P.S. I Love You
Genere: Narrativa
Autore: Cecilia Ahern
Holly e Gerry sono una di quelle coppie che vivono in simbiosi e fanno tutto insieme. Quando, all'improvviso, Gerry muore, Holly è devastata, ha l'impressione che la sua esistenza non abbia più alcun significato. Ma è anche arrabbiata, si sente tradita: lui aveva promesso che non l'avrebbe mai lasciata, come può ora farcela da sola? Gerry aveva previsto tutto questo e un giorno il postino recapita a Holly una busta da cui escono dieci lettere, ciascuna con il nome di un mese scritto sopra, e un dolcissimo "P.S I love you" in chiusura.
Ciao readers,
Oggi, dopo sedici anni, ho riletto il mio libro preferito: “P.S. I love you” di Cecilia Ahern, edito Sonzogno editore.
Non so se avete mai avuto tra le mani questo capolavoro, ma da poco è uscito il secondo volume e avevo bisogno di una rispolverata per rendere vividi i miei sentimenti. Holly ha perso suo marito, la sua anima gemella. Gerry è morto di tumore e lei non sa come andare avanti. Vive giorni bui costellati da pianto e dolore, fino a quando non arrivano per lei delle lettere da parte di Gerry.
Da quel momento, ogni mese riceve una parte di lui che la guida e che l'aiuta a rimettersi in piedi. Riuscirà alla fine delle lettere a dirgli davvero addio?
Holly è forte. Questa è la prima parola che mi viene in mente quando parlo di lei. Ha visto suo marito morire davanti ai suoi occhi, ma non ha mai perso la speranza. Quando inevitabilmente le sofferenze di Gerry finiscono, iniziano quelle di Holly. Sono stati insieme da quando erano ragazzi e ora deve imparare a camminare senza di lui. Non è facile e l'autrice ci mostra chiaramente quanto il dolore di chi rimane possa essere devastante. Quando arrivano le lettere per lei, si accorge che sono da parte di suo marito e su ognuna di essa c'è scritto il mese in cui vanno aperte. Mese per mese, Gerry l'aiuta a risollevarsi mettendola anche alla prova con missioni che non avrebbe mai pensato di affrontare se Gerry non gliele avesse chieste "dall'aldilà".
Notiamo come l'apertura delle lettere diventi il suo pensiero principale, sopravvive solo per il piccolo contatto con lui. Nonostante abbia amici e familiari sempre pronti a prenderla se cade, si rende conto che la vita va avanti anche se lei non vorrebbe. Amai questo libro perché fu l'unico a farmi piangere e a distanza di anni mi ha fatto ancora piangere. I sentimenti, non solo di Holly ma di tutti i personaggi che soffrono con lei e per lei, escono dalle pagine per posarsi nel nostro cuore.
"Gerry se n’era andato per sempre. Ecco come stavano le cose. Non avrebbe mai più passato le dita tra i suoi capelli setosi, mai più scambiato uno sguardo complice da una parte all’altra del tavolo a cena, non si sarebbe mai più fatta consolare dal suo abbraccio di ritorno dal lavoro, non avrebbe più condiviso il letto con lui, più aperto gli occhi al mattino svegliata dalla sua crisi di starnuti, mai più riso con lui fino ad avere mal di pancia, mai più litigato per chi doveva alzarsi a spegnere la luce della camera da letto. Le restavano solo i ricordi, tanti, e l’immagine del suo viso, che andava sbiadendo di giorno in giorno."
La cosa più bella è stata conoscere Gerry nonostante non sia fisicamente nel libro. Lui è presente nei discorsi, nei ricordi e nelle lettere, che trasudano l'amore che lui ha per Holly. Il cuore mi è piombato a terra quando ho letto la sua disperazione non per la morte ma per la paura di lasciarla sola.
Ciò che ha rafforzato la mia idea sono stati proprio i messaggi che lui le lasciava, un modo per farla tornare a vivere di nuovo. Questo libro è stata una nuova scoperta per me, mi è piaciuto di nuovo come la prima volta. Avevo paura che rileggendolo mi sarei sentita delusa, di averlo elogiato troppo per poi ricredermi, invece no. Lo stile è scorrevole anche perché ci ritroviamo nei panni di Holly ad aspettare la nuova avventura che dovrà vivere. Questo volume mi ha insegnato che non importa quanto duri l'amore, se sei così fortunato da trovare l'anima gemella hai già vinto nella vita. Chiunque non abbia letto questo libro di Cecilia Ahern ha una grossa lacuna e mi auguro che vorrete colmarla al più presto. Spero che non abbiate sostituto il libro con il film perché non è la stessa cosa, per quello che mi riguarda non ne è per niente all'altezza.
Buona lettura.
Voto: 5
Genere: Narrativa
Autore: Cecilia Ahern
19 Novembre
L’atteso seguito di P.S. I Love You.
