Shadowhunters - The Last Hours



La serie è composta da: 
 
1. La catena d'oro 
 
2. La catena di ferro
 
3. La catena di spine


 Genere: Urban Fantasy

Autrice: Cassandra Clare 

3 Marzo 

Cordelia Carstairs è una Shadowhunter, e in quanto tale le è stato insegnato fin dalla più tenera età come si combattono i demoni. Quando il padre viene accusato di un terribile crimine, lei e il fratello Alastair partono alla volta di Londra con la speranza di riuscire a evitare la rovina della famiglia. Sona, la madre, vorrebbe che lei trovasse un marito e si sistemasse, ma Cordelia è più determinata a diventare un'eroina che una sposa. Presto, nella capitale britannica, la sua strada si incrocia nuovamente con quella di James e Lucie Herondale, suoi cari amici d'infanzia, che la trascinano in un mondo sfavillante e affascinante, fatto di sale da ballo, missioni segrete e luoghi magici popolati da vampiri e stregoni, dove Cordelia però è costretta a tenere nascosto il suo amore per James, promesso sposo di un'altra fanciulla. La nuova vita della ragazza viene sconvolta quando una serie di attacchi demoniaci devasta la città, e questa volta si tratta di qualcosa di completamente diverso da ciò con cui hanno avuto a che fare fino a questo momento gli Shadowhunters. Qualcosa di apparentemente impossibile da uccidere che si muove alla luce del sole e colpisce la gente ignara con un veleno letale. Londra è messa immediatamente in quarantena e gli amici di Cordelia, intrappolati come lei nella città, scoprono di essere dotati di poteri incredibili, un'eredità oscura di cui fino a quel momento ignoravano l'esistenza. Questo li costringe a compiere una scelta drammatica che li condurrà a comprendere quanto crudele sia il prezzo da pagare per essere eroi. Edizione speciale con contenuti esclusivi: un racconto inedito e un poster nella retrocopertina.


Serie a confronto: The Infernal Devices & The Last Hours

Buongiorno lettori! Ben ritrovati nel mondo degli Shadowhunters e benvenuti alla prima tappa del Blog Tour dedicato all’uscita de “La Catena d’Oro”, primo libro della nuova trilogia di Cassandra Clare “The Last Hours”.

Apriamo il Blog Tour con un confronto bello tosto, ma sicuramente molto interessante per gli amanti della saga. Come saprete questa trilogia si colloca temporalmente dopo “The Infernal Devices” quindi, dopo gli ultimi libri usciti ambientati nel presente, ritorniamo indietro nel 1903 e ritroviamo quei personaggi che abbiamo amato nei libri “L’Angelo”, “Il Principe” e “La Principessa” nelle vesti di giovani genitori e di membri effettivi dell’Enclave di Londra, ma adesso l’attenzione passa sui loro figli e sulle avventure che vivranno questa nuova generazione di Shadowhunters.

In questa tappa metterò a confronto le due trilogie; avviso che per abbreviare userò gli acronimi TID per “The Infernal Devices” e TLH per “The Last Hours” e non farò spoiler di nessun tipo.

TID è forse la trilogia più amata dai lettori di Shadowhunters e anche questo nuovo libro ripropone l’atmosfera e le vibrazioni che ricordiamo, rivediamo tutti i nostri amati personaggi – Will, Tessa e Jem – insieme ad altri che già conosciamo, e già solo questo ci riscalda il cuore per tutte le emozioni che ci ritornano alla mente.
Ma negli anni Cassandra Clare ha un po’ cambiato il suo stile e in questo nuovo libro, come anche negli ultimi usciti, non si concentra più solamente su un numero ristretto di protagonisti.
In TLH sono numerosi i personaggi di cui leggiamo il punto di vista, che cambia in continuazione, facendo così spaziare la trama in varie sotto trame molto interessanti che ci fanno scoprire più a fondo tutti i personaggi e permettendoci di amarli.
Cordelia, quindi, passa spesso la parola a James, Mattew, Lucie, Thomas, Christopher, Anna, Alastair, che sono legati fra loro da amicizia e amore.

