La giusta distanza


Autore: Sara Rattaro 

Genere: Narrativa

14 gennaio

Due punti distanti possono essere anche molto vicini. L'aereo è al completo: una fitta trama di storie e destini casualmente uniti e allineati. Tra loro c'è un uomo che ha preso quel volo per mettere distanza tra se stesso e la sua vita: forse per fuggire, forse per capire. All'improvviso, il segnale di allacciare le cinture, un tremore che scuote tutto l'aereo, e la sensazione tangibile di precipitare. Mentre il panico prende voce e corpo tra i passeggeri, quell'uomo vorrebbe aggrapparsi con tutte le sue forze proprio alla vita che, fino a un istante prima, sentiva ormai lontana. D'istinto, cerca la mano della donna seduta lì accanto, anche lei chiusa nella sua paura. Una stretta che si fa conforto, un abbraccio che diventerà passione quando, scongiurata la fine, i due compagni di viaggio decideranno di annullare ogni distanza tra loro e condividere la notte. In attesa del mattino, di un nuovo imbarco, di una direzione da prendere e della vita che sarà ancora lì ad attenderli. Ma che potrebbe non essere più la stessa di prima. Perché a volte basta un attimo per dare nuovo senso al passato e nuova forma al futuro. Sara Rattaro torna a disegnare le imprevedibili traiettorie dell'esistenza, tra destini che invertono la rotta e coincidenze mancate per un soffio, distacchi che dilatano l'assenza e distanze che misurano il peso di un amore. Un romanzo che percorre le stagioni di una relazione, accendendo una luce su quella fase delicata e paziente in cui un sentimento trova la sua cura e riscopre la sua essenza, perché «la bellezza di un amore non è né all'inizio né alla fine, è nel mentre.»


Salve Confine!
Con immenso piacere ho avuto tra le mani, e divorato in due sere, un romanzo che aspettavo da tempo e che, grazie a Sperling & Kupfer, ho avuto l’opportunità di leggere.
Si tratta de “La giusta distanza” di Sara Rattaro, un’autrice di cui aspetto ogni uscita con trepidazione.

“La bellezza di un amore non è né all’inizio né alla fine, è nel mentre.”

Aurora conosce Luca nel momento più brutto della sua vita: la malattia di sua madre.
I due si incontrano al bar dell’ospedale e continuano a frequentarsi fino a diventare una coppia.
Aurora si innamora di Luca per la sua pazienza, la sua gentilezza, per il fatto di esserci e di essere diventato una presenza solida nella sua vita.
È un uomo di dieci anni più grande di lei che nel suo abbraccio la fa sentire amata e al sicuro, ed è ciò di cui lei ha bisogno dopo che sua madre vola in cielo a causa della sua malattia.
Luca si prende cura di lei e la sostiene quando le viene proposta l’occasione di andare a vivere in Inghilterra per imparare la lingua e migliorare il suo curriculum.

Quello che non può immaginare è che Aurora, dopo un periodo di tristezza per la lontananza, comincia a scoprire la vita al di fuori del rapporto sicuro col suo uomo. Incontra così Raffaele, un barman italiano, che le ruba il cuore, tanto che, quando il periodo inglese termina e lei è costretta a tornare in Italia, non riesce più a trovarsi nella sua vecchia vita. Raffaele le manca, lo ama profondamente, più di quanto abbia mai amato e ami ancora Luca, che distrutto e disarmato la lascia andare via.
Ma il destino non ha finito di seminare dolore nella vita di Aurora, ed è così che la ragazza perde il suo amore e molto di più e distrutta torna ancora una volta in Italia, dove, all’aeroporto, trova Luca ad aspettarla nonostante il tempo passato e nonostante tutto.
Ricomincia così la loro storia, senza dirsi nulla, come fosse la cosa più naturale al mondo.
Ma può davvero essere così semplice ricostruire un rapporto dalle ceneri e dal dolore?

“Ogni tipo di relazione, non importa la sua natura, ha sempre e comunque bisogno della sua giusta distanza.”

Innanzitutto lasciatemi dire che il riassunto del romanzo che avete appena letto non rende giustizia alla storia che la Rattaro ha messo su carta in maniera così magistrale, ma non posso raccontarvi tutto e comunque non ne sarei capace.
L’autrice, con il suo stile elegante e riconoscibile come un marchio di fabbrica, ha creato emozioni meravigliose mescolando insieme amore e dolore.
Sullo sfondo la sua amata Genova e sul palco Aurora e Luca, due anime perse nella tormenta di una storia d’amore intensa e difficile.

