Undead. Gli immortali
Genere: Horror
Autore: Dacre Stoker, Ian Holt
Inghilterra, inizio '900. Da alcune morti violente di giovani donne, il gruppo di cacciatori di vampiri che aveva sconfitto Dracula nell'opera di Bram Stoker, intuisce che il famigerato conte non è affatto morto, ma è tornato a colpire. Del gruppo di "eroi", che dopo l'impresa hanno preso le distanze l'uno dall'altro, forse per dimenticare e rifarsi una vita, fanno parte un avvocato londinese, Jonathan Harker, sua moglie Mina, e altri tre personaggi: un ricco londinese e due medici. Ma il vampiro che lascia la sua scia di morte per le strade di Londra non è Dracula, bensì la bellissima contessa ungherese Elisabetta Bathory. È lei, capelli corvini, pelle bianchissima, capace di trasformarsi prendendo fattezze diverse e spesso palesandosi come nebbia che avvolge tutto, la responsabile degli omicidi. Non solo, ma è anche decisa a eliminare quelli che, venticinque anni prima, hanno deciso di togliere di mezzo Dracula.
Salute a voi amici delle tenebre.
Oggi voglio parlarvi di un libro molto particolare: “The Undead - Gli immortali” di Dacre Stoker e Ian Holt, uscito nel 2009 con Piemme.
Un romanzo particolare perché, come potete evincere dal cognome di uno degli autori, si tratta del sequel ufficialmente riconosciuto di “Dracula” di Bram Stoker. Esso nasce infatti dalla rielaborazione di alcuni appunti dell'autore da parte del pronipote Dacre e Ian Holt, un esperto in tutto ciò che riguarda Stoker, Dracula e i vampiri.
"Finalmente, governerò il mondo da quell'essere superiore che sono. E Dio volterà le spalle agli uomini, come fece con me nel momento del bisogno."
1900, circa 25 anni dopo gli eventi del primo libro. Gli omicidi di un misterioso assassino noto come "Jack lo Squartatore" fanno da sfondo alle storie dei personaggi che già conosciamo: Jonathan Harker, che rifugge, nell'alcol e nella prostituzione, il dolore di non essere in grado di soddisfare sua moglie Mina, bellissima e non invecchiata di un solo giorno a causa del sangue di vampiro che ha ancora in circolo; il Dottor Seward, il cui tormento per la morte di Lucy non ha mai avuto fine; il professor Van Helsing, ossessionato dalla caccia al mostro.
A loro si aggiunge Quincey Harker, figlio di Mina e Jonathan e aspirante attore, studente, a tempo perso, alla Sorbona di Parigi.
Gli efferati omicidi dello Squartatore e le indagini di Seward presto rivelano che il non-morto che gli "eroi" avevano combattuto anni orsono è ancora in vita, oltretutto non sembra essere l'unico vampiro in circolazione. Infatti, per le strade di Londra, assetata di vendetta contro Dracula e la compagnia degli eroi, si aggira Erszèbet/Elizabeth Bathory, nota ai più con il nome Contessa Dracula.
"Aveva bisogno di nutrirsi. "Il sangue è vita!" pensò. Spalancò la bocca, passandosi la lingua sulle zanne, e sentì se stessa ringhiare come una bestia feroce."
Cari lettori e amanti del gotico, devo dire che purtroppo non ho apprezzato questo libro, anzi ho provato dei veri e propri sentimenti di rabbia leggendo alcuni passaggi. C'è da dire che la trama non è niente male e neanche sulla sua esecuzione avrei nulla da dire (eccetto per qualche capitolo che sembrava una biografia tratta da Wikipedia), il problema principale nasce dal fatto che questo si presenta come il sequel ufficiale di Dracula, nato dagli appunti dell'autore originale. Con questa grossa responsabilità sulle spalle e con un tale biglietto da visita, non posso proprio perdonare quelli che per me sono gravissimi errori nella continuità tra le due storie. E a giustificarli non è bastata nemmeno la brillante postfazione di Elizabeth Miller e degli stessi autori.
Potrebbe anche passare il fatto che abbiano predatato lo scontro che Bram Stoker inserisce nel 1888 per poter inserire le vicende di Jack lo Squartatore nella storia, ma non si possono tollerare altri elementi come l'affermazione che sia solo una leggenda il non riflettersi dei vampiri (che è una delle prime cose inusuali che vengono notate da Jonathan sul conte) e la storia d'amore tra Dracula e Mina, inesistente nel romanzo e qui inserita per accordarsi a non so quale tra le tanti versioni cinematografiche... sento il povero Bram rivoltarsi nella tomba, Dio l'abbia in gloria.
Ma poi vogliamo parlare dei personaggi? Per l'amor di Giuda Iscariota, totalmente irriconoscibili. Jonathan mette un'ansia, mamma mia, mentre Mina è un'altra persona, volubilissima, sembra un'ipocrita.
Ma i personaggi che ne soffrono di più sono, secondo me, lo stesso Dracula, che nelle vesti di eroe incompreso bipolare proprio non me lo figuro, e il professor Van Helsing, nel romanzo originale uno dei miei preferiti, qui ora incoerente, dovrebbe essere più saggio per l'età, invece non si trova un briciola dell'arguzia e dei modi del professore che io conoscevo e amavo.
I personaggi originali invece niente male, la contessa e i suoi motivi sono affascinanti e anche il confuso Quincey assomiglia molto ad Harker del primo libro.
"Dopo aver cancellato il suo sangue dalla faccia della terra, la contessa avrebbe raccolto la scintilla con cui Satana aveva tentato di incendiare il paradiso e acceso la fiamma che avrebbe consumato il mondo."
Detto ciò, consiglio questo libro solo se vi volete togliere una curiosità, ma non se avete amato e tenete a mente il capolavoro che è Dracula. Sconsiglio anche di rileggere l'opera originale prima di leggerlo (come ho fatto io) altrimenti proverete ancora più rabbia.
No.. io non ci sto, per me la storia finisce con la nascita di Quincey Harker e il crollo sotto il vulcano del castello del Conte.
ATTILIO
Voto libro - 2.5
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