Within These Wicked Walls

 

Genere: Fantasy - Gotico

Autrice: Lauren Blackwood

19 ottobre 2021

Andromeda è una debtera, un’esorcista assunta per purificare le case dal Malocchio. Sarebbe stata assunta, certo, se il suo mentore non l’avesse cacciata prima di poter ottenere la sua licenza.
Adesso la sua sola speranza di un lavoro stabile è trovare un Patrono, un individuo ricco, conosciuto, che garantisca per le sue abilità.
Quando un bellissimo, giovane di nome Magnus Rochester la assume, accetta il lavoro senza fare domande. Non importa che lui è maleducato, esigente ed eccentrico, che il contratto contiene una serie di regole stravaganti… e che quasi una dozzina di debtera si sono arresi prima dei lei. Se Andromeda vuole guadagnarsi da vivere, non ha scelta.
Ma capisce subito che questo non è un lavoro come gli altri, con orribili manifestazioni ad ogni angolo e il fatto che Magnus nasconda molto più di quello per cui è addestrata.
La morte è il risultato più probabile se resta, la ragione per cui tutti i debtera prima di lei hanno mollato.
Ma lasciare Magnus a vivere la sua maledizione da solo non è un’opzione perché (che il cielo la aiuti) si è innamorata di lui.
 

Salve lettrici e lettori!
Tra le nuove uscite sul mio Kindle, ha attirato la mia attenzione il romanzo d’esordio di Lauren Blackwood, un’autrice americana di origine giamaicana.
“Within These Wicked Walls” è un romanzo che unisce fantasy, paranormale, romance e gotico ispirato dalla mitologia etiope e retelling di Jane Eyre.
Aspettative alte ne abbiamo?
Venite a scoprire cosa mi ha lasciato. 
 
Andromeda è una debtera, una figura religiosa itinerante che nella chiesa ortodossa etiope ed eritrea esegue esorcismi contro l’Evil Eye (il malocchio) e utilizza la magia bianca per aiutare il popolo.
Andromeda è stata cresciuta dal debtera migliore dei suoi anni, Jember, un uomo che non le ha mai dimostrato affetto, disposto a picchiarla pur di insegnarle lezioni di sopravvivenza necessarie, e che, prima di tramandarle le istruzioni più importanti del mestiere, l’ha cacciata e l’ha lasciata in mezzo alla strada.
Andromeda ha dovuto prendere una decisione: sposarsi e vivere una vita tranquilla ma infelice oppure rischiare tutto e accettare un lavoro che persino Jember, prima di lei, aveva rifiutato.
Thorn Manor è dilaniato dal malocchio; Magnus Rochester, il proprietario, ne è l’ospite.
Il castello situato in mezzo al deserto è costantemente gelido, ci sono presenze spaventose, rumori strani, suoni che fanno venire i brividi, mani che escono dalle mura, sangue che scorre dai mobili, persone scomparse.
Dieci debtera prima di lei hanno provato a liberare Thorn Manor e il suo padrone dal malocchio, ma Andromeda sembra essere l’unica speranza rimasta.

“Alla fine mi sono abituata mostri. Alla fine ho imparato che il mondo era più spaventoso di qualsiasi cosa il Malocchio potesse manifestare.”

Magnus Rochester, il padrone di casa, ha quasi 21 anni, è l’erede di una delle fabbriche di cioccolato più importanti in Inghilterra, così come della maledizione lasciatagli dal padre.
Magnus è una persona particolare, stravagante, soggetto a grandi cambiamenti d’umore, e che ha stabilito regole assurde per i suoi dipendenti.
Regole che Andromeda trova difficoltà a seguire, in particolare quella di chiamarlo per nome.
Andromeda è la classica ventata di aria fresca per Magnus, non cade ai suoi piedi, risponde se necessario, non lo accontenta in tutti i suoi capricci.
Andromeda è anche disperata; ha bisogno, a tutti i costi, di questo lavoro e del patrocinio di Rochester, altrimenti non avrà alcun modo per procurarsi da vivere.
Per questo si butta a capofitto nel lavoro e nella purificazione del castello, anche se spesso è ostacolata dal padrone di casa, che cerca la sua compagnia, le sue parole pungenti e il suo ottimismo.
La dolcezza e la disperazione di Magnus metteranno a dura prova la freddezza e l’istinto di sopravvivenza di Andromeda, che potrebbe dimostrarsi disposta a tutto pur di liberare Thorn Manor e Magnus dalla maledizione… per motivi diversi dal lavoro.

“Sei davvero terrificante a volte. Non in un modo spaventoso, ma… mi fai provare le cose in modo brutale. E pensare alle cose in profondamente.”

