Uno scandalo chiamato amore


Genere: Regency

Autrice: Virginia Dellamore

Lord Frederick Rochdale, da poco diventato conte, non ha mai creduto nell’amore, figurarsi nel colpo di fulmine. Eppure, una notte d’inverno, mentre si reca in Cornovaglia per assistere al funerale del padre, fa un incontro che manda all’aria le sue convinzioni.

Dopotutto, sarebbe impossibile non perdere la testa in un istante per la bellissima Blanche. Quale uomo, anche il libertino più incallito, non diventerebbe un colosso coi piedi d’argilla dinanzi a una giovane donna che pare nata per incantare?
Blanche Taylor, in verità, non fa nulla per attrarre gli uomini. È riservata e malinconica, cupa e introversa, e non si mostra minimamente interessata a Frederick, nonostante il suo aspetto affascinante e i suoi modi irresistibili.
Per lui, dunque, sembra non esserci proprio speranza. Per la prima volta nella sua vita di seduttore, una donna non gli dedica alcuna attenzione.
Malgrado ciò, Lord Rochdale è fatalmente conquistato da lei, dai segreti che nasconde, dal ricco mondo interiore che filtra al di là della sola bellezza.
Riuscirà Frederick a vincere l'ostilità dell’algida Blanche?
E Blanche è davvero così fredda come appare?
La storia passionale, romantica e travagliata di un’attrazione impetuosa. Due anime costrette a combattere contro innumerevoli ostacoli pur di affermare il loro diritto a vivere l’amore senza paura.
Riuscirà il sentimento a vincere sull’egoismo, sul ricatto, e sugli infidi tentacoli di un passato che vorrebbe distruggere il presente?

Salve Confine,
con questa recensione torno ad un genere che per me è una sorta di conforto, il Regency, e questa volta ci torno con l’ultimo romanzo di Virginia Dellamore, alias di una delle mie autrici italiane preferite, Amabile Giusti, dal titolo “Uno scandalo chiamato amore”.

Il novello Conte Frederick Rochdale ha ereditato, insieme al titolo, i debiti della sua famiglia e un castello che cade a pezzi. È un uomo bello e affascinante e continua, come un’eredità di sangue, a cadere negli errori dei suoi predecessori: gioco e belle donne.
È un libertino impenitente.
Non crede nell’amore e in ogni caso non avrebbe intenzione di accasarsi, anche se un matrimonio di convenienza con una ricca donzella potrebbe sistemare la sua situazione economica.
Questa sua ferrea volontà vacilla inconsapevolmente quando una sera, mentre si reca a cavallo in Cornovaglia per il funerale del padre, incontra una giovane donna in difficoltà, Blanche Taylor. Rimane conquistato dalla sua bellezza e deluso quando apprende che la donna è sposata al Duca di Grafton, una sorta di vecchio amico che mai offenderebbe.
Quando una notte, però, la giovane arriva al suo palazzo fradicia di pioggia e col cuore a pezzi, a chiedergli un favore che le salverebbe la vita, lui non sa dirle di no e da quel momento non la dimenticherà mai più.
Infatti, quando si rincontreranno tre anni dopo a Londra, durante la Stagione, i sentimenti a cui lui non ha mai dato conto, tornano forti e intenzionati a non essere ignorati, soprattutto quando un’inattesa rivelazione turberà tutte le sue convinzioni.

Blanche, dal canto suo, ha avuto una vita sin troppo travagliata. La sua adolescenza è stata un inferno a causa della sua bellezza, che attraeva le attenzioni degli uomini sbagliati e, ancora oggi, non riesce a fidarsi del genere maschile. È a Londra per presentare in società la sorella, che è finalmente riuscita a prendere sotto la sua ala, e non immaginava di poter incontrare l’unico uomo per il quale ha provato qualcosa e al quale nasconde un tenero segreto.
Non può assolutamente cedere ai sentimenti, di qualsiasi entità essi siano, deve continuare a rimanere l’algida Duchessa di Grafton, concentrata a tenere al sicuro la sua famiglia.
Frederick non ha nessuna possibilità, non c’è lieto fine per un amore osteggiato da tutto e da tutti, anche da loro stessi… o forse sì?

«L’amore è un bastardo ribelle, che ti cambia rispetto all’uomo che sei sempre stato, e forse ti fa tornare finalmente te stesso. Sì, credo sia proprio così. Probabilmente siamo soltanto anime a caccia, che a un certo punto, amando, ritrovano la loro vera essenza. A un certo punto qualcosa esplode, i pianeti si allineano, il sole e la luna si toccano, il giorno e la notte si fondono, e la vita diventa perfetta.»

Quando ho bisogno di un abbraccio al cuore mi rivolgo sempre a un certo genere di romanzi che mi facciano emozionare.
Alcune autrici sono garanzia assoluta di emozioni romantiche e Amabile Giusti è ormai diventata una garanzia doppia, visto che si regala alle sue lettrici due volte, scrivendo col suo nome ma anche col suo pseudonimo, Virginia Dellamore.
“Uno scandalo chiamato amore” per me è il secondo romanzo di Virginia e devo confessare che sto cercando di recuperarli da quando so chi si nasconde dietro questa autrice.
Nome diverso ma stessa capacità di raccontare in modo impeccabile storie che fanno battere il cuore.
Blanche e Frederick sono due personaggi per cui è difficile non parteggiare.
Lei ha un passato di sofferenza veramente pesante, e un coraggio e una resilienza che la rendono speciale. Il modo in cui prende in mano la sua vita è sicuramente anacronistico rispetto al tempo in cui il romanzo è ambientato (per quanto ne sappiamo), ma non dobbiamo dimenticare che Blanche non è una bambolina di porcellana dell’aristocrazia londinese, lei ha dovuto guardarsi le spalle e proteggere la sorella sin da subito, viste le dinamiche familiari.
Ho veramente apprezzato questa donna che, nonostante gliene succedano di ogni, forse anche troppe a un certo punto, riesce comunque a rimboccarsi le maniche e ad andare avanti senza dipendere da nessuno.

Frederick è il prototipo del libertino dei suoi tempi. È bello, affascinante e sfacciato. Fa ciò che vuole fare anche se questo lo porta a scavare un altro po’ la fossa in cui, la dissolutezza della sua famiglia e la sua, lo hanno buttato.
Ma il suo comportamento è dettato da una sorta di rassegnazione alla sua condizione; non ha modo di uscirne e allora ci sguazza.
Il cambiamento, che comincia non appena conosce Blanche, è assolutamente inconsapevole, ma cresce e si prende il suo spazio fino a diventare concreto, visibile.
È l’emblema del fatto che i peccati dei padri ricadono sui figli, ma anche la dimostrazione che nulla è scritto sulla roccia quando c’è la volontà di cambiare, soprattutto quando il cambiamento è sostenuto dai sentimenti.

Inutile elogiare l’abilità dell’autrice di farci innamorare delle sue storie e dei suoi protagonisti. È una persona generosa e con generosità ci regala i suoi sentimenti.
Io la paragono sempre a una sorta di cantastorie con abilità da sirena (le sirene quelle buone della Disney però), riesce ad incantare il lettore, o quanto meno me, e a tenerlo incollato alle pagine dei suoi libri con la magia delle sue parole.
Ringrazio di cuore l’autrice per l’omaggio della copia digitale di “Uno scandalo chiamato amore”.
Pronta a recuperare tutti i romanzi che ha scritto con lo pseudonimo di Virginia Dellamore, non posso non consigliarvi di seguire il mio esempio e leggere anche la sua ultima fatica.
Buona lettura.


Voto libro - 4.5





 

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