita reale. Ma nonostante questo, Alex non si rinchiude in se stessa e si impone di vivere una vita più normale possibile, cercando di tenersi ancorata alla realtà anche grazie alla sua fedele macchina fotografica, da cui non si separa mai.
“Follia, secondo la definizione di Einstein, è continuare a fare la stessa cosa aspettandosi, però, dei risultati diversi. Io continuavo a scattare foto sperando, un giorno, di riuscire a guardarne una sapendo già se contenesse un’allucinazione o meno.”

L’aspetto che forse ho più apprezzato è proprio la forza e la tenacia di questa ragazza e la sua voglia di vivere e di non precludersi nulla. Ci ritroviamo coinvolti da lei e ci rispecchiamo in tutte le sue paure, che alla fine non sono così diverse da quelle condivise dalla maggior parte dei ragazzi della sua età.

Altro personaggio molto interessante è il suo interesse amoroso, Miles, il ragazzo più temuto della scuola, circondato da un velo di mistero e che non permette a nessuno di avvicinarsi, così impassibile e indifferente a ciò che lo circonda, che per Alex sarà un vero e proprio mistero da svelare. Perché lui è così simile ad ‘Occhi Blu’, il bambino che anni fa l’aveva aiutata in una rocambolesca avventura con delle aragoste e che Alex per tutta la vita aveva creduto di esserselo solo immaginato.

Ed è con questo che l’autrice gioca maggiormente. A causa della malattia di Alex non siamo mai del tutto certi che ciò che le succede avvenga davvero e, come spesso lei stessa si interroga, soppesiamo tanti dettagli e ci chiediamo se corrispondano alla realtà.
Ma alla fine chi decide cosa è reale e cosa no? Per Alex tutto ciò che vede o immagina è reale e alla fine è quasi irrilevante questa differenza.
Tramite questa lettura riusciamo a vedere il suo mondo attraverso i suoi stessi occhi e, personalmente, sono amareggiata che la nostra protagonista si senta in obbligo di cambiare e sopprimere ciò che è per poter essere accettata dalla società, una società che non accetta il diverso, portandola a non chiedere aiuto per paura di finire in un ospedale psichiatrico e aggravando la sua condizione.

Non sono un’esperta del mondo delle malattie mentali, quindi non posso dire con certezza se l’autrice abbia trattato bene e esaustivamente questo tema, ma posso dire con assoluta certezza che con il suo inconfondibile stile, Francesca Zappia mi ha di nuovo trascinato in una tematica importante con la solita semplicità e ventata di spensieratezza.
Nonostante questo devo però ammettere che questo libro non mi ha colpito a fondo come l’altro e si sente che questa era la sua prima opera, a tratti ancora acerba e non perfettamente strutturata.
In ogni caso, consiglio molto questo libro e vi auguro una buona lettura!

Voto: 4
 
 



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