Premessa: leggendo la trama e alcune recensioni su Goodreads, mi aspettavo qualcosa di molto, mooolto più gotico, angosciante e spaventoso. Invece, a parte un paio di scene (tra cui una con dei ragni - di cui ho la fobia - quindi non so neanche se valga davvero come scena paurosa), è stato un romanzo davvero tranquillo, con tinte Fantasy e Romance preponderanti, un’ambientazione interessante e un bello sviluppo di alcuni personaggi.
Per quanto riguarda l’elemento retelling (che credo sia ciò che interessi alla maggior parte delle persone che si avvicinano a questo libro), a me è piaciuto.
Ma attenzione, NON è un retelling parola per parola. In che senso: retelling non significa solamente riscrivere l’intera storia originale, retelling può essere anche riscrivere un solo personaggio, anche solo il suo carattere, l’ambientazione o la dinamica nel rapporto tra due personaggi.
“Within These Wicked Walls” riprende in modo generale diversi elementi di “Jane Eyre”. Thorn Manor è il più immediato, un castello in mezzo al nulla (in questo caso nel deserto), enorme ma desolato. Poi abbiamo la dinamica dipendente-padrone tra Andromeda e Magnus, anche se Magnus ha pochissimi anni in più di lei ed è descritto come bellissimo.
C’e una rivale in amore e anche una governante impicciona.
Magnus è completamente diverso da Mr. Rochester, mentre Andromeda è molto più fedele a Jane. Come per Jane, Dio e la religione sono molto importanti per lei, il suo lavoro è fondamentale, la sua infanzia è stata difficile e i suoi sentimenti per Magnus un fiume in piena che non sa come controllare, ma di cui non è sicura. Anche Andromeda, infatti, come Jane, non è bella e questo le provoca tantissimi dubbi.
Infine, mi è piaciuto il fatto che i colpi di scena del romanzo, richiamano nei tempi e nei modi quelli di “Jane Eyre”.

“Se guardassi a tutto il male e al bene nella mia vita, il male seppellirebbe il bene come in una frana. Il mio spirito, la mia voglia di vivere, avvizzirebbe e morirebbe. Invece, ho deciso di essere grata per quel po’ di buono che ho avuto. E scelgo di sperare.”

“Within These Wicked Walls” è una reinterpretazione davvero interessante e originale di “Jane Eyre”, ma secondo me non deve essere rinchiuso in questo stampo, perché chi lo legge solamente per i riferimenti al classico inglese potrebbe rimanerne un po’ deluso.
Non lo definirei neanche horror perché non ci sono scene spaventose o angoscianti, lo definirei paranormal. Quindi se voleste leggerlo cercando qualcosa di pauroso, non fatelo.
Lo definirei un romanzo di crescita con elementi Romance, Fantasy e paranormali.
La cosa più bella del romanzo per me è stata la consapevolezza di Andromeda e la sua crescita nella relazione con Jember, l’uomo che l’ha cresciuta. L’evoluzione del loro rapporto e di loro stessi è stata la cosa più emozionante e interessante.
Il world building è generale, sappiamo che siamo in una zona desertica e molto calda, vengono nominati dei cibi e la presenza della Chiesa, oltre a quella dei debtera e del Malocchio ovviamente.
Facendo delle ricerche, ho scoperto che il malocchio di cui parla l’autrice ha un nome specifico nel folklore etiope: Buda. Buda è il potere del malocchio e la sua abilità di trasformarmi in iena, qualcosa di tangibile, una sorta di trasformazione finale.
Mentre gli spiriti, gli animali, il freddo, sono manifestazioni semplici, la iena è una sorta di boss finale impossibile da superare.
Mi dispiace molto che il termine folklorico non sia stato usato dall’autrice; da amante del folklore mi sarebbe piaciuto avere più dettagli del genere, invece l’autrice ha deciso di rimanere abbastanza vaga.
Una cosa che mi ha leggermente infastidito è il fatto che non vediamo Andromeda lavorare, e quelle poche volte che effettivamente leggiamo di come stia per esorcizzare una stanza, succede sempre qualcosa o arriva qualcuno che la interrompe. Però poi, ogni tot di capitoli, ci viene detto che ha già liberato un buon numero di stanze. Sinceramente avrei desiderato leggere qualche scena in più sul lavoro di Andromeda, sulle difficoltà incontrate, o che Magnus si mostrasse un minimo interessato a quello che faceva la ragazza invece di interromperla continuamente e sminuire il suo lavoro per mettersi a suonare e disegnare.
Tutto ciò, però, non rende il romanzo spiacevole. Questo perché il fulcro della storia è Andromeda, la sua crescita, le sue consapevolezze, i suoi desideri e le sue necessità.
E la protagonista l’autrice è riuscita a veicolarla bene. Viviamo con lei tutte le sue angosce, il suo ottimismo, le sue speranze, i desideri e le paure, proprio come in “Jane Eyre”. 
 
Personalmente il libro mi è piaciuto. Nonostante fossi partita con un’idea differente, non ci sono rimasta male (come mi è successo per altri romanzi) quando invece mi sono resa conto che era diverso da quello che pensavo di leggere. Anzi, forse il fatto che non fosse spaventoso è stato un bene.
Oltre a questo, il Romance, il Fantasy, il paranormal, sono legati davvero bene alla crescita di Andromeda.
Il Romance mi ha fatto sognare un po’, il Fantasy e il paranormal mi hanno incuriosito tantissimo. I personaggi mi hanno fatto emozionare, soprattutto Andromeda e Jember. L’evoluzione del loro rapporto è stata davvero toccante.
Quindi, vale la pena leggerlo?
Secondo me sì, è uno standalone particolare e originale. Ricordiamo che è anche il romanzo di esordio dell’autrice e per un inizio è davvero ben fatto, appassionante e piacevole.
Baci 
 


Voto libro - 4
 

 

 

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