Cheshire Crossing
Genere: Fantasy
Autore: Andy Weir
17 novembre 2020
Sono passati anni da quando Alice, Dorothy e Wendy hanno compiuto i loro favolosi viaggi nel Paese delle Meraviglie, a Oz e sull'Isola-che-non-c'è. Ora eccole qui, ormai adolescenti, a Cheshire Crossing: una scuola molto speciale dove impareranno a gestire le loro straordinarie esperienze e il loro dono di attraversare mondi magici.
Ma proprio non sanno starsene buone buone sedute al banco, e iniziano di nuovo ad attraversare le dimensioni, lasciandosi dietro una scia di caos completo. E se fosse solo un po' di confusione il problema, poco male. Il fatto è che, senza volerlo, fanno incontrare la malvagia Strega dell'Ovest e Capitan Uncino, unito ora in una coppia davvero diabolica.
Per fermarli le tre ragazze dovranno fare ricorso a tutti i loro poteri e mettere insieme una squadra di improbabili alleati da tutto il multiverso!
Recensione
Salve Confine,
eccomi ancora una volta a partecipare al review party per una graphic novel targata Mondadori, in uscita il 10 novembre. Si tratta di “Cheshire Crossing” di Andy Weir con le illustrazioni di Sarah Andarsen, che riprende tre classici fondamentali della letteratura internazionale: “Il mago di Oz”, “Alice nel Paese delle Meraviglie”, “Peter Pan e l’isola che non c’è”.
Sono passati tanti anni da quando Alice ha fatto ritorno dal Paese delle Meraviglie, adesso è un’adolescente considerata “complicata” dalla sua famiglia. Il racconto della sua avventura le è costato anni di terapia e di soggiorni in case di cura mentale in cui degli specialisti hanno tentato di guarirla. Adesso si trova a Cheshire Crossing, che non è un’altra clinica, come lei crede, ma una sorta di scuola segreta dove imparerà a comprendere l’esperienza che le ha segnato la vita e soprattutto a gestire il dono che ha, ossia quello di andare nei mondi magici. Comunque, pensando che Cheshire fosse l’ennesima clinica che l’avrebbe sottoposta ad elettroshock e quant’altro, all’inizio è guardinga e sulla difensiva, combattiva e pronta a scappare.
Le sue compagne di stanza saranno due ragazze con le sue stesse esperienze: Dorothy, che ha fatto un viaggio nel regno di Oz, e Wendy, che è arrivata volando sull’Isola-che-non-c’è. Anche loro due hanno avuto gli stessi problemi di Alice una volta tornate a casa dalle loro rispettive avventure, per questo cercano di far ragionare Alice sul luogo in cui si trovano adesso. Hanno superato tanto, perché non dare una possibilità a queste persone che dicono di volerle aiutare? Ma Alice è una testa calda e nottetempo decide di fuggire, e quando viene beccata decide di provare l’impensabile: indossa le scarpette di Dorothy, batte i tacchi e pensa ad Oz, e inaspettatamente funziona! Si ritrova ad Oz, trasportando Wendy, che stava cercando di aiutarla, con sé. È da questo episodio che iniziano un sacco di trepidanti avventure per le nostre tre amate eroine, che cominciano a saltare da un mondo all’altro portando con loro straordinaria magia, creando scompiglio e confusione, ma riuscendo, alla fine, a risolvere tutti i problemi con colpi di scena inaspettati e momenti simpatici.
Bellissima idea quella di Andy Weir di prendere in prestito dai loro racconti queste tre fantastiche eroine e creare per loro nuove avventure dove mettere alla prova il loro coraggio e il loro carattere indomito. Nella prefazione l’autore racconta di come è nata quest’idea e cosa lo ha motivato.
In effetti è lecito chiedersi cosa sia successo a queste tre ragazze, ai tempi dei racconti originali ancora bambine, una volta ritornate dalle loro fantastiche avventure. E perché non dare loro un dono, la capacità di trasportarsi in mondi di cui pochi eletti hanno le chiavi? Per di più, perché non incrociare le loro storie? Devo dire che questo crossover ha funzionato alla grande grazie ad alcune peculiarità simili in tutte e tre le storie, che hanno permesso passaggi fluidi da un mondo all’altro e una certa omogeneità nelle vicende.
I dialoghi, circondati dalle caratteristiche nuvolette, sono esaustivi e rendono benissimo ciò che l’autore vuole raccontare.
Ma una graphic novel ha una componente importante che deve funzionare a tutti i costi per la riuscita del prodotto finale, cioè la parte grafica, i disegni. In “Cheshire Crossing” questo compito è affidato a Sarah Andersen, sì, proprio quella di “Sarah’s Scribbles”, la fumettista conosciuta per le sue strisce ricche di umorismo tagliente riguardanti le fragilità di noi esseri umani. Chiaramente le illustrazioni per la graphic novel non sono come quelle di “Sarah’s Scribbles”, ma il tratto è quello e il talento nel rendere immediata l’azione è senza dubbio incontestabile. Ho apprezzato la bravura nel rendere il carattere delle tre ragazze attraverso le loro fattezze fisiche e le loro espressioni: la tenace testardaggine di Alice; la maturità e la calma di Wendy; la timida riservatezza di Dorothy. Ho adorato i disegni perché lo stile mi ha riportato indietro nel tempo a quando leggevo i miei fumetti la domenica mattina.
Chiaramente non importa la vostra età, importa la chiave di lettura, e poi non fatico ad immaginare una mamma che legge “Cheshire Crossing” insieme alla sua bambina, per insegnarle che le diversità è un dono. Buona lettura!
Valeria
Voto libro - 4.5
3 comments
Mi sto appassionando di graphic novel e questa è davvero bella. Consigliata assolutamente
RispondiEliminaIo ero partita un pò titubante, ma il crossover ha funzionato alla grande!
RispondiEliminaSi, anche a me è piaciuto. Ha senso
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