Sono passati sette anni dalla morte di suo marito Gerry, e Holly Kennedy ha finalmente ritrovato un po’ di serenità. Ora che ha un nuovo lavoro e una persona speciale è entrata nella sua vita, è ben decisa a lasciarsi il passato alle spalle e a guardare avanti, sempre e soltanto avanti. Ma quando scopre che la storia sua e di Gerry ha ispirato la nascita di uno strano fan club, il ricordo dei momenti più disperati minaccia di tornare a inghiottirla. Solo accettando di aiutare i membri del club P.S. I Love You a dire addio a coloro che amano, Holly potrà capire che cosa desidera veramente. E scoprire il vero significato delle parole ricordo, passato, amore. E, soprattutto, futuro. Quindici anni dopo P.S. I Love You, la storia che ha fatto innamorare milioni di lettori si arricchisce di un nuovo, travolgente capitolo. Perché i romanzi più belli non finiscono mai: continuano a vivere nel cuore di chi li ha amati. Per sempre.
Ciao readers,
Da poco ho recensito “P.S.I love you” di Cecelia Ahern, nonostante lo avessi letto tempo fa.
Questo perché volevo parlarvi del secondo volume uscito da poco con DeA Planeta: “Il Club P.S. I love you”.
Sono passati anni dalla morte di Gerry e Holly, dopo aver superato il dolore, prova ad andare avanti. Suo marito vive ancora nel suo cuore ma si è permessa di conoscere un altro uomo che la rende felice. Il suo mondo sembra procedere tranquillo fino a quando non rilascia la storia delle lettere di Gerry a un podcast.
La loro storia è così bella che altre persone malate si ispirano a lui chiedendo ad Holly di aiutarli. Avere a che fare con malati terminali potrebbe riportare Holly in un turbine di dolore, aiutarli, però, sarebbe la cosa giusta da fare, moralmente parlando. Di sicuro la paura di Holly è reale e la tentazione di ricadere è forte.
Secondo la mia esperienza, quando dopo anni e anni viene pubblicato un secondo romanzo di un bestseller puntualmente questo delude. Per questo ho iniziato il libro sperando che non mi rovinasse l'idea che avevo del primo, e fortunatamente non è successo.
"La morte è lì, a un passo, ma decidiamo di non raggiungerla e lei decide di non portarci via.
La morte non ci spinge, è lì a prenderci quando cadiamo."
La morte non ci spinge, è lì a prenderci quando cadiamo."
Qui Holly è cresciuta, è più matura. La sua fiducia in se stessa è cambiata dopo sette anni dalla morte di Gerry. Se prima era una donna che dipendeva da lui, adesso sa di potercela fare da sola. Ha un cedimento solo quando la storia di Gerry viene a galla. Non vuole sopportare di nuovo il dolore che la invade, specialmente perché accanto ha un uomo che la ama: Gabriel. Prova a non farsi coinvolgere nel Club fondato in onore di Gerry, ma è più forte di lei. Dopo aver conosciuto i suoi partecipanti, con l'intenzione di chiedere di non essere cercata più, decide di aiutarli.
Ho apprezzato molto la natura così umana di questa donna. Un lutto non si supera mai del tutto, si prova ad andare avanti ma il dolore può presentarsi da un momento all'altro, meno devastante ma comunque intenso.
Avere a che fare con malati terminali non è semplice, io per prima ne sarei uscita distrutta, ma Holly non si fa fermare. Nonostante le sofferenze vuole aiutarli e renderli felici, li aiuta nel lasciare un ultimo ricordo ai loro cari.
Il Club P.S. I love you che minacciava di distruggerla sembra averle dato la forza necessaria per fare del bene, anche se questo la porta a mettere da parte persone che la amano e vogliono che lei sia felice.
Il viaggio insieme ai membri del club le permette di arrivare a nuove consapevolezze di cui ha bisogno per lasciarsi il passato alle spalle. Mi sono davvero affezionata a loro: Paul, Ginika, Bert e Joy. Sono belle persone che vogliono lasciare al mondo qualcosa della loro presenza perché la loro fine è arrivata troppo presto.
"Detesto gli addii, ma questo non è mai un motivo per restare."
Questa frase mi ha fatto molto riflettere. Spesso ci facciamo fermare dalla paura quando un taglio netto è spesso la miglior reazione da avere e Holly è una maestra in questo. Ho letto questo libro molto lentamente, non perché non ne avessi voglia o non mi attirasse ma perché avevo bisogno di assimilare il tutto. Viene affrontato il tema della morte, del lutto, ma in modo magistrale.
È come se la Ahern lo sfiorasse per permettere di guardare dentro la sofferenza delle persone che ci lasciano. Non è un libro facile per chi conosce le sofferenze dei malati terminali, ma l'ho trovato meraviglioso. Come con il primo, anche con questo libro mi sono ritrovata a piangere. Io che sono soprannominata dalle persone che mi conoscono "la regina dei ghiacci" per la mia reticenza al pianto, posso dire che la Ahern, con entrambi i libri, ha messo in ginocchio la mia durezza.
Dopo sette anni le cose sono cambiate nella vita di tutti i personaggi, ma ritrovarli è stata una gioia immensa. Non pensavo mi sarebbero mancati, specialmente la protagonista.
Volete sapere se dovete leggere questo volume?
Se vi armate di coraggio e fazzoletti sì, ma se il vostro cuore non è pronto a questo tema allora lasciate perdere. Io ne sono uscita malconcia ma felice di aver conosciuto queste persone e questa storia. Buon lettura.
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