Twin crowns


La serie è composta da: 

1. Twin Crowns

2. Cursed crowns


Genere: Fantasy

Scritto da: Catherine Doyle, Katherine Webber

5 luglio 2022


Wren Greenrock sa da sempre di avere una gemella e di essere destinata a rubarle il trono. Solo così può raggiungere il suo obiettivo: vendicare l'omicidio dei genitori e porre fine alla guerra contro le streghe tra le quali è cresciuta. La principessa Rose Valhart, invece, sa solo una cosa: dal potere derivano enormi responsabilità, è quindi per il bene del regno e per annientare le streghe che diciotto anni prima hanno assassinato i suoi genitori, che ha stretto un'alleanza con il feroce regno di Gevra, promettendosi in sposa al fratello del re. Il momento è giunto, Rose viene rapita e Wren prende il suo posto a palazzo. Dovrà ingannare tutti per ottenere la corona, ma un crudele intrigo e la tentazione di un amore impossibile rischieranno di mandare a monte i suoi piani, mentre Rose, decisa a diventare regina costi quel che costi, tentennerà davanti a una vita di emozioni che non credeva possibile. Mentre il giorno dell'incoronazione si avvicina ed entrambe rivendicano il proprio diritto al trono, il sinistro Veciré è ben determinato a farle fallire. Le sorelle dovranno scegliere per cosa combattere, perché allearsi o scontrarsi può fare la differenza tra la vita e la morte. Chi alla fine salirà al potere e indosserà la corona? 

Salve salve!
Finalmente ho recuperato anche io il fenomeno YA Fantasy del periodo estivo, acclamato sia da Samantha Shannon che da Sarah J. Maas. Ovviamente parlo di “Twin Crowns”, scritto da Katherine Webber e Catherine Doyle, uscito il 5 luglio in Italia per Mondadori ragazzi, che ringrazio infinitamente per la magnifica copia.

Già che ci troviamo, vogliamo parlare della bellissima edizione italiana?
Per una volta possiamo dire che la nostra cover è bella quanto, se non di più, di quella originale, quindi complimenti.

“Vola via al sicuro, piccola Wren.
Rose, cresci forte e leale.”

Rose Valhart sta per compiere 18 anni, ma, cosa più importante, sta per essere incoronata regina di Eana.

I suoi genitori sono morti il giorno della sua nascita, un tragico omicidio organizzato dalle streghe, o almeno questa è la versione del Viceré. È stato lui a gestire il regno in questi diciotto anni e a controllare ogni aspetto della vita della principessa, compreso il matrimonio e le battaglie che avrebbe dovuto combattere, come la guerra alle streghe. Rose adora il suo regno; il suo più grande sogno sarebbe visitarlo davvero, non solo con la mente, vorrebbe vivere una vera avventura, ed è decisa a farlo una volta divenuta regina, insieme al suo futuro marito. O forse l’occasione arriverà prima di quanto si aspettasse. Una mattina, invece di svegliarsi nel suo letto, si risveglia tra le braccia di un bellissimo ragazzo, in groppa a un cavallo… nel deserto!

Al suo posto, al castello, resta Wren, una strega, ma soprattutto la sorella gemella di Rose. Rose e Wren sono gemelle, la prima cresciuta al castello dal Viceré, la persona più vicina ai suoi genitori, la seconda messa in salvo la sera del loro omicidio e cresciuta a Ortha, tra le streghe.

Tutto ciò che il regno sa sulle streghe è falso; vengono temute e uccise, ma la storia potrebbe essere molto diversa da quella che è stata diffusa dai vincitori. Le streghe hanno bisogno di far sentire la loro voce e il primo passo è la missione di Wren: prendere il posto della gemella a palazzo, diventare regina e restituire alle streghe il loro regno.
In un mese, però, tante cose possono cambiare e/o andare storte: Rose conosce l’altra faccia della storia del suo regno, Wren si rende conto di quanto sia pesante la sua missione. Per poche settimane le due sorelle vivono la vita dell’altra, ma manca ancora qualcosa, una parte di loro stesse che si trova, sia per l’una che per l’altra, dall’altra parte del regno…

«Presto sarò la regina di questa terra. Non ho bisogno di rubare niente.»
«Voi Valhart avete questa brutta abitudine di prendervi tutto quello che volete dicendo che è vostro.»
«Io sono Eana» gli rammentò Rose, «Eana è me. Rubare qualcosa alla mia terra sarebbe come pensare che io possa rubarmi un orecchio.»
«Sì, sì, me l’hai già detto. È tutto tuo. Tranne questa cavalla, che è mia.»