Parlando di parallelismi, il personaggio di Mattew Fairchild mi ha ricordato Will Herondale, entrambi estroversi all’apparenza ma che nascondono un grande tormento risalente all’infanzia. Matt, se possibile, è ancora più autodistruttivo di com’era Will ed entrambi tengono tantissimo ai loro parabatai, a volte anche nascondendogli segreti dolorosi; in questo primo volume non ha ancora svelato le sue carte ma se ripercorrerà i passi del suo predecessore mi aspetto molto da lui.

Un’altra cosa che la Clare ha fatto spesso è inserire personaggi LGBT+, in TID mancavano e si è rifatta con questo libro dove l’argomento è trattato benissimo.
Ho amato Anna Lightwood, che sfida gli usi dell’epoca e si veste in abiti maschili fregandosene dei giudizi della gente. Poiché, nonostante siamo ancora in una società retrograda, vediamo come dalla fine del 1800 ad adesso, che siamo all’inizio del ‘900, anche la mentalità degli Shadowhunters inizia pian piano ad aprirsi e anche se molti continuano a nascondere se stessi, nella nuova generazione è più facile venire accettati.

The Last Hours e The Infernal Devices sono due trilogie che vogliono raccontare le avventure dei nostri amati Shadowhunters in modalità diverse, ma sempre trasmettendoci la bellezza dell’amicizia senza confini, l’unione nelle difficoltà e l’amore che muove le persone. 



Lettori, rimanete con me nel mondo degli Shadowhunters!
Ringrazio la Mondadori per avermi fornito una copia digitale in super anteprima de “La Catena d’Oro” di Cassandra Clare, primo libro della nuova trilogia “The Last Hours”.

Per chi non conosce nulla di questo universo, ogni trilogia della Clare potrebbe essere letta singolarmente poiché in ognuna i personaggi principali cambiano e una nuova storia ricomincia con annessa introduzione al mondo, ma la soluzione migliore sarebbe aver letto i libri precedentemente usciti, seguendo l’ordine di pubblicazione: la saga The Mortal Instrument, poi The Infernal Devices e The Dark Artifices. Se si vuole avere il quadro più completo possibile si possono anche recuperare i vari volumi di novelle, che sono a parte rispetto alle trilogie.

Detto questo, avviso che in questa recensione ci saranno spoiler di TID, ambientata temporalmente prima, e probabilmente anche delle altre, infatti in questo libro ci troviamo in una situazione bizzarra: sappiamo cosa è successo negli anni precedenti e cosa succederà in quelli successivi, quindi sarà inevitabile fare confronti con le varie informazioni che abbiamo appreso negli anni.

I protagonisti di questo libro sono vari e seguiamo la trama con ognuno di loro, ma le vicende iniziano quando Cordelia Castairs arriva a Londra con la madre e il fratello Alastair dopo essere stati in perenne viaggio per il mondo. Non sono in una situazione prospera e positiva, il padre è stato accusato ingiustamente e trattenuto ad Idris, per cui il resto della famiglia arriva a Londra sperando di riuscire a trovare famiglie Shadowhunters potenti che li sostengano contro il Conclave.

Cordelia è pronta a tutto per salvare il padre, anche ad un matrimonio combinato se servisse; a Londra ritrova la famiglia Herondale, con la sua promessa parabatai Lucie Herondale e il fratello James Herondale, il suo amore segreto, che la rendono partecipe del loro gruppo di amicizie formato da Mattew Fairchild, Thomas Lightwood, Christopher Lightwood e Anna Lightwood.

