Il ponte delle danze macabre


Genere: Horror

Autore: Annina R.

Ogni essere umano è sia luce che ombra, ma in alcuni l’oscurità è talmente forte da distruggere anche il confine tra la vita e la morte.
Una città svizzera. Il ponte sul Reuss con i suoi disegni di morte.
Una nobile famiglia di pittori. Un devoto servitore della Nera Signora e la sua vendetta da portare a compimento. Quanto è sottile la linea tra immaginazione e realtà? Può l’amore spezzare una catena fatta di sangue?
«Avete paura di me?»
«Devo averne?»
«Un po’, la paura amplifica ogni sensazione dal dolore al piacere. Lo sentite il piacere? Striscia sotto la vostra pelle, nonostante la voglia di fuggire da questo mostro. Vi eccita tutto questo è nella vostra natura corrotta e perversa.»


Recensione

Ciao Lettori,
è da un po’ che non mi capitava sotto mano un romanzo dark così succulento.
Parlo de “Il ponte delle danze macabre”, romanzo autoconclusivo scritto da Annina R. edito dalla Triskell Edizioni, che ringrazio per la copia in anteprima.
In pieno tema Halloweeniano, vi racconto la storia di Edward Gasser e della discendenza Stalder, da lui perseguitata per un secolo, fino all'arrivo di Andreas e Christien.
Vi anticipo che non è un libro per tutti, i temi trattati e le scene descritte potrebbero offendere/impressionare gli animi più sensibili, mi riferisco alla magia nera, agli abusi fisici e psicologici e alle scene di sesso promiscuo e violento sempre meno velatamente descritte nel corso di tutto il racconto.

I destini di Edward Gasser e del conte Ryan Stalder si incrociano nel 1971. I due giovani si riconoscono come anime affini, entrambi votati alla perdizione attraverso l'appagamento di tutti i loro macabri desideri e perverse pulsioni. Edward e Ryan giocano al gatto col topo, Edward brama Ryan, che però gli sfugge per il gusto di vederlo sempre più frustrato, fino a una fatale notte sul ponte Spreuer. Per chi non lo sapesse, come me, il ponte Spreuer ospita un ciclo di dipinti dedicati alle Danze Macabre o Danze della morte, da cui il titolo del libro, dipinti che raffigurano la morte danzare assieme a ogni ceto sociale in luoghi diversi, per ricordare all'uomo che la morte è ovunque e raggiunge ognuno di noi.
Edward aggredisce Ryan con lo scopo di sottometterlo e sodomizzarlo proprio su quel ponte, dove si osanna la Nera Signora, a cui lui ha votato la propria vita. Non si aspetta che Ryan riesca a sopraffarlo e persino a ferirlo a morte. Edward, cieco di rabbia, non si arrende alla morte, ma le vende la propria anima e condanna alla vendetta imperitura tutta la dinastia Stalder per mano sua.

È trascorso un secolo, la dinastia Stadler è dannata, tutti gli eredi maschi, prima o dopo, sono morti di morte violenta. L'ultimo conte Stadler fugge da Lucerna, portando con sè la sua famiglia e si stabilisce a Ginevra, ma anche lui non sopravvive e muore in un misterioso incidente. Andreas, il suo erede e ultimo discendete della casata, vive e lavora a Ginevra, è conosciuto come il Peintre Magique, il pittore magico. In tutta la discendenza scorre nelle vene il talento per l'arte, in special modo la pittura, ma non è la sola cosa che scorre nelle loro vene, tutti i maschi Stadler hanno una forte inclinazione verso il sesso e le pratiche sadomaso, pulsioni forti che fanno fatica ad ignorare.
Ed è proprio in un bordello dove ama recarsi che Andreas incontra Christien Widmer, un ragazzo che vende il suo corpo per fame, e se ne innamora. Trascorrono cinque anni, il loro rapporto è saldo, si amano profondamente anche se non riescono a superare i fantasmi della vita che si sono lasciati alle spalle, soprattuto Edward, che sente sempre più insistente il richiamo delle sue più intime pulsioni. Un’importante opportunità lavorativa per Christien è l’occasione per Andreas di tornare a Lucerna, verso cui prova una forte nostalgia nonostante non l’abbia mai vista e di stabilirvisi.
La pazienza del ragno viene sempre ripagata, Edward lo stava aspettando e ha finalmente Andreas nelle sue trame.
Non appena trasferiti, Edward si presenta ad Andreas per commissionargli un dipinto. Nessuno lo vede, nessuno lo sente, solo Andreas percepisce la sua voce e la sua immagine, non si accorge che in realtà quella di Edward è una presenza demoniaca. La stessa notte Edward attira Andreas sul ponte Spreuer e con un rito di sangue soggioga Andreas al suo potere.
Edward trascina Andreas in una spirale autodistruttiva, Andreas è asservito alla sua volontà e sottomesso alle sue stesse pulsioni e si allontana sempre di più da Christien, per vergogna e senso di colpa. Christien, pur percependo lo straniamento del compagno non lo comprende e non si sforza di approfondire cosa turba il suo amante.
La presa di Edward su Andreas si trasforma in un maglio di acciaio quando Christien, per lavoro, si allontana per una settimana da Lucerna. Quando torna, Edward fa in modo che Christien assista a una delle sessioni demoniache subite da Andreas e dopo un violento alterco con quest’ultimo, Christien lo abbandona.

Quanto accade dopo sarà vostra cura scoprirlo leggendo.
Per quanto riguarda me, che dire, l'autrice è riuscita a cucire attorno a una trama che molto spesso fa uso di licenze letterarie pescate nella letteratura classica un racconto avvincente e coinvolgente. E non credo sia un caso che il libro sia ambientato nello stesso periodo in cui il Marchese De Sade fa la sua comparsa sulla scena terrena. Con lo scorrere delle pagine restiamo coinvolti dalla tragedia di Andreas che, in realtà, non combatte contro il demonio ma contro i suoi stessi demoni. Edward fa presa sulla volontà di Andreas perché è lo stesso Andreas a volerlo.

"Quando sono con te respiro veleno e ho fame. Una fame che nulla sazia e che mi fa bruciare le viscere. Mi procuri piaceri deliziosi, il solo pensiero di quello che fai o spingi gli altri a fare al mio corpo mi inebria. Ho paura di tutto questo e non so come respingerlo."

La soggiogazione di Andreas da parte di Edward è prima di tutto psicologica ed è qui che l'autrice si esprime al meglio, perché ci accompagna passo dopo passo nella mente di Andreas, Edward e Christien, e ci avviluppa fino a farci temere che non ci sia nulla da fare per salvare tutti.
Brava Annina R., era da tempo che non leggevo una storia torbida e avvincente incentrata soprattutto sulla psicologia dei personaggi e delle conseguenze drammatiche cui può portarci il rinnegare sé stessi e non rivelare a chi amiamo chi rialmente siamo e cosa realmente sentiamo.

Carmela

Voto libro - 3.5





 

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