Good Luck Girl: La notte della fortuna


Genere: Fantasy

Autore: Charlotte Nicole Davis

16 Giugno 2020


Le chiamano ragazze della Buona Fortuna, ma tutti ad Arketta sanno che quelle ragazze sono tutto tranne che fortunate: vendute ancora bambine a una "casa di benvenuto", marchiate con un tatuaggio maledetto e intrappolate in una vita che non avrebbero mai scelto.
Quando una di loro uccide accidentalmente un uomo per legittima difesa, fuggono in cinque dalla casa di benvenuto e intraprendono un viaggio pericoloso e impossibile alla ricerca della libertà, della giustizia e della vendetta, in un mondo che ha negato loro ogni diritto.
Inseguite dai poteri più corrotti e malvagi di Arketta, la loro unica speranza è riposta in una storia della buonanotte tramandata da una ragazza della Buona Fortuna all'altra, una storia a cui solo le più giovani e disperate tra loro sono disposte a credere.
Perché possano sopravvivere, non basterà la buona fortuna. Servirà tutta la forza della loro amicizia.

Salve lettori!
Oggi finalmente ritorno con una recensione di un libro che attendevo con ansia e che sapevo già che avrei amato, ovvero “Good Luck Girls” di Charlotte Nicole Davis, primo volume di una nuova serie fantasy young adult, edito in Italia da Rizzoli che ringrazio per l’invio di una splendida copia cartacea, che personalmente amo.

Siamo in un mondo fantasy dalle atmosfere simili all’antico West e a un periodo di forti discriminazioni e di abusi, quando la schiavitù era la norma. Il popolo è diviso tra i sangue puro, coloro che sono considerati superiori, e i sangue sporco che a causa di un’antica maledizione non hanno l’ombra e vengono rilegati ai ruoli più umili e sono considerati criminali a prescindere dalle singole persone. Tra di loro troviamo anche gli aguzzini, uomini che hanno venduto l’anima per una magia potente che li rende capaci di procurare dolore fisico con la sola volontà della mente, sono figure instabili e più tempo passa più perdono la loro umanità.

È un mondo particolare è abbastanza originale, la lettura ha uno stile semplice e appassionante ma non così facile da leggere come si potrebbe pensare a causa delle tematiche molto forti di cui tratta e che ti lasciano dentro il peso della brutalità delle persone, della vita difficile che si può fare se la società ritiene sbagliata la tua etnia.

Aster e Clementine sono due sorelle provenienti da una famiglia molto povera che ha preso la difficile decisione di venderle ad una ‘casa di benvenuto’, sperando di dare a loro un futuro migliore. Ma le due ragazze scopriranno presto che avere assicurato il pane in tavola e le cure mediche garantite non è un buon compromesso se confrontato al lavoro che sono obbligate a svolgere, molto probabilmente sarebbero state più serene a patire la fame.
Infatti le così dette Good Luck Girls (le ragazze della buona fortuna) sono tutt’altro che fortunate. Appena entrate nella casa vengono sterilizzate e viene applicato loro un tatuaggio magico a forma di fiore che non si può né coprire con la stoffa o col trucco né eliminare, queste ragazze sono marchiate a vita come prostitute e niente può più cambiare questo fatto. Appena entrate nella casa, da piccole, sono “Ragazze della Mattina” e si occupano dei lavori domestici, ma una volta che il fiore tatuato sboccia al compimento dei sedici anni diventano “Ragazze della Sera” e vengono costrette al lavoro per il quale sono state preparate.

È il giorno del sedicesimo compleanno di Clementine e le viene affidato il suo primo ragazzo da intrattenere; la giovane non sa bene cosa la aspetterà e sua sorella, che è molto protettiva nei suo confronti, cerca di avvertirla nonostante non abbia il permesso di rivelarle cosa accadrà e la prega di non assumere il Cardo Dolce, un oppiaceo che inibisce la consapevolezza delle ragazze e le lascia inermi alla mercé degli abusanti.
Quello che nessuno si aspettava è che Clementine reagisse e per difendersi dall’uomo che la stava quasi soffocando, lo uccide inavvertitamente. Per un crimine del genere c’è solo una possibile conseguenza e Aster non ha il tempo per pensare ad un piano preciso, quello che sa è che per non far andare la sorella incontro alla morte devono fuggire. Chiederanno aiuto a due care amiche della più giovane, Tansy e Mallow, che le aiutano a nascondere il corpo dell’uomo e le seguiranno nella fuga. Una delle altre ragazze, Violet, nota che le quattro tramano qualcosa di sospetto, le scopre mentre cercano di nascondere il corpo e le ricatta di denunciarle agli aguzzini se non la portano con sé.
È così che inizia la loro avventura da fuorilegge, scappando da una vita oppressa e da una società ingiusta, rincorrendo la fugace speranza di trovare qualcuno che riesca a eliminare i tatuaggi e dar loro la possibilità di una vita normale.
“Due ragazze sanguesporco troveranno sempre qualcuno pronto a odiarle, pensò Aster, ma lo tenne per sé. Perché aveva ragione Clementine. Qualunque cosa fosse accaduta, almeno sarebbero state libere.”

Una delle cose che più ho apprezzato sono i personaggi e le relazioni fra loro, l’autrice è stata molto brava a caratterizzarli e renderli veri. Personaggi con molte insicurezze, spezzati dentro, che mostrano una maschera per proteggersi e che riusciamo a scoprire solo pian piano andando avanti con la lettura.
Aster è forse quella con cui leghiamo di più, anche perché è colei che porta avanti la narrazione, e la mia stima per lei aumentava man mano che scorrevano le pagine. È una ragazza che prende tutto il male che le è stato fatto e che le appesantisce l’anima per trasformarlo in forza e coraggio, il suo punto fermo nella vita, la sua sorellina, la porta a controllare la sua rabbia contro il sistema e incanalarla senza lasciarsi trasportare dall’odio profondo. Questo la porta a diventare il punto di riferimento del gruppo e la leader che prende le decisioni per il bene comune.
Violet è un personaggio complesso e per capirla dobbiamo scavare nella sua storia; l’ambiente dove si cresce e le persone che ci educano hanno un peso enorme nella costruzione della nostra personalità e spesso si diventa ciò che si deve per poter sopravvivere.
Clementine è sicuramente la figura più fanciullesca e spensierata per quanto può esserlo una ragazza nella sua situazione e, a essere sinceri, è quella con cui ho legato di meno.
Mallow e Tansy sono due bei personaggi, anche se sono quelle su cui l’autrice si è soffermata di meno e questo è stato un vero peccato perché secondo me avevano un gran potenziale.

Se c’è un aspetto che non mi ha convinta al cento per cento è la trama, che a mio parere è povera e nella parte centrale del romanzo un po’ ripetitiva, ma c’è anche da considerare che questo è solo il primo capitolo introduttivo di una trilogia che secondo me è da non farsi sfuggire.
È una lettura scorrevole e amabile, non eccessivamente semplice ma neanche troppo dettagliata, che tratta di temi molto importanti in modo semplice e alla portata di tutti, ed è per questo che lo consiglio vivamente.
Dato che l’autrice è una donna nera ha saputo rendere al meglio la situazione delle nostre protagoniste e, tramite loro, mostrare a noi la realtà delle discriminazioni che purtroppo sono sempre un argomento attuale anche nel nostro mondo.
Buona lettura.

Voto libro - 4
 
 

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