Lucie e James Herondale sono i figli di Will e Tessa, protagonisti di TID, lui shadowhunter gallese e lei stregone mutaforma con sangue shadowhunter nelle vene. I figli hanno ereditato dalla madre alcune peculiarità che non riescono ancora a controllare, James riesce a vedere uno strano Regno di Ombre e Lucie è molto a contatto con i fantasmi.
Mattew Fairchild è figlio di Charlotte Fairchild e Henry e ha un fratello più grande, Charles. È il parabatai di James e suo più fidato amico, all’apparenza è divertente e allegro, amante della vita mondana, dei bei vestiti e di Oscar Wild, ma nel profondo nasconde un animo tormentato, dipendente dall’alcool, con mille insicurezze e segretamente innamorato di Lucie, che lo ritiene al pari di un fratello.
Christopher Lightwood, figlio di Cecily Herondale e Gabriel Lightwood, è appassionato di esperimenti (che lo hanno anche fatto espellere insieme ai suoi amici dall’Accademia) e passa molto tempo nel laboratorio di Henry, padre di Mattew.
Thomas Lightwood è figlio di Gideon e Sophie, un buon amico e un grande combattente. Tra tutti i ragazzi è l’unico a non odiare Alastair Castairs, un bullo che dava il tormento a tutti all’Accademia degli Shadowhunters ad Idris.
Anna Lightwood è la sorella maggiore di Christopher, una ragazza unica nel suo genere che si veste con eleganti abiti maschili di alta moda e passa il suo tempo in locali insieme a Mattew a spezzare i cuori delle ragazze che affascina.

Tutte le sottotrame dei protagonisti si intrecceranno con il mistero della scomparsa dei demoni da Londra, infatti già da qualche anno l’attività demoniaca è inspiegabilmente diminuita e ciò porta preoccupazioni nell’Enclave. La nuova generazione di shadowhunters, anche se allenata, forse non sarà abbastanza pronta se nuovi demoni molto pericolosi appariranno all’improvviso.

Durante quasi tutta la lettura del libro ero terrorizzata che spuntasse qualche trovata trash che la nostra Cassandra Clare ama tanto ultimamente, e che mi ha fatto cadere con la sua ultima trilogia che era la mia preferita prima del fattaccio.
Si vede che ho qualche rancore? Ma a parte questo, che può piacere o non, leggendo “La Catena d’Oro” ho ritrovato la Clare che amavo e mi sono ricordata perché continuo a seguire il mondo degli Shadowhunters.
Come ho sempre affermato, il punto forte di questa enorme saga non è tanto la trama, che si apre e si sviluppa dalla fine del 1800 ai giorni nostri, che è comunque molto interessante e l’autrice riesce a gestirla benissimo; ciò che mi cattura ogni volta è la caratterizzazione dei personaggi, che riescono a stupirmi e che mi rimangono nel cuore.
La Clare ha la capacità di aggiungere sempre tanti personaggi alla storia senza renderli mai banali o simili ad altri già creati, ognuno ha la propria personalità e la propria storia che lo ha forgiato rendendolo ciò che è all’inizio del libro e poi riuscendo a farli evolvere nel corso degli eventi che si trovano davanti.
Non mi resta che augurarvi una buona lettura!


