Tutta colpa dell'estate


Genere: Narrativa rosa

Scritto da: Mandy Baggot

19 luglio 2022

Lucie Burrows ha proprio bisogno di una bella vacanza. Dopotutto se l'è meritata: lavora tutto l'anno come infermiera, con turni massacranti e un incrollabile senso del dovere. Ma adesso è arrivata l'estate e ad attenderla c'è la magnifica isola di Corfù, con il suo splendido mare. Appena mette piede sull'isola, Lucie si lascia conquistare dalla magia della Grecia: il sole è un incanto e l'acqua uno smeraldo invitante, che racchiude la promessa di nuotate indimenticabili. In quell'atmosfera idilliaca, lo stress diventa presto un lontano ricordo. Ma gli imprevisti sono in agguato: un giorno, mentre sta facendo una passeggiata, una frana improvvisa le impedisce di tornare al villaggio, che è rimasto isolato dal resto dell'isola. Per fortuna non è sola: anche Michalis, l'affascinante medico del posto, è rimasto tagliato fuori. E se quell'incontro imprevisto fosse l'occasione per tornare ad amare?


Cari amici del Confine,
ho recuperato “Tutta colpa dell’estate” di Mandy Baggot, un romance estivo pubblicato da Newton Compton editori che ringrazio per la copia ARC.

La storia racconta di una vacanza a Sortilas, cittadina immaginaria della Grecia, nell’estate successiva alla prima ondata pandemica.

“Perfino allora, dopo mesi e mesi, le creava disagio maneggiare oggetti toccati da altri. È vero, ormai tutti usavano il disinfettante e le mascherine, eppure…”

Lucie Burrows ha sempre vissuto sotto una campana di vetro per via degli errori di sua madre, ha sempre fatto la “cosa giusta” e adesso è un’infermiera a Southampton, nel Regno Unito. Per via di una scommessa lascia organizzare le sue ferie al suo migliore amico e collega Gavin. Così, insieme, partono per la Grecia alla volta di una cittadina che sembra non essere stata toccata dal Covid e che è tra le più longeve al mondo.

“Questa era la sua occasione di premere il pulsante di riavvio, forse perfino di reinventarsi da capo. Poteva essere chiunque volesse. In quella terra, nessuno a parte Gavin conosceva il suo passato. Era come una tabula rasa, pronta a essere incisa di nuovo…”

Michalis Andino è figlio di un macellaio che è “fuggito” dall’attività di famiglia per fare il medico e diventare pneumologo, qualifica piuttosto abusata nel periodo pandemico, perciò ha deciso di prendere una pausa e tornare a casa, dove lo attendono la sua famiglia e tutta la popolazione che a quanto pare ha contribuito a “salvare” e che adesso vuole dedicargli una festa.

«Ma tutti gli altri elementi che questo virus ha attaccato… erano qui dentro». Si portò le dita alle tempie. «Quella paura, la mentalità che la vita che conoscono non era più accessibile. Il non avere speranza. Così ho deciso che per quello potevo davvero fare qualcosa».

La storia è raccontata da un narratore esterno che si diverte a intrecciare i fili di tutti i personaggi in modo a volte confuso, facendo risaltare la storia dell’uno o dell’altro protagonista o dando risalto a quel particolare passante per non si sa quale motivo in particolare. Al termine della lettura ogni tessera va al suo posto e i fili compongono un bellissimo disegno, ma, dal mio punto di vista, è tutto un po’ troppo lento: alcuni episodi sono divertenti, altri essenziali ai fini della storia, ma altri hanno allungato una storia già complessa di per sé.

Prima ho citato Lucie, Gavin e Michalis, ma vengono raccontate anche le storie di Meg (la zia di Lucie, che le ha fatto da madre), Nyx (la sorella di Michalis), Dimitris (il padre di Michalis e Nyx) e di tanti altri, tutti alla ricerca di una personale rinascita e di un nuovo inizio.
Penso che sia un bel libro ma che porta con sé una dose molto, forse troppo, alta di percorsi e di carico emotivo per quello che propone.
Mi aspettavo di trovare la leggerezza tipica di una vacanza estiva, invece ho trovato una splendida vacanza greca dove alle attività tipiche si intervallano le ansie e le paure, almeno non mi sono imbattuta nei soliti cliché o in personaggi statici, ma piuttosto strutturati, come dicevo prima.

Il mio consiglio è di leggere questo libro se vi piace tornare sulle vecchie ferite e riaprirle e se vi piacciono i libri un po’ prolissi.
Buona lettura e alla prossima.

Voto libro - 3.5













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