Sono difficili le cose belle
Scritto da: Matteo Nucci
Genere: Narrativa
Arianna ha dieci anni e da poco ha perso la nonna.
Un dolore inspiegabile, inimmaginabile, che non riesce a capire e che non sa raccontare, ma la tiene sveglia di notte.
In un pomeriggio come tanti, però, lungo la strada che la sta portando verso il Gianicolo, appare una macchina rossa. E dal finestrino, ecco il sorriso che Arianna conosce benissimo, assieme alla voce che credeva di aver dimenticato. Sua nonna è lì. È tornata per lei.
Ha inizio un incredibile viaggio: nonna e nipote varcano la soglia di un parco familiare, che presto diventa un luogo incantato, capace di portarle in dimensioni lontane, fatte di memoria, immaginazione, sogno, amore. Ogni regola sembra sovvertita mentre, fra entusiasmi e paure, si apre un percorso che è diretto verso il passato, composto da ricordi familiari e personali, verso il presente miracoloso in cui nonna e nipote sono riunite come per magia, e verso il futuro, tutto da scrivere, di Arianna.
Salve gente, ieri ho iniziato un libro che mi ha un po’ deluso purtroppo.
Il libro è “Sono difficili le cose belle” di Matteo Nucci, edito HarperCollins, che ringrazio per la copia digitale.
Arianna è una bambina di dieci anni e ha da poco perso la nonna. Il vuoto che sente è indescrivibile, le giornate non sono più come quando c’era sua nonna, ora si sente più sola che mai sola. Un giorno però avvista una macchina rossa e pensa che sia impossibile, non può essere lei. Invece lo è, è proprio sua nonna!
Arianna le va incontro e le chiede come sia possibile, ma la nonna le dice solamente che glielo spiegherà in seguito.
Devono prima affrontare un viaggio, per la città e nel tunnel dei vecchi ricordi, ricordi belli e anche un po’ meno belli.
“Sono i gesti che fanno la differenza. I gesti che abbiamo sviluppato noi. E che mostrano il modo in cui siamo. Così diceva la nonna raccontando la storia. La vera eleganza, la vera educazione non sta tanto nei vestiti che indossi, ma nel modo in cui li indossi.”
Purtroppo questo libro mi ha deluso.
Io avevo davvero preparato un pacchetto di fazzoletti perché pensavo che avrei pianto quasi tutto il tempo, ma così non è stato. Anzi, il libro sembra fin troppo vivace per le protagoniste e per quello che stanno vivendo. Inoltre, dopo un po’ diventa noioso perché si presentano quasi sempre le stesse situazioni, anche se alla fine di ogni ricordo c’è una lezione di vita differente.
“Anche i fortissimi hanno paura. Anche gli animali più feroci hanno paura. L’importante, quando hai paura, è sapere che stai provando quella paura e restare tranquilla, perché qualche soluzione si trova sempre.”
Matteo Nucci, come spiega nel finale, ha voluto regalare un ricordo alle sue nipoti e forse per loro è stato un dono prezioso.
Per un lettore, invece, vivere un viaggio del genere sul viale dei ricordi, tra cui alcuni molto banali, non suscita abbastanza interesse.
Per quanto riguarda i personaggi, li ho trovati un po’ strani. Vi spiego: in alcuni casi Arianna sembrava l’adulta e la nonna la bambina, per questo è stato difficile inquadrarle.
Peccato, perché dalla trama sembrava una storia promettente, profonda e toccante, ma tutto quello che ho pensato arrivata a metà lettura è stato: “Quando finisce?”
Con uno stile semplice, questa storia diversa dal solito forse può conquistare il cuore di altri lettori, per ora non il mio.
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