Voto libro - 4





Genere: Urban Fantasy

Autrice: Cassandra Clare 

27 aprile 2021

La speranza è una prigione. La verità la chiave che la apre. A osservarla da lontano, la vita di Cordelia Carstairs sembrerebbe perfetta. Che altro potrebbe desiderare infatti la giovane donna? È fidanzata con James Herondale, uno degli scapoli più ambiti di Londra, che oltretutto è proprio il ragazzo di cui da sempre è disperatamente innamorata. Ha iniziato una vita nuova ed eccitante a Londra, insieme alla sua migliore amica Lucie Herondale e agli affascinanti amici di James, gli Allegri Compagni. Per di più, sta per riunirsi con l'amato padre e ha con sé Cortana, la leggendaria spada che la sua famiglia si trasmette di generazione in generazione. Purtroppo, però, la realtà è ben diversa, e certo molto meno entusiasmante. Per prima cosa, il suo imminente matrimonio con James non è altro che una farsa, organizzato soltanto per salvare la reputazione di entrambi. James, poi, è innamorato della misteriosa Grace Blackthorn, sorella inconsolabile di Jesse, un ragazzo morto anni addietro a causa di un terribile incidente. Per non parlare di Cortana: ogni volta che cerca di utilizzarla, Cordelia si ritrova i palmi delle mani bruciati. Suo padre, inoltre, è molto diverso dall'uomo che conosceva, ora è molto più amareggiato e incattivito. Come se non bastasse, un assassino seriale sta prendendo di mira gli Shadowhunter di Londra. Complice l'oscurità, pugnala indisturbato le sue vittime e poi sparisce, senza lasciare traccia. Insieme agli Allegri Compagni, Cordelia, James e Lucie percorrono in lungo e in largo le strade più pericolose della città per seguire le orme dell'assassino. Ma i segreti che ciascuno custodisce gelosamente rischiano di vanificare tutti i loro sforzi...

Ciao, lettrici e lettori!
Non so voi, ma ogni volta che un’autrice che seguo da tanto pubblica un sequel mi emoziono. Soprattutto quando a farlo è Cassandra Clare. Mi sembra di ritornare al primo anno di scuola in cui chiedevo a mia madre di accompagnarmi in libreria a prendere il libro seguente a quello che avevo divorato in un giorno!
Gli anni passano ma la gioia che il mondo da lei creato mi reca è sempre invariata.
Chi ha letto “La catena d’oro” sa che il finale ci ha lasciati tutti con il fiato sospeso. È giunto quindi il momento di parlarvi de “La catena di ferro”, secondo libro della serie “The Last Hours”. E vi preannuncio che mi ha lasciata senza parole!

“Nessuno di noi è perfetto, e nessuno si aspetta la perfezione. Ma quando ferisci qualcuno, devi concedere a quella persona di provare rabbia. Altrimenti sarà l’ennesima cosa che avrai cercato di portarle via.”

Raccomando di leggere “La catena d’oro", prima di affrontare le mie divagazioni su questo libro. In ogni caso, come sempre, cercherò di non fare spoiler di grande calibro.

Nell’ultimo volume ci siamo lasciati con un cliffhanger atroce e tante domande. Il mondo risulta quasi incomprensibile a Cordelia, specialmente l’atteggiamento di James e il fidanzamento è sicuramente stata la goccia che ha “quasi” fatto traboccare il vaso. È in questo immenso giro di incomprensioni e inganni che Grace Blackthorn regna sovrana.
Ovviamente, nonostante la trama sembri incentrata su questo trio, immancabile è Lucie Herondale con la sua storia che non ruota solo intorno a Jesse, come in molti potrebbero aver pensato con il primo volume, ma ruota principalmente attorno a sé stessa e ai propri sentimenti. Ovviamente, anche gli Allegri Compagni hanno il loro bel carico di odissee personali.

Per farvela breve: questo volume è un’insieme di intrighi che si incastrano l’uno con l’altro. E in più, attenzione! C’è anche un bel serial killer che per qualche oscuro motivo ha come obiettivi due persone in particolare: eh sì, proprio Cordelia e James! Insomma, devo dire che la Clare questa volta non si è risparmiata con nessuno… ce n’è per tutti!

“Né la morte, né la vita, né gli angeli, né i demoni, né principati, né potenze, né il presente, né l’avvenire saranno mai in grado di separarci.” Capisci? Tieniti stretta a me, Daisy. Tieniti stretta a me e non lasciare la presa.”

