Una mummia nell'armadio


La serie è composta da: 

1. Una mummia nell'armadio 

2. Una mummia nella tenda - Sequel


Genere: Romanzo rosa

Autore: H. Joking

23 Marzo 2020

Ah, l’antico Egitto, le piramidi, la sfinge… i misteri dei faraoni.

La storia mi ha sempre affascinata, lo ammetto, ma mai avrei pensato che un giorno mi sarei portata a casa… una mummia!
No, non l’ho trafugata dal suo sarcofago per i suoi tesori. Per chi mi avete presa?
In realtà è molto peggio di così.
Mi credereste se vi dicessi che la mummia è viva? Lo so, io stessa mi prenderei per pazza. Io, che da sempre ho un’indole positivista. “Provare per credere”.
Eh sì, solo che non potevo non crederci visto che Reshef ha ripreso vita davanti ai miei occhi, mandando a farsi friggere tutte le mie certezze. E la mia tranquillità.
Già. Avete mai provato a vivere con un faraone? Non è sempre la personcina più docile del pianeta. Soprattutto quando si mette in testa qualcosa. Tipo di recuperare i suoi vasi canopi, cosa che gli permetterà di riprendere sembianza umane… O di scoprire chi lo ha ucciso.
Beh, risolvere un mistero di 3000 anni fa, certo, che ci vuole?

Salve Confine!
Oggi vi parlo di “Una mummia nell’armadio” di Harriette Joking, edito Triskell edizioni.
Si tratta di uno young adult con sfumature fantasy, gialle e rosa.

Tutto inizia con una gita di fine anno al Museo di Archeologia e Storia dell’antico Egitto di Washington, dove si tiene la mostra temporanea “Vita e tesori tra le dune del deserto”. Durante la sua visita, Daphne si ritrova nella sezione “I segreti dell’oltretomba” e lì, stanza dopo stanza, tra corredi funebri, la ragazza si imbatte in un magnifico sarcofago e nei suoi vasi canopi.
A quel punto delle fortissime scosse di terremoto scuotono il museo e Daphne ode una richiesta di aiuto provenire dalla mummia scivolata fuori dal suo espositore.
Dopo l’iniziale shock la ragazza decide di portare con sé la misteriosa mummia, ma non pensa ai suoi vasi canopi contenenti gli organi del defunto e senza i quali la mummia non riesce a ricordare neanche la sua identità.
Daphne è una ragazza profondamente razionale, crede nella scienza e non nella magia, così quando si trova ad avere a che fare con quello che scopre essere Reshef I il Sublime Faraone, il suo gatto Papiro e i suoi servitori Hapu e Neshi, inizia a mettere in discussione tutto ciò in cui crede.
Tuttavia anche le convinzioni di Reshef sono destinate a essere messe in discussione quando scopre le cause della sua morte.



“«Anche se scoprissi chi è stato a complottare alle tue spalle, colui che si è macchiato di questo orribile crimine è già morto da un pezzo! Tu non puoi…»
«È qui che sbagli!» mi corresse facendo scintillare lo sguardo con fierezza. «Un faraone può fare quello che vuole. In un modo o nell’altro, io otterrò la mia vendetta!»”



Cercando di ottenere verità e vendetta l’allegra combriccola inizierà a conoscersi e a imparare le usanze dei rispettivi mondi, capendo che può cambiare tutto e allo stesso tempo nulla, perché niente è come sembra.

“«Vuoi dire che mi ci sto avvicinando?» insistette.
Mi sentivo tesa. «A cosa?»
«Al modo in cui un ragazzo dovrebbe trattare una ragazza dalle vostre parti,» fece Reshef, intrigato da quella mia stessa tensione. «Da quanto mi hai riferito, la gentilezza costituisce la chiave…»”

La storia è ambientata ai giorni nostri ed è la protagonista a raccontarci in prima persona gli avvenimenti.
La narrazione non cattura immediatamente il lettore, ma lo conquista pian piano, o almeno per me è stato così.
Daphne è una ragazza di sedici anni che vive con la madre, un’attrice piuttosto particolare e presa abbastanza dalla sua carriera da non accorgersi che la figlia tiene in casa tre mummie e mezzo (il gatto).
La vita di questa ragazza viene stravolta dall’arrivo di questi esseri provenienti da un’altra epoca, con altre abitudini che di certo non comprendono veicoli ed elettrodomestici.
Si assiste ad una vera e propria evoluzione di tutti i personaggi, che fa apprezzare maggiormente la storia: il modo in cui le diverse culture si mischiano creando nuove meravigliose abitudini e modi di vedere l’un l’altro, osservare il cambiamento per il quale ci sono voluti secoli è un qualcosa di stupefacente.
Mi è piaciuto molto il modo di rielaborare e rendere omaggio alla cultura egizia, così come l’avventura e i colpi di scena presenti.
Sinceramente è un mix di generi insolito che mi è molto piaciuto. È una lettura che consiglio in modo particolare ad un pubblico giovane o a chi ama comunque leggere di ragazzi, e a chi non è immune al fascino della cultura egizia.
Buona lettura.
Voto libro - 4 





