Ogni notte a New York


Genere: Narrativa contemporanea

Autrice: Monica Spatola

18 maggio 2021


Meg è nata in America da genitori italiani e ha vissuto a New York i suoi primi anni di vita, prima che i suoi facessero ritorno a Roma. A 43 anni è una donna realizzata, ha due figli e gestisce una libreria insieme al marito Jacopo. Il suo più grande desiderio, però, non si è mai realizzato: non ha più rivisto la Grande Mela, non nella vita vera. Una notte Meg sogna di volare a New York. Nel sogno lei ha 24 anni, è fidanzata con Jacopo, ma conosce un altro uomo che le fa perdere la testa. Notte dopo notte il sogno continua, riprende dal punto in cui era cessato la notte precedente, come una vita alternativa e parallela. Già questo la conduce su un binario pericoloso, al limite estremo fra realtà e fantasia, per di più il suo sogno comincia ad avere inquietanti ripercussioni sulla sua vita. Le due dimensioni, reale e onirica, s’incrociano in un crescendo di inspiegabili interferenze.

Ciao Lettori,
il libro di oggi si intitola "Ogni Notte a New York" scritto a quattro mani da Rita Massaro e Monica Spatola e pubblicato da KDP. Ringrazio le autrici per la copia recensione.
Parliamo di un romanzo di narrativa contemporanea autoconclusivo in cui la protagonista, Meg, ha 43 anni, è sposata con Jacopo, ha due figli e con lui gestisce una libreria nella periferia romana.
I genitori di Meg vivevano a New York prima di ritornare nel Bel Paese e Meg è nata nella Grande Mela. Uno dei suoi desideri più grandi è proprio quello di tornare in America e visitare New York, ma i suoi impegni e soprattutto la paura di volare di Jacopo, le hanno sempre impedito di realizzarlo. Una notte Meg sogna di avere 24 anni e di andare finalmente a New York con la sua migliore amica Sòfia, fin qui niente di strano, ciò che diventa inquietante e ciò che mi ha spinto a leggere questo romanzo è che il sogno non finisce in una notte, ma continua nelle notti successive riprendendo esattamente dal momento in cui Meg si era svegliata la notte precedente, come se non lo avesse mai interrotto, come se vivesse una seconda vita.
Con il passare dei giorni Meg diventa sempre più irrequieta, il sogno non solo continua a manifestarsi mentre dorme, ma oggetti che lei non ha mai posseduto nella vita reale e che appartengono alla sua vita onirica inspiegabilmente fanno la loro comparsa nella sua borsa o indosso a lei. Jacopo non le crede, è sempre più distante, scontroso, quasi un estraneo; Sòfia non le è di nessun aiuto, anzi Meg inizia a sospettare che, insieme a Jacopo, stia ordendo qualcosa alle sue spalle. Fenomeni inspiegabili, allucinazioni, manie ossessive le fanno temere di star perdendo il senno. Presto scoprirà che il reale e l’onirico non sono quello che sembra, ma gli eventi che ha vissuto saranno fondamentali per dare al suo futuro una piega diversa.

Ho scelto di leggere questo libro perché mi intrigano molto le trame in cui i protagonisti vivono esperienze al limite del surreale, vuoi per macchinazioni esterne, vuoi per problemi psicologici che sforano nella pazzia e l’intreccio ordito dalle due autrici di questo libro è particolare e ben pensato, anche se non ho idea di quanto sia effettivamente possibile nella realtà. Il loro stile accompagna bene gli eventi che coinvolgono Meg, la tensione aumenta a mano a mano che inquietudine e ossessione si fanno strada dentro di lei. Ho apprezzato molto la prima parte del libro, in cui Meg cerca di risolvere il mistero che la avvolge, ho sentito meno però la seconda parte del romanzo perché è come se si fosse spento, ammantato da una tristezza o comunque di un’opacità di cui non mi spiego le ragioni. È una lettura interessante che consiglio a chi ha voglia di un po’ di alienazione dalla realtà condita da un pizzico di malinconia.

Voto libro - 3.5





 

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