La luce degli abissi


Genere: Fantasy

Autore: Frances Hardinge

21 Luglio 2020

Da sempre Hark e Jelt sanno che, appena sotto il mare, esiste l'Abissomare, l'antica dimora dei mostruosi dèi che a lungo terrorizzarono l'arcipelago della Miriade. Riti sacerdotali e sacrifici servirono per anni a placare l'ira delle divinità marine, fino al giorno del Cataclisma, quando in un'esplosione di follia si distrussero a vicenda.
Le loro reliquie, che conservano un potere divino, sono molto ambite dai piccoli truffatori come Hark e Jelt, in fuga dalle leggi del governatore e dai contrabbandieri. Due amici inseparabili, almeno finché i fondali non restituiscono una reliquia diversa da tutte le altre: un globo pulsante, intriso di un potere straordinario e oscuro, che potrebbe distruggere non soltanto l'amicizia di Hark e Jelt, ma tutto il loro mondo.


Salve lettori! Ho letto in super anteprima il nuovo libro di Frances Hardinge portato in Italia da Mondadori ragazzi: “La luce degli abissi” (dalla cover spettacolare), in uscita oggi, 21 luglio.

Hark è un ragazzino di Bramadidama, un’isola della Miriade, un arcipelago circondato dal continente.
È cresciuto senza genitori, insieme ad altri bambini orfani, con cui inesorabilmente si crea un legame indissolubile.
Soprattutto con Jelt, per cui farebbe di tutto e con cui non riesce mai ad avere ragione.
Crescendo nota alcuni comportanti di Jelt che lo costringono a fare cose che non vuole fare, si ritrova in situazioni pericolose all’ultimo minuto senza saperne niente, costretto a partecipare a piani assurdi per non lasciare solo il suo amico. Eppure si ritrova sempre dalla parte del torto e, con un amico ingrato, persino quando viene catturato e messo all’asta, e solo grazie alla sua capacità di raccontare storie e ammansire il pubblico riesce a farsi comprare da una dottoressa piuttosto che finire a remare su una nave di schiavi.
Grazie alla dottoressa Vyne, scopre la vita al Santuario, luogo in cui vivevano, lavoravano e studiavano i sacerdoti, i protettori della Miriade e gli interlocutori degli imponenti dei. Adesso, dopo il Cataclisma che ha portato alla scomparsa degli dei, il Santuario è solamente un luogo in cui gli anziani sacerdoti rimpiangono i tempi andati e attendono la loro ora.
Ma il Santuario è ancora ricco di misteri, i suoi abitanti, nonostante le malattie, nascondono conoscenze inaudite e segreti che potrebbero sconvolgere l’intera Miriade, e tocca ad Hark scoprirli.
Eppure il ragazzo, nonostante la lontananza e la consapevolezza di ciò che potrebbe succedergli, non riesce a liberarsi del suo passato e dell’influenza di Jelt, trovandosi ancora una volta invischiato in un progetto di cui non vuole fare parte, che potrebbe distruggere il suo futuro e rovinargli definitivamente la vita.
 
“Si dicono tante cose della Miriade, e sono tutte vere.”

Lettori, non ho mai letto nulla di Frances Hardinge, ma so che nel genere middle grade è una delle autrici più apprezzate.
Io sono stata attirata da “La luce degli abissi” grazie alla cover magnifica e alla trama promettente, e sono stata molto contenta di poterlo leggere in anteprima.
“La luce degli abissi” è la storia di Hark, ragazzino che vive di racconti, di leggende e di avventure. Tutto quello che vorrebbe è ascoltare tutto ciò che può essere ascoltato e ripeterlo, fare sua la narrazione, permettere alla storia di sopravvivere.
La storia di Hark si lega a quella di altri personaggi con le loro battaglie: Jelt, l’amico cresciuto troppo in fretta; Selphin, un’isolana terrorizzata dal mare; il Cercatore, l’unico sacerdote che riesce a pensare lucidamente e a raccontare volentieri i suoi racconti ad Hark.
Il loro è un mondo ricco di leggende, nate intorno agli dei dell’Abissomare, un luogo al di sotto del mare normale, in cui si respira paura e abitato da mostri marini considerati divinità.
Gli dei e il luogo che abitano sono due elementi che mi hanno affascinato subito, ero curiosa di scoprire tutto su di loro, e questo desiderio verrà accontentato nel corso del romanzo.
Scopriremo tanto sugli dei e sull’Abissomare, e le informazioni di cui verremo a conoscenza vanno di pari passo con il percorso di Hark.
Hark, che da bambino orfano e senza futuro, trova un luogo in cui può imparare a leggere, a scrivere, a raccogliere testimonianze da chi gli dei li ha conosciuti davvero. Eppure il passato torna a tormentarlo, Jelt lo trova e lo costringe ad affrontare un’avventura che lui non vuole vivere. Ma i sensi di colpa e l’amore lo tengono ancorato a Jelt, gli fanno mettere in discussione la sua vita, la sua persona, il suo amore.
Ho sofferto tanto per Hark in questi momenti di dubbio riguardo al suo amico, l’unica cosa che desideravo era che capisse quanto quella relazione gli facesse male e dovesse troncarla, e ho ricordato quanto sia difficile farlo.
Hark prende tante scelte sbagliate, ma trova il modo di risolvere la situazione, trasformando quello che il suo migliore amico considerava un difetto in un pregio, un asso nella manica.
Ho adorato Selphin e il Cercatore: la prima una ragazzina che ha già sofferto tanto per la sua età, che ha visto troppo e ha raggiunto una maturità che le permette di distinguere il bene dal male; l’altro è un vecchio sacerdote che ha preso decisioni difficili, ha sacrificato la sua vita, ma ne ha ricavato tanta conoscenza, come anche sofferenza.

«È solo che... se io cambiassi tanto da trasformarmi in tutt’altra persona?» esclamò Hark. «Non sarei più io, no?»
«[...] Forse dovresti provare a scoprire quali parti di te sono essenziali alla tua natura. Chi sei tu? Quali aspetti di te stesso saresti disposto a difendere come se lottassi per la tua stessa vita?»

Lo stile dell’autrice è molto descrittivo; percepiamo ogni dettaglio delle isole, dei porti, dei sommergibili, dell’atmosfera sottomarina e abissomarina, ogni suono e colore. Per questo motivo, all’inizio, ho avuto un po’ di difficoltà ad entrare nella storia, persa tra le mille descrizioni. Dopo un po’, però, ho iniziato ad apprezzarle e a perdermi in questi luoghi fantastici.
Ho anche sottolineato tante frasi nel corso del libro, perché mi hanno davvero colpito ed emozionato.
Mi aspettavo un risvolto fantasy diverso, più attivo diciamo, ma è stata una mia incomprensione della trama.
Gli dei ci sono, ma nei ricordi, nelle leggende e nel cuore di chi continua a raccontare le loro storie.
Che dire più, lettori. È stata una bella lettura che mi ha tenuto compagnia in queste giornate complicate. Lo consiglio a chi ama il genere o a chi cerca una storia leggera ma con un bell’insegnamento.
Baci
 


Voto libro - 3.5









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