Inaspettatamente, ho particolarmente apprezzato “Twin Crowns”, è stato come un abbraccio, lì ad attendermi, per dirmi “Non tutto è perduto, lo YA fantasy fa ancora per te, devi solo trovare la storia giusta” …
Ed eccola qui!
Questo romanzo ha tutto: bei personaggi, percorsi di crescita interessanti, storia affascinante, due ship pazzesche, word-building ben delineato, plot twist ben piazzati, doppio punto di vista e uno stile che travolge.

Tra le due sorelle mi è piaciuta più Wren, sfrontata e ribelle, ricorda tanto Aelin nei panni di Caelana. All’inizio Wren ci mostra solo la corazza, la parte più dura temprata dalla magia e dagli insegnamenti della nonna, rifinata dall’importanza della sua missione. Ma il peso di tale compito non tarda a farsi sentire sulle spalle di Wren, lontana dall’unica casa che abbia mai avuto, in territorio nemico, costretta a dover essere una persona che non è, consapevole di non poter assolutamente fallire perché il destino, anzi la vita della sua famiglia dipende da lei. Purtroppo i piani non vanno come lei e Banba li avevano definiti, si aggiungono numerosi imprevisti che a lungo andare le scavano nell’animo, facendo intrufolare la paura. Una sola persona in tutto il castello riesce a farle dimenticare per un attimo della missione, di essere Rose, di essere una strega… Tor, la guardia del promesso sposo di Rose, Ansel, alto e bellissimo, l’attrazione tra i due è istantanea, ma cedervi sarebbe troppo pericoloso.

“Banba le aveva assegnato un destino che la stava schiacciando, lasciandola da sola a sopportarne il peso.”

Dall’altra parte del regno, Rose sta facendo il percorso di crescita più interessante e complesso tra le due sorelle.
Rose è la tipica principessa delle favole, ingenua e sognatrice, ma questa è solo la superficie. In realtà Rose è una principessa attenta e diplomatica, e si dimostra anche estremamente coraggiosa, soprattutto quando le viene chiesto di abbandonare ogni sua convinzione e di credere a una versione totalmente opposta della storia del suo regno, quando le viene rivelata la terribile verità anche sulla sua storia.

Nonostante il punto di vista di Wren mi abbia intrattenuto di più, è palese che l’arco narrativo migliore sia quello di Rose; mentre Wren, alla fine, è rimasta fedele a sé stessa, Rose si è rivoluzionata, trovando la vera sé stessa in un cammino che si potrebbe definire spirituale.

«Io ho sempre voluto solo il meglio per Eana» rispose infine, in tono calmo. «Devi ancora scoprire molto di quell’Eana che rivendichi come tua.»

Anche i personaggi maschili ci regalano belle emozioni: da una parte abbiamo l’affascinante Tor, all’apparenza rigido e distante, ma sotto sotto un cucciolo a cui i panni del soldato fedele vanno un po’ stretti; dall’altra abbiamo Shen Lo, un furfante dalla risposta pronta e con un sorriso dolce perennemente stampato sul volto.

Non vi ho raccontato tantissimo della trama e dei personaggi, perché penso siano informazioni e sviluppi che dovete scoprire da soli, vivere sul momento, affinché possano stupirvi ed emozionarvi.

Mi è piaciuto il modo in cui tutti i pezzi della storia fossero amalgamati: il fantasy, il romance, un pizzico di romanzo di formazione e di avventura. Anche le spiegazioni del sistema magico, della storia del regno e delle streghe, della guerra di Lillith e la storia delle principesse, sono inserite al momento giusto nella narrazione; il lettore le attende con ansia e il modo quasi leggendario in cui sono raccontate permette di immergersi completamente in esse.