Non è un buon libro di Shadowhunters se non piangi almeno una volta. Potrei anche aver letto trecento fantasy, visto altrettanti colpi di scena e finali, ma niente potrebbe mai prepararmi a ciò che Cassandra Clare ha in serbo. Ovviamente, ad un certo punto sembrava proprio la fiera della sofferenza, ma preferisco sorvolare giusto per non avere una crisi di pianto.
Lo stile di scrittura mi ha catturata fin da subito e l’alternarsi della trama di sottofondo del serial killer e le varie vicende di “superficie” ha reso il ritmo narrativo molto scorrevole.
E cosa dire sul world-building? Anche se ormai lo conosco come il palmo della mia mano, è sempre affascinante come l’autrice riesca a dedicarsi così bene anche alla descrizione dell’ambiente circostante, catapultando il lettore in un altro mondo in modo così reale che, quando chiudi il libro anche per prendere una piccola pausa, si ha un attimo di sbandamento.
La caratterizzazione dei personaggi è innegabilmente fatta benissimo, così come l’incastro tra i vari punti di vista, agevolato anche dalla terza persona. Detto questo, sono pronta a proteggere Matthew Fairchild a costo della vita e non me ne pento. Capisco assolutamente il dissenso provato da tanti altri lettori per via delle sue azioni, ma io un po’ lo compatisco. E poi, lo preferisco un po’ di più al piccolo Herondale, che a volte mi fa “leeeggermente” saltare i nervi, ma va bene! È pur sempre un tratto di famiglia!

Certamente nel libro non mancano le scene Jordelia, eppure con tutte le storylines presenti non sono riuscita a focalizzarmi sul loro sfortunatissimo romance come avrei voluto. Ho poi rivalutato sia Grace che Alastair e devo ammettere che un po’ ho iniziato ad affezionarmi, ma vedremo come andrà col prossimo volume!
Ad un certo punto tra gli Allegri Compagni si è scatenato il panico per una determinata situazione e credo sia proprio lì che la storia ha iniziato quasi a divertirmi. La successione di scene dinamiche e plot twist che mi hanno quasi fatto perdere quel poco di neuroni che mi rimane ha mandato in tilt il mio cuore (oltre al mio cervello).
Era da un po’ che non mi emozionavo così per un fantasy e che non entravo in sintonia profonda con i personaggi.
E, a proposito, non mi stancherò mai di rivedere Will, Jem e Tessa. Chiaramente, anche Magnus è incluso! Tra tutti i personaggi ormai iconici che continuano a far capolino nei libri della saga, secondo me lui sarà sempre il collante delle Shadowhunter Chronicles, e un po’ sono contenta che la Clare abbia scelto proprio questo magnifico stregone per il ruolo.

Devo ammettere che ho un po’ di timore del prossimo libro, specialmente considerando il finale. Le mie aspettative solo davvero alle stelle e spero tanto che non vengano deluse.
Tra attacchi demoniaci, intrighi amorosi e dinamiche che vi faranno scoppiare la testa, non potete perdervi “La catena di ferro” per nessun motivo al mondo!

Voto libro - 5







Genere: Urban Fantasy

Autrice: Cassandra Clare

7 marzo 2023

Cordelia Carstairs ha perso tutto ciò che più contava per lei. Nel giro di poche settimane, infatti, ha visto morire il padre, fallire il piano di diventare la parabatai di Lucie e sgretolarsi il matrimonio con James. E, quel che è peggio, ora si ritrova legata a un antico demone, Lilith. Arrivata a Parigi con Matthew Fairchild, la ragazza spera che le attrazioni notturne della Ville Lumière le facciano dimenticare le sue miserie. Ma la realtà riesce a insinuarsi anche nelle sue giornate parigine quando la raggiungono notizie scioccanti da casa: a quanto pare Tatiana Blackthorn è fuggita dalla Città di Adamante e Londra è sotto scacco del Principe dell'Inferno, Belial. Dilaniata da sentimenti confusi e contraddittori, Cordelia fa ritorno a Londra, dove di lì a poco un segreto degli Herondale verrà portato alla luce da un nemico inaspettato e l'intera famiglia accusata di una colpa gravissima. Niente potrà forse tornare come prima per Cordelia, anche perché il legame con i suoi vecchi amici sembra ormai deteriorato in modo irrimediabile. Il tempo intanto corre veloce e i piani di Belial stanno per investire come un'onda mortale la ragazza, Lucie, gli Allegri Compagni e tutti gli Shadowhunter. Rimasti a fronteggiare l'esercito di Belial in una Londra infestata dalle ombre, per riuscire a salvare la loro città e le loro famiglie, Cordelia e i suoi amici dovranno radunare tutto il coraggio che possiedono, ingoiare l'orgoglio e imparare nuovamente a fidarsi l'uno dell'altro. Perché se dovessero fallire, potrebbero perdere tutto, comprese le loro anime.