Genere: Romanzo rosa

Autore: H. Joking

22 maggio 2023

Dopo le avventure passate credevo che i nostri problemi fossero finalmente risolti, sebbene non possa certo dire che la mia relazione con il faraone Reshef sia del tutto semplice da gestire. Avete idea di cosa significhi stare con un ragazzo che vive agli antipodi della storia?

Eppure le cose sembravano andare tutto sommato bene, fino a quando, sotto i miei occhi increduli, Reshef non è caduto vittima di un nuovo, terribile attentato.

Forse avrei anche potuto salvarlo, se non mi fossi trovata nell’Antico Egitto, dove lui mi aveva condotta con un viaggio nel tempo non programmato. E forse non saremmo dovuti fuggire da Tebe, se il feroce popolo degli Hyksos non avesse invaso la sua terra per conquistarla. E forse non avremmo dovuto affrontare un insidioso viaggio nel deserto, se Reshef non si fosse messo in testa di riprendersi a tutti i costi il suo regno...

Ma che ci volete fare, dopotutto ho già avuto a che fare con la testarda e supponente mummia di un faraone. Se poi quel faraone è colui che mi ha rapito il cuore, non posso che rimanergli a fianco per aiutarlo nel suo progetto.

C’è solo un piccolo dettaglio: ora che è tornato a essere una mummia, Reshef non si ricorda più di nulla... nemmeno di me. Riuscirò a rinfrescargli la memoria?





Care amiche del Confine,

è tornata Harriette Joking con il sequel di “Una mummia nell’armadio”: “Una mummia nella tenda”, edito da Triskell edizioni, che ringrazio per la copia digitale in anteprima.


La recensione contiene spoiler riguardo il primo volume, inoltre i due libri sono strettamente collegati e pertanto consiglio di leggerli in ordine di pubblicazione.


Ritroviamo Daphne e Reshef immersi nella loro relazione a distanza grazie ai viaggi che il faraone compie con l’ausilio del Pulviscolo degli Dei.

I due sentono molto la mancanza l’uno dell’altra, così un giorno Reshef decide di portare Daphne con sé nell’Antico Egitto; peccato che basti poco per cambiare ciò che è stato scritto e il faraone si trova nuovamente vittima di un attentato.


«Daphne, tornando indietro nel tempo, interagendo con gente che è vissuta millenni fa e calpestando polvere che non avresti mai dovuto calpestare, tu hai modificato il corso degli eventi. La storia non è più quella che hai letto sui libri.»


L’unica via per riportarlo alla vita sembra chiara: deve prima passare dalla morte, così come è già successo in passato. Ma sulla strada per la sua nuova vita Reshef sembra aver dimenticato molte cose, Daphne e il loro amore tra queste. Il faraone è nuovamente una mummia e ancora una volta è alla ricerca dei cospiratori.


“Possibile che il ricordo del nostro amore avesse subito nella memoria di Reshef la stessa sorte di un’impronta lasciata sul bagnasciuga?”


All’inizio ero un po’ scettica, perché pensavo che il finale del primo volume, seppur parzialmente aperto, fosse la conclusione più adatta alla storia; sono stata felice di ricredermi e affrontare questo viaggio tra le pieghe del tempo insieme ai protagonisti già noti e a nuovi personaggi che mi hanno conquistata.

Abbiamo a che fare con una Daphne più matura che deve lottare per il suo amore e per la sua vita, ma che mantiene sempre il brio dell’adolescenza.

Reshef è tornato a essere l’arrogante faraone che era in principio e tutti agiscono secondo il suo volere.

Anche in questo caso è la nostra protagonista a raccontare l’intera vicenda dal suo punto di vista di straniera in tempo e luogo diversi dai suoi.

Questa storia mi ha molto incuriosita, divertita e intrigata in tutte le sue componenti che sono, ancora una volta, un mix di young adult, storia dell’Antico Egitto e fantasy, alleggerite dalle dinamiche tra i servitori e quelle che coinvolgono il predone Zayd.


Era necessario questo sequel? Non penso, ma sono davvero felice di averlo letto e consiglio anche a voi indecisi di farlo perché, una volta iniziata la lettura, sarete catturati dalla magia arcaica di un mondo e una cultura tanto affascinante.

Buona lettura e alla prossima!

Voto libro - 4 






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