Anche la scelta del doppio punto di vista è stata azzeccatissima e per nulla disturbante. Sapete come a volte, con più punti di vista, si tende a preferirne uno in particolare e si desidera arrivarci il prima possibile? Ecco, qui non succede. I capitoli sono ben bilanciati e strutturati in modo che finiscano, in entrambi i punti di vista sul “più bello”. In questo modo la lettura scorre liscia, la storia cattura in entrambe le linee narrative e non si desidera saltare neanche una riga.

“Per grazia di Ortha Stemmastella, i cancelli dorati di Anadawn si apriranno a noi dopo mille anni e il Linguargento si tingerà del sangue dei nostri nemici. Il corso del destino sta finalmente cambiando, miei cari fratelli e sorelle. È tornato il tempo delle streghe!”

Un lato che potrebbe rivelarsi negativo è stato una certa tendenza ad allungare tanto, soprattutto nei momenti di “vita quotidiana”, diciamo, quelle scene che, se ci sono o non ci sono, non è che faccia molta differenza ai fini dello sviluppo della trama. In questo caso, però, sono servite soprattutto nel caso di Wren, perché rappresentavano quei piccoli passi falsi che avrebbero potuto mettere a rischio lo scambio. Il problema sorge, però, sempre nel caso di Wren, quando, consapevole della sua missione, il lettore si aspetta qualche macchinazione in più, giri di ricognizione per conoscere ogni angolo del castello, più tentativi, qualche magia in più, invece Wren non fa quasi nulla, si fa sopraffare dalla vita da principessa. Da un certo punto di vista è comprensibile, un passo naturale nel suo percorso, ed è un twist nella versione della ribelle in incognito, perché mostra il suo lato più vulnerabile, la bambina a cui sarebbe piaciuto vivere una vita da principessa. Dall’altro, ciò non toglie che comunque ha una missione per cui si prepara da diciotto anni, che è anche una questione di vita o di morte, e fondamentalmente lei attende.

E poi, non ci possono essere dei tunnel sotterranei in un castello centenario che portano da una sola parte! Non lo posso accettare.

Il finale, comunque, mi ha lasciata a bocca aperta e leggermente triste, penso mi sia scappato anche un “noo” sconsolato in una certa scena.

Se c’è qualcosa su cui le autrici si meritano davvero i complimenti è proprio la costruzione della trama e il susseguirsi degli eventi: c’è azione, ci sono colpi di scena inaspettati, c’è romanticismo e ci sono tante emozioni. Sinceramente non vedo l’ora di leggere il seguito, che dovrebbe uscire a maggio 2023 in inglese.
Baci
Voto libro - 4





Genere: Fantasy

Scritto da: Catherine Doyle, Katherine Webber

11 luglio 2023

Wren e Rose, regine gemelle, hanno rivendicato il trono di Eana, ma non tutti sono contenti che le streghe siano tornate al potere e la rivolta è prossima a scoppiare. Rose, razionale e diplomatica, decide di intraprendere un tour reale per assicurarsi la fedeltà dei sudditi e vincerne la paura, ma la mente e il cuore di Wren sono altrove: la nonna Banba, rapita dal crudele re Alarik, è prigioniera a Gevra e lei intende liberarla a qualunque costo. Ancora una volta i fili del destino porteranno le sorelle a dividersi. Vittima di un'imboscata, Rose verrà salvata da un misterioso sconosciuto, che condurrà lei e l'affascinante guerriero Shen Lo nel deserto, alla ricerca del perduto Regno Baciatodalsole, per ritrovare il quale Shen potrebbe essere la chiave. Wren, impavida e avventata, muoverà invece verso le gelide terre del Nord, dove nemmeno l'amore per Tor la dissuaderà dallo stringere un patto mortale con il re di Gevra, non sapendo che l'incantesimo che lui esige da lei potrebbe avere conseguenze irreparabili... Mentre un'antica profezia incombe, a Palazzo infuria la ribellione e le sorelle dovranno riunirsi. Le loro vite, e il futuro di Eana, dipendono da questo. 