Salve, lettrici e lettori!
Quando una trilogia volge al termine è quasi sempre commovente vederla andar via. La consapevolezza che molto probabilmente non rivedremo più dei personaggi rattrista molto, anche se di solito molti autori ci danno spin-off o piccoli extra per rendere questo distacco meno doloroso.
Come forse la maggior parte dei lettori sa, questo mese la serie “The Last Hours” è giunta alla sua conclusione. Sebbene non abbia avuto lo stesso impatto di “The Infernal Devices” o “The Mortal Instruments”, credo che abbia avuto comunque un grande peso per le Chronicles scritte da Cassandra Clare, e spero vivamente che ne sentiremo parlare in qualche volume/extra futuro.
Oggi, infatti, vi parlo de “La catena di spine”, capitolo conclusivo della trilogia “The Last Hours” edita da Mondadori. Preparate i fazzoletti (e le innumerevoli domande)!

“Nessuno è forte e incrollabile per tutto il tempo, e nessuno dovrebbe esserlo. Dobbiamo tutti abbassare la guardia di tanto in tanto. Siamo composti da tante parti diverse: siamo tristi e felici, forti e deboli, solitari e bisognosi degli altri. Non c’è nulla di vergognoso in tutto ciò.”

Come sempre, ogni volta che sto per iniziare a parlare di un sequel, vi consiglio di leggere sia i libri che le rispettive recensioni precedenti. In genere tendo sempre a fare pochi spoiler e ad illustrarvi i dettagli principali della trama. Quindi, in ogni caso, non temete!

Il finale de “La catena di ferro” mi ha spiazzata su più punti di vista. Una volta metabolizzato il contenuto dell’opera ho capito quanto il suo sequel avesse alte probabilità di essere tra i più epici.
Cordelia si trova in una situazione spinosa (perdonate il giochetto di parole) ed è difficile uscirne ora che è coinvolta anche Lilith. In più, le ricerche sull’assassino hanno condotto a niente di meno che a Belial, Principe dell’Inferno, che già abbiamo imparato a conoscere.
Daisy si è sentita sopraffatta dalla situazione vissuta, non soltanto con James (dato che dire che il loro matrimonio è rovinato sarebbe il minimo), ma anche con Lucie, vedendo volar via il sogno di averla come parabatai. Per non parlare di Elias. Così, decide di partire con Matthew per Parigi, ma il soggiorno avrà breve durata dato che giungerà loro la notizia della fuga di Tatiana, così torneranno alla cara Londra.

Il romanzo già si apre con il caos totale e la paura per una guerra cresce capitolo dopo capitolo. Molte maschere dovranno cadere e problemi finora ignorati verranno alla luce. Se c’è una cosa che Cassandra Clare ci ha insegnato è che, quando si tratta di una battaglia di tale portata, raramente ne escono tutti indenni. Il mio non è allarmismo, è statisticamente un dato di fatto. I nostri eroi sono abbastanza pronti per affrontare quest’odissea e salvare chi amano. La domanda è: voi lo siete?

“Quanto amore si sono negate le persone, nel corso dei secoli, poiché credevano di non meritarlo. Come se sprecare l’amore non fosse una tragedia persino peggiore.”