Aurora è segnata dall’abbandono del padre, che lascia lei e la madre per inseguire la sua idea di amore “a tempo”; il rapporto con lui è pressoché inesistente, lui continua ad essere un’assenza costantemente presente nella sua vita.
La madre per lei è tutto e la sua morte la lascia così profondamente sola che il fatto di avere un uomo come Luca vicino, è l’unica consapevolezza che la fa andare avanti.
Non ha avuto modo di vivere la sua adolescenza, di fare cose folli, di sbagliare, così quando in un luogo che non è la sua città, più sola e triste che mai, conosce Raffaele e il suo cuore perde un battito, si abbandona al sentimento nuovo e irrefrenabile che sente senza pensare alle conseguenze.
Il suo secondo ritorno in Italia, dopo la tragedia, è un ritorno da sconfitta, da donna che ha perso tutto quello che aveva messo sul piatto nella scommessa con la vita.
Torna da un padre che non la conosce e che non conosce, ma all’arrivo in aeroporto trova l’ultima persona che si aspettava di trovare e forse l’unica capace di mantenerla in vita.

Luca è un uomo in carriera quando incontra la giovane Aurora, che gli ruba il cuore in un istante.
Si insinua nella sua vita con rispetto e gentilezza, con quelle qualità rare come la pazienza e la solidità che Aurora ha bisogno di percepire in un uomo, per sentire che esiste altro oltre all’egoismo del padre. Luca la prende tra le sue braccia e la cura dal dolore di una vita di abbandoni dopo la morte della madre, e non smette di amarla nemmeno quando è lei che abbandona.
È un uomo distrutto e spezzato quando Aurora se ne va, rimane segnato da questo, tenta di dimenticarla, di escluderla dalla sua vita con altre donne, il lavoro, le distrazioni, ma Aurora è un punto fisso e immobile nel suo cuore, che scava e fa male, che non lo abbandona mai. Tanto che, quando il padre di lei lo chiama avvertendolo del suo arrivo e di quello che ha passato a Londra, Luca non riesce a chiudere la porta a questa nuova opportunità d’amore.

“Forse sono soltanto un uomo che ha paura di muovere anche solo un dito e pensa sempre che, se riuscirà a restare immobile, anche questa volta, tutto andrà bene. Poi, però, è stato come precipitare.”

Luca è un esempio di uomo raro e prezioso, quello che non esita a dare una seconda possibilità, perché l’amore è più importante dell’orgoglio.
La loro storia racconta di questo.
Di quanto l’amore abbia bisogno di noi come noi di lui. Se non lo chiami a te, se non gli concedi una possibilità, se non ci credi forte e fermamente, non può farcela da solo. Perché lui è forte e vince su qualsiasi cosa, ma solo quando trova cuori aperti e pronti.
La seconda volta di Luca e Aurora, è una seconda volta più consapevole. Ognuno di loro ha commesso errori, che siano più o meno gravi non sta a noi giudicare, ognuno di loro ha voglia e bisogno di riprovarci, ognuno di loro ha falle e debolezze, bisogni e insofferenze, sospetti e dubbi, ma alla fine l’importante è che entrambi hanno il cuore aperto l’uno all’altra.

“Quella sera facemmo l’amore. Non fu la passione che ti scortica la pelle, fu l’intensità di chi ha bisogno di non spegnere più il motore.”

Devo dire che molte volte, leggendo, ho biasimato Aurora per il suo comportamento, per la “cecità” con la quale guardava Luca, una cecità del cuore, quando non sentiva, non percepiva il dolore in quello del suo uomo, dolore che era causa sua e di nessun’altra.
Ti accoglie nella sua vita ben due volte e altrettante sarebbe disposto ad accoglierti, e tu non ti rendi conto del tesoro che hai trovato.
Certo, Luca ha i suoi difetti, ma è un uomo, però dentro me non ho potuto pensare che non meritava ciò che Aurora gli serviva sulla tavola della loro storia.

Ho sentito molto le emozioni e i sentimenti di entrambi, talmente mi sono immedesimata, soprattutto con Luca.
Ho provato delusione, tristezza, rabbia, disappunto; il mio cuore ha subito qualche strizzatina di troppo, ho dovuto versare le mie lacrime e alla fine ho provato sollievo.
Ed è tutto merito di Sara Rattaro, una donna che conosce le donne, conosce l’amore e sa come presentarlo alle sue lettrici, sa come suscitare emozioni genuine e reali, come reali sono i suoi personaggi e le sue storie, introspettive e cariche di malinconia, che ti strappano il cuore e ti rimescolano le viscere.
Ancora una volta mi ha convinta, ancora una volta starò qui ad aspettare la sua prossima storia, che spero arrivi presto.
Buona lettura, allora, e alla prossima.
 


Voto: 4.5





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