Salve salve!
La maledizione delle dilogie trasformate in trilogie colpisce ancora e stavolta ha rovinato una serie per cui avevo tante speranze.
Parlo di “Cursed Crowns” di Catherine Doyle e Katherine Webber, seguito di “Twin Crowns”, fantasy young adult che tanto mi aveva colpito l’anno scorso.

Le streghe gemelle, unite, possono finalmente regnare Eana verso un futuro di pace e unità tra le persone senza poteri e le streghe. Ma non tutti sono contenti della presenza di due streghe sul trono, della fine delle vecchie tradizioni e del ritorno della magia allo scoperto.
Un gruppo di ribelli, le Frecce, sta mettendo a ferro e fuoco la capitale con l’obiettivo di eliminare tutte le streghe.
Per mettere fine a questa ribellione, Rose avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile.
Per questo parte con Shen Lo alla ricerca del perduto Regno Dalsolbaciato e delle sue streghe guerriere.
Nel frattempo Wren, tormentata dalla cattura di Banba da parte dei gevrani, abbandona la gemella per raggiungere il gelido paese e liberare la nonna.
Ma re Alarik è pronto a riceverla con una richiesta ben precisa che potrebbe cambiare per sempre la vita di Wren e la strega stessa.

“Sapeva di non avere alcun diritto di chiedergli nulla dopo che lui aveva sacrificato il suo principe per salvare lei. Ma la speranza era come un’aquila in gabbia. Una volta libera, era difficile che si facesse riacciuffare.”

Che dire… Che fiera delle banalità. 
Il libro incalza con grande difficoltà, il primo 20% mette a dura prova la volontà di chi legge a continuare la lettura. Superato questo scoglio, però, la storia sembra prendere ritmo, incuriosisce e si fa leggere. 
Poi arriva l’ultimo 20% e… che noia! 
Si sono susseguiti un cliché dopo l’altro e i “colpi di scena” erano talmente banali che il mio interesse principale era semplicemente vedere quando li avrebbero utilizzati. 
Oltre ad un lento susseguirsi di scene che si alternavano, tra il prevedile e l’imbarazzante, a risentire in questo libro sono stati i personaggi. 
Quelli che conoscevamo già sembrano o più st*pidi o altre persone completamente, mentre quelli che ancora non conosciamo ci vengono presentati già snaturati. 
Il modo in cui parlano e si comportano tutti i personaggi non rispecchia affatto quello che ci è stato detto e quello che ci vogliono far credere. Inoltre i dialoghi sono stati spesso, se non sempre, imbarazzanti. Sono personaggi di finzione e mi sono sentita in imbarazzo per loro per quanto erano ridicoli e (perdonatemi se mi ripeto) banali. 
L’unica gioia è stata Tor, che si è salvato solo perché si vede pochissimo ed era davvero impossibile rovinarlo.
 
«Le streghe di Ortha non si immischiano con la morte. Quella porta deve restare per sempre chiusa, perché una volta aperta non si può evitare che l’oscurità ne sgusci fuori.»

Da un lato capisco la presenza di questo libro e se non fosse stato scritto in questo modo probabilmente l’avrei anche apprezzato, ma dall’altro penso che i suoi eventi (quei pochi di rilievo) si potevano racchiudere in neanche 200 pagine e inserirle in quello che ahimè sarà il terzo volume. 
Anche perché, diciamoci la verità, su 500 e passa pagine (eh già) più della metà è stata riempita dalle descrizioni del cibo e dei vestiti e da scene che non hanno né capo né coda. 
Probabilmente avrei potuto un minimo soprassedere a tutto questo se almeno lo stile fosse stato coinvolgente, invece l’ho trovato “bambinesco” (passatemi il termine), estremamente immaturo e spesso noioso, mancava completamente della freschezza e vivacità del primo volume. 
Se avete amato “Twin Crowns” e volete proseguire la serie, io vi consiglio di leggere un riassunto di “Cursed Crowns” e puntare direttamente al terzo volume, sperando che la maledizione si spezzi e la storia ritorni in carreggiata. 
Baci 

Voto libro - 2













 

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