Carabosse

 


Genere: Thriller noir

Autore: Annalisa Mantovani Sassi 

13 luglio 2021

Eleuthère Roux, Lelou per gli amici, ballerino ventenne e promessa della danza del Ballet dell'Opéra di Parigi, fin da bambino custodisce gelosamente un segreto del quale sono a conoscenza solo la sua anziana nonna e la sua migliore amica: vede i fantasmi.

Ed è proprio il fantasma di una giovane ballerina che lo guida, inavvertitamente, all'incontro della sua vita e alla caccia ad un assassino che sta mietendo vittime nella bella Parigi, inscenando frammenti di favole maledette e ammantate di un mistero fatto di sangue e dolore.

Nicholas Greville, futuro Conte di Warwick, trentottenne avvocato e giurista londinese con un curriculum più che immacolato, ama la musica più della sua stessa vita, ed è ossessionato dalla morte della sorella gemella avvenuta più di vent’anni prima, in circostanze misteriose. Il suo incontro con Lelou sembra voluto dal destino, proprio come in una di quelle fiabe che la madre gli raccontava da piccolo, un destino segnato dal dolore che obbligherà entrambi a scavare tra gli spettri del comune passato oscuro.

Ciao Lettori,
“Carabosse” è il libro di esordio di Annalisa Mantovani Sassi, pubblicato dalla Triskell Edizioni che ringrazio per la copia digitale. Siamo davanti a un m/m autoconclusivo, un po’ romance, molto thriller noir.
In realtà la Mantovani Sassi esordisce con il suo vero nome con “Carabosse”, ma forse qualcuno di voi la conosce già come autrice di Urban Fantasy sotto lo pseudonimo Lisa Ocean.
Personalmente non la conoscevo né con un nome né con l'altro, ma ho molto apprezzato il suo stile e il suo gusto noir, “Carabosse” mi è piaciuto molto.

All'Ecole de danse dell'Operà di Parigi si stanno sostenendo gli esami per i nuovi ruoli nel balletto. Eleuthère Roux interpreta la Carabosse, la strega cattiva della Bella Addormentata di Čajkovskij. Ma per Eleuthère, Lelou per gli amici, la Carabosse non è solo il ruolo di un balletto, la interpreta perché lui è Carabosse, dimenticato, rifiutato. Veste i suoi panni da quando i suoi genitori non lo hanno più voluto, il padre perché uomo gretto e miserabile, la madre perché troppo debole per rinunciare al marito. I suoi nonni l'hanno cresciuto e sua nonna lo ha iniziato alla danza facendolo studiare con una delle migliori ballerine del suo tempo, Amelie Mergnac, sua grande amica. Ma Lelou non è solo uno straordinario ballerino, ha anche un altro dono, riesce a vedere i morti (un po’ come il bimbo del "Sesto senso", il film) e durante la sua prova è accompagnato dallo spirito di una piccola ballerina che danza il ruolo della fata buona del balletto.
Scopre poi che la ballerina è legata al dotato pianista che suona le musiche degli esaminandi, Nicholas Mergnac, figlio della sua Maestra. Per Lelou è una sorpresa, non aveva mai saputo che la sua insegnante avesse dei figli. Ma questa rivelazione sarà solo la prima di molte altre molto meno piacevoli che coinvolgono la famiglia Mergnac.
La stessa notte il teatro è scena di un efferato crimine, dove muore uno dei commissari degli esami e rimane gravemente ferita una delle ballerine, tra l'altro figlia di uno dei ministri francesi.
Se l'incontro tra Lelou e Nicholas è l'incipit del romance, l'assassinio del commisario d'esame dà l'inizio al thriller in cui, insieme a Nicholas, Lelou si troverà coinvolto fino alla fine.

Come accennavo all'inizio, il libro mi è piaciuto molto. L'autrice riesce a intrecciare molto bene thriller e romance, le due anime del libro armoniose e mai forzate. È molto forte la nota noir che attraversa tutta la trama, dalle macabre visioni che accompagnano Lelou, alle terribili vicissitudini che scatenano la furia omicida dell'assassino. Molto ben tratteggiati anche i personaggi principali del romanzo, le cui storie passate non vengono trascurate; l'autrice ci fa un quadro completo della vita di entrambi, Lelou e Nicholas, rendendo i due personaggi tangibili. È molto accurata anche la descrizione del rapporto che le anime perdute hanno nei confronti di Lelou, l'autrice non ha tralasciato questo lato che poteva creare ambiguità, circostanziando cosa e come i morti riescono a comunicare con Eleuthère.

Il libro mi ha catturata sin dall'inizio, lo stile della Mantovani Sassi è a un tempo semplice ma molto intrigante, soprattutto per le tinte fosche con cui riesce ad ammantare le atmosfere di tutta l'opera. Molto ben costruita anche la relazione tra i due protagonisti, che aumenta di intensità e passione mano a mano che i due uomini si avvicinano e innamorano.
Consiglio vivamente questa lettura, che mi ha tenuto con il fiato sospeso sin da subito e che fino alla fine ha soddisfatto tutte le aspettative che mi ero creata scorrendo le sue pagine.


Voto libro - 4.5








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