Cercherò di rendere il tutto più o meno spoiler-free, ma voglio che sappiate che questo libro non è che mi abbia fatto proprio impazzire…
Avete presente quella scena de “Le regole del delitto perfetto” in cui Viola Davis dice “Non deve avere senso. Deve solo sembrare un casino.”? È proprio così che ho immaginato la Clare mentre scriveva “La catena di spine”!
Sono stata parecchio combattuta sul rating da mettere, ho riflettuto molto sullo sviluppo della trama prima di mettermi a scrivere e devo dire che sono un po’ a metà tra la contentezza e un leggero sconforto.
Partiamo dai lati positivi. Lo stile di scrittura della Clare per me sarà per sempre tra i preferiti, dato che è semplice ma al contempo non tralascia nulla. I vari punti di vista contribuiscono poi ad un campo più generale delle situazioni di trama e sotto-trame, per poi scendere nel particolare dei personaggi, descrivendo le loro emozioni in modo così impeccabile che è impossibile non provare empatia con loro e anche con chi meno te l’aspetti!
Anche il world-building ovviamente è fatto bene ed è facile sentirsi fisicamente nei luoghi descritti, tra le strade di Parigi e quelle londinesi.
È un libro molto dinamico, quindi i personaggi non avranno nemmeno un secondo di respiro, così com’è stato per i loro genitori. A volte, tra tutti i punti di vista, si entra quasi in confusione e non si riesce a riprendere dal punto del discorso con cui si era conclusa la narrazione di un determinato personaggio.

“Non sono certa che siamo noi a scegliere la persona che amiamo. […] Preferisco pensare che l’amore sia simile a un libro scritto solo per noi - una sorta di testo sacro che riceviamo, così da poterlo interpretare.”

La caratterizzazione dei personaggi non è stata graduale secondo me e rappresenta il primo difetto di quest’opera. Nel caso di Cordelia, infatti, è come se ci fosse stata una spinta caratteriale improvvisa e un po’ forzata, non in linea con quella che è la sua personalità di base. Magari un po’ è colpa di Lilith e non c’è dubbio, ma ho trovato un distacco troppo profondo tra la Daisy dei primi due libri e quella del terzo.
Per quanto riguarda gli Allegri Compagni, anche lì ci sono state dinamiche già viste in precedenza ma, anziché farli crescere come personaggi, li hanno un po’ bloccati. Non mi dilungo su di loro poiché potrei incappare nello spoiler.
Riconfermo comunque Grace come mia preferita, perché qualcuno dovrà pur amarla e quel qualcuno sono io. Period. Stessa cosa vale per Matthew. Anzi, preferisco proprio non farvi parola dei miei sentimenti per lui perché potrei rivelarvi tante cose che è meglio che scopriate da soli.
Ci sono pochi personaggi molto interessanti e sicuramente anche James ne è entrato a far parte, anche se rimarrà pur sempre un piantagrane nel buon nome degli Herondale. Tale padre, tale figlio, tale tutta la progenie.

Non ho visto colpi di scena particolarmente inaspettati, se non un evento tragico che ha coinvolto un determinato personaggio, ma non ho apprezzato il fatto che non gli sia stato dato il giusto peso. Ricollegandomi in parte a questo dettaglio, ci sono stati anche punti della trama che sono andati un po’ contro le informazioni che tempo fa ho ritrovato leggendo “Il codice” e le prime due saghe delle Shadowhunters Chronicles, e che mi hanno fatto arricciare un po’ il naso. Forse Cassie avrà avuto qualche dimenticanza col passare degli anni e, se non avessi riletto le opere di recente, anch’io probabilmente avrei chiuso non un occhio (anche entrambi) su qualche scena, ma purtroppo non mi ha beccata impreparata.

Diciamo che come romanzo conclusivo non l’ho apprezzato molto e quasi potrei sperare che si tratti di una tetralogia. Se fosse stato quindi un libro di mezzo l’avrei compreso di più, ma non credo abbia i requisiti adatti e necessari per essere considerato un bel finale per una saga così promettente come “The Last Hours”.

Voto libro - 3.5























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